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Visualizza Versione Completa : Antroposofia, Yoga e Reiki (studi e testimonianze)



Qoelèt
06-04-02, 14:50
Riporto di seguito alcuni documenti molto interessanti che ho trovato qualche tempo fa in un sito di cristiani evangelici svizzeri, invito p.Silvano,se vuole, a completare con alcune Sue riflessioni....
In Cristo
Luca

Informazioni sull'antroposofia

L'antroposofia sta avanzando. L'agricoltura biodinamica, la medicina alternativa Weleda, gli asili infantili e le scuole
Waldorf si stanno diffondendo. L'autore dell'articolo, Lothar Gassmann, è vissuto per vari anni fra gli antroposofici. Poi ha
iniziato a leggere gli scritti di Rudolf Steiner: migliaia di pagine. Ha messo allo scoperto il fondamento dell'idea
antroposofica e si è spaventato: quella visione del mondo era del tutto incompatibile con la fede cristiana che Dio, nel
frattempo, gli aveva data.

Molti di coloro che si fanno chiamare "antroposofici" conoscono soprattutto i frutti
dell'idea di Rudolf Steiner, ma sono ignari delle sue radici. Si tratta della vasta folla
dei "semi-antroposofici". Essi accettano e apprezzano tutto fino a che non scoprono
cosa ci sia dietro. Anche io ho fatto parte per molti anni di questo gruppo. Quando poi
ho iniziato a leggere attentamente gli scritti di Rudolf Steiner, ai miei occhi si è
rivelata una concezione del mondo spaventosa, del tutto opposta alla fede cristiana.



Il 3 febbraio 1913 Rudolf Steiner fondò la Società antroposofica.



IL CULTO DEL'IO



II fondatore

Nella sua autobiografia "II cammino della mia vita", Rudolf Steiner (1861-1925) parla di esperienze soprasensibili che incontrarono opposizione
nel suo ambiente. Il materialismo imperante lo ripugnava. I suoi obiettivi erano in contrasto con la sua idea dei mondi superiori. Malgrado ciò,
riprese alcune idee di gente come Ernst Haeckel e Friedrich Nietzsche, per trasporle in seguito sul "livello superiore" della sua neonata "Scienza
dello spirito".

Rudolf Steiner, nato nel villaggio croato Kraljevica, formulò la dottrina antroposofica fra il 1902 e il 1909. Accanto alle fonti induiste e buddiste,
egli si ispirò soprattutto alla concezione nietzschiana del "ritorno dell'identico" per sviluppare la sua dottrina del ripetersi della vita sulla terra,
cioè della reincarnazione.

In quanto editore degli scritti scientifici di Goethe e collaboratore dell'archivio goethiano di Weimar, Steiner studiò approfonditamente il pensiero
scientifico e filosofico di questo autore classico.

Goethe aveva sviluppato l'idea di una "pianta originaria" soprasensibile, che conteneva, in quanto concetto superiore, tutte le singole piante
sensibili. Spirito e materia rappresentano un'unità in cui lo spirito è il principio formante. Steiner riprese quest'idea e suppose l'esistenza di
un'"idea originaria" anche per gli uomini e tutto il cosmo, che verrebbe raggiunta nella sua completa purezza in seguito ad uno sviluppo
evolutivo. L'uomo attuale, rilevabile attraverso i sensi, rappresenterebbe quindi, uno stadio transitorio verso l'uomo spirituale.

Attorno al 1900 Steiner entrò a far parte della Società teosofica, fondata nel 1875 dal medium Helena Petrovna Blavatsky. I teosofi propagano un
miscuglio di dottrine esoteriche e gnostiche, "rivelate", come essi affermano, in modo soprasensibile. Steiner si distanziò inferiormente da molte
di queste dottrine. I contrasti portarono infine all'allontanamento dai teosofi e alla fondazione della Società antroposofica nell'anno 1913.

La via della conoscenza

Percorrere la via della conoscenza antroposofica significa ottenere dei poteri occulti di veggenza. L'obiettivo finale è lo stesso di altri sistemi
occulti, come la via dello yoga, la via gnostica o la meditazione dei rosacrociani: l'uomo deve creare in sé le prerogative perché il "mondo
spirituale" soprasensibile, cioè il mondo degli spiriti, possa penetrare in lui. A questo scopo le percezioni esterne devono passare sempre più in
secondo piano, il pensiero, la volontà e i sentimenti devono concentrarsi sulle realtà soprasensibili, l'intelletto deve essere eliminato. Steiner
sviluppò quattro stadi:

1. Stadio della scienza dello spirito. Con esso si intende soprattutto la lettura degli scritti di Steiner con un atteggiamento di apertura e privo di
pregiudizi. Con ciò si persegue un triplice obiettivo: (a) una scuola di pensiero - nel campo dell'antroposofia; (b) una trasformazione della
persona attraverso una piena identificazione nei contenuti; (c) una scuola di estetica.

2. Immaginazione. Quando l'anima si dedica a immagini, parole, formule o sentimenti simbolici, essa si libera dal campo fisico. Questo processo
coincide con la tecnica della meditazione e dei mantra induisti. La persona si dissolve "con piena coscienza in due IO". Essa deve "cancellarsi".

3. Ispirazione. Immagini e simboli esteriori non sono più necessari dopo il distacco dalla realtà fisica. Si ascende quindi alla lettura di uno
"scritto misterioso" (Cronaca di Akasha) e al pensiero asensuale. Si ottiene un "udito inferiore". L'"IO superiore" entra in contatto con gli spiriti
che pensano in lui e formano il suo corpo astrale.

