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Visualizza Versione Completa : Parco del Gennargentu



tziku
26-03-02, 13:11
www.unionesarda.it

Il ministro Matteoli parla del progetto arenato da 5 anni

Un Parco da ridisegnare con la gente della Barbagia

Se il parco del Gennargentu non s’ha da fare, la colpa è da imputare ai sardi. Sì, proprio a quelli che sarebbero i più agevolati dall’istituzione dell’area protetta. Quelli che dal parco, dicono gli esperti, avrebbero solo da guadagnarci.
Ne è convinto il ministro dell’ambiente Altero Matteoli, intervenuto al convegno “I parchi, le questioni aperte”, organizzato dall’associazione Italia Nostra col patrocinio del Presidente della Repubblica. «Se non si va avanti, è perché sono zone particolari, - ha detto il ministro - immerse in un territorio difficile». Inutile stupirsi, quindi, se da oltre cinque anni il progetto del parco nazionale è fermo, arenato sugli scogli del Golfo di Orosei. Quegli stessi che erano compresi nel decreto dell’allora ministro Willer Bordon, e che dovevano completare gli oltre 70 mila ettari di territorio da tutelare. Una fetta di Barbagia che comprende ventiquattro comuni - in cui abitano famiglie e brucano le bestie - che gridava salvate gli uomini prima dei mufloni
Ed è proprio la storia di questo pezzo di Sardegna ad essere oggi sotto i riflettori degli ambientalisti e dei politici. Una storia lunga, scandita da manifestazioni di piazza e ricorsi incrociati alla Corte Costituzionale, che sembra destinata a non finire. Almeno nel breve periodo.
«Le difficoltà sono molte, è vero. La diffidenza delle persone verso i parchi è dettata dalla cattiva informazione: li hanno conosciuti solo attraverso i divieti. Ma il Governo - assicura Matteoli - è disposto a coinvolgerli, a ridisegnare i confini e le perimetrazioni della riserva naturale».
Un’apertura che arriva in un momento di stasi nella tormentata vicenda del Gennargentu, e che si inserisce nelle nuove politiche del ministero dell’ambiente sulle aree protette.
Quali saranno, allora, le prossime mosse del Governo su questo fronte? «Sicuramente il dibattito: parlare, parlare, parlare. Io - prosegue il ministro - ho solo uno strumento: la legge. Ma è inutile far piombare tutto dall’alto. Oltre questo sto solo cercando di convincerli».
Ma come sia possibile il dialogo senza interlocutori, questo non è dato saperlo. Dal giugno 2001, infatti, data del suo insediamento al dicastero, l’onorevole Matteoli non ha mai incontrato i rappresentanti delle comunità coinvolte nel progetto naturalistico. Una latitanza che, secondo alcuni, sarebbe da collegare alla volontà del ministero a non instaurare un conflitto istituzionale con la Regione sarda. Quella stessa che, ben prima del 1998 (anno della legge quadro che istituiva l’area naturalistica), aveva stanziato alcuni miliardi per studiare gli effetti di un parco regionale nello stesso territorio.
La polemica sulla gestione dei parchi, insomma, va avanti, ed il ministro lancia qualche frecciata anche al direttore dell’oasi dell’Asinara, Eugenio Cossu. «Stintino vorrebbe rientrare nei confini del parco, ma gli altri - dice Matteoli - non lo vogliono. L’odio atavico e di campanile tra paesi non si può abbattere facilmente». Così come non si può sconfiggere il mare che separa l’isola del carcere dalla terraferma: unico vero freno all’entrata di Stintino nel consorzio del parco.

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>>> màtzine de Su Cuncordu asua 'e su parcu (http://www.sucuncordu.net/vola_wwf-jpg.jpg)


Su Parcu
'e su Gennargentu,
de sos ministros 'e s'Istadu Italianu,
de sas multinatzionales ke su WWF,
de sos ambientalistas,
de sa ziviltade otzidentale,
de sa Regione Autonoma Sarda ,
de sos ki ollent su masterplan,
de sos ki no kerent sa Sardinnya libera e soverana,
de sos anti-indipendentistas,
de tottu sos meres coloniales...

