PDA

Visualizza Versione Completa : Che ne pensate.....??



Daniele (POL)
03-04-02, 20:56
Su www.ilnuovo.it è apparso il seguente articolo di Enzo Catania. Vorrei sapere cosa pensate in merito.....


Meno poliziotti negli stadi, più agenti per le scorte


L'omicidio Biagi ha riaperto la polemica sulle scorte
Ma il problema è dove reperire gli uomini?
Si potrebbe dare ai privati la sicurezza negli stadi
In America già accade, da noi sembra una eresia


L'agguato omicida delle BR in cui a Bologna è caduto il professor Marco Biagi ha rilanciato anche il problema delle scorte. Scommettiamo? Dopo il pasquale, alla ripresa dei lavori del governo, non solo scatterà un "giro" di prefetti, ma continuerà il rimpallo delle responsabilità. Giusto far chiarezza, ma sarebbe ancora più giusto guardare avanti e correre ai ripari. A che serve nascondersi dietro un dito? Bisogna innanzitutto rivedere la pianificazione delle scorte. Ne è convinto Roberto Castelli, ministro di Grazia e Giustizia, il quale ha già preannunciato la riunione dei procuratori delle sedi a rischio. Ne è soprattutto consapevole Claudio Scajola, ministro dell'Interno, dopo la rivendicazione del delitto Biagi nell'aula bunker di Rebibbia dei "duri" delle Br, determinando la necessità di tornare ad alzare la guardia. C'è però un problema: dove reperire gli uomini necessari?

Le polemiche, la demagogia, l' "io l'avevo detto", persino la caccia ad occasionali capri espiatori, possono aver presa sull'opinione pubblica ma non modificano di un solo tassello il già ingarbugliato mosaico. Ergo, bisogna ragionare solo con i numeri. Vi sembra normale che in un Paese, secondo a nessun'altro in informatica, dove anche le teleconferenze sono un fiore all'occhiello delle tecnologie più avanzate, ci siano detenuti, con ovvio seguito di scorte, che vengono fatti spostare a ogni starnuto di pulce? Come ormai avviene in America perché non affidare alla telematica certi atti legali di assoluta routine risparmiando negli spostamenti uomini e mezzi?

C'è innanzitutto l'irrisolto bubbone del braccialetto elettronico. Qualcuno dovrebbe almeno spiegare come mai debbano essere sprecati ogni giorno, con turni d'ispezione al mattino e alla sera, migliaia di poliziotti, carabinieri e finanzieri nel controllo del detenuti agli arresti domiciliari. Nel gennaio del 2001 ci eravamo illusi che con il varo del braccialetto elettronico ne avrebbero guadagnato sia la sicurezza nazionale, sia la possibilità di dirottare forze dell'ordine in altri compiti. A un anno e più di distanza dobbiamo invece a fare i conti con una realtà semplicemente vergognosa: da una parte sarebbero stati prenotati, noleggiati, persino pagati con ampie rate di anticipo, qualcosa come 3800-4200 braccialetti per far fronte a una potenziale dotazione di altrettanti detenuti in casa; dall'altra sarebbe però accaduto che appena una sessantina avrebbero accettato di indossare l'aggeggio. E poiché la legge prevede che ci vuole il consenso dell'interessato, ecco l'effetto: in sostanza lo Stato si è aggravato di una spesa inutile (pare intorno ai 12-15 miliardi), fingendo poi davanti all'opinione pubblica di poter fronteggiare la situazione nel recuperare uomini addetti alla sorveglianza innanzitutto dei detenuti domiciliari. Ma visto che questi sarebbero ancora intorno ai quattromila e considerato che solo un'ottantina avrebbero chiesto e accettato di indossare il braccialetto, è cervellotico affermare che tutto funziona come prima o addirittura peggio di prima?

