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Der Wehrwolf
23-03-02, 18:54
Gli Stati Uniti vogliono già vincere la guerra infinita. In caso di resistenza useranno le armi nucleari

L’amministrazione Bush ha chiesto al ministero della difesa di preparare piani per l’uso di armi nucleari in “situazioni contingenti” contro alcuni “Stati-canaglia”. Tra questi Stati - come riportato sabato scorso dal Los Angeles Times e diffuso dall’agenzia Reuters - figurano i “soliti” Iraq, Corea del Nord, Iran, Siria e Libano e i “nuovi ingressi” Cina e Russia.
Il documento del Pentagono, portato a conoscenza del Congresso Usa l’8 gennaio di quest’anno, che riporta l’atto della Casa Bianca chiede anche di varare “mini-armamenti nucleari” da utilizzare in mini-teatri di guerra.
Le tre “situazioni contingenti” previste per il possibile uti1izzo di armi nucleari Usa sono: “contro obiettivi capaci di contrastare un attacco non nucleare; rappresaglia per attacchi con armi chimiche, biologiche o nucleari; nel caso di inattesi sviluppi bellici”.
Secondo la nota che accompagna e commenta il documento, il Pentagono dovrà quindi essere pronto all’uso di armamenti nucleari nel caso di un conflitto arabo-israeliano, in una guerra tra Cina popolare e Taiwan, nel caso di un attacco nordcoreano alla Corea del sud, nel caso di un’offensiva irachena contro Israele o contro “suoi confinanti”.
Era fino ad oggi notoria l’esistenza di piani governativi americani che comprendevano l’uso di armamenti nucleari, ma questa è la prima volta che negli Stati Uniti viene ufficialmente addirittura fatta circolare una “lista” degli obiettivi di guerra.
Il documento è vera e propria dinamite - come ha affermato, negli stessi Usa, Joseph Cirincione, un esperto di armi nucleari della organizzazione Carnegie Endowment for lnternational Peace in Washington. Ed ogni osservatore indipendente ha sottolineato come, per la prima volta, si ipotizzi da parte americana l’uso di armi nucleari non come "ultima risorsa" ma anche in via preventiva.
Tra l’altro è evidente che la fattispecie richiamata dalla direttiva inviata dalla Casa Bianca al Pentagono, quella sul possibile uso “nel caso di inattesi eventi bellici”, è quanto di più pericoloso per la pace nel mondo possa mai essere dichiarato dalla superpotenza yankee. E’ infatti evidente che la sussistenza stessa di un semplice rovescio militare atlantico in qualsiasi parte del mondo - oggi possibile in Afghanistan, ieri nei Balcani e a Panama, o come è già accaduto in Somalia e nel Libano - potrebbe costituire la premessa e la scusante “legale” per una devastante risposta nucleare americana. E a nulla valgono, in questo caso, i distinguo fatti propri dai fautori di una simile strategia militare Usa: l’utilizzo di armamenti nucleari non è infatti un semplice “deterrente” ma un momento di devastazione e distruzione senza limiti.
Si noti che gli esperti della Heritage Foundation di Washington, come l’analista militare Jack Spencer, approvano senza riserve questo nuovo piano di intervento nucleare Usa che, dichiarano con estrema jattanza, “il giusto metodo per sviluppare una difesa della pace nel mondo del dopo-guerra-fredda”.