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Visualizza Versione Completa : Il latte illegale è quello più buono



RAIXE
04-04-02, 19:53
da qualche mese la mia famiglia ha riscoperto il latte, quello vero, preso direttamente da un contadino vicino a casa nostra. Se avete la possibilità di farlo provate a comprarne un po' (tra l'altro vi costerà meno di quello industriale) e dopo averlo bollito, provate a berlo.
Scommetto che non vi piacerà, perchè troppo diverso da quello che bevete di solito. Fate uno sforzo, abituatevi bene, non potrete più farne a meno.
Tra l'altro è una cosa illegale, perchè le leggi fasciste di questo paese non vi permetterebbero di berlo. Un motivo in più per farlo quindi, oltre al fatto di fottere il fisco.
saluti padani

asburgico
05-04-02, 20:25
Ma va là, comprate i prodotti al supermercato che aiutate i produttori di latte padani. Controllate però che sia latte veramente prodotto in Padania e non nel centro italia o in Austria, Francia o Germania.

Orso Brrrrr
05-04-02, 22:28
Hem...... Il vicino di Raixe è certamente un padano doc.
Anzi, verificabile di persona e non da un'ettichetta;)
Bevete più latteee.... :K
Bevete più latteeeeee.... :K :K
Bevete più latte che vi fa ben!:) :K

Serenissimi padani saluti

asburgico
06-04-02, 11:55
Originally posted by Orso Brrrrr
Hem...... Il vicino di Raixe è certamente un padano doc.
Anzi, verificabile di persona e non da un'ettichetta;)
Bevete più latteee.... :K
Bevete più latteeeeee.... :K :K
Bevete più latte che vi fa ben!:) :K

Serenissimi padani saluti

Caro Orso non metto in dubbio le origini padane doc del vicino di Raixe (magari è un tuo parente?) tuttavia capisci anche tu che messaggi come questo possono fare abbastanza irritare. Ci mancherebbe anche che ci mettessimo a contrabbandare il latte, con quali ripercussioni sui produttori padani già penalizzati dall'iniqua distribuzione delle quote, svendute dallo stato italiota per qualche cattedrale nel deserto. Il prezzo del latte è contrattato (a livello sindacale generalmente) sulla base dei costi di produzione rapportati all'entità delle vendite (del mercato legale). Adesso non voglio esagerare perchè capisco che quella di Raixe era una provocazione in buona fede. Tuttavia, considerando anche la situazione attuale non certo assimilabile ai prodromi di una "rivolta fiscale", mi pare che certe iniziative, se viste in un'ottica globale e non solo per il proprio rendiconto personale, possano fare più male che bene. Diciamo che questo era uno spunto per una considerazione di respiro più ampio.

