Claude74
28-03-02, 12:56
Bertinotti: Cofferati, un leader vero
Il segretario di Rifondazione incorona il leader della Cgil: "Bravo a resistere al governo sull'articolo 18". E annuncia una mezza rivoluzione all'interno del partito: "Via tutti i residui di stalinismo".
MILANO - Fausto Bertinotti punta su Sergio Cofferati. Non è un'investitura per la leadership della sinistra in crisi, ma ci assomiglia. ''Che sia un leader non c'è dubbio - confessa il segretario del Prc al Corriere della Sera - Sergio è un figlio politico di Luciano Lama ma sta facendo cose che difficilemente Lama , sindacalista di un'altra epoca, avrebbe fatto. Penso in particolare al rifiuto di sedersi al tavolo della trattativa se il governo non toglie di mezzo l'articolo18''.
Quanto alle divisioni che agitano il centrosinistra, Bertinotti precisa: "Dalla manifestazione di sabato l'Ulivo esce per un verso rivitalizzato, per l'altro ancora più in crisi. La principale ricchezza di un movimento così ampio è proprio il suo pluralismo. Dobbiamo starci dentro con la nostra identità. Sapendo però che l'idea di rapporto tra partiti e movimenti è saltata definitivamente. Per parlare dei sindacati è finito il tempo della divisione politica del lavoro, il sindacato che ha giurisdizione piena sulla sfera economica e sociale, il partito che interviene quando entrano in ballo la politica e le istituzioni''.
Il segretario di Rifondazione fa il punto anche sulla sua richiesta di superamento dello stalinismo all'interno del suo partito. ''Io sono comunista. E se voglio proporre la mia idea di comunismo debbo renderla assolutamente comprensibile e plausibile agli occhi dei movimenti. Dunque debbo fare i conti con la storia. Residui di stalinismo compresi. Penso per esempio all'idea che tutto vada condizionato alla presa e al mantenimento del potere, o in termini più attuali, all'obiettivo di andare al governo e restarci''.
(28 MARZO 2002, ORE 11:10)
Il segretario di Rifondazione incorona il leader della Cgil: "Bravo a resistere al governo sull'articolo 18". E annuncia una mezza rivoluzione all'interno del partito: "Via tutti i residui di stalinismo".
MILANO - Fausto Bertinotti punta su Sergio Cofferati. Non è un'investitura per la leadership della sinistra in crisi, ma ci assomiglia. ''Che sia un leader non c'è dubbio - confessa il segretario del Prc al Corriere della Sera - Sergio è un figlio politico di Luciano Lama ma sta facendo cose che difficilemente Lama , sindacalista di un'altra epoca, avrebbe fatto. Penso in particolare al rifiuto di sedersi al tavolo della trattativa se il governo non toglie di mezzo l'articolo18''.
Quanto alle divisioni che agitano il centrosinistra, Bertinotti precisa: "Dalla manifestazione di sabato l'Ulivo esce per un verso rivitalizzato, per l'altro ancora più in crisi. La principale ricchezza di un movimento così ampio è proprio il suo pluralismo. Dobbiamo starci dentro con la nostra identità. Sapendo però che l'idea di rapporto tra partiti e movimenti è saltata definitivamente. Per parlare dei sindacati è finito il tempo della divisione politica del lavoro, il sindacato che ha giurisdizione piena sulla sfera economica e sociale, il partito che interviene quando entrano in ballo la politica e le istituzioni''.
Il segretario di Rifondazione fa il punto anche sulla sua richiesta di superamento dello stalinismo all'interno del suo partito. ''Io sono comunista. E se voglio proporre la mia idea di comunismo debbo renderla assolutamente comprensibile e plausibile agli occhi dei movimenti. Dunque debbo fare i conti con la storia. Residui di stalinismo compresi. Penso per esempio all'idea che tutto vada condizionato alla presa e al mantenimento del potere, o in termini più attuali, all'obiettivo di andare al governo e restarci''.
(28 MARZO 2002, ORE 11:10)