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Visualizza Versione Completa : Inquisizione cattolica: 500 anni di torture e stragi



McFly
01-09-09, 23:03
LA "SANTA" INQUISIZIONE

Per oltre 500 anni la chiesa cattolica ha imposto la propria supremazia spirituale con la violenza, eliminando fisicamente ogni oppositore dalle zone sotto la sua influenza politica.

In tempi recenti, qualcuno prova ad operare una sorta di "revisionismo storico" per tentare di negare il crudele sterminio di milioni di persone.

Tuttavia, poichè tali crimini non erano dovuti a "deviazioni" occasionali, ma rappresentavano pienamente l'ortodossia cattolica, col pieno consenso dei vari papi coinvolti e di tutti gli ordini ecclesiastici, oggi disponiamo di molti documenti ufficiali, paradossalmente prodotti dalle stesse autorità ecclesiastiche cattoliche, che forniscono le dettagliatissime prove storiche delle stragi compiute in nome di Dio.

L'arroganza della chiesa cattolica era talmente sconfinata da non far comprendere, all'epoca, che tali documenti, un giorno, potevano essere visti non come "atto di fede", (come essi definivano gli omicidi degli "eretici") bensì come spietata repressione delle opinioni altrui.

Il documento che presentiamo in questa pagina è storicamente abbastanza recente, risale al 1559.
L'America è stata scoperta da più di 60 anni, il mondo sembra entrato in una nuova èra di civilizzazione, il buio medioevo è finito, ma non per la chiesa: a Valladolid, in Spagna, 15 luterani (fra cui vari sacerdoti) vengono "abbrusciati" nelle fiamme del rogo e i loro beni confiscati.

Decine di altre persone, che sotto tortura hanno "accettato" la forzata riconversione al cattolicesimo, ottengono il carcere a vita in luogo della pena di morte, e la confisca dei beni.

Interessante notare che il documento viene stampato a Bologna, in Italia.

Riportiamo alcuni passi salienti per coloro che trovassero difficile leggere i caratteri tipografici cinquecenteschi:

"E poi che arrivorno Sue Altezze, venne la processione delli prigionieri penitenti, con il clero e la croce coperta di tela nera, e con la bandiera del santo Officio, tutti ordinatamente...

Arrivati tutti al Palco, si affrettarono e subito predicò il maestro fra' Melchior Cano, il vescovo che fu di Canaria, dell'Ordine di santo Domenico, e fece una predica molto dotta, prudente e solenne, come in tal tempo e luogo si ricercava.

Finita la predica, l'Arcivescovo di Siviglia andò dove stavano Sue Altezze, e li fece giurare sopra una croce e un messale, sopra che posero sue regali mani in questo modo.

Perché, per decreti apostolici e sacri canoni è ordinato che li Re giurino di favorire la santa fede cattolica e religione cristiana, pertanto conforme a questo, vostre Altezze giurano per Dio, per santa Maria, per li santi Evangeli e per il legno della croce, dove han posto sue reali mani, che daranno tutto il favore necessario al santo Officio dell'Inquisizione e ai suoi ministri contro gli heretici e apostati e contra tutti quelli che li favoriranno e difenderanno e contra qual si vogliano persone che dirette o indirette impediranno le cose di questo santo Officio e che costringeranno tutti i suoi sudditi ad obbedire.....

Sue altezze risposero: così giuramo, e l'Arcivescovi li disse: e per questo nostro Signore prosperi per molti anni le Real persone e stati di vostre altezze.

...et allhora cominciarono a leggere le sentenze dei condannati

[Segue la lista dei nomi, per ognuno dei quali si specifica:]

"... abbrusciato in persona per lutherano, con confiscation de' beni"






Le radici dell’orrore
articolo apparso sull’inserto ALIAS del
«Manifesto» dell’ 11 settembre 2004

A SEI ANNI DAL SIMPOSIO INTERNAZIONALE SULL’INQUISIZIONE, SVOLTOSI IN VATICANO NEL 1998, ESCE UN IMPONENTE VOLUME DI QUASI 800 PAGINE CHE RACCOGLIE GLI ATTI, E CHE CONFERMA LA CINICA SPIETATEZZA DI QUEL SISTEMA DI DOMINIO E ANNIENTAMENTO.

UN METODO E UNA IDEOLOGIA CHE CONTINUANO A SEMINARE DOLORE E MORTE

L’impero del male
di Adriano Petta


Martedì 15 giugno scorso nella Sala Stampa della Santa Sede i cardinali Georges Cottier e Roger Etchegaray, assieme al bibliotecario ed archivista di S. Romana Chiesa Jean-Louis Tauran, hanno presentato gli atti del simposio internazionale sull’Inquisizione che si tenne in Vaticano dal 29 al 31 ottobre del 1998.

Questi atti sono stati presentati e illustrati anche dal curatore dell’opera professor Agostino Borromeo, sotto la forma di un volume imponente di ben 788 pagine dal titolo L’Inquisizione – Atti del Simposio Internazionale edito nella collana “Studi e Testi” dalla Biblioteca Apostolica Vaticana nel 2003. IL Simposio era stato voluto da papa Wojtyla perché, in occasione del Giubileo del 2000, intendeva chiedere perdono «per le forme di antitestimonianza e di scandalo» praticate nell’arco della storia dai figli della Chiesa (cosa che fece il 12 marzo 2000 nella «Giornata del perdono»). Ma prima di chiedere perdono, era necessario avere una conoscenza esatta dei fatti.

La Commissione teologico-storica del comitato giubilare aveva quindi invitato una cinquantina di professori specializzati nel campo, storici che abbiano dismesso i panni del giudice e si siano proposti solo di comprendere il passato (i testi in corsivo sono stati estratti dagli atti del simposio. Ndr.).

Mercoledì 16 giugno scorso quasi tutti i giornali hanno riportato la notizia della presentazione del volume, accompagnata da tabelline e commenti che riassumevano più o meno acriticamente le parole del professor Borromeo e dei cardinali che avevano presentato il libro: il numero degli eretici mandati al rogo dalla Santa Inquisizione non giungeva nemmeno a 100: erano stati solamente 99, e veniva così ristabilita la verità storica che finalmente sfatava la leggenda nera sull’Inquisizione, creata ad arte dalla propaganda anticattolica, come sottolineava esultante il principe dei giornali cattolici L’Avvenire: «tanto appassionante quanto ricco di scoperte si rivela l’imponente volume nel negare la «leggenda nera».

Il card. Georges Cottier (Pro-teologo della Casa Pontificia) ha ribadito, infatti, che «una domanda di perdono che la Chiesa deve fare a riguardo dei propri errori del passato, non può riguardare che fatti veri e obiettivamente riconosciuti. Non si chiede perdono per alcune immagini diffuse all’opinione pubblica, che hanno più del mito che della realtà».

Ma una domanda nasceva spontanea: come mai erano trascorsi oltre sei anni per la pubblicazione degli atti del simposio? E come mai il comitato organizzatore si è premurato di assicurare che le cause stavano solo in motivi di salute di alcuni studiosi…? Occorreva leggere questo librone. I 60 euro sono stati ben spesi perché il risultato è stato effettivamente ricco di scoperte… ma non nel senso sbandierato dall’Avvenire o lasciato immaginare da gran parte della stampa (e dai numerosissimi siti cattolici di mezzo mondo) nei giorni successivi alla presentazione.

Innanzitutto la struttura di questo imponente volume. Dei 50 partecipanti al simposio, solo 30 hanno lasciato testi scritti, in italiano, inglese, spagnolo e francese (e note in portoghese e latino). Ognuno dei partecipanti aveva ricevuto un tema da trattare (origini, strutture territoriali, procedure, inquisizione romana e le scienze, l’inquisizione e le streghe etc.): molti testi sono ossequiosi nei confronti della Chiesa cattolica, testi blandi, ambigui… ma ci sono anche testi durissimi, con molte scoperte o fatti poco noti.

Papa Wojtyla e il comitato organizzatore del Simposio sapevano fin dall’inizio ch’era praticamente impossibile mettere nero su bianco una cifra esatta del numero delle vittime. L’Inquisizione cercò di far sparire quanti più archivi poté dei processi e delle sentenze. Non solo. Occorre tener presente che nel corso dei 600 anni di funzionamento di questo apparato repressivo, responsabile dei più grandi crimini collettivi della storia dell’umanità, spesso accadeva che il popolo terrorizzato ed esasperato assaltava i tribunali dell’Inquisizione distruggendo gli archivi che contenevano non solo la lista dei condannati, ma anche quella dei sospettati.

Napoleone, poi, quando conquistò l’Italia, portò con sé tutti gli archivi dell’Inquisizione che purtroppo non furono ben conservati e solo una piccola parte è ancora intatti a Parigi. Nella capitale francese i pezzi erano 7900 circa, di cui 4148 volumi di processi e 472 di sentenze fino al 1771; nella seconda metà dell’800 in concomitanza con situazioni politiche “pericolose” (Garibaldi, porta Pia) i funzionari della Congregazione del Santo Uffizio operarono distruzioni nella documentazione processuale degli anni 1772-1810 che non era stata portata a Parigi e in quella prodotta in seguito.

Dopo l’abolizione dell’Inquisizione in Spagna, il popolo bruciò quasi tutti gli archivi con i dati dei processi e delle condanne. Il governo illuminista del viceré Domenico Caracciolo fece bruciare tutti gli archivi di Palermo per mettere una pietra sopra quella storia di orrori e per tutelare le migliaia di persone segnalate, esattamente come accadde in tutte le terre portoghesi, come ad esempio il viceré del Portogallo conte di Sarzedas, a Goa, la capitale delle Indie.

Per avere un’idea delle proporzioni di quella macchina infernale, occorre ricordare che solo all’Inquisizione di Palermo lavoravano 25.000 persone! In un altro capitolo del librone risulta che le sentenze capitali eseguite a Roma dal 1500 al 1730 furono «solo» 128. Ma questi dati sono stati ottenuti da 11 dei 39 registri originari, quindi con una semplice proporzione è lecito pensare che le esecuzioni furono come minimo 453.

Ma questi sono dettagli, le vittime innocenti dell’Inquisizione furono almeno 500.000, senza contare i 100-150 mila presunti catari, uomini, donne e bambini, scannati vivi in poche ore a Béziers il 22 luglio 1209. Questa faccenda dei numeri è comunque fuorviante: l’orrore vero consisteva nel fatto che tutti, nessuno escluso, poteva essere sospettato, imprigionato, perdere tutte le proprietà ed essere arso vivo in quanto l’Inquisizione non giudicava dei crimini, ma le idee. Bastava un gesto, una parola, un litigio con un parente o un vicino di casa, il volersi liberare di qualcuno scomodo per essere denunziati o per denunziare.

