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Visualizza Versione Completa : Billy Wilder



leo (POL)
29-03-02, 22:11
Nessun ricordo per Billy Wilder?

S. M. Ejzenstejn
29-03-02, 22:23
Originally posted by leo
Nessun ricordo per Billy Wilder?

Anche un Rilievo, per un Grande Maestro come lui. Hai qualcosa da postare o ci penso io?

Cordialmente,
Ej.

http://www.caltanet.it/html_pag/spettacolo/cinema/berlino/foto/eisenstein_pic.jpg
"Il cinema è la sintesi suprema di tutte le arti. (http://video.xoom.it/ramgen/BattleshipPotemkin.rm) "

S. M. Ejzenstejn
29-03-02, 22:38
http://www.wga.org/WrittenBy/1995/1195/wilder.jpg

Samuel Wilder nacque nella cittadina austriaca di Sucha il 22 giugno del 1906 e da giovane studente si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, dalla quale approdò alla sua prima professione di giornalista. Lavorò per qualche tempo presso un quotidiano di Vienna prima di trasferirsi a Berlino per lavorare come reporter presso il principale tabloid della città. Ma il suo impegno nel giornalismo durò poco. Già nel 1929 iniziò a scrivere sceneggiature cinematografiche collaborando spesso con il regista tedesco Robert Siodmak. Divenne famoso nel giro di poco tempo, ma quando nel 1933 Adolf Hitler salì al potere la carriera di Wilder, ebreo, fu improvvisamente interrotta e fu costretto a fuggire dalla Germania. A portarlo negli Usa furono infatti le leggi razziali del nazismo: dopo l'avvento di Hitler al potere nel 1933 fu costretto a emigrare a Parigi e l'anno successivo negli Stati Uniti. I suoi parenti rimasti in Europa morirono nei campi di concentramento.
Wilder giunse a Hollywood povero in canna e senza sapere una parola di inglese. Assieme al grande attore Peter Lorre condusse un'esistenza quasi di stenti mantenendosi con sporadiche collaborazioni a sceneggiature di film di serie B. Continuò a scrivere sceneggiature fino al 1942 quando per la prima volta ebbe occasione di dirigere il film The Major and the Minor con Ginger Rogers. Tre anni dopo scrisse e diresse The lost Weekend, il primo film a trattare in modo aperto e diretto il tema dell'alcolismo. Questo film vinse quattro Oscar per migliore regia, film, sceneggiatura e attore protagonista.

Ma nonostante la notorietà, la guerra costrinse Wilder ad abbandonare il cinema fino al 1948 quando riprese a lavorare dietro alla cinepresa. L'enorme successo era appena dietro alle porte. Nel 1950 infatti realizzò un classico, Il viale del tramonto, anche questo un film che conquistò un Oscar. Nella sua lunga carriera Wilder portò a casa quattro statuette d'oro per regia e sceneggiatura, ma di nomination ne ottenne molte di più, dodici per la precisione oltre a nomerosissimi premi e riconoscimenti al festival del cinema di Berlino, Cannes, New york e Venezia.
Il regista è morto il 27 marzo 2002 per una polmonite. Aveva 95 anni.


by Kataweb

S. M. Ejzenstejn
29-03-02, 22:40
Filmografia

Buddy Buddy (1981)
Fedora (2) (1978)
Prima pagina (1974)
Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? (1972)
La vita privata di Sherlock Holmes (1970)
Non per soldi... ma per denaro (1966)
Baciami stupido (1964)
Irma la dolce (1963)
Uno, due, tre! (1961)
L'appartamento (1960)
A qualcuno piace caldo (1959)
L'aquila solitaria (1957)
Arianna (1957)
Testimone d'accusa (1957)
Quando la moglie è in vacanza (1955)
Sabrina (1) (1954)
Stalag 17 - L'inferno dei vivi (1953)
L'asso nella manica (1951)
Viale del tramonto (1950)
Il valzer dell'imperatore (1948)
Scandalo internazionale (1948)
Giorni perduti (1945)
La fiamma del peccato (1944)
I cinque segreti del deserto (1943)
Frutto proibito (1942)
Amore che redime (1934)

04-04-02, 19:04
Mi inchino deferente al randissimo.
Nel io cuore c'è "l'appartamento". Anticipatore di tanti fenomeni deleteri di carrierismo sfrenato snza scrupoli. In fndo gli yupies l ha inventati lui o?

04-04-02, 19:13
Castigat ridendo mores ,cioè castiga ridendo i Mori , avrebbe detto Totò. ;)

leo (POL)
18-05-02, 18:49
Tornando all’argomento (e scusate il ritardo), vorrei notare come la sua filmografia appaia di un livello medio sbalorditivo, il che non è poco per un regista che era considerato un ‘mestierante’.
Ché a parte i capolavori ormai di largo consenso, sono molti i film misconosciuti (e difficili da vedere in TV) che sono fra le sue cose migliori. Vorrei segnalarne un paio che sono fra i miei favoriti, due commedie che rompono gli schemi del genere e diventano qualcosa d’altro: Stalag 17 (oltre ad affrontare la tragedia dei Lager come commedia, e questo ci ricorda qualcosa, è soprattutto un film fondamentale per capire lo spirito americano e uno dei suoi presupposti teorici: l’individualismo che si trasforma in vantaggio per la collettività) e Baciami, stupido (in cui la convenzione della commedia del rovesciamento dei ruoli raggiunge uno dei suoi limiti più estremi, radicali, quasi sovversivi (e qualcuno direbbe cinici, ma in senso buono), determinando fra parentesi il completo fiasco del film).
Saluti

Pentothal
18-05-02, 19:39
La mia idea è che nell'esser mestieranti prosperi la vera arte, al riparo da incensamenti modaioli e stizzose idiosincrasie, perchè il vero mestierante, nell'arte, non ricerca la complicità dei critici quanto piuttosto la pura narrazione: la comunicazione con chi un'opera la fruisce, e la complicità con i suoi gusti e le sue, se vogliamo, debolezze.
Questo ne fa la sua permanenza nel tempo, questo amare il suo pubblico senza pentirsi ne vergognarsi, mentre, banalizzando e molto, l'artista incensato spesso lo disprezza.
Evviva i mestieranti, quindi, e Wilder, che ne era, certamente, un magnifico esempio.