PDA

Visualizza Versione Completa : Ancora provocazioni sioniste!



pietro
02-04-02, 10:39
da www.corriere.it


Oggi nuova marcia a Montecitorio. Il Comune invia farmaci. Ramallah, fermato il fotografo D’Amico

Scontri e cortei per il Medio Oriente

Insulti fra manifestanti pro-palestinesi ed esponenti della comunità ebraica


Non si sono fermati neanche il giorno di Pasqua. Così come non si è bloccata l’escalation di violenza in Medio Oriente. L’altro ieri, mentre la città era in festa, i manifestanti filo-palestinesi hanno continuato il sit-in di protesta a piazza San Marco iniziato lo scorso venerdì santo. Qualche centinaia di persone appartenenti alla comunità palestinese, alle Donne in Nero, centri sociali, Disobbedienti, Cobas, associazioni pacifiste si sono radunate nei giardinetti della piazza davanti alla sede italiana dell’Onu. I manifestanti, in collegamento costante con i pacifisti italiani a Ramallah, a Gerusalemme e nel campo di Deheishe a Betlemme hanno esposto vari striscioni contro lo stato d’Israele. Su alcuni è scritto «Sharon Boia» e «Con la resistenza arabo-palestinese. Intifada fino alla vittoria». Durante il sit-in, un gruppo di ebrei romani, una decina di persone, si è avvicinato ai manifestanti. Hanno mostrato la bandiera d’Israele e questo ha provocato la reazione dell’altra parte. «Sono volati insulti niente di più - spiega Riccardo Pacifici, rappresentante della comunità ebraica di Roma - la polizia si è messa tra noi e loro. Proteggendoci, perché eravamo in un numero nettamente inferiore. Noi ci siamo avvicinati solo per chiedere spiegazione alla forze dell’ordine sul perché permettessero una manifestazione senza alcuna autorizzazione. Solo questo, non avevamo altre intenzioni».
Diversa, ovviamente, la spiegazione della parte avversa. Ecco cosa racconta Fatma Abdel Hamid, responsabile del Centro culturale palestinese: «Ci hanno palesemente provocato, sono entrati in contatto fisico con alcuni di noi. Hanno picchiato un ragazzo palestinese, gli hanno spezzato il braccio». Pacifici nega questa circostanza: «Non ci siamo neanche sfiorati, facessero una denuncia se questo è avvenuto». Anche la polizia nega che ci sia stato uno scontro così violento e non risulta nessun ferito.
Intanto prosegue l’impegno militante del fronte romano filo-palestinese. Sempre il giorno di Pasqua, dopo il sit-in hanno sfilato fino a Palazzo Chigi, così come avevano fatto il venerdì santo. Da piazza San Marco continua incessantemente la radio-cronaca sui fatti di Ramallah e sull’assedio al quartier generale di Arafat. È stata istallata una tenda permanente nel giardino di fronte al Campidoglio: lì dieci pacifisti italiani e dieci palestinesi sono in sciopero della fame da domenica. E in seguito ai fermi di ieri a Ramallah dell’europarlmentare Luisa Morgantini, del fotografo Tano D’Amico e di altri sette pacifisti italiani, rilasciati subito dopo, il presidio oggi alle 14 si trasformerà in un corteo che raggiungerà Montecitorio. «Inoltre stiamo organizzando una raccolta di medicinali e di sangue da inviare in Palestina», conclude Fatma Abdel Hamid. Anche gli ebrei romani stanno preparando una loro risposta dimostrativa. «Noi non permettiamo ai nazisti di dire "ebrei assassini, tornate nei forni" - continua Pacifici - né lo permettiamo ai centri sociali romani o agli aderenti a Rifondazione Comunista».
Anche il Comune di Roma vuole dare il suo contributo alle popolazioni che soffrono in Medio Oriente. Il Campidoglio invierà farmaci di prima necessità nelle città della Palestina più colpite dagli scontri. Lo ha disposto il sindaco Walter Veltroni, d’accordo con Giusy Gabriele, la presidente della Farmacap, la società che gestisce le farmacie comunali. «Il Comune contribuirà a realizzare un presidio sanitario nei territori palestinesi», hanno spiegato alcuni membri della delegazione italiana di «Action for peace» rientrati ieri a Roma dalla Palestina.