Orso Brrrrr
07-04-02, 00:20
Caro Asburgico,
ti rispondo volentieri anche perchè ho stima di te al di là di qualche divergenza. In questo caso, secondo me, dovuta ad un puro malinteso. E mi spiego.......
Se non erro, RAIXE va a comprare il latte dal contadino perchè è forse quell'uno su 100.000 che se lo può permettere. Come sai, i contadini, nel senso tradizionale del termine, sono praticamente scomparsi e i grossi allevatori sono pochi e, certamente, non stanno a perdere il tempo a commercializzare un litro di latte al giorno al privato: come andare alla Zanussi per acquistare un frigorifero. Nessun danno di qualche rilievo dunque al commercio.
Tuttavia, in qualche parte, resiste ancora qualche contadino testardo, legato alle proprie tradizioni, che si accontenta di vendere un po' di latte, qualche cappone o anitra e magari un po' di vino al vicinato.
Poter acquistare qualcuno di questi prodotti direttamente da chi li produce artigianalmente secindo la tradizione è davvero un privilegio che, purtroppo, è destinato a durare ancora pochissimo tempo, perchè economicamente e di gran lunga superato dai metodi di produzione industriali.
RAIXE potrà confermare se mi sbaglio....
parlando per me, posso dirti che riesco ancora ad acquistare del buon vino da un contadino. La cosa dura da ben 27 anni ma, da un momento all'altro, la cosa è destinata a cessare.
Infatti, 27 anni fa il contadino era un coltivatore diretto tradizionale, con un figlio che lavorava un po' nei campi ed un po' (giusto per arrotondare) faceva il muratore. La produzione di vino, in quel tempo, era di circa 30 ettolitri/anno.
In quel tempo avevano anche le mucche, le galline, i capponi e le anatre, faraone, uova varie, cotechini, salami e sopresse.
Di tutte queste cose io mi fornivo da loro con grande soddisfazione per la bontà e genuinità dei prodotti.
Man mano che il contadino (padre) invecchiava, la produzione diminuiva, in quanto il figlio trovava più conveniente passare da muratore a stradino presso un comune e lavorando, quel poco che poteva, nei campi.
Per farla breve, il vino è passato da 30 ettolitri/anno agli attuali 5, di cui 2 acquistati dal sottoscritto.
Da molto tempo non hanno più le mucche, perchè "non conviene".
Pollame e salumi li fanno solo per sè e per qualche amico come il sottoscritto, sempre perchè non c'è alcuna convenienza rispetto ai prezzi praticati dai supermercati.
Il famoso formaggio di casa, la così detta "casatella", non la mangio più da almeno 30 anni: questo è il mondo che cambia, questa è anche la globalizzazione che parte da molto lontano.
Le mie tradizioni (le tue meno perchè sei nato parecchio dopo) sono oramai scomparse e vivono solo nei miei ricordi: esse costituiscono le "mie RAIXE".
Ricordi la canzone di Morandi "Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte"? Ebbene, in quei tempi il latte si acquistava tutti i giorni (in latteria nelle citta e direttamente dal contadino in campagna) andando a prenderlo con un proprio recipiente, "el pignatèo". Il latte pastorizzato si acquistava solo in latteria ed era su bottiglie di vetro, mentre quello del contadino "si doveva bollire" (come fa ora RAIXE) giusto perchè non era pastorizzato. Hem, hem.... il tetrapack non era ancora stato inventato!
Nota: Come mungeva e munge il latte il contadino tradizionale sprovvisto di mungitrice automatica?
-- Con le mani, spremendo i capezzoli.
-- Il contadino di una volta usava lavare i capezzoli ( che a volte erano sporchi di sterco) con lo stesso latte che, ovviamente veniva munto fuori del secchio.
-- Il latte, tuttavia, ancorchè freschissimo, era (ed è ancora oggi) pieno di germi. Da ciò deriva la necessità di bollirlo (come fa RAIXE) o pastorizzarlo (che poi è una sterilizzazione a temperatura un po' più bassa della bollitura).
--- Forse non tutti sanno che le mammelle delle mucche sono infestate di microbi del vaiolo, però in uno stato debole e non infettante. Sono praticamente gli stessi che si usano per fare le vaccinazioni (vacca, vaccino: vi dice nulla?). Infatti, i contadini di una volta, quelli che mungevano con le mani, non prendevano mai il vaiolo, neppure durante le epidemie: si scoprì più tardi che erano tutti già automaticamente vaccinati.

