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Visualizza Versione Completa : Tony Blair & Goran Persson



Don chisciotte
30-03-02, 01:57
Mentre la sinistra italiana si arrocca nella difesa aprioristica dell'articolo 18, il premier inglese Tony Blair e quello svedese Goran Persson, due leader della sinistra europea, hanno scritto insieme questo articolo per sostenere che il mercato del lavoro ha urgente bisogno di profonde riforme che ne facilitino la flessibilità.

II summit di Barcellona è incentrato sul lavoro. Due anni fa i capi di governo europei si impegnarono a creare 20 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2010. Decisero di adottare una nuova strategia: costruire una cultura economica europea con una forza lavoro altamente qualificata e delle strategie politiche in grado di garantire giustizia e piena occupazione. Il vertice di Stoccolma dello scorso marzo ha definito gli obiettivi necessari per raggiungere questo duplice scopo. Ma non possiamo costruire questo tipo di Europa - l'Europa che la gente vuole - se non siamo preparati ad affrontare delle riforme. Non ci rendiamo conto ancora di quale sia il nostro potenziale. Negli Stati Uniti basta una settimana per avviare un'azienda. In Europa di settimane ne servono 12 e il costo è quattro volte tanto. L'America attira il 70 per cento del commercio elettronico, l'Europa soltanto il 20 per cento. Per questo dobbiamo rinnovare la nostra struttura economica per riuscire a competere con il meglio dei resto del mondo e gettare basi stabili per una società globale. Questo significa utilizzare al meglio tutte le risorse che abbiamo: un mercato aperto e dinamico, una moneta unica e un'economia stabile una forza lavoro qualificata e un supporto di ricerca internazionale. Se potessimo eguagliare gli americani in termini di produttività e occupazione, il nostro prodotto lordo annuale aumenterebbe del 40 per cento. Questo potrebbe aumentare il reddito procapite annuo europeo di 5mila sterline. Le aziende trarranno giovamento da un flusso di capitali che attraverserà i confini in modo più semplice - I'accordo dello scorso mese segna un nuovo passo in avanti nell'istituzione di un contesto legale in grado di promuovere una crescita più rapida dei mercati finanziari. I lavoratori verranno avvantaggiati dalle nuove leggi che garantiscono degli standard legislativi comuni contro la discriminazione nell'ambito dei Paesi dell'Unione europea e dalla rete Internet che mette in relazione i vari centri di reclutamento, finalizzata a creare un mercato del lavoro europeo sempre più aperto e a favorire la mobilità. Ai consumatori saranno utili le leggi che riducono il costo delle telefonate e rendono ancora più semplice acquistare via Internet. Dai tempi di Lisbona, I'Europa ha già creato cinque milioni di nuovi posti di lavoro. Ma non possiamo accontentarci di questo. II mercato del lavoro europeo ha bisogno di maggiore flessibilità. L'economia è minacciata da una regolamentazione inutile. I mercati europei non sono ancora pienamente competitivi. Bisogna affrettarsi sul cammino di una riforma finanziaria se vogliamo un mercato europeo unico. Dopo il vertice di Lisbona abbiamo fatto molto nella creazione di un'economia digitale. Grazie al Piano di azione europeo, I'Unione europea si è posta l'obiettivo di «mettere l'Europa in rete» entro la fine di quest'anno garantendo l'opportuno contesto legale, le infrastrutture e le professionalità necessarie all'economia digitale. II percorso è ormai tracciato: aprire i mercati e garantire accesso alle comunicazioni e ai servizi ha raddoppiato il potere di penetrazione di Internet, aumentando le opzioni di scelta e abbassando i prezzi nel circuito europeo. Tutto questo dimostra che l'Europa ha bisogno di una riforma forte per creare una seria coscienza economica. Dobbiamo fare però, un nuovo passo:- la connessione europea attraverso la tecnologia a banda larga che ci garantirà nuovi servizi per aziende e consumatori. La tecnologia a banda larga è un balzo in avanti radicale poiché accelera la velocità di Internet e aumenta il numero dei servizi disponibili. Offre inoltre a consumatori, aziende, scuole e governi, un patrimonio di conoscenza economico enorme. La comunicazione su banda larga costituisce un elemento chiave per la futura competitività europea. Entrambi vogliamo che Barcellona affidi all'Unione europea il compito di ottenere la più vasta disponibilità di tecnologie a banda larga entrò il 2005. Chiederemo alla commissione di individuare un nuovo piano di azione riservato a questo obiettivo. Oltre a questo la presidenza spagnola di José Maria Aznar cercherà di raggiungere altri scopi: rafforzare i servizi di trasporto europei per rendere più facili gli affari tra un Paese e l'altro, liberalizzare e interconnettere i mercati dell'elettricità e del gas per favorire una riduzione dei prezzi al consumo; unificare i mercati finanziari per dar modo all'Europa di diventare una reale potenza finanziaria; sviluppare un mercato del lavoro più flessibile e rispondente alle esigenze attuali, capace di creare nuove risorse occupazionali. L'azione congiunta di questi elementi avrà un impatto diretto sull'occupazione e sullo sviluppo. E queste conseguenze riguardano non solo gli Stati membri di oggi, ma tutti quelli che si augurano di unirsi a noi nell'ambito dì un'Unione allargata. È per questo motivo che ogni contributo da parte dei Paesi che si candidano ad un futuro ingresso nell'Unione europea è il benvenuto al Consiglio di Barcellona. Riforme e rinnovamento richiedono scelte difficili. In Europa abbiamo preso decisioni molto forti. L'Unione europea è stata un successo economico. ll mercato unico ha incrementato il prodotto lordo annuo di più dell'1,5 per cento. Ma possiamo fare di più. L'attuale rallentamento della produzione è un'ulteriore minaccia che rende ancora più urgenti le riforme. Le aziende europee e i cittadini europei si aspettano che noi affrontiamo questa minaccia. E noi siamo pronti a farlo. [.


Saluti liberali.