NO DDU KERIMUS!
e deasi ant detzidiu sas comunidades.

www.sucuncordu.net

tziku
12-05-02, 21:35
www.unionesarda.it

Domani ad Arzana e Baunei il viceministro dell’Ambiente Martusciello

Ambiente e Parco del Gennargentu, un incontro tra sindaci e Governo


Decolla nuovamente la vertenza-parco. E per discutere di Gennargentu arriva in Ogliastra un inviato del Governo. Il viceministro dell’Ambiente Antonio Martusciello sarà domani mattina ad Arzana, dove alle 11,30, nella sala polifunzionale di via Satta, terrà un incontro istituzionale con i sindaci, l’assessore regionale all’Ambiente Emilio Pani e i consiglieri regionali Pietro Pittalis e Bruno Murgia. Quindi tutti si sposteranno a Baunei per partecipare a un convegno organizzato da Forza Italia e alcuni sindaci, sul tema “Quale sviluppo e quale economia dal Gennargentu al mare”.
All’appuntamento, fissato per le 15,30 nel salone parrocchiale del centro ogliastrino, saranno presenti anche gli assessori provinciali all’Ambiente e al Turismo Alessandro Murgia e Franco Sabattini. All’incontro sono stati invitati i rappresentanti dei moviventi di base “Pro-Territorio” e “Rosa del Gennargentu”, dei sindacati e delle associazioni di categoria.
«È un’occasione importante - dice il vicesindaco di Talana Franco Tegas, uno degli artefici dell’iniziativa - per discutere sulle emergenze dell’area interessata, sul sistema vincolistico che ne impedisce lo sviluppo e sulle possibili soluzioni. Torneranno alla ribalta soprattutto il problema del Parco del Gennargentu e le proposte di sviluppo alternative».
Al viceministro Martusciello, i sindaci ribadiranno le posizioni già ufficializzate da tempo. In sintesi gli enti locali rivendicheranno un ruolo da protagonisti. «Chiamando al tavolo del dibattito i movimenti di base», osserva il sindaco di Gairo Roberto Marceddu, «si punta a riallacciare un dialogo tavolta compromesso tra forze sociali e istituzionali». Anche perché i termini del confronto sono cambiati. «Ora», dice il vicesindaco di Arzana Angelo Stochino, «le proposte di sviluppo arriveranno dagli enti locali, dalle associazioni di categoria e dai principali attori degllo sviluppo presenti sul territorio. La natura è vista come volano dell’intera economia ogliastrina».

:ronf

tziku
15-05-02, 12:16
www.unionesarda.it

Gli antiparco: via quel decreto


BAUNEI «Speriamo sia la volta buona. Ormai dovrebbe essere chiaro che la gente il Parco del Gennargentu non lo vuole». Questo il commento più gettonato fra il pubblico che l’altra sera ha gremito il salone parrocchiale di Baunei in occasione del dibattito che ha visto la partecipazione del sottosegretario all’Ambiente Antonio Martusciello. Il tema dell’incontro, organizzato dalla sezione cittadina di Forza Italia, era a più largo raggio (“Mare e Montagna. Quale sviluppo sostenibile per l’area del Gennargentu?”) ma ben presto i vari relatori intervenuti hanno portato il discorso sul Parco. «Condanniamo ancora il decreto Ronchi del ’98 che lo ha istituito e ne chiediamo il definitivo annullamento»: Alessio Pasella, leader degli antiparco, ha auspicato che la promessa di Martusciello diventi subito realtà. Non è la prima volta che un rappresentante del Governo fa tappa a Baunei per rassicurare la popolazione che il Parco non sarà istituito senza il consenso della gente del posto. Due anni fa fu la volta dell’allora Ministro dell’ambiente Willer Bordon, che lasciò il paese promettendo solennemente di mantenere le promesse fatte ai sindaci sulla questione della libera adesione al parco. «Sono dieci-quindici anni - hanno commentato diversi giovani baunesi - che sul Parco sentiamo dire le stesse cose. A quando i fatti? Martusciello sembra deciso ad andare avanti. Speriamo bene».