Alcuni quotidiani hanno pubblicato la stessa tabellina che, nel librone, fa parte dell’articolo di Gustav Henningsen scritto in spagnolo. Alcuni nell’alto della tabellina hanno scritto correttamente «Caccia alle streghe», mentre sotto «le vittime dell’Inquisizione nel Seicento». S’immagini ora un qualunque lettore: prima riga, in Irlanda l’Inquisizione ha bruciato vivi solo due eretici; seconda riga, in Portogallo solo 7… ma allora è proprio vero che questa leggenda nera dell’Inquisizione è stata tutta un’invenzione!

Da notare la finezza: la tabellina inizia con Irlanda e Portogallo, di cui non si conoscono i dati, mentre poteva cominciare con quelli della Polonia (10.000 creature accusate di stregoneria, bruciate vive, su una popolazione di 3.400.000… solo nel Seicento!). Senti come cambia la musica di morte?

Altri quotidiani hanno compiuto veri e propri «capolavori» d’involontario depistaggio pubblicando la stessa tabellina ma intitolandola «Le esecuzioni in Europa» (esecuzioni generiche, quindi totali, mentre la tabellina in questione si riferiva solo ai condannati di stregoneria e solo al Seicento!).

Occorre ricordare che la Riforma di Lutero in pratica aveva rigettato tutto del cattolicesimo, tranne la caccia alle streghe. Comunque tutta la stampa (sia cartacea che sul web) ha riassunto i dati forniti direttamente dal curatore dell’opera Agostino Borromeo, secondo i quali le condanne al rogo comminate dai tribunali ecclesiastici sono state – in Italia, Spagna e Portogallo – 99.

È lecito pensare che i quotidiani abbiano fatto esattamente quello che il papa e il comitato organizzatore del Simposio si erano prefissi sei anni fa: hanno abboccato all’amo pubblicando dati che nulla hanno a che vedere con le proporzioni apocalittiche di quello ch’è accaduto in mezzo mondo per quasi 600 anni. E non è nemmeno vero che in questi atti ci sia una volontà sfacciata di negare la «leggenda nera»: è l’insieme della vicenda ch’è subdolo, ma tanto la gente non leggerà mai l’imponente volume, mentre quello che scrivono i giornali sì.

Non è tuttavia da escludere quell’effetto boomerang tanto temuto dai vescovi e cardinali più prudenti, che per sei anni si sono opposti alla pubblicazione degli atti del Simposio: sapevano che rimestando nello sterco del demonio poteva sprigionarsi qualche zaffata.

E infatti in questo librone si possono cogliere parecchie «noterelle», come la storia dell’Inquisizione spagnola e portoghese in centro-sud America e nelle Indie. Il pretesto che innescava le denunzie e i processi erano nella grande maggioranza dei casi le proprietà.

Per appropriarsi dei beni della gente, la Chiesa, il Comune, la Città e lo Stato hanno accusato di eresia via via catari, valdesi, apostati, convertiti, apostolici, ebrei, ebrei neri, ebrei bianchi, musulmani, protestanti, marrani, nestoriani, induisti, blasfemi, sodomiti, streghe, illuse, illudenti, bigami, superstiziosi, anabattisti, criptogiudei, criptomusulmani, pagani, illuminati, scismatici, peccatori di magia, sortilegi, divinazione, abuso di sacramenti, disprezzo delle Chiavi, studiosi, medici, alchimisti, atei, oppositori politici, filosofi, matematici, scienziati… e li mandavano al rogo, perché l’eretico non può possedere beni, che invece sono della Chiesa la quale non lo spoglia ma si riprende ciò che è suo… anche in presenza di figli cattolici; per questo l’Inquisizione fu una macchina che macinò un’enorme massa di capitali finanziari e l’immanitas tormentorum spingeva gli accusati innocenti ad autoaccusarsi per sfuggire alla sofferenza: il risultato era che non vi si difendeva la pietas religiosa, ma se ne faceva pretesto per impadronirsi dei beni altrui.

Vale la pena riportare una sola frase del Manuale degli inquisitori di Nicolau Eymerich (il «vangelo» dell’Inquisizione per secoli): «Bisogna ricordare che lo scopo principale del processo e della condanna a morte non è salvare l’anima del reo, ma… terrorizzare il popolo».

In genere la ripartizione dei beni depredati era 1/3 agli inquisitori, 1/3 alla Chiesa e un terzo al comune, alla città o allo stato. A Viterbo e a Roma, sedi papali, 1/3 al comune e 2/3 agli inquisitori.

Oltre allo scopo primario (minimizzare la quantità dei bruciati vivi) il Simposio aveva altri due intenti. Quello di parlare di numerose inquisizioni, di fenomeni differenziati, diversi d’epoca in epoca e di stato in stato e di far risaltare che la più umana fu – guarda caso – quella romana; e quello di addossare agli stati (soprattutto quello spagnolo e portoghese) la responsabilità di aver esagerato con la tortura e i roghi.

L’ossequioso Adriano Garuti scrive, infatti, che la stessa carcerazione in S. Ufficio è forse stata soffusa da un alone eccessivamente tetro… non mancavano però normative o prassi che ne attenuavano il rigore: non si carceravano facilmente le donne, specie se nobili… e la capacità del soggetto ad essere sottoposto alla tortura era vagliata e confermata da un medico…

L’inquisitore si faceva assicurare da un medico se l’eretico era forte e se si poteva divertire a sazietà. Significative sono alcune pagine di Henningsen quando racconta che quasi la metà dei 200 processi di stregoneria li portarono a compimento due inquisitori tedeschi: Jacob Sprenger (1436-1495) e Heinrich Institoris (1432-1492). La loro fanatica persecuzione delle streghe nel sud della Germania si scontrò con l’opposizione delle autorità civili ed ecclesiastiche.

Allora i due inquisitori si lamentarono col papa Innocenzo VIII che il 5 dicembre 1484 emanò la bolla “Summis desiderantes affectibus” con cui dette ai due l’appoggio di cui avevano bisogno, elencando dettagliatamente quello che combinavano le streghe: «uccidono il bambino nel ventre della madre, così come i feti delle mandrie e dei greggi, tolgono la fertilità ai campi, mandano a male l’uva delle vigne e la frutta degli alberi; stregano gli uomini, donne, animali da tiro, mandrie, greggi ed altri animali domestici; fanno soffrire, soffocare e morire le vigne, piantagioni di frutta, prati, pascoli, biada, grano e altri cereali; inoltre perseguitano e torturano uomini e donne attraverso spaventose e terribili sofferenze e dolorose malattie interne ed esterne; e impediscono a quegli uomini di procreare, e alle donne di concepire…».

All’inizio del sec. XVI gli inquisitori di Germania, Francia e Italia intrapresero una violenta campagna di persecuzione verso la setta delle streghe con la completa approvazione del Vaticano grazie alle circolari papali emesse da Alessandro VI, Giulio II, Leone X e Adriano IV.

Nel 1501 papa Alessandro VI scrive all’inquisitore della Lombardia Angelo da Verona raccomandandogli di procedere più duramente contro le tante streghe della zona che rovinano le persone, gli animali ed i raccolti.

Il senato di Venezia protestò verso l’Inquisizione che aveva bruciato vive 70 streghe in Valcamonica e di sospettare che altre 5.000 facessero parte della setta satanica… ma papa Leone X nel 1521 scrisse una bolla violenta nella quale autorizzava gli inquisitori a scomunicare le autorità civili che dovessero opporsi ai roghi delle streghe condannate dal Santo Ufficio. In soli 10 anni vennero bruciate vive 3.000 «streghe».

Nella stampa populista si continua ad incontrare una cifra di nove milioni di vite sacrificate durante la persecuzione delle streghe di quell’epoca. Oggi si stima che il numero di processi di stregoneria in quell’epoca è di 100.000 in totale e circa una metà, 50.000 persone, finirono al rogo. Delle 1300 vittime in Portogallo, Spagna e Italia, meno di cento roghi possono essere attribuiti all’Inquisizione dei suddetti paesi. Il resto si deve ai tribunali civili e vescovili degli stessi paesi.

Come se quei tribunali civili e vescovili non fossero emanazione diretta del potere della Chiesa che tutto permeava in quei secoli bui. Con questa operazione del Simposio, papa e cardinali hanno provato a mischiare le carte, a introdurre distinguo, a confondere, a scaricare responsabilità che sono state e resteranno sempre di coloro che crearono e mantennero vivo quel sistema di sterminio: la Chiesa cattolica, i suoi vertici.

Nel 1600 l’inquisitore don Alonso de Salazar Frías girò in lungo e in largo per tutto il Paese Basco spagnolo portando un Editto di Grazia alla setta delle streghe. 2000 persone si presentarono davanti all’Inquisizione chiedendo che fosse loro concessa l’amnistia promessa alle streghe. Le suddette 2000 streghe denunziarono altre 5000. Quel clima apocalittico era stato alimentato dalle bolle papali. Soprattutto la bolla di Innocenzo VIII, più di nessun altro, legalizzò la persecuzione delle streghe. Scrive Adriano Prosperi: A partire dal 1559 e per volontà di Paolo IV, in maniera sistematica e capillare, tutti i cristiani che si recarono a fare la confessione dei loro peccati furono interrogati su eventuali loro reati o semplici conoscenze di reati di eresia o lettura di libri proibiti; e se qualcosa emergeva, vennero rinviati al tribunale dell’inquisizione. Se la violenza della tortura e del patibolo spezzava i corpi, la violenza morale esercitata attraverso la subordinazione della confessione all’inquisizione spezzò le coscienze: e lo fece su tutta la popolazione in età di confessione.

Due anni prima lo stesso Paolo IV aveva investito tutta la travolgente irruenza del suo carattere nella trasformazione di un tribunale (della Santissima Inquisizione) spesso interlocutorio e prudente, incline a interrogarsi su se stesso, frenato e intralciato da altri centri di potere, in un’arma affilata di repressione e annientamento conferendogli (il 29 aprile 1557) per mezzo della minuta «Pro votantibus» licenza e facoltà di emettere voti e sentenze che comportassero tortura, mutilazioni e spargimento di sangue, fino alla morte inclusa, senza per questo incorrere in censura o in irregolarità. Il 28 ottobre dispensò tutti i cardinali e inquisitori del Santo Ufficio dall’irregolarità in cui incorrevano infliggendo tortura reiterata. Lo stesso papa, il 5 novembre dell’anno prima, aveva reso solenne e consacrato il rogo che sarebbe avvenuto la domenica successiva concedendo l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli che avrebbero assistito allo spettacolo.

L’uso della tortura nell’Inquisizione fu introdotto da papa Innocenzo IV il 15 maggio 1252, con la bolla Ad extirpanda, mentre Innocenzo III, con la bolla del 25 marzo 1199 Vergentis in senium, aveva modificato il reato d’eresia da religioso a crimine contro lo stato, coinvolgendo così accanto alla Chiesa tutti gli stati.

