Dragonball (POL)
28-03-02, 13:13
Kamikaze a Netanya,20 morti
Mentre a Beirut i leader arabi sono riuniti per tentare di trovare una soluzione al conflitto, un kamikaze si fa esplodere vicino a Tel Aviv: 20 morti, compreso l'attentatore, un centinaio i feriti.
TEL AVIV - Mentre a Beirut i leader dei Paesi arabi si riuniscono per affrontare il tema della crisi mediorientale, in Israele e nei Territori si continua a morire. In serata, un uomo si è fatto esplodere in un albergo di Netanya, località balneare vicino a Tel Aviv, provocando almeno 20 morti compreso se stesso e più di cento feriti di cui 26 versano in gravissime condizioni. L'attentato coincide con l'inizio della Pasqua ebraica. Il kamikaze, secondo quanto riferiscono fonti militari, si sarebbe fatto saltare in aria nel ristorante dell'hotel in quel momento affollatissimo (circa 250 persone stavano festeggiando la Pasqua). La polizia israeliana ha fermato tre arabi che da poche settimane avevano preso servizio nell'albergo: si sospetta che possano essere collegati con l'attentato.
Un portavoce del governo israeliano, David Baker, ha addossato al presidente palestinese Yasser Arafat la responsabilità delle violenze. Come è accaduto altre volte in queste ultime settimane l'attentato è stato rivendicato da due diverse organizzazioni: la prima, firmata dalla Brigata dei Martiri di al Aqsa, è giunta alla televisione degli hezbollah libanesi. L'emittente del Qatar Al Jazeera ha poi reso noto che anche Hamas ha rivendicato l'attentato. Nel comunicato in cui rivela l'identità del kamikaze (Abdel-Basset Odeh, membro del braccio militare di Iz a Din al-Kassam, località a soli dieci chilometri da Netanya), il gruppo estremistico spiega anche che l'attentato è "un messaggio al vertice riunito in Libano, per dire che la scelta del nostro popolo palestinese è la resistenza e solo la resistenza''.
L'Autorità nazionale palestinese ha respinto le accuse israeliane e ha duramente condannato l'attentato, affermando di voler arrestare e punire i responsabili: "La direzione palestinese - si legge in un comunicato - condanna con forza l'operazione di Netanya contro i civili israeliani nel giorno della Pasqua ebraica. Noi puniremo duramente la parte che ha rivendicato l'attentato e prenderemo tutte le misure necessarie per portarne i responsabili davanti alla giustizia". Secondo la direzione palestinese, questo ennesimo atto di violenza è diretto contro "il vertice arabo di Beirut e contro la missione dell'emissario americano Anthony Zinni".
Sempre oggi, a Nablus, in Cisgiordania, almeno un palestinese è rimasto ucciso in un'esplosione di cui non si conoscono le origini. A riferirlo sono state fonti dei servizi di sicurezza palestinesi.
Altri due palestinesi sono rimasti uccisi la scorsa notte per mano dei soldati israeliani a Kissufim, nella striscia di Gaza. Ed è stata la Jihad islamica a rivendicare i tentativo di infiltrazione a Kissufim, in seguito al quale sono stati colpiti i due palestinesi. Una carica esplosiva era stata attivata in mattinata al passaggio di un mezzo cingolato israeliano nella zona di Nahal Oz, all'ingresso della striscia di Gaza. Secondo la radio militare non ci sono vittime.
L'esercito israeliano ha poi dichiarato di aver intercettato al posto di blocco militare di Ram, tra Gerusalemme e Ramallah, un'ambulanza della Mezzaluna rossa (la Croce rossa araba) con a bordo 16 cariche di esplosivo. Con ogni probabilità servivano per un attentato. Alla guida era un militare palestinese ricercato da Israele. L'uomo è stato arrestato.
(27 MARZO 2002, ORE 8; aggiornato il 28 MARZO alle 6:43)
Provate a pensare cosa sarebbe gia' successo in un Paese europeo di fronte a una situazione simile che va avanti da anni: come minimo ci sarebbero gia' ronde spontanee e rivolte popolari di cittadini inferociti in cerca di palestinesi da appendere con la corda al collo al primo palo.