Capisco e ricordo i mille lamenti che si levarono quando si parlò di obbligatorietà del braccialetto. E infatti uno Stato garantista non dovrebbe proprio obbligare nessuno. Ma nel momento in cui questo Stato viene attaccato al cuore e assediato da forze del terrorismo e della criminalità, non sarebbe anche garantismo recuperare "difensori della collettività" e dare un forte segnale, allargando quantomeno l'uso del braccialetto nei confronti di gente che, dopotutto, ha già il beneficio di starsene a casa e non più in cella? Se in Inghilterra, in America, in Olanda, in Francia, in Germania e altrove "l'aggeggio" ha addirittura ridotto del 90 per cento i casi di fuggiaschi o di vecchi marpioni che, dopo i controlli se ne andavano tranquillamente a rapinare o a far di peggio, perché solo noi dovremmo farne una questione di puntiglio?

Prima dell'attacco alle Torre Gemelle gli uomini impegnati in Italia nel servizio scorte erano intorno alle 2.400 unità (secondo alcuni 2.421, per 2.429, per altri ancora 2.435, ma in uno scenario così ben più complesso che contano 35 in più o in meno?). Di certo, nel gennaio 2002 una circolare li portò a 1.678. Non mancarono reazioni e proteste, anche perché si fecero i nomi di magistrati impegnati a fondo contro la criminalità organizzata che rischiavano di restare senza "angeli custodi". In questi mesi, a seconda dei ruoli, sono stati prefetti, questori e Comitati vari provinciali per l'ordine e la sicurezza, a tenere informato il Viminale, predisporre rafforzamenti o riduzioni, concludere istruttorie, dare pareri positivi e negativi, eccetera. Ma se fosse vera l'ipotesi che, dopo l'allarme terrorismo e l'escalation di una nuova criminalità, per gestire con vera lungimiranza l'utilità delle scorte non solo bisognerebbe ritornare alle 2.400 unità, ma occorrerebbe aumentare l'organico di un centinaio, che fare?

Già detto della questione-detenuti, del braccialetto, dell'inevitabile... salasso per il controllo dei "domiciliari". [U] Ma se tutto questo non bastasse, c'è anche un altro settore che prima o poi non potrebbe non entrare nel mirino delle soluzioni . So che è impopolare pesino accennarne, so che molti arricceranno il naso, ma questo settore si chiama sport.

Parecchi stadi sono già gestiti da società private. E il loro futuro sarà nella "commercializzazione" dal mattino alla sera inoltrata, con boutique, bar, ristoranti e così via. Perché allora dovrebbe essere solo lo Stato a garantirne la sicurezza, delineandosi invece l'aumento del giro d'affari di società private, le quali sempre più tenderanno a quotarsi in Borsa? Nelle strutture americane ci sono presenza e intervento di agenti federali, ma in massima parte vengono impiegati piccoli eserciti di vigilantes pagati dalle società che, a loro volta, ricaricano i costi su sponsor, biglietti, pubblicità, merchandising e così via. Chi dunque potrebbe mai gridare allo scandalo se anche in Italia la stessa sicurezza di impianti e tifosi venisse cogestita tra Stato e società sportive? Quanti uomini, liberi dai turni della domenica, potrebbero essere dirottati durante la settimana non solo in manifestazioni di ordine pubblico, ma anche in servizi di scorta? Vero che il terrorismo e la criminalità organizzata non si sconfiggono con le scorte, ma forse che si possono lasciare senza scorte quanti ogni giorno fanno guerra di prima linea proprio contro terrorismo e criminalità organizzata? [/U ]



Saluti Romani
Daniele - IRRIDUCIBILI

Österreicher
04-04-02, 19:39
Che dovremmo assumere più poliziotti

arkanoyd
04-04-02, 19:58
perchè dobbiamo usare agenti ufficiali per le scorte?
si sentono in pericolo? avete i soldi, compratevele private le scorte....

demian
04-04-02, 23:18
come dice pauler....

aumentiamo di unità gli agenti....

se non va bene, date in mano alle società il compito di gestire la sicurezza all'interno dello stadio....

xkè cmq determinate scorte servono, e non si può pensare di recuperare elementi da lì....

certo è che se molti politici ci rinunciassero, qualche unità in + si avrebbe....