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Visualizza Versione Completa : Messori: c'è chi vuole "pensionare" il Papa



Tomás de Torquemada
25-03-02, 22:09
http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,113434,00.html

Saluti.

Tomás de Torquemada
25-03-02, 22:10
http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,113468,00.html

Saluti.

Abrezio
25-03-02, 22:39
Originally posted by Tomàs de Torquemada

"In Vaticano c'è chi vuole pensionare subito il Papa"
Secondo Vittorio Messori i cardinali moderati e conservatori vorrebbero spingere il Pontefice ad abdicare. Scettico il Vaticano.

ROMA - Nella Curia romana si fa strada la richiesta di abdicazione da parte di Giovanni Paolo II. Al punto che alcuni cardinali avrebbero consigliato al pontefice di esaminare ''al cospetto di Dio'' l'eventualità di rinunciare all'ufficio di ''vicario di Cristo in Terra'', facendo ricorso al secondo comma del canone 332 del Codice della Chiesa cattolica. Lo afferma sul Corriere della Sera lo scrittore Vittorio Messori, l'autore cattolico più famoso e venduto al mondo, assai addentro ai segreti, l'unico a cui Papa Wojtyla ha concesso una lunga intervista, diventata nel 1994 il libro Varcare la soglia della speranza.

Ma il Vaticano si dice scettico. Tacciono le fonti ufficiali, ma un'autorevole personalità della Curia romana replica: ''ve lo immaginate un cardinale che va dal Papa a dirgli: 'Santità, perché non si dimette?''. Mentre un'altra fonte definisce ''assolutamente fantasiosa'' la sola prospettiva che uno o più cardinali abbiano avanzato 'motu proprio' a Giovanni Paolo II un simile suggerimento e si fa osservare che ''non solo non avrebbero titolo né autorita''' per farlo, ma che soprattutto, conoscendo Wojtyla e il ''senso altissimo'' che attribuisce alla sua missione, ''tutt'al piu''' sarebbe lui stesso a ''valutare con il suo direttore spirituale'' una simile ipotesi, ''qualora interpretasse in tal senso la volontà di Dio'', non certamente a farsela prospettare dai suoi collaboratori.

Messori, invece, autore del bestseller mondiale Ipotesi su Gesù riferisce che un cardinale tra i più autorevoli della Curia vaticana avrebbe sospirato che ''in questo lungo tramonto possiamo attenderci di tutto. Pur con tutta la fiducia nello Spirito santo, può la Chiesa vivere in simile incertezza?''. Se fino a qualche anno fa erano i settori progressisti della gerarchia ad auspicare il ritiro di Karol Wojtyla in qualche monastero polacco, ora sono i cardinali moderati e conservatori a sollecitare un simile passo. "Oggi è negli ambienti ecclesiali preoccupati della salvaguardiadella tradizione ecclesiale - sostiene Messori - che si vorrebbe consigliare un 'doveroso riposo' a un pontefice da cui si temono altre, sgradite sorprese''.

Messori fa riferimento ai ripetuti 'mea culpa' papali, ai vertici interreligiosi di Assisi, alle visite in sinagoghe e moschee, all'insistenza sui diritti umani: tutti gesti giudicati ''intollerabili'' dai settori conservatori. E insieme a queste preoccupazioni più dottrinali, c'è anche quella relativa allo stato di salute sempre più precario del Papa, che potrebbe ''inceppare il governo della Chiesa in tempi tanto inquieti''.

Il Codice di Diritto Canonico non contempla l'eventualità dell' 'inabilita'' di un Papa, ma soltanto le dimissioni, che egli può rassegnare in piena libertà, fu lo stesso Giovanni Paolo II a prendere in considerazione questa ipotesi nel 1996. Il Papa lo fece proprio nella Costituzione 'Universi Dominici gregis', con la quale fissava le regole del futuro Conclave.

Vittorio Messori spiega: ''Nella Curia romana c'è allarme, preoccupazione per l'avanzare del morbo di Parkinson, che prima o poi, dicono i medici, tocca anche la testa. C'è allarme perché il pontefice potrebbe un giorno arrivare a dire cose strane. Per quanto mi riguarda mi limito ad osservare che i papi sono sempre stati eletti anziani. Nella storia del papato ci sono tutte le malattie possibili, ma non la pazzia. Non risultano infatti papi pazzi. Finora evidentemente ha funzionato una speciale assistenza dello Spirito Santo: perché dovremmo aver paura con Wojtyla?''.

Secondo Messori, i cardinali che chiedono il ''pensionamento'' del Papa ragionano ''con criteri aziendali, non con quelli del Vangelo''. ''Se si pensa al pontefice come al presidente di una società, di una multinazionale, allora Wojtyla avrebbe dovuto farsi da parte almeno da dieci anni. Ma siccome il papa non è un manager ma il rappresentante terreno di Cristo bisogna abbandonare la prospettiva mondana e giudicare con le stesse categorie evangeliche''.

''Finora Giovanni Paolo II ha saputo benissimo far fronte a faticosissimi impegni - conclude Messori - e la sua agenda è piena di impegni futuri. Per ora non c'è motivo di abdicazione''.

(25 MARZO 2002, ORE 13:30)


<center>TONINI: NESSUNO VUOLE PENSIONARE IL PAPA
Tonini: nessuno vuole le 'dimissioni' del Papa</center>


Il cardinale: ''Non credo proprio che ci sia un cardinale nella Curia di Roma che in questo momento arrivi a dare simili suggerimenti al Sommo pontefice. Nei cardinali prevale la sensibilità".


ROMA - ''Non credo proprio che ci sia un cardinale nella Curia di Roma che in questo momento arrivi a dare simili suggerimenti al Sommo pontefice. Se c'è un momento delicato nella vita della Chiesa è proprio questo e la delicatezza della situazione fa prevalere nei cardinali la sensibilità. Escludo perciò suggerimenti del genere''. Lo ha detto il cardinale Ersilio Tonini, arcivescovo emerito di Ravenna, a proposito delle affermazioni di Vittorio Messori. ''Per quel che io so, a nessun cardinale è passata in mente un'idea del genere né mi è giunta voce di intese del genere, né tantomeno di parlottamenti. Potrebbero esserci chiacchiericci in qualche ambiente - ha dichiarato Tonini - ma non certo nel mondo cardinalizio così come io lo conosco io. Non posso credere che ci sia qualcuno che desideri far emergere questo discorso, che sarebbe in contrasto con la sensibilita'''.

Giovanni Paolo II, ha aggiunto il cardinale Tonini, ''non ha bisogno di essere pressato, non ha bisogno di subire pressioni su gesti di tale importanza che toccano la profondità della sua coscienza''. ''Il Santo Padre - ha concluso - comprende appieno la responsabilità del proprio ruolo pontificale: conosce benissimo la drammatica del mondo contemporaneo e il ruolo storico della Chiesa in questo frangente. Sostituirsi a lui sarebbe segno di insensibilita'''.