Monsieur
01-09-09, 14:22
Primo piano.
IL "QUOZIENTE FAMILIARE", UN IMPEGNO ELETTORALE PURTROPPO DISATTESO
ALLE FAMIGLIE ITALIANE
SOLO SPICCIOLI E PROMESSE
Nel secondo trimestre dell’anno, in Francia e in Germania il Pil è aumentato dello 0,3 per cento rispetto a gennaio-marzo, mentre nello stesso periodo l’Italia ha ceduto lo 0,5 per cento. Si dà il caso che francesi e tedeschi investano nelle politiche a sostegno delle famiglie oltre il 3 per cento del loro Prodotto interno lordo, contro l’1,1 per cento dell’Italia.
Solo una coincidenza? Non la pensa così Guido Gentili, che sul Sole 24 Ore, a proposito dei dati francesi e tedeschi ha scritto: «Si tratta di due economie che hanno puntato molto sul sostegno alle famiglie. In particolare, nel caso della Francia, le famiglie hanno sostenuto la domanda e non hanno mancato di segnalare una fiducia di fondo sulla ripresa».
Il leader dell Udc, Pierferdinando Casini, sulla spiaggia di Otranto, durante la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge per l'introduzione del "quoziente familiare" (foto Ansa).
Il leader dell Udc, Pierferdinando Casini, sulla spiaggia di Otranto,
durante la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge
per l’introduzione del "quoziente familiare" (foto Ansa).
Le famiglie, dunque, si confermano il vero volano dell’economia, la prima e fondamentale risorsa di un Paese. Ma l’Italia si ostina a ignorare l’evidenza dei fatti e a disattendere l’articolo 31 della Costituzione, che recita: «La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose».
Torna quindi sempre più d’attualità il tema del "quoziente familiare" che – a differenza di quanto avviene in Italia, dove la tassazione ha una base individuale, che, a parità di reddito, penalizza le famiglie monoreddito e quelle con figli a carico – comporta l’applicazione dell’imposta sul reddito all’insieme dei redditi dei membri della "famiglia fiscale", composta dal contribuente, dal coniuge, dai suoi figli minorenni e dalle persone invalide conviventi.
L’introduzione del "quoziente familiare", sia pure «graduale e progressiva», era prevista nel programma elettorale del Centrodestra. Ma, evidentemente, le politiche familiari non sono una priorità della nostra agenda politica: nel Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef) per il 2009-2013 non una sola riga viene spesa per rispettare questo impegno. A chi sostiene che l’attuale situazione economica non lo permette, la risposta viene da Francia e Germania, che grazie anche alle loro politiche familiari stanno avviandosi prima e meglio di noi a uscire dalla crisi.
La torrida estate che volge al termine ha visto la politica alle prese con l’inno di Mameli e il dialetto. Nessuno, a eccezione dell’Udc che ha raccolto sulle spiagge le firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del "quoziente familiare", ha avuto tempo e voglia di pensare alle famiglie.
Là dove sono state attuate serie politiche a sostegno delle famiglie, la natalità torna a crescere: i Paesi con le culle più vuote restano l’Italia e la Spagna che, non a caso, sono i fanalini di coda dell’Europa per la spesa pubblica destinata alle famiglie.
E Benedetto XVI continua a predicare nel deserto – almeno quello politico italiano –, quando nell’enciclica Caritas in veritate scrive: «La diminuzione delle nascite mette in crisi anche i sistemi di assistenza sociale, ne aumenta i costi, contrae l’accantonamento di risparmio e di conseguenza le risorse finanziarie necessarie agli investimenti, riduce la disponibilità di lavoratori qualificati, restringe il bacino dei "cervelli" a cui attingere per le necessità della nazione».
La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, promuove il Governo, che alle aziende ha dato "soldi veri". Vorremmo poter dire anche noi lo stesso, ma alle famiglie, per il momento, la politica ha riservato solo spiccioli e promesse.
