pietro
03-04-02, 10:08
Da Liberazione 3 aprile
Dall'Egitto all'Australia, dalla Francia al Bangladesh, si moltiplicano i cortei anti-israeliani
Si mobilita il mondo intero
Dall'Egitto al Bangladesh, dalla Germania all'Australia, migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro l'invasione israeliana dei territori palestinesi e l'assedio al presidente Yasser Arafat a Ramallah.
Le manifestazioni più violente si sono registrate all'Università del Cairo, dove la polizia è intervenuta in assetto antisommossa per impedire agli studenti di uscire dai campus e di raggiungere la vicina ambasciata israeliana. «Morte a Israele» e «Lotteremo per la Palestina» sono stati gli slogan più frequenti dei giovani che hanno chiesto al governo di interrompere ogni rapporto con lo Stato ebraico. Disordini si sono verificati in altri quattro atenei. E per il quarto giorno consecutivo, decine di migliaia di palestinesi e libanesi hanno manifestato ieri in molte località del Libano - a Tiro, Sidone, Beirut - contro l'assedio israeliano a Yasser Arafat. «Basta con i massacri israeliani di palestinesi», è lo slogan più ripetuto nei cortei. Molte migliaia di persone hanno protestato anche nei centri della Valle della Beqaa. In Libia, è stato lo stesso leader Muammar Gheddafi a guidare un imponente corteo per le strade della capitale Tripoli. Davanti a centomila persone riunite nella centrale Piazza Verde, ha riferito la televisione libica, Gheddafi ha ricordato di avere chiesto agli altri Paesi arabi il permesso di far passare sul loro territorio volontari libici che desiderano combattere al fianco dei palestinesi.
Ancora, diecimila dimostranti hanno marciato nella capitale del Bangladesh, Dacca, al grido di «Salvate Arafat, liberate la Palestina». Per la maggior parte, si è trattato di membri di due gruppi islamici e del partito d'opposizione Lega Awami, che hanno accusato il presidente americano George W. Bush e il premier britannico Tony Blair di avere «incoraggiato Israele a continuare la barbara aggressione contro il popolo palestinese». Anche il governo del Bangladesh, paese a maggioranza musulmana, ha condannato la linea scelta dal premier israeliano Ariel Sharon: «Siamo molto preoccupati per l'aggravarsi del conflitto militare in Palestina e per l'assedio agli uffici di Arafat», ha dichiarato il premier Begum Khaleda Zia in parlamento. In Australia, un migliaio di sostenitori della causa palestinese ha marciato pacificamente davanti al consolato israeliano di Sydney. Issando striscioni sui quali si leggeva "Stop all'occupazione" e "Sharon=Assassino", i manifestanti hanno chiesto al governo del premier John Howard di prendere posizione contro Sharon. Cosa rara in Cina, anche a Pechino un centinaio di persone ha manifestato davanti alla rappresentanza diplomatica palestinese. Per la maggior parte, si è trattato di diplomatici, studenti e uomini d'affari della comunità' araba locale. L'invasione dei territori palestinesi è stata duramente criticata anche dal governo cinese.
Manifestazioni si sono svolte anche in Europa nei giorni di Pasqua. In diecimila hanno partecipato alle diverse iniziative organizzate in Germania, ma il cuore della protesta è stato a Berlino dove i dimostranti anti-israeliani si sono uniti a una sessantina di gruppi pacifisti. Nei cortei, spiccavano striscioni critici verso il governo tedesco, sotto accusa per avere partecipato alla campagna militare in Afghanistan. In Francia, dove nel fine settimana si sono verificati diversi episodi di antisemitismo, in quindicimila hanno marciato in appoggio ai palestinesi per le strade di Parigi, Lione e Strasburgo.
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Dall'Egitto all'Australia, dalla Francia al Bangladesh, si moltiplicano i cortei anti-israeliani
Si mobilita il mondo intero
Dall'Egitto al Bangladesh, dalla Germania all'Australia, migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro l'invasione israeliana dei territori palestinesi e l'assedio al presidente Yasser Arafat a Ramallah.
Le manifestazioni più violente si sono registrate all'Università del Cairo, dove la polizia è intervenuta in assetto antisommossa per impedire agli studenti di uscire dai campus e di raggiungere la vicina ambasciata israeliana. «Morte a Israele» e «Lotteremo per la Palestina» sono stati gli slogan più frequenti dei giovani che hanno chiesto al governo di interrompere ogni rapporto con lo Stato ebraico. Disordini si sono verificati in altri quattro atenei. E per il quarto giorno consecutivo, decine di migliaia di palestinesi e libanesi hanno manifestato ieri in molte località del Libano - a Tiro, Sidone, Beirut - contro l'assedio israeliano a Yasser Arafat. «Basta con i massacri israeliani di palestinesi», è lo slogan più ripetuto nei cortei. Molte migliaia di persone hanno protestato anche nei centri della Valle della Beqaa. In Libia, è stato lo stesso leader Muammar Gheddafi a guidare un imponente corteo per le strade della capitale Tripoli. Davanti a centomila persone riunite nella centrale Piazza Verde, ha riferito la televisione libica, Gheddafi ha ricordato di avere chiesto agli altri Paesi arabi il permesso di far passare sul loro territorio volontari libici che desiderano combattere al fianco dei palestinesi.
Ancora, diecimila dimostranti hanno marciato nella capitale del Bangladesh, Dacca, al grido di «Salvate Arafat, liberate la Palestina». Per la maggior parte, si è trattato di membri di due gruppi islamici e del partito d'opposizione Lega Awami, che hanno accusato il presidente americano George W. Bush e il premier britannico Tony Blair di avere «incoraggiato Israele a continuare la barbara aggressione contro il popolo palestinese». Anche il governo del Bangladesh, paese a maggioranza musulmana, ha condannato la linea scelta dal premier israeliano Ariel Sharon: «Siamo molto preoccupati per l'aggravarsi del conflitto militare in Palestina e per l'assedio agli uffici di Arafat», ha dichiarato il premier Begum Khaleda Zia in parlamento. In Australia, un migliaio di sostenitori della causa palestinese ha marciato pacificamente davanti al consolato israeliano di Sydney. Issando striscioni sui quali si leggeva "Stop all'occupazione" e "Sharon=Assassino", i manifestanti hanno chiesto al governo del premier John Howard di prendere posizione contro Sharon. Cosa rara in Cina, anche a Pechino un centinaio di persone ha manifestato davanti alla rappresentanza diplomatica palestinese. Per la maggior parte, si è trattato di diplomatici, studenti e uomini d'affari della comunità' araba locale. L'invasione dei territori palestinesi è stata duramente criticata anche dal governo cinese.
Manifestazioni si sono svolte anche in Europa nei giorni di Pasqua. In diecimila hanno partecipato alle diverse iniziative organizzate in Germania, ma il cuore della protesta è stato a Berlino dove i dimostranti anti-israeliani si sono uniti a una sessantina di gruppi pacifisti. Nei cortei, spiccavano striscioni critici verso il governo tedesco, sotto accusa per avere partecipato alla campagna militare in Afghanistan. In Francia, dove nel fine settimana si sono verificati diversi episodi di antisemitismo, in quindicimila hanno marciato in appoggio ai palestinesi per le strade di Parigi, Lione e Strasburgo.
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