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L'Uomo Tigre
02-04-02, 16:33
WASHINGTON (CNN) -- Il segretario della Difesa Usa, Donald Rumsfeld, ha accusato l'Iran, l'Iraq e la Siria di "ispirare e finanziare una cultura di omicidi politici e di attentati suicidi".

Un durissimo attacco quello di Rumsfeld che stabilisce un legame tra i tre Stati, a suo avviso sostenitori di una vera e propria "guerra contro la civiltà", e gli attentati terroristici in Israele.


Rumsfeld ha evitato di pronunciarsi sulle rappresaglie israeliane ma ha fatto intendere che gli Stati Uniti prenderebbero contromisure molto severe in circostanze simili.

"Quando gli Stati Uniti vengono colpiti da attacchi terroristici, hai una scelta: puoi stare fermo e dire, 'è brutto' o puoi cercare di trovare i terroristi e fare qualcosa".

Secondo Rumsfeld l'Iran, l'Iraq e la Siria sono responsabili di avere per anni sostenuto i gruppi che hanno compiuto attentati contro Israele.

"Gli assassini non sono martiri"
"Gli assassini non sono martiri - ha detto Rumsfeld - colpire i civili è immorale, qualunque sia la scusa. I terroristi hanno dichiarato guerra alla civiltà".

Il segretario alla Difesa americano ha precisato che lo scopo delle sue affermazioni è "far capire ai sostenitori dei terroristi che non è nel loro interesse essere amici dei terroristi, e di conseguenza avversari degli Stati Uniti".

Nello specifico Rumsfeld ha accusato l'Iran e la Siria di fornire armi ai gruppi terroristici che hanno base in Libano e ha criticato duramente l'Iran per aver versato ingenti somme di denaro alle famiglie degli attentatori suicidi palestinesi.



La Repubblica Islamica dell'Iran ha respinto oggi le accuse da parte del principale stato terrorista esistente nel mondo con Israele, gli Usa, che accusavano lo stato islamico di 'sponsorizzare il terrorismo'.

Il ministro degli Esteri iraniano, Kharrazi Kamal, ha parlato in una conferenza stampa che si è tenuta nella capitale della Malesia, Kuala Lumpur, all'apertura della tre-giorni indetta dai paesi dell'Organizzazione della Conferenza islamica, riuniti in Malesia per discutere delle cause del terrorismo.

Il ministro iraniano ha detto che non è pertinente accusare qualcuno di sponsorizzare una simile violenza. "E' un affare della Palestina e gli attacchi dei martiri avvengono per resistere all'occupazione. Certo, dobbiamo capire perché i palestinesi commettono questi atti", ha detto Kharrazi.


"Non è una questione di sponsorizzare o non sponsorizzare", ha aggiunto.


Ieri, il segretario della Difesa Usa, Donald Rumsfeld, ha detto che Iran, Iraq e Siria appoggiano il terrorismo che sta infiammando la violenza in Medio Oriente e criticato i kamikaze.


"Gli assassini non sono martiri, prendere civili come bersagli è immorale, qualsiasi sia la scusa. I terroristi hanno dichiarato guerra alla civiltà, e stati come Iran, Iraq e Siria stanno ispirando e finanziando la cultura dell'omicidio politico e del suicidio", ha detto Rumsfeld a Washington.


Kharrazi ha replicato che è sbagliato paragonare gli attentatori palestinesi con i dirottatori degli aerei che si sono schiantati contro il World Trade Center e il Pentagono lo scorso settembre, uccidendo circa 3000 persone.


"La differenza è che i palestinesi stanno resistendo all'occupazione della loro terra", ha aggiunto il ministro.


I ministri degli Esteri della conferenza islamica riuniti in Malesia per la prima volta dopo l'11 settembre hanno criticato gli Stati Uniti per aver sostenuto il primo ministro israeliano Ariel Sharon, che accusano di voler portare il Medio Oriente alla guerra.


Sharon a sua volta ha promesso una "guerra senza compromessi" per fermare quella che definisce una campagna del terrore orchestrata dal presidente palestinese Yasser Arafat.


Il presidente Usa, George W. Bush, ha dichiarato Iraq, Iran e Corea del Nord "assi del male" per aver cercato di dotarsi di armi di distruzione di massa che potrebbero essere usate contro gli Stati Uniti.


Gli Usa hanno più volte espresso il timore che l'Iran abbia dato ospitalità ai membri della rete al Qaeda di Osama bin Laden, accusata da Washington degli attacchi di settembre.