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Shaytan (POL)
03-04-02, 13:42
«L'Ue è il futuro dei Balcani»
Anche il Trentino da domani al meeting di Sarajevo
L'INIZIATIVA Sabato l'incontro con Romano Prodi

ch.be.

TRENTO. Il 6 aprile 1992 venivano sparati a Sarajevo e in Bosnia Erzegovina i primi colpi di una guerra che in 3 anni e mezzo avrebbe provocato decine di migliaia di vittime e milioni di profughi. A 10 anni dall'inizio di quella tragedia, oltre 300 rappresentanti del volontariato, dell'associazionismo e degli enti locali europei, tra cui una delegazione trentina, si ritroveranno da domani al 7 aprile nella capitale bosniaca per partecipare all'iniziativa "L'Europa dal basso", promossa dall'Osservatorio sui Balcani insieme al Consorzio italiano di solidarietà e alla città di Sarajevo. L'incontro rappresenta l'approdo dell'appello "L'Europa oltre i confini", lanciato lo scorso settembre dai sindaci di Roma e di Sarajevo e con cui si chiede l'integrazione dei paesi balcanici nell'Unione europea. "Occorre fissare una data - ha esortato Michele Nardelli, dell'Osservatorio sui Balcani -, perché solo una prospettiva unitaria in Europa potrà interrompere la disgregazione dell'ex Jugoslavia».
A raccogliere l'appello sarà il presidente della Commissione europea Romano Prodi, che sabato sarà a Sarajevo per la prima volta dopo la fine della guerra civile. L'intervento di Prodi sarà preceduto da due giornate di incontri tra organizzazioni non governative, associazioni e gruppi della società civile europea e dei Balcani, con l'obiettivo di dare un supporto politico-culturale ai tanti interventi di solidarietà portati avanti negli ultimi anni. Un momento simbolico importante dell'iniziativa, che si concluderà domenica con una maratona, sarà, sabato sera, il concerto che l'Orchestra Haydn di Trento e Bolzano terrà insieme all'Orchestra Filarmonica di Sarajevo, sopravvissuta alle distruzioni della guerra. A rappresentare il Trentino a Sarajevo saranno l'assessore provinciale alla cooperazione Remo Andreolli, il vicesindaco di Trento Alessandro Andreatta, l'assessore alla cultura Micaela Bertoldi, l'assessore di Rovereto Giovanni Lenza e quello di Arco Fabrizio Miori. Prima di giungere a Sarajevo, l'assessore Andreolli farà tappa nelle città di Prnjavor (vicino Stivor), sede di una numerosa comunità di discendenti di emigrati trentini, e di Prijedor, dove è attivo da tempo un progetto di cooperazione tra soggetti istituzionali e non. A Prnjavor verrà firmato, alla presenza dell'ambasciatore italiano in Bosnia, un protocollo d'intesa per la costruzione del nuovo acquedotto cittadino che servirà circa 10 mila persone e al cui finanziamento (quasi un milione di euro) parteciperanno la Provincia di Trento, accanto all'Associazione Trentini nel mondo, al Comune di Sibovska e all'ambasciata italiana. «Sarajevo e i Balcani - ha sottolineato il presidente della giunta Dellai - sono da sempre un territorio profondamente europeo. La nostra presenza a Sarajevo avviene con lo stesso spirito con cui in questi giorni guardiamo ad un'altra area del mondo, il Medioriente, che ha altrettanto bisogno di una presenza forte dell'Europa».