Le rare volte che ci fu un tentativo di evangelizzazione senza violenza, venne puntualmente stroncato dal papato.

Charles Amiel nel suo intervento L’inquisizione di Goa (capitale delle Indie portoghesi) racconta l’esperienza missionaria di due famosi gesuiti italiani, Matteo Ricci in Cina e Roberto De Nobili a Goa, nel 1605. De Nobili si stabilisce a Madurai nel paese tamil ove esercita il suo apostolato per 40 anni, adottando lo stile di vita degli eremiti brahmanici. Pratica l’ascesi e la maniera di vita di questi eremiti, opta per i loro costumi, si orna la fronte di ceneri simboliche, porta il cordone rituale e apprende il sanscrito, il tamil e il telegu. Entrambi furono prigionieri dell’accomodatio, il metodo di evangelizzazione che cercò di adattare la pratica cristiana agli usi e costumi degli autoctoni. Una missione gesuita francese creata da Luigi XIV prolunga e rivivifica nel Carnate nella prima metà del sec. XVIII l’operato di Roberto De Nobili. Ma la bolla Omnium sollicitudinum di Benedetto XIV nel 1774 scaccia definitivamente i rischiosi accomodamenti che avevano alimentato la querelle dei riti… e si tornò al metodo tradizionale della tabula rasa: l’induismo era percepito come un’accozzaglia di superstizioni e di culti demoniaci che non meritavano nemmeno il nome di religione.

Ventisette anni prima che a Goa sbarcasse Roberto De Nobili, il 25 novembre 1578 l’inquisitore del tribunale di Goa, Bartolomé de Fonseca, scrive: «Mi hanno consegnato un tribunale pacifico, senza processi, prigioni con pochi prigionieri (una sola nuova cristiana, che si rifiutava di confessarsi, che non cedette in nulla e morì in quello stato); nel paese segretamente infiltrata questa gentaccia di nuovi cristiani, tranquilli e a riposo. Io ho reso il tribunale piegato sotto il peso dei processi, le prigioni sono riempite al massimo di prigionieri: ce ne sono stati di più in questo solo anno che nei tredici anni in cui lavoravano congiuntamente un arcivescovo e due inquisitori. Il paese è pieno di fuoco e di cenere dei cadaveri degli eretici e degli apostati, ed io vengo considerato più come uno sposo di sangue che come uno sposo di pace, odiato da tutti quelli che tengono nascosti i loro interessi con questa gentaccia, e sono numerosi.»

In effetti, aggiunge il relatore dell’articolo Charles Amiel, i roghi dal 1578 al 1579 sono i più micidiali del XVI secolo per gli ebrei: 43 alla volta. Soprattutto per gli ebrei non c’era scampo: si convertivano dappertutto ma, con la conversione, conservavano almeno le proprietà. Ed erano queste a cui davano la caccia papi e re. E allora bastava solo mettere in marcia la macchina infernale delle delazioni, arresti, incarcerazioni, processi, torture, moniti, giudizi, roghi…

Ma c’era qualcosa di peggio dei roghi, i forni, l’orrore apocalittico dell’inquisizione: los «quemaderos» di Siviglia. Erano così tanti gli eretici condannati al rogo, che furono costretti a inventarsi qualcosa di speciale che consumasse meno legna dei tradizionali autodafé: costruirono uno accanto all’altro quattro enormi forni circolari sopra una piattaforma di pietra ognuno dei quali poteva contenere fino a quaranta «dannati». Accendevano un po’ di legna sotto la piattaforma, buttavano dentro le povere creature e le cuocevano a fuoco lento: occorrevano dalle 20 alle 30 ore per crepare. Funzionarono ininterrottamente per oltre tre secoli. 300 anni. Vennero chiusi da Napoleone Bonaparte nel 1808. Questo è riuscito a fare la Santa Inquisizione, sublime spettacolo di perfezione sociale (come scrive Adriano Prosperi citando un numero di La Civiltà Cattolica del 1853).

L’operazione di minimizzare l’operato dell’Inquisizione ha toccato, naturalmente, anche il conflitto fede-ragione, fede-scienza: tra 1559 e 1707 il numero delle opere scientifiche proibite dall’Inquisizione di Spagna per questa regione superò la somma di quelle proibite per ogni altra e lo stesso è quasi certamente vero per l’Indice romano, per il quale uno studio quantitativo non esiste ancora. Vale la pena ricordare che il cardinale Bellarmino – il carnefice di Giordano Bruno e Galileo Galilei – non venne fatto santo all’epoca dei fatti, nel ’600, bensì pochi anni fa, nel 1930: ovverosia, nel 1930 la Santa Sede avallò tutto l’operato di Urbano VIII e dello spietato inquisitore Bellarmino!

L’Inquisizione depredava anime, coscienze, proprietà. Giustificava i genocidi. Il 90% degli indios del centro-sud America venne sterminato con il permesso e la giustificazione degli inquisitori. I conquistadores spagnoli e portoghesi depredavano le terre in nome del Bene, di Cristo.

Oggi, come allora, gli Stati Uniti continuano a depredare in nome del bene, in nome di Dio, torturando i prigionieri per il solo piacere di torturare, dopo aver ammazzato le loro famiglie, bombardato le loro città, depredato le loro terre, le loro proprietà, i loro prodotti.

Questo è il metodo e l’insegnamento che l’Inquisizione ha lasciato in eredità al mondo cristiano, a questo feroce e spietato Primo Mondo che detiene il potere economico, politico e militare. L’embrione del capitalismo era lì, nel fine e nel metodo dell’Inquisizione: appropriarsi di tutto, terre, proprietà, boschi, mari, col pretesto di diffondere la civiltà, usando qualsiasi metodo, spietati e indifferenti verso qualsiasi altra cultura, altra religione, provocando insanabili disastri umani e ambientali.

Lo stato della Germania, senza perdere tempo a indire simposi sul numero esatto degli ebrei massacrati nei campi di concentramento, ha eretto al centro di Berlino un importante museo sulla storia e gli orrori del nazismo, come monito al mondo intero e alle future generazioni tedesche.

La Santa Sede mistifica e minimizza il ruolo devastante dell’Inquisizione, invece di stigmatizzare la portata culturale e politica di quell’infernale sistema.

Inquisizione cattolica: 500 anni di torture e stragi (http://www.cristianesimo.it/inquisizione.htm)

eq...
03-09-09, 02:33
Ecco questa è una ricerchina con gli interventi di contropotere in qui è presente la parola inquisizione, se lo ritenete abbastanza non cattolico da essere obiettivo potete spulciare con grande profitto:

Politica in Rete Forum - Risultati Ricerca (http://forum.politicainrete.net/search.php?searchid=120867)

Mi verrebbe anche da chiedermi se McFly crede in tutto quello che posta e come mai non interviene nelle discussioni che apre, così tanto per curiosità.

Lupo
03-09-09, 08:26
ALCUNI LUMINOSI ATTI DEI METODI PERPRETATI CONTRO I CATARI

Nel luglio del 1209, Béziers fu presa e distrutta, l'intera popolazione uccisa. Molti cittadini furono bruciati nella chiesa della Madeleine. Ai soldati che gli chiedevano come avrebbero capito la differenza tra i Catari e i buoni cattolici, Arnaud Amaury disse queste famose parole: "Uccideteli tutti, Dio li riconoscerà".
Nel mese di agosto del 1209, fu conquistata Carcassonne.
I territori dei nobili che avevano appoggiato i Catari furono attribuiti a Simon de Montfort, il capo dei crociati.
Simon de Montfort continuò a combattere e prese Minerve nel mese di luglio del 1210, ove fece bruciare 140 Catari che rifiutarono di ripudiare la propria fede. Caddero tutte le fortezze della regione dove i Catari avevano cercato rifugio : Termes, Puivert, Lastours,… Il popolo chiama questo episodio della crociata "guerra dei castelli", che in realtà fu una vera guerra di conquista territoriale.
Durante un secondo attacco nel giugno del 1218 Simon de Montfort perì, ucciso da una grande pietra gettatagli addosso dalle donne di Tolosa che difendevano le mura della città.

Dopo la sua morte i crociati si disorganizzarono del tutto e nel 1224 furono cacciati da Carcassonne. Il re francese Luigi VIII dovette egli stesso incoraggiare i crociati e promosse una nuova offensiva. Ottenne buoni risultati, a tal punto che Raimondo VII, nuovo Conte di Tolosa, fu costretto a sottoscrivere il Trattato di Meaux (1229).
Nel 1233 papa Gregorio IX creò l'Inquisizione, la cui missione era cacciare e giudicare gli eretici.
La conquista territoriale era compiuta, ma il primo obiettivo della crociata, combattere l’eresia dei Catari, fu una completa sconfitta.

I domenicani avevano la responsabilità dell'Inquisizione. Nel 1242 due Grandi Inquisitori furono uccisi con la loro scorta in Avignonet - Lauragais (un villaggio situato tra Tolosa e Carcassonne) da un gruppo di cavalieri provenienti da Montségur.
A Montségur viveva una comunità catara molto importante, che vi si era stabilita dopo essere stata cacciata da ogni altro luogo. Questo villaggio collocato su un'altura e fortificato, simbolizzando il Catarismo, fu sconfitto dopo un lungo attacco (nove mesi), il 2 di marzo del 1244.
Il 16 di marzo più di 200 "eretici" furono bruciati al palo di fronte alla cittadella. Il luogo è ancor oggi chiamato "Camp dels Cremats" (Campo dei Cremati) in lingua occitana. Quei pali divennero il simbolo del loro martirio.

Il castello di Quéribus, situato nella regione del Corbières, fu l'ultimo bastione, l'ultima difesa dei Catari, e fu sconfitto e occupato solo nel 1255.
Il re di Francia Luigi IX il Santo immediatamente occupò la regione. La cittadella di Carcassonne fu considerevolmente fortificata.
La Contea di Tolosa fu annessa al Regno Francese nel 1271, quando Giovanna, l'ultima figlia dell'ultimo Conte e suo marito Alfonso, frate del Re Luigi IX morirono senza figli.

L'ultimo Cataro, Guilhèm Belibaste, fu bruciato al palo nel 1321 a Villerouge Termenès nel Corbières. Ebbe così fine l’eresia dei Catari.
A i giorni nostri esistono dei gruppi che studiano e simpatizzano molto per i Catari. Ad esempio Spiritualitè Chatare e il Centre d’Etudes Chatare di Carcassonne.

Templari - Catari (http://www.templaricavalieri.it/catari.htm)

McFly
05-09-09, 22:04
Mi verrebbe anche da chiedermi se McFly crede in tutto quello che posta e come mai non interviene nelle discussioni che apre, così tanto per curiosità.