Giampaolo Porcu



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15/05/2002
sirbone nieddu, sardigna
Il mio commento di ieri evidentemente non è piaciuto, infatti non è stato pubblicato. Bene , mi toccherà ripeterlo: quegli altri (devo precisare? Ronchi, ma anche Bordon) ci volevano imporre il parco facendo la voce grossa, questi invece suonano dolcemente il flauto (tralascio l'altra espressione usata che parlava di vasellina). Ma i Sardi il loro Parco non lo vogliono e ritengo che, se mostriamo la giusta resistenza non riusciranno nell'impresa neppure Bush o il Papa, figuriamoci un pivello di sottosegretario del governo italiano! Ma il principio da ribadire è che il territorio della Sardegna appartiene ai Sardi e nessuno ha il diritto di metterci le mani. Solo questo è il principio vincente, con il quale possiamo dire ai vari messi inviati da chiunque di tornarsene a casa loro.

tziku
10-10-02, 12:02
www.unionesarda.it

Il presidente della Provincia Licheri: «È il segno della confusione che va avanti da un anno e mezzo»
Il Gennargentu fuori dai parchi
Il Wwf: «Inspiegabile esclusione dall’elenco ufficiale»

Fuori dall’elenco ufficiale delle aree protette, fresco di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Il parco del Gennargentu sparisce d’un colpo senza un decreto di revoca che ne possa spiegare l’esclusione. La denuncia arriva dal Wwf, in occasione della conferenza stampa sul bilancio di dieci anni di attività per la tutela delle aree protette. Dall’elenco ufficiale dei parchi naturali, approvato dalla conferenza permanente Stato-Regioni, del Gennargentu non c’è più traccia. La denuncia del Wwf rimbalza da Roma, assieme alla nota inviata dall’associazione ambientalista che chiede chiarimenti al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e al ministro dell’Ambiente Altero Matteoli. In quella lettera il Wwf ricorda come il precedente elenco ufficiale delle aree protette, pubblicato nel gennaio 2001, comprendesse anche il parco del Gennargentu, istituito con decreto del 30 marzo ’98 e ne chiede perciò l’immediato reinserimento.
«C’è una gran confusione», commenta il presidente della Provincia Francesco Licheri. «Questa vicenda conferma l’approccio del governo che da un anno e mezzo non riceve i rappresenanti delle amministrazioni locali. Ancora non conosciamo quali intendimenti abbia sulle proposte avanzate dagli amministratori locali, lasciati soli a gestire una situazione insostenibile». Licheri fa riferimento alla proposta, portata avanti dall’allora ministro Willer Bordon, di un decreto che sostituisse quello firmato da Edo Ronchi e al centro di infinite polemiche. Si trattava di bloccare l’efficacia dei vincoli e di riaprire la discussione per garantire l’autodeterminazione delle popolazioni e delle amministrazioni locali. Il processo si è però incagliato. Ieri la clamorosa esclusione resa nota dal Wwf. «Il parco Ñ sottolinea l’associazione ambientalista Ñ formalmente esiste già a tutti gli effetti, misure di salvaguardia comprese, ma siamo oggettivamente, ormai da oltre quattro anni, in una palese situazione di illegalità che il ministero dell’Ambiente e la Regione avrebbero il dovere di sanare». Il Wwf ricorda le dichiarazioni del sottosegretario Antonio Martuscello che annunciava l’intenzione di ritirare il decreto istitutivo del parco. E la smentita di Matteoli che tuttavia non ha mai illustrato la linea del governo sul caso Gennargentu.
L’associazione ambientalista ripercorre l’iter sofferto del parco, nato in base alla legge quadro sulle aree protette 394 del ’91 con un decreto che ha fissato la perimetrazione e le misure di salvaguardia. Tre intese con la Regione, nel ’92, nel ’95 e nel ’98, avevano preceduto quel provvedimento. Due decreti successivi, del ’98 e del ’99, hanno differito l’entrata in vigore delle misure di salvaguardia, scattata il primo febbraio 2000. «Non esistono ulteriori provvedimenti normativi riguardanti il parco nazionale del golfo di Orosei e del Gennargentu Ñ sottolinea il Wwf Ñ, né di differimento ulteriore delle misure di salvaguardia, né di ulteriori intese tra Regione e ministero dell’Ambiente, né di revoca del provvedimento istitutivo dell’area protetta». E aggiunge che nelle premesse della deliberazione del 25 luglio scorso sull’aggiornamento dell’elenco ufficiale non c’è «alcun cenno a proposte di modifica o rettifica né da parte della Regione né del ministero dell’Ambiente». Da qui la richiesta di provvedere «con la massima sollecitudine» alla rettifica di quella deliberazione di luglio che sta alla base dell’elenco delle aree protette con il reinserimento del parco del Gennargentu, accompagnato dalla nuova pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Marilena Orunesu.

