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04-04-02, 13:28
Chi crede New York la città più libera e tollerante d'America purtroppo sbaglia. Forse non lo è mai stata. Di certo non lo è più. Ieri Doreen e Stuart Shapiro entrambi ebrei, sono scappati dalla loro casa di Brooklyn. Minacciati di morte per telefono. I loro nomi, le foto e l'indirizzo attaccati su volantini agli angoli delle strade con scritto: «traditori» «topi» «rifiuti umani», «state attenti vi colpiremo». Non hanno fatto nulla. Sono due stimati professori di scuola con due figli adulti. Uno è avvocato a Manhattan, l'altro lavora per un'organizzazione umanitaria che vuole la pace tra israeliani e palestinesi. L'altro giorno mentre distribuiva cibo e organizzava un servizio di ambulanze Adam Shapiro col suo gruppo è rimasto bloccato nell'assedio di Ramallah. Arafat li ha incontrati offrendo loro una tazza di caffè E' bastato questo per trasformare il giovane Shapiro in «terrorista», in un secondo «Talebano Johnny». Brooklyn è piena di ebrei ortodossi. Molti di loro non sono tolleranti. Vivono in America ma sognano un rientro in Israele da coloni. La polizia sta seguendo i tabulati delle telefonate e delle minacce mentre gli Shapiro si sono nascosti per paura in casa di amici.

Di fronte ad ogni tensione razziale, sociale o politica spuntano le minacce , affiorano i pericoli. Scatta l'intolleranza. Manhattan con la più alta concentrazione di ebrei di tutti gli Stati Uniti prima ha visto insulti e aggressioni rivolte ai cittadini arabi dopo l'11 settembre. Adesso quelle degli ebrei contro gli stessi ebrei. Vicini di casa, insieme in sinagoga ma divisi su tutto.
Da Ramallah, Shapiro il «traditore», comunica col fratello avvocato via E-mail. Si deve sposare a maggio e dice sconcertato: «non posso credere a quello che sta succedendo alla nostra famiglia. Chiederò l'intervento della polizia per le mie nozze. Mi sento più al sicuro qui che non tornando a Brooklyn» Bush dovrebbe aver capito che la sua inattività è diventata fatale.

Tutti quanti vogliono adesso il presidente come «terza parte» in questo difficile conflitto, ma lui quasi non parla e quando lo fa si contraddice. Se prosegue l'occupazione israeliana porterà alla cristallizzazione delle posizioni, allo scontro frontale, ai massacri incrociati. Chi ha minacciato Doreen e Stuart Shapiro non è un estremista isolato. Sono arrivate decine di telefonate. E' il pensiero diffuso di molti ortodossi considerare traditori tutti quelli che non la pensano come loro.

Ignorare questi fenomeni significa trascurare un fattore importante della disputa israeliano-palestinese. Chi crede negli insediamenti, non può credere nella pace. E ad uccidere il premier Rabin, Nobel per la Pace, in piazza, è bene ricordarlo, non è stato un killer di Arafat ma un giovane estremista ebreo che nessuno controllava.



di Giampaolo Pioli

http://lanazione.quotidiano.net/art/2002/04/04/3198445