Non ho bisogno di intervenire, io posto FATTI, non DOGMI!!

"Mi Basta" (cit. Jody dal newsgroup it.discussioni.auto)

Nazzareno
05-09-09, 22:56
Non ho bisogno di intervenire, io posto FATTI, non DOGMI!!

Tipo la colossale caterva di fregnacce dell'altro 3d, quello sulle "devianze dal Cristianesimo antico"? Contiene talmente tante cazzate, che persino Resurgens, per amore di verità, lo ha definito fazioso. Potrebbe smentirlo anche uno studente di terza liceo. Qui, poi, eq... ha invitato a leggere un post di contropotere, che non è cattolico e quindi non posta "dogmi".

Comunque buttare lì dei dati e poi sparire senza discuterli, è atteggiamento dogmaticissimo...

edera rossa
05-09-09, 23:04
Ecco questa è una ricerchina con gli interventi di contropotere in qui è presente la parola inquisizione, se lo ritenete abbastanza non cattolico da essere obiettivo potete spulciare con grande profitto:

Politica in Rete Forum - Risultati Ricerca (http://forum.politicainrete.net/search.php?searchid=120867)

Mi verrebbe anche da chiedermi se McFly crede in tutto quello che posta e come mai non interviene nelle discussioni che apre, così tanto per curiosità.

ho provato ad aprire ma non ho trovato quanto da te annunciato; potresti riprodurlo per esteso? grazie.

edera rossa
05-09-09, 23:05
Tipo la colossale caterva di fregnacce dell'altro 3d, quello sulle "devianze dal Cristianesimo antico"? Contiene talmente tante cazzate, che persino Resurgens, per amore di verità, lo ha definito fazioso. Potrebbe smentirlo anche uno studente di terza liceo. Qui, poi, eq... ha invitato a leggere un post di contropotere, che non è cattolico e quindi non posta "dogmi".

Comunque buttare lì dei dati e poi sparire senza discuterli, è atteggiamento dogmaticissimo...

perchè? Mac Fly lascia spazio al libero dibattito e nel riportare degli articoli ne fa propri i contenuti. Del resto mi sembra che a questo 3rd non vi siano stati gran contestazione sui fatti ricordati. ( salvo forse quanto segnalato, ma a me sembra illeggibile, da Eq.) Mac Fly sta riportando nel forum testi provenienti da altri siti e , per quanto mi riguarda, gliene sono grato. Che poi possano non piacere a chi laico non è lo capisco perfettamente.

Nazzareno
05-09-09, 23:10
in attesa che lo faccia lo studente liceale potresti farlo tu?

Le sciocchezze più evidenti le ho già indicate nel 3d in oggetto (mi riferisco a questo: http://forum.politicainrete.net/412245-post16.html )
N.B.: non ho detto che siano tutte sciocchezze, eh.


perchè?

Perché se fuggo il contraddittorio (per di più, quando mi propongo quale restauratore del pluralismo e del libero pensiero) non faccio dibattito, ma solo proclami "dogmatici", in cui la replica non è ammessa o non è tenuta in considerazione.

edera rossa
06-09-09, 00:13
Le sciocchezze più evidenti le ho già indicate nel 3d in oggetto (mi riferisco a questo: http://forum.politicainrete.net/412245-post16.html )
N.B.: non ho detto che siano tutte sciocchezze, eh.



Perché se fuggo il contraddittorio (per di più, quando mi propongo quale restauratore del pluralismo e del libero pensiero) non faccio dibattito, ma solo proclami "dogmatici", in cui la replica non è ammessa o non è tenuta in considerazione.

1)me ne ero accorto e, mentre tu stavi scrivendo io stavo modificandoil post perchè nel frattempo avevo verificato il l'altro 3rd nel quale , in un primo tempo, mi erano sfuggite le tue osservazioni. Sui contenutoi eventualmente risponderò sull'altro 3rd. ( comunque gran parte delle affermaziono non sono state smentite).
2) bene, hai spiegato le ragioni per le quali hanno fatto bene a non volere il papa all'università. Quanto a Mc Fly, eventualmente ti risponderà lui, per quanto mi riguarda sono soddisfatto.

Nazzareno
06-09-09, 11:59
2) bene, hai spiegato le ragioni per le quali hanno fatto bene a non volere il papa all'università..

Accostamento non troppo calzante. Hai mai assistito ad una lectio magistralis all'apertura dell'anno accademico? Non mi risulta siano previsti controinterventi o nemmeno domande. Il Papa, a mio avviso, non doveva essere invitato all'apertura dell'anno (che è una celebrazione interna all'Accademia, dedicata spesso anche ai problemi dell'università), lo si sarebbe potuto invitare in altra occasione. Comunque se non vuoi il Papa devi tenere fuori pure i rabbini e il Dalai Lama, visto che pure loro partono da "dogmi".

lucrezio
06-09-09, 12:05
Gli auto da fè dei cattolici tra il 13° e il 18° secolo e i sacrifici umani delle culture cd primitive hanno, secondo me accnto alle ovvie differenziani esteriori anche una funzione storica abbastanza simile

Nazzareno
06-09-09, 12:25
perchè? Mac Fly lascia spazio al libero dibattito e nel riportare degli articoli ne fa propri i contenuti. Del resto mi sembra che a questo 3rd non vi siano stati gran contestazione sui fatti ricordati. ( salvo forse quanto segnalato, ma a me sembra illeggibile, da Eq.) Mac Fly sta riportando nel forum testi provenienti da altri siti e , per quanto mi riguarda, gliene sono grato. Che poi possano non piacere a chi laico non è lo capisco perfettamente.

Vedo solo ora il post nella sua interezza. Comincio col chiedere una maggiore chiarezza lessicale, in espressioni come "chi laico non è". Ma non voglio riaprire la solita questione.
Io non faccio lo storico, e non è questione di farsi piacere o meno i documenti, ma i dati esposti mi paiono un po' faziosi (già a cominciare dal sottotitolo del 3d): intanto i "milioni di vittime" mi paiono troppi; poi, come cercava di rilevare eq. con il link alle ricerche di Contropotere, c'è da tener conto che i roghi protestanti furono forse più efferati e numerosi di quelli cattolici (e forse questo cambia le stime numeriche). Ed anche in ambito cattolico, bisognerebbe cercare di capire fin dove c'entri la religione, e dove inizi invece la semplice politica. Le corone di Spagna e Portogallo avevano ciascuna la sua inquisizione, svincolata da Roma; la Spagnola, in particolare, se non sbaglio era la più "efferata" (o "efficiente", a seconda dei punti di vista), ed aveva giurisdizione su mezzo mondo. In questi casi, la religione era puro e semplice instrumentum regni, come insegna il buon Machiavelli; se (anche se la storia non si fa coi "se"...) quei monarchi non avessero avuto il Cattolicesimo, forse si sarebbero appigliati ad altro, con uguali risultati. Difatti l'articolo parla pure dei Catari, per i quali è noto che il principale motore delle "crociate" furono le mire dei re di Francia, decisi a ribadire la loro sovranità sui ricchi e oramai autonomi feudi del Sud.

McFly
06-09-09, 20:09
Tipo la colossale caterva di fregnacce dell'altro 3d, quello sulle "devianze dal Cristianesimo antico"? Contiene talmente tante cazzate, che persino Resurgens, per amore di verità, lo ha definito fazioso. Potrebbe smentirlo anche uno studente di terza liceo. Qui, poi, eq... ha invitato a leggere un post di contropotere, che non è cattolico e quindi non posta "dogmi".

Comunque buttare lì dei dati e poi sparire senza discuterli, è atteggiamento dogmaticissimo...

BLA BLA BLA, fatti non parole FATTI!! dove sono le cazzate? e dov'è lo studente di terza che me lo smentisce coi FATTI?? al verità che per voi i fatti non esistorno per voi solo dogmi e basta!! boccaloni adoratotri di legnetti incrociati fate pena!!! :crepapelle:

eq...
06-09-09, 20:55
ho provato ad aprire ma non ho trovato quanto da te annunciato; potresti riprodurlo per esteso? grazie.

Evidentemente dopo un po' il link con la ricerca scade, quindi ne posto uno nuovo che forse farai in tempo a leggere:
Politica in Rete Forum - Risultati Ricerca (http://forum.politicainrete.net/search.php?searchid=123128)

altrimenti basta usare la funzione cerca del forum con parole chiave = 'inquisizione' e come username = 'contropotere', ricordandosi di spuntare l'opzione visualizza risultati come messaggi.

So già che mi dirai che non ti va di perdere tempo a farlo e io ti risponderò dicendo che tali funzioni le hanno inventate proprio per non perdere tempo. :)

edera rossa
06-09-09, 21:29
Evidentemente dopo un po' il link con la ricerca scade, quindi ne posto uno nuovo che forse farai in tempo a leggere:
Politica in Rete Forum - Risultati Ricerca (http://forum.politicainrete.net/search.php?searchid=123128)

altrimenti basta usare la funzione cerca del forum con parole chiave = 'inquisizione' e come username = 'contropotere', ricordandosi di spuntare l'opzione visualizza risultati come messaggi.

So già che mi dirai che non ti va di perdere tempo a farlo e io ti risponderò dicendo che tali funzioni le hanno inventate proprio per non perdere tempo. :)

ho trovato una nota di un tale Colombo che dichiarandosi ultraroyaliste si giudica da solo ed altre cose, ma non capisco il perchè del tuo richiamo alla ricerca.

eq...
06-09-09, 21:37
ho trovato una nota di un tale Colombo che dichiarandosi ultraroyaliste si giudica da solo ed altre cose, ma non capisco il perchè del tuo richiamo alla ricerca.

Bhè, Colombo, spero che non si offenda, è un po' la versione cattolica di McFly, cmq sono gli otto post di contropotere che contengono commenti e articoli interessanti se fai uno sforzino e te li leggi tutti, senza contare che anche la prima risposta al Colombello è molto interessante. :giagia:

edera rossa
06-09-09, 21:41
Vedo solo ora il post nella sua interezza. Comincio col chiedere una maggiore chiarezza lessicale, in espressioni come "chi laico non è". Ma non voglio riaprire la solita questione.
Io non faccio lo storico, e non è questione di farsi piacere o meno i documenti, ma i dati esposti mi paiono un po' faziosi (già a cominciare dal sottotitolo del 3d): intanto i "milioni di vittime" mi paiono troppi; poi, come cercava di rilevare eq. con il link alle ricerche di Contropotere, c'è da tener conto che i roghi protestanti furono forse più efferati e numerosi di quelli cattolici (e forse questo cambia le stime numeriche). Ed anche in ambito cattolico, bisognerebbe cercare di capire fin dove c'entri la religione, e dove inizi invece la semplice politica. Le corone di Spagna e Portogallo avevano ciascuna la sua inquisizione, svincolata da Roma; la Spagnola, in particolare, se non sbaglio era la più "efferata" (o "efficiente", a seconda dei punti di vista), ed aveva giurisdizione su mezzo mondo. In questi casi, la religione era puro e semplice instrumentum regni, come insegna il buon Machiavelli; se (anche se la storia non si fa coi "se"...) quei monarchi non avessero avuto il Cattolicesimo, forse si sarebbero appigliati ad altro, con uguali risultati. Difatti l'articolo parla pure dei Catari, per i quali è noto che il principale motore delle "crociate" furono le mire dei re di Francia, decisi a ribadire la loro sovranità sui ricchi e oramai autonomi feudi del Sud.