http://www.sucuncordu.net/vola_wwf-jpg.jpg

tziku
12-10-02, 12:22
I Verdi:“Non si torna indietro”

Parco del Gennargentu Ministro e Regione: “C’è ma è tutto da rifare”


C’è o non c’è? Il Parco del Gennargentu non è un oggetto misterioso eppure fa cadere in contraddizione due autorevoli esponenti dello stesso partito, Alleanza nazionale. Da un lato il ministro dell’ambiente Altero Matteoli consente la cancellazione del Parco dall’elenco delle aree potette, ma allo stesso tempo dichiara in Parlamento che «esiste, è stato istituito e dunque tutte le norme di tutela e salvaguardia contenute nel decreto di istituzione sono attive e valide». Ma non solo. Matteoli sostiene anche che «le misure di salvaguardia sono vigenti dal 31 gennaio 2000 ed è perciò possibile in qualunque istante l’adozione di azioni, anche penali, contro le attività vietate».
Da parte sua, tuttavia, l’assessore regionale dell’ambiente Emilio Pani cerca di precisare meglio il suo pensiero e di dimostrare che non esiste contraddizione con il Ministero. «Il Parco non può essere annullato», sostiene, «ma si è convenuto con il Ministero che l’area protetta esiste solo sulla carta. Non c’è un ente di gestione per cui, prendendo atto di questo, il ministro ha deciso di proporne l’esclusione dall’elenco delle aree protette».
In altre parole, l’esistenza del Parco nazionale del Gennargentu non può essere messa in discussione. Però mancano gli strumenti per farlo funzionare. Per cui, afferma Pani, «preso atto di questo si deve ricostituire l’area protetta tenendo conto della volontà del territorio. Una parola decisiva», aggiunge l’assessore, «la diranno i rappresentanti del territorio e non le associazioni ambientaliste». In altri termini, il Parco è da rifondare.
La linea seguita da Matteoli e Pani non piace però ai Verdi. Il senatore Sauro Turroni, firmatario di un’interrogazione presentata al ministro dell’ambiente, ha infatti definito contraddittorio l’atteggiamento di Altero Matteoli: «Il ministro spiega che è sua intenzione adottare un nuovo decreto per riperimetrare il Parco e ripartire daccapo. Questa sorprendente procedura», sostiene Turroni, «non è percorribile giacché non tiene conto di alcune cose assai gravi: innanzitutto che il parco è legittimamente istituito, poi che il ricorso alla Corte costituzionale non è andato avanti avendo la Corte rispedito gli atti al Tar, terza questione sono ingenti le somme già assegnate alla Regione Sardegna e mai utilizzate».

unisarda

tziku
13-03-03, 14:25
Ordine del giorno perché il decreto sia operativo
Parco del Gennargentu,
la Provincia si mobilita

n.b.