E' da lodare la calma di Israele.
Mentre a Beirut i leader arabi sono riuniti per tentare di trovare una soluzione al conflitto, un kamikaze si fa esplodere vicino a Tel Aviv: 20 morti, compreso l'attentatore, un centinaio i feriti.
TEL AVIV - Mentre a Beirut i leader dei Paesi arabi si riuniscono per affrontare il tema della crisi mediorientale, in Israele e nei Territori si continua a morire. In serata, un uomo si è fatto esplodere in un albergo di Netanya, località balneare vicino a Tel Aviv, provocando almeno 20 morti compreso se stesso e più di cento feriti di cui 26 versano in gravissime condizioni. L'attentato coincide con l'inizio della Pasqua ebraica. Il kamikaze, secondo quanto riferiscono fonti militari, si sarebbe fatto saltare in aria nel ristorante dell'hotel in quel momento affollatissimo (circa 250 persone stavano festeggiando la Pasqua). La polizia israeliana ha fermato tre arabi che da poche settimane avevano preso servizio nell'albergo: si sospetta che possano essere collegati con l'attentato.
Un portavoce del governo israeliano, David Baker, ha addossato al presidente palestinese Yasser Arafat la responsabilità delle violenze. Come è accaduto altre volte in queste ultime settimane l'attentato è stato rivendicato da due diverse organizzazioni: la prima, firmata dalla Brigata dei Martiri di al Aqsa, è giunta alla televisione degli hezbollah libanesi. L'emittente del Qatar Al Jazeera ha poi reso noto che anche Hamas ha rivendicato l'attentato. Nel comunicato in cui rivela l'identità del kamikaze (Abdel-Basset Odeh, membro del braccio militare di Iz a Din al-Kassam, località a soli dieci chilometri da Netanya), il gruppo estremistico spiega anche che l'attentato è "un messaggio al vertice riunito in Libano, per dire che la scelta del nostro popolo palestinese è la resistenza e solo la resistenza''.
L'Autorità nazionale palestinese ha respinto le accuse israeliane e ha duramente condannato l'attentato, affermando di voler arrestare e punire i responsabili: "La direzione palestinese - si legge in un comunicato - condanna con forza l'operazione di Netanya contro i civili israeliani nel giorno della Pasqua ebraica. Noi puniremo duramente la parte che ha rivendicato l'attentato e prenderemo tutte le misure necessarie per portarne i responsabili davanti alla giustizia". Secondo la direzione palestinese, questo ennesimo atto di violenza è diretto contro "il vertice arabo di Beirut e contro la missione dell'emissario americano Anthony Zinni".
Sempre oggi, a Nablus, in Cisgiordania, almeno un palestinese è rimasto ucciso in un'esplosione di cui non si conoscono le origini. A riferirlo sono state fonti dei servizi di sicurezza palestinesi.
Altri due palestinesi sono rimasti uccisi la scorsa notte per mano dei soldati israeliani a Kissufim, nella striscia di Gaza. Ed è stata la Jihad islamica a rivendicare i tentativo di infiltrazione a Kissufim, in seguito al quale sono stati colpiti i due palestinesi. Una carica esplosiva era stata attivata in mattinata al passaggio di un mezzo cingolato israeliano nella zona di Nahal Oz, all'ingresso della striscia di Gaza. Secondo la radio militare non ci sono vittime.
L'esercito israeliano ha poi dichiarato di aver intercettato al posto di blocco militare di Ram, tra Gerusalemme e Ramallah, un'ambulanza della Mezzaluna rossa (la Croce rossa araba) con a bordo 16 cariche di esplosivo. Con ogni probabilità servivano per un attentato. Alla guida era un militare palestinese ricercato da Israele. L'uomo è stato arrestato.
(27 MARZO 2002, ORE 8; aggiornato il 28 MARZO alle 6:43)
Provate a pensare cosa sarebbe gia' successo in un Paese europeo di fronte a una situazione simile che va avanti da anni: come minimo ci sarebbero gia' ronde spontanee e rivolte popolari di cittadini inferociti in cerca di palestinesi da appendere con la corda al collo al primo palo.
E' da lodare la calma di Israele.