Beh i protestanti continuarono a fare quello che avevano imparato quando erano cattolici; il dire anche i protestanti erano cattivi non solo non solleva il cattolicesimo dalle sue colpe ma semmai fa capire come fosse profondo il suo spirito di inquisizione da conservarsi anche in chi dava vita ad una religione parzialmente diversa.
In alcune occasioni la politica ebbe il sopravvento sulla religione ( ma non è che in genere il vaticano protestò per questo) : ma certamente non erano cli stati ad avere particolari interessi a bruciare streghe o singoli eretici. Anzi, in alcuni casi gli stati ( come Venezia) non accettarono di farsi lunga mano del potere ecclesiastico e magari sceglievano, avendo la forza di farlo, di porre l'inquisizione nelle mani di ordini sacerdotali più tolleranti.
Poi si crearono anche interessi economici riguardanti sia gli inquisiìtori che loro familiari e delatori. Ma la colpa principale , anche in casi di questo genere, rimane di chi avvia e si avvale di tali meccanismi.
Anche per quel che riguarda i Catari è pur vero che vi era in corso un processo di formazione di un nuovo stato nazionale ( e probabilmente questo pesò anche nei processi ai templari), ma è anche vero che senza l'appoggio della chiesa e senz l'avallo religioso ( e non solo l'avallo, ma la chiamata alle armi) forse gli sacontri non avrebbero avuto la crudezza che ebberoi e , comunque, non vi sarebbero state le condanne a morte di catari anche dopo che ormai le guerre erano concluse.

edera rossa
06-09-09, 21:42
Bhè, Colombo, spero che non si offenda, è un po' la versione cattolica di McFly, cmq sono gli otto post di contropotere che contengono commenti e articoli interessanti se fai uno sforzino e te li leggi tutti, senza contare che anche la prima risposta al Colombello è molto interessante. :giagia:

ovviamente l iho letto, ma non mi senbra spostino di molto la questione.

eq...
06-09-09, 21:45
ovviamente l iho letto, ma non mi senbra spostino di molto la questione.

Hai letto tutti gli articoli in questi pochi minuti? Complimenti. :giagia:

edera rossa
06-09-09, 21:48
Hai letto tutti gli articoli in questi pochi minuti? Complimenti. :giagia:

quello iniziato dA cOLOMBO PERCHè ERA QUELLO A CUI PENSAVO RI RIFERISSI; del resto non è che mi puoi far leggere venti pagine per capire a cosa ti stai riferendo. Forse è il caso che in casi come questo tu riporta le note che ritieni possano interessare , senza obbligar a cercare fra cose le più diverse e comunque non rilevanti. O sbaglio?

edera rossa
06-09-09, 21:49
e dalle 20 e 50 ca alle 21 . 40 ca non sono pochi minuti,

eq...
06-09-09, 21:53
quello iniziato dA cOLOMBO PERCHè ERA QUELLO A CUI PENSAVO RI RIFERISSI; del resto non è che mi puoi far leggere venti pagine per capire a cosa ti stai riferendo. Forse è il caso che in casi come questo tu riporta le note che ritieni possano interessare , senza obbligar a cercare fra cose le più diverse e comunque non rilevanti. O sbaglio?

edera, so otto post, mica mille, fai prima te a cliccalli tutti che io a fa copia incolla, ok?


e dalle 20 e 50 ca alle 21 . 40 ca non sono pochi minuti,

Non saprei alle 21:29 ancora mi chiedevi il motivo del richiamo alla ricerca.

eq...
06-09-09, 21:56
work in progress

eq...
06-09-09, 22:04
Ecco fatto:


di Andrea Menegotto (http://www.kattoliko.it/Leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=166)

Il sociologo statunitense Rodney Stark confuta la "leggenda nera" della caccia alle streghe. In Spagna, l’inquisizione non le perseguitava. Anche nell’Italia cattolica il fenomeno fu limitato. Non così nei Paesi protestanti.

[Da "Il Timone" n. 26, luglio/agosto 2003]

Molto raramente "sociologia" fa rima con "apologetica" e ciò - evidentemente - non per motivi linguistici, ma di metodo. Tuttavia, recentemente, proprio colui che è considerato il maggior sociologo delle religioni vivente, nell’ambito di un suo ampio e articolato studio sul monoteismo, pur nel rigore dell’approccio value free (cioè, privo di giudizi di valore) che caratterizza la sociologia coltivata negli ambienti accademici, ha permesso a chi si vuole occupare di apologetica di attingere a piene mani dai dati nudi e crudi elaborati in sede scientifica, sfatando alcune "leggende nere" che riguardano talune vicende della storia della Chiesa cattolica. Leggende che circolano ancora in maniera massiccia nella vulgata comune e di cui si trovano ampie tracce sia nella saggistica storica che nella letteratura divulgativa.

Rodney Stark - ordinario di Sociologia delle religioni all’Università di Washington e padre (con altri) della teoria dell’economia religiosa, che da qualche anno nell’ambiente accademico prevale rispetto alla teoria della secolarizzazione come chiave per comprendere dal punto di vista sociologico la situazione della religione in Occidente - è infatti l’autore del volume in lingua inglese (ma di cui auspichiamo la traduzione italiana, pur con qualche debita precisazione su sui ci soffermiamo di seguito) For the Glory of God. How Monotheism Led to Reformation, Science, Witch-Hunts, and the End of Slavery (Princeton University Press, Princeton 2003).

Nel nostro Paese, l’attenzione sull’opera di Stark è stata richiamata dal collega Massimo Introvigne - che con il sociologo americano è autore di un volume di prossima pubblicazione: Dio è tornato. La rivincita di Dio in Occidente, Piemme, Casale Monferrato 2003 - attraverso un’ampia e articolata recensione, disponibile per la consultazione sul sito del CESNUR, di cui Introvigne è direttore:

"Sociologia degli dèi" e falsificazioni della storia: una recensione di For the Glory of God di Rodney Stark - Massimo Introvigne (http://www.cesnur.org/2003/mi_stark.htm)

In For the Giory of God, Rodney Stark prende in esame in particolare quattro vicende della storia del cristianesimo in Occidente ritenute in qualche modo problematiche: le eresie medioevali e la Riforma, la nascita della scienza, la caccia alle streghe e la schiavitù. Particolarmente interessanti si rivelano le pagine sulla caccia alle streghe, una questione storiografica che costituisce un capitolo significativo dell’ampia "leggenda nera" di origine illuministico-massonico-marxista relativa all’Inquisizione (meglio sarebbe dire Inquisizioni, al plurale), tema a cui il Timone ha dedicato un dossier (cfr. il Timone, anno V - n. 23, gennaio/febbraio 2003, pp. 31-42), a cui chi scrive rimanda il lettore giustamente desideroso di inquadrare la problematica che affronteremo nel più ampio contesto storico in cui si colloca.

L’autore dichiara di accostarsi alla questione esaminando prima di tutto la letteratura storica, ma dedicando pure attenzione ai testi di carattere divulgativo e notando che, fortunatamente, le opere più recenti hanno ridimensionato la stima relativa addirittura a nove milioni di vittime - che peraltro compare ancora in alcune opere di carattere meno scientifico - quale risultato di una lotta sommaria alle streghe e riducendola a una più realistica cifra di circa 60.000. Ciò, naturalmente, non toglie nulla ai drammi individuali di chi ha rappresentato un’unità delle circa 60.000 vittime, ma mostra comunque con quanta disinvoltura i fautori della "leggenda nera" hanno spacciato dati tanto stratosferici quanto irreali. Se è vero che le scienze sociali della religione insistono sulla coesistenza nel tempo dell’esperienza magica - propria della stregoneria - con quella religiosa, è altrettanto vero che, secondo la distinzione tipica introdotta dal fenomenologo delle religioni rumeno Mircea Eliade (1907-1986), la magia si distingue dalla religione in quanto l’esperienza magica più che un’esperienza del divino o del sacro (ìerofania) è un’esperienza del potere (cratofania), dove l’uomo manipola il sacro e lo mette al proprio servizio. Se dunque l’uomo religioso invoca l’intercessione di Dio, il mago e la strega pensano di manipolare forze soprannaturali o preternaturali. È in questo senso che la Chiesa cattolica già a partire dalla Didachè (il più antico manuale conosciuto per l’insegnamento cristiano) - e. ancor prima, dall’Antico Testamento - da sempre condanna l’esperienza magica, a negromanzia, i sortilegi e la stregoneria come pratiche superstiziose.

Dunque, è di fatto un luogo comune appartenente appunto alla "leggenda nera" l’idea per cui all’Inquisizione sia da collegare automaticamente la caccia alle streghe.

Infatti da sempre per il Magistero cattolico la magia è in primis configurabile come superstizione e per tale peccato, come per gli altri peccati, risultano competenti vescovi e sacerdoti confessori. L’Inquisizione se ne occupava nella sua attività ordinaria soltanto se le pratiche magiche lasciavano trapelare qualche sospetto di eresia. Abbiamo evidenza dai documenti pontifici che i Papi raccomandarono sempre agl’inquisitori d’intervenire in relazione alla stregoneria limitatamente ai casi in cui vi fossero presenti elementi tali da far supporre il sacrilegio o l’idolatria, ovvero quando alla superstizione si aggiungeva, di fatto, l’eresia.

Come riferisce Stark, fra il XIV e il XVI secolo in Spagna il tasso degl’imputati di stregoneria corrisponde allo 0,2 per milione di abitanti ed è il più basso d’Europa. Ciò, evidentemente, a dispetto di quanti, sedicenti storici, nel corso dei secoli hanno diffamato la "famigerata" e "sanguinaria" Inquisizione spagnola, che in realtà ebbe la funzione di impedire la caccia alle streghe, reprimendo duramente non le streghe ma i loro aspiranti cacciatori. Non stupisce pertanto se si nota che nelle Fiandre la caccia alle streghe cessò proprio con l’avvento dell’occupazione spagnola.

