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pietro
27-03-02, 10:47
Beirut, si apre il summit della Lega Araba


E' 57esimo vertice arabo: presenti 22 capi di Stato tranne Arafat, Mubarak e Gheddafi. Si parlerà del piano di pace saudita, dei rapporti Iraq-Kuwait, e della riorganizzazione della Lega su stile Ue.


BEIRUT – Si apre oggi nella capitale libanese il 57° summit della Lega Araba. Un vertice che si tiene in un momento cruciale delle relazioni tra i paesi arabi, chiamati a esaminare la proposta di pace del principe ereditario saudita Abdullah sul conflitto in corso in Medio Oriente, dove non si ferma la violenza.
Partecipano ventidue capi di governo, ma sarà un vertice in tono minore dopo l'annuncio dell' assenza di Yasser Arafat , dell'egiziano Mubarak, e del libico Gheddafi.
Alcuni capi di Stato manderanno dei funzionari al loro posto come il presidente degli Emirati ArabiUniti, Sheikh Zayed bin Sultan al-Nahayan, il sultano Qaboos dell'Oman e il primo ministro mauritano, Sheikh El-Avia Ould Mohamed Khouna.

L’AGENDA DEL SUMMIT

Rapporti Iraq-Kuwait. In primo piano l’iniziativa saudita per la soluzione dei conflitti in medioriente . Poi, seppur passati in secondo, altri punti all’ordine del giorno: i principali riguardano la riconciliazione fra Iraq e Kuwait e la riorganizzazione della Lega stessa.
La normalizzazione dei rapporti fra Kuwait e Iraq e il reinserimento di quest'ultimo a pieno titolo nella comunità dei Paesi arabi è la prima fra le questioni lasciate irrisolte dal vertice dall'anno scorso. In una bozza di deliberazione, per la prima volta, tutti i Paesi arabi dichiararono nulle le sanzioni Onu la bozza non fu sottoscritta dall’Iraq e ora è archiviata.


Riorganizzazione della Lega su stile Ue. Un altro punto del summit è l'approvazione della proposta di riorganizzazione della Lega - sulla falsariga della struttura dell'Unione Europea - lanciata da Mussa sin dalla sua elezione a segretario generale, un anno fa.

Al vertice di Beirut era in un primo tempo prevista la nomina ufficiale dei primi tre commissari nei 57 anni di storia della Lega, la più antica organizzazione regionale tuttora in funzione. Ma non è più sicuro che la palestinese Anan Hashrawi (appena dimessasi dalla carica di portavoce della Lega Araba), l'egiziano Ahmad Kamal Abul Majd e il giordano Taher Masri saranno nominati rispettivamente commissari per l'informazione e pubbliche relazioni, cultura e dialogo fra le civiltà, e organizzazioni della società civile.

Inoltre, secondo alcuni, la struttura della Lega deve essere snellita. ''Molte di queste istituzioni sono paralizzate da anni, le loro funzioni si sovrappongono o sono disertate dagli Stati membri per la loro inefficacia'', commenta l'ex ministro degli esteri giordano Abdul Ilah Khatib.

''L'ordine arabo non esiste'', dice il direttore del Centro di Studi Strategici dell'Universita' di Giordania, Mustafa Hamarneh. ''I Paesi arabi considerano le loro relazioni con potenze al di fuori della regione piu' importanti dei rapporti fra loro''. L'ostacolo maggiore all'avvio di un processo d'integrazione interarabo che cominci, sul modello europeo, dalla creazione di mercati comuni è lontano anni luce, sostiene Hamarneh.
L'integrazione richiede che ciascun governo rinunzi in parte alla propria sovranità in almeno alcune aree, nota Khatib. E questo ancora non è possibile, conclude, ''perché è ancora la sicurezza, e non lo sviluppo economico, la priorità di ogni regime arabo''.

(27 MARZO 2002, ORE 7:00)