Famiglia Cristiana n. 35 del 30-8-2009 - Alle famiglie italiane solo spiccioli e promesse (http://www.sanpaolo.org/fc/0935fc/0935fc03.htm)
IL "QUOZIENTE FAMILIARE", UN IMPEGNO ELETTORALE PURTROPPO DISATTESO
ALLE FAMIGLIE ITALIANE
SOLO SPICCIOLI E PROMESSE
Nel secondo trimestre dell’anno, in Francia e in Germania il Pil è aumentato dello 0,3 per cento rispetto a gennaio-marzo, mentre nello stesso periodo l’Italia ha ceduto lo 0,5 per cento. Si dà il caso che francesi e tedeschi investano nelle politiche a sostegno delle famiglie oltre il 3 per cento del loro Prodotto interno lordo, contro l’1,1 per cento dell’Italia.
Solo una coincidenza? Non la pensa così Guido Gentili, che sul Sole 24 Ore, a proposito dei dati francesi e tedeschi ha scritto: «Si tratta di due economie che hanno puntato molto sul sostegno alle famiglie. In particolare, nel caso della Francia, le famiglie hanno sostenuto la domanda e non hanno mancato di segnalare una fiducia di fondo sulla ripresa».
Il leader dell Udc, Pierferdinando Casini, sulla spiaggia di Otranto, durante la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge per l'introduzione del "quoziente familiare" (foto Ansa).
Il leader dell Udc, Pierferdinando Casini, sulla spiaggia di Otranto,
durante la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge
per l’introduzione del "quoziente familiare" (foto Ansa).
Le famiglie, dunque, si confermano il vero volano dell’economia, la prima e fondamentale risorsa di un Paese. Ma l’Italia si ostina a ignorare l’evidenza dei fatti e a disattendere l’articolo 31 della Costituzione, che recita: «La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose».
Torna quindi sempre più d’attualità il tema del "quoziente familiare" che – a differenza di quanto avviene in Italia, dove la tassazione ha una base individuale, che, a parità di reddito, penalizza le famiglie monoreddito e quelle con figli a carico – comporta l’applicazione dell’imposta sul reddito all’insieme dei redditi dei membri della "famiglia fiscale", composta dal contribuente, dal coniuge, dai suoi figli minorenni e dalle persone invalide conviventi.
L’introduzione del "quoziente familiare", sia pure «graduale e progressiva», era prevista nel programma elettorale del Centrodestra. Ma, evidentemente, le politiche familiari non sono una priorità della nostra agenda politica: nel Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef) per il 2009-2013 non una sola riga viene spesa per rispettare questo impegno. A chi sostiene che l’attuale situazione economica non lo permette, la risposta viene da Francia e Germania, che grazie anche alle loro politiche familiari stanno avviandosi prima e meglio di noi a uscire dalla crisi.
La torrida estate che volge al termine ha visto la politica alle prese con l’inno di Mameli e il dialetto. Nessuno, a eccezione dell’Udc che ha raccolto sulle spiagge le firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del "quoziente familiare", ha avuto tempo e voglia di pensare alle famiglie.
Là dove sono state attuate serie politiche a sostegno delle famiglie, la natalità torna a crescere: i Paesi con le culle più vuote restano l’Italia e la Spagna che, non a caso, sono i fanalini di coda dell’Europa per la spesa pubblica destinata alle famiglie.
E Benedetto XVI continua a predicare nel deserto – almeno quello politico italiano –, quando nell’enciclica Caritas in veritate scrive: «La diminuzione delle nascite mette in crisi anche i sistemi di assistenza sociale, ne aumenta i costi, contrae l’accantonamento di risparmio e di conseguenza le risorse finanziarie necessarie agli investimenti, riduce la disponibilità di lavoratori qualificati, restringe il bacino dei "cervelli" a cui attingere per le necessità della nazione».
La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, promuove il Governo, che alle aziende ha dato "soldi veri". Vorremmo poter dire anche noi lo stesso, ma alle famiglie, per il momento, la politica ha riservato solo spiccioli e promesse.
Famiglia Cristiana n. 35 del 30-8-2009 - Alle famiglie italiane solo spiccioli e promesse (http://www.sanpaolo.org/fc/0935fc/0935fc03.htm)