La situazione evidenziata dal sociologo relativamente alla Spagna trova conferma anche nel dato riferito all’Italia, dove nello stesso periodo si possono contare 14,4 imputati di stregoneria per milione di abitanti. Altre zone tuttavia, presentano dati meno confortevoli: in aree di lingua tedesca come la Svizzera si contano 376,9 imputati per milione di abitanti, mentre nell’area di Norimberga il tasso sale addirittura a 956,5.

L’ampia divergenza fra le stime che si riferiscono a zone geografiche contigue, nel medesimo periodo storico, non è da ricercarsi nella maggiore o minore diffusione della magia popolare, che appare ben presente sia in Italia che in Svizzera (d’altra parte è nota l’espansione dell’occultismo e del pensiero magico nel tardo Medioevo e nel Rinascimento). Piuttosto, se si vuole trovare una differenza fra l’Italia e la Svizzera (o l’area di Norimberga) si deve notare sia la debolezza dell’autorità centrale, politica e religiosa, sia la presenza di conflitti armati e di anarchia politica e, in seguito, soprattutto nelle zone di lingua tedesca, di un forte conflitto tra cattolici e protestanti.

Alla luce di questi dati il sociologo ritiene che la caccia alle streghe nasca dalla concomitanza di tre fattori: (1) la pratica diffusa della magia e la sua interpretazione demonologica da parte della teologia che, a partire dal Medioevo, ricercando il perché occasionalmente la magia "funzioni" ritiene logico ipotizzare l’intervento del Demonio; (2) una situazione di conflitto religioso - quale i ripetuti scontri fra cattolici e protestanti nel XVI secolo - che rende più difficile tollerare le espressioni di dissenso; (3) la debolezza dell’autorità centrale che non riesce a opporsi con successo alle proposte locali di perseguire le streghe.

Rodney Stark non è certo un apologeta e il suo scopo dichiarato è quello di studiare le conseguenze sociologiche del monoteismo (e non di scrivere una "contro-storia"). Tuttavia la sua lucida analisi ci consente - una volta in più - di confutare una "leggenda nera": quella della caccia alle streghe, a cui le autorità della Chiesa cattolica certamente si opposero e che altrettanto certamente non favorirono e addirittura impedirono, proprio nel momento in cui dilagava in Europa a livello popolare e locale una fobia antistregonica, legata direttamente alla diffusione dell’occultismo e poi alla psicosi del demoniaco introdotta dalla Riforma protestante, i cui eredi - sulla scia di Martin Lutero (1483-1546) e di Giovanni Calvino (1509-1564), di cui è nota una certa ossessione per il demoniaco - si resero attori di una caccia alle streghe che passa spesso sotto silenzio, ma di cui alcuni eventi storici - a partire dalla vicenda delle "streghe" di Salem (Massachusetts, 1692), che ha ispirato molta letteratura horror - danno testimonianza.

Dunque, nessuna persecuzione dei cattolici contro una religione pagana clandestina, secondo un’idea notevolmente diffusa negli ambienti del revival neo-pagano contemporaneo; nessuna prepotenza patriarcale e maschilista contro le donne, dato che molti dei condannati erano uomini; nessun desiderio di impadronirsi dei beni degli accusati, che spesso erano poveri e neppure alcun fanatismo del clero, dato che le campagne contro la stregoneria nascevano molto spesso da iniziative popolari: la verità storica dimostra che le autorità ecclesiastiche si opposero alla caccia alle streghe e il loro successo fu tanto più evidente dove il loro potere, unitamente a quello dell’autorità politica, era più forte, come dimostra l’eloquente caso della Spagna.

Le conclusioni di Stark - e ciò rappresenta il vero pregio e la forza "apologetica" intrinseca, peraltro non intenzionale, del suo volume - appaiono credibili anche per chi analizza le vicende storiche da una prospettiva diversa rispetto a quella cattolica, per il fatto stesso che l’autore rimarca di non essere mai stato cattolico e precisa di non voler in alcun modo far proprio il metodo dell’apologetica, ma unicamente quello dell’analisi sociologica. Al contrario, e a conferma di ciò, lo stesso volume talora contiene affermazioni non in linea con l’ortodossia cattolica (Stark ritiene, per esempio, valida la successione della Chiesa anglicana) che, se dal punto di vista della fede cattolica "macchiano" purtroppo il testo di qualche errore dottrinale, da un’altra prospettiva rendono l’autore disinteressato e perciò insospettabile e libero da qualunque accusa di faziosità, rendendo ancora più inoppugnabili i suoi dati.

Di fronte ai preguidizi degli storici

Nel suo lavoro di ricognizione e analisi della letteratura storica, Rodney Stark afferma di essersi aspettato dagli autori di testi e manuali di storia pregiudizi di tipo materialista e marxista; tuttavia afferma con sorpresa: "[...] quello cui non ero preparato era scoprire quanti degli storici che ho dovuto leggere per preparare questo studio esprimono un anti-cattolicesimo militante, e quanti pochi fra i loro pari abbiano obiettato a una litania di commenti dispregiativi di taglio anti-cattolico, talora espressi senza neppure rendersene conto" e prosegue: "[...] benché molti storici viventi oggi probabilmente non abbiano pregiudizi contro la religione cattolica, o almeno non più di quanti ne abbiano contro la religione in generale, spesso mantengono idee false senza rendersi conto che sono il prodotto dell’anti-cattolicesimo di passate generazioni" (For the Glory of God, pp. 12-13. Le traduzioni dall’inglese sono di Massimo Introvigne).

Ecco così spiegate in breve le origini di molte "leggende nere", che non gettano le loro radici nell’obiettività della storia, ma si fondano su letture dei fatti storici che nascono viziate all’origine da pregiudizi ideologici. Da queste considerazioni possiamo ricavare un implicito richiamo, rivolto in primis agli storici cattolici e a chi - come direbbe Nostro Signore - "ha orecchi per intendere" (cfr. Marco 4,9) a lavorare maggiormente per l’approfondimento della reale verità storica e per la difesa della Chiesa cattolica dalle false accuse e dalle menzogne che, a torto, i suoi nemici vorrebbero attribuirle. (A.M.)

Ricorda

"(...) la tesi che responsabile della caccia alle streghe sia anzitutto l’inquisizione (sia quella romana, sia quella spagnola) non regge più alla prova dei fatti e dei documenti: che al contrario dimostrano come sovente gli inquisitori siano stati un elemento di riequilibrio di fronte alle istanze persecutorie emerse dal basso e a livello locale". (Franco Cardini, Quando le streghe venivano salvate dagli inquisitori, in Avvenire, 29 agosto 1990).

Bibliografia

In lingua italiana, sui temi affrontati da Rodney Stark:

Giovanni Romeo, Inquisitori, esorcisti e streghe nell’Italia della Controriforma, Sansoni, Firenze 1990. Gustav Hennlngsen, L’avvocato delle streghe. Stregoneria basca e inquisizione spagnola, trad. it., Garzanti, Milano 1990.
Rino Cammillerl, La vera storia dell’inquisizione, Piemme, Casale Monferrato 2001.

© Il Timone


A quel che hai scritto mi preme aggiungere che, a puro titolo d'esempio, la rivoluzione francese ha provocato il sorpasso della Francia ad opera del Regno Unito ed altre rivoluzioni nate dall'odio verso la chiesa, come quelle leniniste, hanno prodotto solo fame e miseria.

Ciò detto mi preme evidenziare come la mia presa di posizione contro i privilegi ecclesiastici (unita però a quella contro qualsiasi privilegio... dei sindacati, della politica etc...) non sia incompatibile (magari lo sarà agli occhi di quale fazioso) con quell'obiettività storica che mi impone di mettere da parte ogni sentimento personale per giudicare freddamente la realtà.



Mi sono sempre occupato del tema inquisizione basandomi su ricerche fatte da storici laici come Henry Kamen e Edward Peters che sicuramente non potranno essere accusati di tendenze partigiane a favore dei cattolici.
Se la controparte dovesse sottopormi dati riconducibili ad altre ricerche sarà mia premura prenderli in esame e, perchè no, protrei anche, umilmente, riconsiderare le mie opinioni sull'argomento in questione. Diversamente mi riserverò di dubitare della buona fede del mio interlocutore.


Consiglio a tutti la lettura de La "santa inquisizione", Editrice civiltà brescia di Carlo Agnoli e Paolo Taufer.

L'ho acquistato diversi anni fa quando bazzicavo certi ambienti... :sofico:

In questo libro si trovano interessanti dati come quelli da me sotto riportati:

In cinque secoli l'inquisizione ( Archivi di diritto civile) fece 243 vittime (si riferiscono alla sola inquisizione spagnola).

In 16 mesi di rivoluzione russa (18-19) fu giustiziato un numero enormemente maggiore di oppositori all'ideologia comunista che non lo fu di eretici in 80 anni di inquisizione dei regnanti cattolici ( CFR. Solzenicyn, Arcipelago Gulag, pg 436). Ci furono poi in 70 anni di rivoluzione comunista circa 70milioni di vittime .

La "Libertè" francese ( soprattutto di pensiero ovviamente) si è mostrata in questa maniera:

1) 85000 teste ghigliottinate

2) 110000 francesi massacrati nei due anni 44-45 perchè non la pensavano come De Gaulle, Thierez, Cie.. Teigen:" Nous avons fait mieux que nos ancetres" ( questi ministro della Giustizia)

Infine in Cina dal 25 al 46 ( anni in cui qualche storico da strapazzo ritiene che si sia integrato il comunismo) ci furono 60 milioni di morti che avevano come difetto quello di non pensarla come Mao.

A questo elenco credo che si possano aggiungere anche i morti mietuti dal sistema giudiziario a stelle-e-striscie che superano abbondantemente quelli causati dall'inquisizione spagnola.

A conti fatti mi pare che quella dell'inquisizione altro non sia se non quella che da molti viene definita, a ragione, la leggenda nera.


di Antonio Socci (http://www.kattoliko.it/Leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=167)

[Da «Il Sabato» n. 17, 28 aprile 1990, p. 82]

Sono usciti di recente due volumi che ristabiliscono la verità storica sull’Inquisizione. Il primo, edito da Sansoni, è opera dello storico napoletano Giovanni Romeo. Il secondo è la biografia, scritta dal danese Gustav Henningsen, di Alonso de Salazar Frìas, inquisitore spagnolo.
Il fanatismo che invase l’Europa tra ’500 e ’600 non fu di matrice cattolica. Fu invece il mondo protestante a brillare per l’intolleranza. Mentre la Chiesa, pur partecipe delle esagerazioni dei tempi, con l’inquisizione si preoccupò di mettere a punto dei meccanismi giuridici che garantissero l’imputato. Ecco come il napoletano Giovanni Romeo e il danese Gustav Henningsen con due libri recenti, hanno capovolto uno dei luoghi comuni della storia europea.

