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AIACE TELAMONIO
04-04-02, 19:03
(Del 4/4/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 15)


UNA SOCIETÀ MISTA PUBBLICO-PRIVATO AVVIERÀ IL SERVIZIO A PARTIRE DALLA METÀ DI MAGGIO
Nasce a Torino la prima automobile collettiva
Ecco le vetture a nolo per muoversi in città



Un´automobile collettiva. Da prenotare con una semplice telefonata e utilizzare come fosse un taxi per poi riconsegnarla in un´area attrezzata, una volta terminato il proprio giro. Una vettura in qualche modo «usa-e-getta» nata per diminuire la presenza di auto parcheggiate in centro e ottimizzare così l´uso dei veicoli esistenti. Ma pure un servizio che dopo anni di ricerche patrocinate dal Ministero dell´Ambiente e auspici degli assessori allo Sviluppo sostenibile, prova finalmente a diventare realtà. Il sistema si chiama «Car Sharing» e a Torino, prima città in Italia, debutterà attorno al prossimo 15 maggio. La delibera di giunta predisposta dall´assessore alla Mobilità Maria Grazia Sestero è già pronta, e i soggetti che compongono la società (Atm 51 per cento, Savarent del gruppo Fiat con il 33 per cento e la Capi, cooperativa della gestione dei servizi di trasporto, per il restante 16) sono pronti a offrire il servizio. Fra un mese e mezzo una flotta di 33 auto sarà a disposizione dei torinesi che vogliono cimentarsi con un sistema che in città come Monaco e Zurigo - per non parlare degli Stati Uniti - riscuote già un buon successo. «Si tratta di una grande sfida. Un progetto in cui Fiat crede molto e che dopo Torino debutterà anche in diverse altre città italiane - spiega il responsabile della Direzione Ambiente e Relazioni Istituzionali di Fiat Auto, Vincenzo Ruocco - l´evoluzione della mobilità può avvenire soltanto all´insegna della eco-sostenibilità. Ecco perchè un´azienda deve contribuire anche alla modifica dei comportamenti individuali e degli stili di utilizzo della mobilità stessa». Scende nei dettagli: «Un servizio come il car-sharing permette un utilizzo più intelligente dell´auto senza però sacrificare una conquista fondamentale come la libertà di spostamento individuale». Ma chi potrà, dal 15 maggio, usufruire di queste auto-ibrido a metà fra il mezzo noleggiato e il taxi? A rispondere è il presidente della neonata società «Car City Club», Carlo Barzan, che siede pure nel Consiglio di amministrazione di Atm: «Tutti coloro che si assoceranno pagando una quota d´ingresso che, a grandi linee, sarà di circa 119 euro e sarà pagata una sola volta più una tessera annuale che costerà 179 euro. Dopodichè il cittadino sarà socio del Car City Club e potrà telefonare, ogni qualvolta gli servirà un´auto al nostro call-center». A quel punto, dal numero verde, gli comunicheranno il numero dell´auto che gli verrà affidata e il parcheggio più vicino (all´inizio ne sono previsti otto, ma questa cifra raddoppierà entro fine anno per arrivare a una novantina entro il 2006) dove ritirare la vettura. «I parcheggi non saranno custoditi - aggiunge Barzan - e il cliente si servirà comodamente da sè». Ed è qui che entra in gioco una sofisticata tecnologia (per il cui acquisto è previsto un contributo di 2 miliardi e mezzo da parte del ministero per l´Ambiente). Una volta raggiunto il parcheggio ed individuata la vettura, al cliente basterà avvicinare ad una specifica zona del cruscotto la propria tessera. Dall´altra parte del vetro un computer di bordo lo riconoscerà e aprirà gli sportelli dell´automobile. Una volta salito il cliente dovrà digitare il proprio codice-pin su un altro apparecchio. E l´automobile partirà. la tariffa oraria sarà di 2 euro per il modello base e 3 euro per la Multipla. «Un modello ideale soprattutto per chi deve realizzare consegne o fare shopping» spiegano ancora all´Atm. Alla tariffa oraria si dovrà aggiungere quella chilometrica (di 30 centesimi, appunto, ogni mille metri). E veniamo ai benefit. Queste auto non dovranno pagare la sosta all´interno delle strisce blu e avranno libero accesso sia alle corsie preferenziali sia alle vie riservate al mezzo pubblico. «Inoltre saranno sempre lucide ed efficienti e dotate di un moderno computer di bordo» fanno notare all´Atm. Per quanto riguarda la parte comunale, il progetto è stato coordinato dall´architetto Luigi Bertoldi (che è anche il mobility manager dell´amministrazione) e dal direttore di divisione Mobilità Biagio Burdizzo. «Il servizio di car-sharing - spiega l´assessore Sestero - completa e integra il sistema di trasporto pubblico urbano assumendo così un ruolo peculiare nell´ampliamento della gamma di prodotti di mobilità multimodale a disposizione degli enti locali e dei mobility manager che se ne potranno avvalere per comporre eco-pacchetti rivolti alle aziende».