NUORO. Aspettando il ministro Matteoli, Licheri rilancia sul Parco nazionale e fa pressing sulla Regione. Il silenzio sul Gennargentu ormai dura da oltre due anni e in questo tempo si è scoperto che il decreto Ronchi è operativo nella perimetrazione e nei vincoli. Mentre l'Ente di gestione non c'è. Non esiste un governo del Parco, insomma. Intanto i vincoli si scaricano sui 24 Comuni e le popolazioni che vivono in quell'area e che non possono contare più su deroghe e tempi supplementari. Una prova è la pioggia di deroghe che comincia a cadere, anche in provincia, con la richiesta di piste, agriturismi e altro da aprire in zone vincolate. Ma la «patata bollente» è nei Piani urbanistici comunali di quei paesi che quasi coincidono con l'area stessa del Parco. Puc impossibili in aree proibite. Per questo la tensione sale ogni giorno di più. Ma anche per questo l'amministrazione comunale di Nuoro ieri mattina ha deciso di prendere il toro per le corna e uscire dallo stallo. Ordine del giorno sul Gennargentu dunque in primo piano, con relazione del presidente e dibattito infuocato in aula. Nel suo intervento Licheri ha detto: «Con o senza parco, noi andremo all'obiettivo che ci siamo dati con la verifica». Obiettivo Gennargentu, per evitare l'ennesima «incompiuta» che non farebbe onore alla Sardegna e alla stessa provincia. Ora infatti si parte da una certezza: quella che il decreto sul parco esiste con vincoli e perimetrazione. Una situazione di stallo molto difficile, che di fatto condanna le popolazioni a subire vincoli. Licheri quindi ha riproposto la via unitaria già percorsa due anni fa ai tempi del ministro Bordon, quando con i 24 sindaci del Gennargentu è stata elaborata un «bozza» di superamento del decreto Ronchi sulla base dei principi della «libera adesione» dei Comuni al Parco nazionale con la rappresentanza forte delle autonomie nella fase di gestione e con l'obiettivo della modifica dele norme. Un «documento rivoluzionario» l'ha definito il presidente. Bozza che però è saltata con le elezioni politiche e il conseguente cambio di guardia a favore del centrodestra. Il nuovo ministro Altero Matteoli, infatti, non ne ha fatto nulla. Si è trincerato in un «lungo silenzio» negandosi anche alla delegazione provinciale che ha fatto cinque viaggi a vuoto a Roma nella speranza di ricucire il filo. Un filo spezzato, che neppure la Regione sarda ha ripreso in mano, sacrificando «l'etica della responsabilità» e preferendo ignorare «come gli struzzi» l'esistenza di un decreto sul Gennargentu. Con gravi rischi penali per i 24 sindaci. Rispetto ai tempi di Bordon il parco dunque riparte da queste gravi complicazioni. Ma anche per questo Licheri ha rilanciato l'idea di un «percorso unitario»: mobilitando nuovamente i sindaci, cercando il confronto con Stato e Regione, e attivando di un programma di sviluppo per tutta l'area. Il presidente ha concluso annunciando un ordine del giorno col quale chiedeva un «mandato» da parte del consiglio per riprendere il dialogo a tutti i livelli. Mandato che però non gli ha concesso l'opposizione. Salvo qualche distinguo interno. Per esempio: il consigliere di An Francesco Rocca uscendo fuori dal coro ha detto che il decreto sul parco va «accettato e applicato». Uno shock per tutti gli altri colleghi di minoranza. Ciò che ancora non ha detto apertanmente il ministro e l'assessore regionale di An, lo ha anticipato un consigliere provinciale dello stesso partito.

www.lanuovasardegna.it

tziu flat eric
25-04-03, 19:51
Parco
Idea della Provincia

Gennargentu, Licheri chiama l’Unesco


L’Unesco potrebbe dichiarare il Gennargentu patrimonio dell’umanità. La proposta arriva dal presidente della Provincia Francesco Licheri che durante una riunione degli amministratori interessati all’istituzione del parco nazionale, ha parlato della candidatura da presentare all’organismo dell’Onu che si occupa della tutela dei beni artistici e ambientali. Secondo Licheri non ci si può più fermare alle semplici rivendicazioni. «Siamo in grado di avanzare proposte operative tese all’ottimale utilizzo del patrimonio», ha detto il presidente della Provincia di Nuoro parlando di «percorso parallelo» a livello internazionale per entrare nello specifico della vertenza parco sottolineando la richiesta di rimuovere al più presto il decreto istitutivo che potrebbe rappresentare il vero ostacolo allo sviluppo socio-economico dell’area interessata.
La proposta avanzata prevede la stesura di un accordo di programma tra autonomie locali, associazioni e realtà produttive con il quale sarà possibile candidarsi all’utilizzo delle risorse finanziarie di Unione europea, Stato e Regione. Sulla proposta dovranno pronunciarsi ora i consigli comunali. «La Provincia - ha detto Licheri - presenterà al più presto l’ipotesi di candidatura Unesco. Il prossimo passo sarà la articolazione di un piano di sviluppo del territorio del Gennargentu».


dall'unione sarda