«Preferivo (...) essere consegnato ai selvaggi e mangiato vivo piuttosto che cadere negli artigli spietati dei preti ed essere trascinato davanti all’Inquisizione». È una paginetta di Robinson Crusoe di Daniel Defoe, che fu il breviario della borghesia britannica ed europea. Una borghesia rapace, lanciata nella conquista coloniale, nella riesumazione del più feroce schiavismo e nella pratica sistematica del genocidio: dall’India alle praterie dei pellerossa americani, agli indigeni australiani. Ma che nei suoi salotti raffinati fremeva indignata al sentir parlare di Sant’Uffizio.

Ricordate la «leggenda nera» dell’Inquisizione? E la crudele follia degli inquisitori, aguzzini per vocazione, belve assetate di sangue? Da almeno due secoli come un macabro ritornello grava sulla Chiesa questa colpa storica. Ebbene: «Il XX secolo si appresta a lasciare in eredità al terzo millennio che s’apre un’immagine sorprendentemente nuova dei tribunali come quelli inquisitoriali, tradizionalmente relegati dal nostro immaginario collettivo tra gli orrori del fanatismo clericale». Lo scrive Giovanni Romeo, storico, docente, all’Università di Napoli e autore del libro Inquisitori, esorcisti e streghe (nell’Italia della Controriforma), uscito di recente da Sansoni. Per gli specialisti, ormai, è un’acquisizione pacifica. Si cominciò negli anni Sessanta, quando due studiosi francesi nel volume L’Inquisition arrivarono alla conclusione che «il Sant’Uffizio era talvolta l’organismo più obbiettivo della sua epoca». La rivista Critica storica ha scritto addirittura che con gli anni e il boom delle ricerche d’archivio si è «continuato ripetendo continuamente elogi sulla razionalità delle procedure e sulla mitezza dei tribunali dell’Inquisizione». Scoperta non più come un’entità demoniaca quanto come «una istituzione dotata di regole razionali e capace all’occorrenza di moderare l’uso della tortura e di scoraggiare denunce e delazioni». Luigi Firpo, lo storico più laicista d’Italia, a cui il cardinale Ratzinger volle aprire le porte dell’Archivio dell’ex Santo Uffizio, arrivò a dichiarare: «Davanti a quel tribunale, più che dei colpevoli di reati di opinione, dei paladini della libertà di pensiero, comparvero delinquenti comuni, persone colpevoli di atti che anche il diritto moderno considererebbe reati... Gli Ucciardone e le Rebibbia di oggi sono vere bolge infernali rispetto alle troppo diffamate celle dell’Inquisizione... era per esempio prescritto che lenzuola e federe si cambiassero due volte la settimana: roba da grande albergo (...). Una volta al mese i cardinali responsabili dovevano ricevere uno a uno i prigionieri per sapere di cosa avessero bisogno».

L’Inquisizione, naturalmente, non fu un benevolo salotto da raccomandare per piacevoli conversazioni, eppure ideò garanzie giuridiche sconosciute ai tribunali laici del tempo (comprese le licenze ai detenuti, che non sono state inventate dal senatore Gozzini). Ma è una realtà storica pressoché sconosciuta, fuori dalla cerchia degli specialisti. Vi fu addirittura uno storico che leggendo nelle sentenze «carcere perpetuo» intese ergastolo, mentre significava semplicemente tre anni di prigione spesso da scontare in un convento o a casa propria (l’ergastolo è un’invenzione moderna, della Rivoluzione francese). Ma fuori dalle accademie per specialisti la leggenda nera, da due secoli, continua ad imperversare su libri, mass media, manuali e giornali.

Due secoli dopo Defoe, un best seller del nostro tempo, Il nome dello rosa, in omaggio alla superficialità, dipinge di nuovo l’inquisitore Bernardo Gui, come un torvo e forsennato sanguinario. È toccato a Jacques Le Goff, che, per la Chiesa non ha mai dimostrato molte simpatie, prendere le distanze dalla falsificazione storica di Eco, che nel caso di Bernardo Gui è addirittura scandalosa (cfr. Tuttolibri, 18 ottobre 1986). Le Goff cita il manuale dell’Inquisitore scritto da Bernardo Gui nel XIV secolo, dove emerge una saggezza giuridica e un senso dell’umanità che sono ben rari nelle moderne magistrature: «In mezzo alle difficoltà e ai contrasti» scriveva Gui «l’inquisitore deve mantenere la calma, né mai cedere alla collera e all’indignazione... Non si lasci commuovere dalle preghiere e dall’offerta di favori da parte di quelli che cercano di piegarlo; ma non per questo egli dev’essere insensibile sino a rifiutare una dilazione oppure un alleggerimento di pena, a seconda delle circostanze e dei luoghi. Nelle questioni dubbie, sia circospetto, non creda facilmente a ciò che pare probabile e che spesso non è vero. Né sia facile a rigettare l’opinione contraria, perché sovente ciò che sembra improbabile può risultare vero. Egli deve, ascoltare, discutere e sottoporre a un diligente esame ogni cosa, al fine di raggiungere la verità. Che l’amore della verità e la pietà, le quali devono sempre albergare nel cuore di un giudice, brillino dinanzi al suo sguardo, sicché le sue decisioni non abbiano giammai ad apparire dettate dalla cupidigia o dalla crudeltà».

All’avanguardia negli studi è stato lo storico danese Gustav Henningsen, autore di un importante saggio sulla figura dell’inquisitore spagnolo Alonso de Salazar Frìas. Il libro, uscito negli Usa nel 1980, è stato finalmente tradotto in Italia da Garzanti che l’ha mandato in libreria proprio in questi giorni: L’avvocato delle streghe (eretici e inquisitori nella Spagna del Seicento) (pagg. 368, L. 39.000).

Quale la sua tesi? Innanzitutto il Medioevo cristiano fu immune dalla follia criminale della caccia alle streghe. Per più di mille anni, per tutti i cosiddetti «secoli bui», non esistono né cacce, né roghi di streghe: il pronunciamento della Chiesa, che fa testo per tutto il Medioevo, su quel fenomeno è il Canon episcopi, attribuito al Concilio di Ancira del 314 d.C., che dissolve con tolleranza, scetticismo e perfino ironia tutte le tenebrose superstizioni - comprese le streghe - che le popolazioni europee avevano ereditato dall’antichità pagana.

L’ossessione sanguinaria della caccia alle streghe è un fenomeno tutto moderno: comincia sul finire del 1400 e prosegue per un paio di secoli, soprattutto nei Paesi protestanti. Tra gli ultimi tragici episodi vi è quello di Salem, nel New England, la terra nuova della tolleranza protestante e dei diritti dell’uomo, dove furono bruciate venti presunte streghe. «Non devono avere alcuna compassione per queste malvagie, vorrei bruciarle tutte» sentenziava Martin Lutero. Calvino, poi, nella sua Ginevra, fu un vero piromane. Il regno di terrore non colpiva solo i cattolici e i dissidenti. Michelet ha scritto che nel 1513, in soli tre mesi, bruciarono 500 streghe.

Il mondo protestante fu davvero scatenato nei confronti delle streghe. Con l’ossessione del demoniaco e del male irredimibile, la Riforma produsse «effetti dilanianti per le coscienze religiose dell’epoca, aumentando enormemente il senso di insicurezza personale e collettiva» (M. Romanello). Il Romeo scrive che «le autorità dell’Inquisizione romana (cattolica) evitarono una persecuzione sanguinosa della stregoneria, non solo perché non erano convinte sino in fondo della realtà della setta delle streghe e dei loro crimini, ma anche perché, soprattutto nel tardo ’500, sapevano di poter contare sulla rinnovata presenza di un sofisticato apparato protettivo». Più avanti si legge: «Le perplessità dei più autorevoli esponenti della Chiesa e dell’Inquisizione romana di fine ’500 non trovano riscontro negli atteggiamenti delle Chiese protestanti degli stessi anni. In queste ultime prevale, rinfocolato anche dal fondamentalismo biblico che le caratterizza, lo zelo intransigente, la propensione al bagno di sangue purificatore. E la distruzione della rete protettiva assicurata dal cristianesimo tradizionale potrebbe aver contribuito in maniera determinante ad innescare le spinte persecutorie».

In quegli anni i protestanti lanciavano accuse di fuoco contro la moderazione del Sant’Uffizio, esibita come prova della complicità della Chiesa di Roma con le streghe: anche i cattolici insomma erano accusati di «magia». Nei secoli successivi la Chiesa si è vista imputare anche gran parte dei crimini e dei roghi allestiti dai protestanti. Come fece il 4 ottobre 1985 Hans Küng su Repubblica che rivelò: «Furono circa nove milioni le vittime dei processi contro le streghe» (gli storici parlano di 20-30mila condanne).

Certo si trattò di un’ossessione collettiva che insanguinò tutta l’Europa. Un massacro abominevole in cui anche i cattolici ebbero le loro colpe. Ma fra i più convinti fomentatori di questa ossessione criminale vi furono proprio le élite intellettuali del tempo. Alcuni nomi? Coke, Bacone e Raleigh, i cervelli della Rivoluzione inglese. E poi Boyle, Ugo Grozio e Cartesio. Il fior fiore della cultura laica del tempo: «Se questi due secoli» scrive Trevor-Roper «furono un’epoca di lumi dobbiamo ammettere che, sotto un certo aspetto, l’epoca delle tenebre fu più civile». Hobbes, nel Leviatano arrivò ripetutamente ad assimilare maghi, streghe e cattolici. «Tutta la cultura dell’epoca» scrive Giorgio Galli «si schiera per la prosecuzione della caccia, che in Inghilterra tocca il culmine proprio nel periodo della Rivoluzione con Matthew Hopkins come grande cacciatore, a conferma della connessione tra persecuzione e affermazione della democrazia parlamentare e rappresentativa». Il campione intellettuale della caccia alle streghe fu però Jean Bodin, il quale oggi è ritenuto il pensatore politico dello Stato moderno e il teorico della tolleranza religiosa.

Bodin fu l’autore di un manuale giudiziario per la tortura e lo sterminio delle streghe, la Démonomanie, del 1580. Fa un certo effetto paragonare la furia sanguinaria di questi intellettuali moderni alla moderazione illuminata di uomini come Don Alonso de Salazar Frìas.

Dal libro di Henningsen si apprende che, contrariamente a tutte le istituzioni giudiziarie del tempo, l’Inquisizione non usava normalmente la tortura. Questo non solo perché «Ecclesia abhorret a sanguine», ma anche perché «l’Inquisizione si mostrava scettica sul valore della tortura come mezzo per ottenere prove».