Serenissimi padani saluti
Veneto libaro

asburgico
07-04-02, 16:35
Ripeto che avevo capito che quella di Raixe era più che altro una provocazione, tuttavia mi aveva dato lo spunto per una considerazione più ampia, ovvero non credo che possiamo pensare o sperare di combattere i nostri "nemici" (chiunque essi siano) con clave e pietre mentre loro usano le bombe atomiche. Altrimenti si rischia di fare la fine degli Amish, che in America vivono senza utilizzare l'energia elettrica o i motori a scoppio, certo, hanno mantenuto le loro tradizioni, ma sono considerati alla stregua di fenomeni da baraccone. Ciò che ha permesso al Veneto (e ad altre zone della Padania) di prosperare è stata la sua capacità di cogliere il momento adatto per sviluppare un'economia all'avanguardia, in grado di competere con Paesi che nel dopoguerra erano molto più avanti di noi. Se l'agroalimentare padano è il primo in Europa non lo deve certo all'agricoltore pensionato che si tiene quattro filari per fare il vino. Con questo non sto dicendo che sono contrario a queste cose! Ma certo non credo che si possano porre come modello per contrastare la temuta "globalizzazione". Non so se mi spiego. D'altronde sarei un ipocrita di infimo livello dato che io bevo il mio latte (dopo averlo fatto bollire, anche perchè mio zio da piccolo si è preso la TBC probabilmente in questo modo), mangio le uova delle mie galline (di mia nonna in verità), la verdura del mio orto, la carne delle mie vacche, il vino no perchè non c'è mai stata questa tradizione in famiglia.
Cambiando discorso, non credo proprio che l'agricolo a cui si rivolge Raixe per acquistare il latte munga ancora a mano, a meno che non abbia due vacche di numero, oppure sia un autolesionista patologico.
Riguardo al vaiolo è proprio così, Jenner (adesso conosciuto più che altro come indirizzo del centro islamico milanese), il medico inglese che scoprì il vaccino, era un medico di campagna che osservando la piccolissima percentuale di addetti alla mungitura infettati dal vaiolo rispetto al resto della popolazione ne dedusse che doveva esserci qualcosa che legava i due fatti. Questo qualcosa era appunto il vaiolo bovino, tutt'ora usato per produrre il vaccino. Si vede che ho studiato! :D
Comunque è vero che purtroppo con la generazione dei nostri nonni (per me) o padri, gli ottantenni di oggi, se ne va un pezzo della nostra storia che lascerà un vuoto incolmabile, lo vedo quando gli occhi di mio nonno si illuminano per qualche fetta di polenta, ricordo di quelle mattine nebbiose in cui ci si svegliava e prima del lavoro si faceva il pieno di calorie con la polenta, il gràs pistà (grasso del maiale) e un bicchere di vino, chi se li poteva permettere.

Orso Brrrrr
07-04-02, 22:39
Completamente d'accordo:)
Però è anche bello chiarirsi eventuali dubbi e, facendolo, raccontarsi anche le storie personali: io trovo che in ciò si capisca da dove nasce, in parte, il nostro "idem sentire".

Serenissimi padani saluti

brave_heart
08-04-02, 05:41
.......e comunque nel post de pinocchio, si voleva evidenziare solo che oramai il latte veramente buono è solo quello illegale.

Un fatto incontrovertibile.

asburgico
08-04-02, 15:48
.

asburgico
08-04-02, 15:49
Originally posted by brave_heart
.......e comunque nel post de pinocchio, si voleva evidenziare solo che oramai il latte veramente buono è solo quello illegale.

Un fatto incontrovertibile.

De gustibus, io che devo bere sempre quello non pastorizzato (illegale è un termine veramente brutto) le volte che sto via da casa e compro quello fresco industriale lo preferisco al primo ad esempio da bere freddo per dissetarmi, è molto più magro (anche quello intero) e meno corposo, "va giù" molto meglio. Quello UHT effettivamente sa più di artificiale. Ammetto di non aver mai assaggiato quello "alta qualità" e quello "biologico", che sono in grande espansione sul mercato, addirittura ho letto che quello alta qualità sta per superare nelle vendite quello fresco normale.
Una parte dei consumatori ormai sembra sempre più orientata verso prodotti biologici o di qualità "superiore" anche se non credo che questa scelta sia del tutto giustificata dalla realtà delle cose; un prodotto sul quale compare il luogo d'origine, che ci garantisce la sua produzione autoctona, è comunque di qualità anche se non c'è esplicitamente scritto sull'etichetta.
L'importante è dare sempre la preferenza ai prodotti padani.

PINOCCHIO (POL)
08-04-02, 18:49
volevo solo porre l'accento sul fatto che io e te commettiano secondo la legge itagliana, ogni giorno un reato. E questo solo perchè beviamo latte.
comunque ovviamente direi che è un dovere morale scegliere anche sullo scaffale i prodotti made in Padania, boicottando qualsiasi produzione itagliota ma evitando se possbile anche le altre produzioni straniere: non è questione di autarchia, ma di buon senso.
saluti padani