L’Inquisizione che, fra l’altro, non comminava la morte, perché «non aveva il potere di eseguire il rogo degli eretici» (Henningsen) introdusse insomma - dicono oggi gli storici - un potente principio di trasparenze, di moderazione e - come poté - di diritto dove il potere politico e il popolo intendevano procedere a giustizia sommaria ed esemplare. «Di fatto» scrive Henningsen «la popolazione cattolica non odiava, né temeva il Sant’Uffizio quanto molti storici hanno voluto farci credere. La gran maggioranza doveva considerare l’Inquisizione come un baluardo contro l’eresia che minacciava la società dall’interno e dall’esterno. Gli inquisitori non erano mostri, né torturatori, ma teologi e giuristi, spesso rispettati e stimati. In maggioranza erano religiosi che avevano preso gli ordini. Molti avevano iniziato la loro carriera come sacerdoti o monaci ed avevano alle spalle lunghi anni di studi teologici».

In Italia, Spagna e Portogallo dunque la caccia alle streghe iniziò con più moderazione del resto d’Europa e molto presto il già iniziale scetticismo del Sant’Uffizio divenne una vera e propria barriera di regole che soffocò questa ossessione.

© Il Sabato

edera rossa
06-09-09, 22:07
edera, so otto post, mica mille, fai prima te a cliccalli tutti che io a fa copia incolla, ok?



Non saprei alle 21:29 ancora mi chiedevi il motivo del richiamo alla ricerca.

1) mah, quindi ti riferivi solo a quelli successivi a quello di Colombo, ed allora perchè fare dell'ironia sul breve tempo di lettura ?
Alle 21,29 lo citavo appunto perchè li avevo letti, non ti sembra? solo che non avevo capito e continuo a non capire il senso del tuo richiamo a quel 3rd.

eq...
06-09-09, 22:12
1) mah, quindi ti riferivi solo a quelli successivi a quello di Colombo, ed allora perchè fare dell'ironia sul breve tempo di lettura ?
Alle 21,29 lo citavo appunto perchè li avevo letti, non ti sembra? solo che non avevo capito e continuo a non capire il senso del tuo richiamo a quel 3rd.

Vabbè, lasciamo perdere, ci deve essere un velo di incomprensione di fondo, spero che gli altri lettori possano ricavare da quegli articoli una visione dell'Inquisizione diversa da quella proposta dal titolo del thread e dall'articolo iniziale postato da McFly.

edera rossa
06-09-09, 22:15
Ecco fatto:

o,2 per milione ? non ti sembra un po' poco? Questo autore era già stato riportato anche nel vecchio pIR . Sembra uno storico d'ufficio del cattolicesimo; ad esempio quando afferma che l'inquisizione non adoperava la tortura è in contrasto con studiosi altrettanto autorevoli,( e magari non sociologi ma storici del diritto penale) ti invito alla lettura della Storia della intolleranza in Europa di Mereu.

eq...
06-09-09, 22:25
o,2 per milione ? non ti sembra un po' poco? Questo autore era già stato riportato anche nel vecchio pIR . Sembra uno storico d'ufficio del cattolicesimo; ad esempio quando afferma che l'inquisizione non adoperava la tortura è in contrasto con studiosi altrettanto autorevoli,( e magari non sociologi ma storici del diritto penale) ti invito alla lettura della Storia della intolleranza in Europa di Mereu.

Vabbè certo, chi dice il contrario invece è uno storico d'ufficio dell'anti cattolicesimo, così non se esce, resta il fatto che le citazioni proposte da contropotere sono molteplici, se vuoi contestarle tutte.

Ma c'è un altro punto su cui c'è quasi unanime convergenza cioè la lettura distorta dello storicismo illuminista sul Medioevo e sul periodo della Controriforma e sulla necessaria revisione di tale lettura distorta da parte della storiografia moderna, quindi il punto è che quelli che parlano di FATTI come McFly fanno abbastanza ridere, al momento al massimo abbiamo un bel complesso di più o meno autorevoli opinioni contrastanti.

edera rossa
06-09-09, 22:26
anche affermare che l'Inquisizione non comminasse la condanna a morte è un modo per dire quelle mezze verità che sono peggio delle menzogne. L'inquisizione affidava il condannato al bracco secolare dello stato ben sapendo che questo si sarebbe ben guardato dal non applicare quanto stabilito dai preti .

eq...
06-09-09, 22:32
anche affermare che l'Inquisizione non comminasse la condanna a morte è un modo per dire quelle mezze verità che sono peggio delle menzogne. L'inquisizione affidava il condannato al bracco secolare dello stato ben sapendo che questo si sarebbe ben guardato dal non applicare quanto stabilito dai preti .

Amo porre l'inizio dello scempio perpetuato dal braccobaldo secolare qualche secolo prima con l'avvento di Filippo IV, che fin da subito ci fece capire come si sarebbe diventati eretici d'allora in poi, ad esempio Jacques de Molay e i suoi peccarono contro il comandamento: non farti creditore insistente del sovrano. :giagia:

edera rossa
06-09-09, 22:39
Amo porre l'inizio dello scempio perpetuato dal braccobaldo secolare qualche secolo prima con l'avvento di Filippo IV, che fin da subito ci fece capire come si sarebbe diventati eretici d'ora in poi, ad esempio Jacques de Molay e i suoi peccarono contro il comandamento non farti creditore insistente del sovrano. :giagia:

non è che il pontefice ci fece una gran bella figura. E comunque i templari non furono mai dichiarati ufficialmente eretici.
Ma sul fatto che l'inquisizione potesse essere utile anche agli stati ho accennato in un post di non molto precedente; ma questo nonfa diminuire ma semmai aggrava le colpe della chiesa

eq...
06-09-09, 22:52
non è che il pontefice ci fece una gran bella figura. E comunque i templari non furono mai dichiarati ufficialmente eretici.

Il pontefice era obbligato e oggi come allora chiedete alla Chiesa qualcosa che non chiedereste a nessuna altra forza sociale, cioè il martirio, richiesta che fatta da parte di un cattolico alla sua stessa comunità meriterebbe ampia discussione ma che mossa dai non cattolici appare solo come ipocrita.


Ma sul fatto che l'inquisizione potesse essere utile anche agli stati ho accennato in un post di non molto precedente; ma questo non fa diminuire ma semmai aggrava le colpe della chiesa

Addirittura aggrava, ma pensa, sempre che si possa trovare un accordo su quali siano le colpe sulle quali applicare l'aggravante.

Nazzareno
06-09-09, 23:48
BLA BLA BLA, fatti non parole FATTI!! dove sono le cazzate? e dov'è lo studente di terza che me lo smentisce coi FATTI?? al verità che per voi i fatti non esistorno per voi solo dogmi e basta!! boccaloni adoratotri di legnetti incrociati fate pena!!! :crepapelle:

:postridicolo: Boccalone sarai tu, che credi a qualsiasi fesseria, purché sia anticattolica! :crepapelle: Quindi il vero "dogmatico" sei tu, che infatti non leggi neanche le repliche e rispondi con battute offensive (e pretenderesti pure di insegnare la civile convivenza?).

Ho già smentito le principali sciocchezze che hai postato nel 3d che ho citato e linkato. Ti riporto, per pura carità, il commento dell'ateo Resurgens alle cose che hai scritto:

L'articolo è profondamente di parte e scritto con livore, per questo offre facilmente il fianco a critiche e non fa una buona pubblicità all'anticlericalismo
(link:http://forum.politicainrete.net/411081-post7.html )

Lo dice uno dei vostri, eh.

Poi se vuoi, porta l'articolo a qualche prof universitario e ci facciamo due risate. Comincia dalla storia della Terra piatta (ti tireranno in faccia la Divina Commedia, che si studia al liceo), o con la "comunione simbolica" modificata da Innocenzo IV...:crepapelle:

edera rossa
07-09-09, 00:49
Il pontefice era obbligato e oggi come allora chiedete alla Chiesa qualcosa che non chiedereste a nessuna altra forza sociale, cioè il martirio, richiesta che fatta da parte di un cattolico alla sua stessa comunità meriterebbe ampia discussione ma che mossa dai non cattolici appare solo come ipocrita.



Addirittura aggrava, ma pensa, sempre che si possa trovare un accordo su quali siano le colpe sulle quali applicare l'aggravante.

1) non sarebbe occorso alcun martirio a tenere la schiena diritta. Clemente V fu debole all'inverosimile, oltre quello che la malattia poteva rendere giustificabile.
2)La colpa principale è l'inquisizione ed i metodi adottati dalla stessa e l'affidare le persone al braccio secolare per l'esecuzione.

vota dc
07-09-09, 17:40
A i giorni nostri esistono dei gruppi che studiano e simpatizzano molto per i Catari. Ad esempio Spiritualitè Chatare e il Centre d’Etudes Chatare di Carcassonne.


Ma non dovrebbero simpatizzare quasi tutti gli occitani dal momento che il periodo cataro è stato l'ultimo momento in cui erano liberi,seguito poi dal genocidio culturale che i francesi continuano a fare tuttora?

McFly
07-09-09, 20:41
Veramente patetici questi superstiziosi del 2000; finchè eravate nel medioevo e vabbè ma ora, pretendete pure di "argomentare" su dogmi, su superstione ecc
Siete quotidianamente smentiti su tutto dalla scienza che galoppa, siete dei patetici creduloni, il problema vero che quando qualcu no (in questo caso io) vi sbatte in faccia la realtà vi agitate come delle anatre, siete tristi, medievali, e realmente patetici, fade ridere, purtroppo esistete e votate pure!! avete rovinato il mondo e continuate a farlo, ma durerete poco ormai.
Non agiatevei, non tentate interpretazioni o dibattiti, ciò è possibile farlo con cose reali non con fantasie e favolette create ad arte per rabbonire gli ignoranti!

Invito inoltre il forumista ospite resurgens a moderare i toni nei miei confronti.

eq...
07-09-09, 21:25
Veramente patetici questi superstiziosi del 2000; finchè eravate nel medioevo e vabbè ma ora, pretendete pure di "argomentare" su dogmi, su superstione ecc

Pensavo si stesse dibattendo di storia.


Siete quotidianamente smentiti su tutto dalla scienza che galoppa, siete dei patetici creduloni,

Vediamo se anche tu sei un credulone.

Credi che il sapere scientifico si possa considerare incontrovertibile?
Credi che esista il libero arbitrio?
Credi che il lampadario sopra la tua testa non sia eterno?


il problema vero che quando qualcuno (in questo caso io) vi sbatte in faccia la realtà vi agitate come delle anatre, siete tristi, medievali, e realmente patetici, fade ridere, purtroppo esistete e votate pure!!

Chiedo perdono, io annullo pure la scheda è grave?


avete rovinato il mondo e continuate a farlo, ma durerete poco ormai.

Se vogliamo parlare per categorie per la verità sono un paio di secoli che in Europa ci sono altri al comando, forse non te ne sei accorto, per la verità è dal lontano XIII sec. che non si fa più come diciamo noi.