4. Intuizione. Mentre l'ispirazione significava entrare in contatto con un essere spirituale, l'intuizione significa "essere diventati completamente
uno con esso, essersi uniti interiormente" e rappresenta quindi un ulteriore gradino sulla via della conoscenza soprasensibile.

Steiner però si oppose allo spiritismo terra-terra e alla comune chiaroveggenza. Ma la sua via è poi tanto diversa da quelle? Tutta la via della
conoscenza serve alla dissoluzione della personalità e all'eliminazione del pensiero critico. Ciò risulta evidente per esempio nello sviluppo di
"due IO", nella "cancellazione" del Sé e nell'infiltrazione di "mondi superiori". Gli psicologi definiscono ciò che accade in questo caso uno
sdoppiamento della personalità con la perdita del senso della realtà. Dal punto di vista biblico, invece, si tratta di un'apertura all'azione
demoniaca.

Il sistema di Rudolf Steiner rappresenta un sistema religioso con carattere autoritario. Esso sussiste o crolla con la fede nel suo fondatore, nella
sua via della conoscenza e nelle sue visioni. Se Steiner si è sbagliato, tutto il sistema antroposofico crolla come un castello di carte.

Come molti chiaroveggenti, Steiner lesse anche la Cronaca di Akasha, una misteriosa cronaca eterea, che è situabile in qualche luogo indefinito
fra la terra e il cielo e che conterrebbe la descrizione di tutti gli avvenimenti passati, presenti e futuri. Si tratta di una memoria universale che ha le
sue origini nell'induismo, in cui colui che medita può penetrare tramite la fusione con il macrocosmo.

Per scoprire qualcosa sul passato, tramite la Cronaca di Akasha, Steiner ritornò alle anime dei personaggi direttamente coinvolti. Per esempio
rivisse le battaglie di Cesare nell'anima di Cesare. Ciò non è altro che il noto fenomeno occulto dell'interrogazione degli spiriti dei defunti, anche
se su un livello più alto, mascherato di "scientificità". Agli occhi di Dio, però, tali azioni sono "un abominio" (Deuteronomio 18:8 e seguenti).

Un culto dell'io

L'antroposofia rappresenta un culto dell'io. Passi biblici come Galati 2:19 e seguenti ("lo vivo; ma non più io, bensì Cristo vive in me") vengono
interpretati in modo da affermare che il mio "IO inferiore" è morto, mentre Cristo risorge quale mio "IO superiore". Cristo non viene considerato
un interlocutore reale e personale, ma in un certo senso una parte dell'uomo. In questo modo però, l'autodivinizzazione dell'uomo raggiunge il
suo apice.

In base alla testimonianza della Rivelazione biblica. Gesù Cristo è il figlio dell'Iddio vivente e personale. Egli è l'unica via che conduce al Padre, e
ha compiuto tramite la sua morte espiatoria sulla croce la completa salvezza e la liberazione dai nostri peccati. Tramite la potenza della sua
risurrezione egli offre ad ogni uomo, che crede in lui, la vita eterna.

Steiner invece fa di Cristo un "principio", un impulso cosmico, che continua a tenere in moto l'evoluzione. Secondo lui si tratterebbe dell'impulso
all'autoredenzione, all'avanzamento del processo evolutivo attraverso le incarnazioni e la somma di buone opere.

Si tratta di due concezioni completamente opposte. Nell'antroposofia, alla rivelazione biblica, si oppone una speculazione umana e occulta.

Gli antroposofi non fanno anche molte cose buone?

Forse sono in molti a porsi questo interrogativo e, a prima vista, non si possono negare molti effetti positivi. Eppure dobbiamo interrogarci sui
moventi delle loro azioni. A quel punto scopriremo che in base alla dottrina antroposofica, il pensiero del karma è alla base di ogni buona azione,
cioè il tentativo di autoredimersi attraverso una vita lodevole. Ciò però è in netto contrasto con il messaggio del vangelo della salvezza, secondo
il quale l'uomo è incapace di salvarsi da solo e soltanto Dio ha compiuto la salvezza. Soltanto chi pone tutta la sua fiducia in Gesù Cristo e crede
che egli è morto come vicario per i suoi peccati, può essere salvato.

Senza dubbio le buone opere restano delle buone opere. Perlomeno agli occhi degli uomini. Ma ciò non implica necessariamente che esse siano
apprezzate anche da Dio. Agli occhi di Dio è buono soltanto ciò che avviene concordemente alla sua volontà. Se qualcuno vuole guadagnarsi la
salvezza con le sue opere, tali opere non possono più essere buone agli occhi di Dio. Come in ogni altro caso, però, anche qui vale il fatto che
Dio - e Dio soltanto - conosce il cuore del singolo e a lui non sono occulti i suoi e i miei moventi. Possiamo condannare la dottrina
antroposofica, ma non il singolo seguace di tale dottrina (Matteo 7:1).

Senza radici non si hanno dei frutti. Ciò significa che la pedagogia, la medicina, l'agricoltura, l'arte e tutte le altre attività antroposofiche sono
influenzate e permeate della concezione dell'universo di Steiner e del suo occultismo.

Pedagogia

Nella pedagogia, per esempio, la concezione dell'uomo steineriana determina cosa e quando qualcosa debba essere insegnato. L'insegnamento
scolastico viene suddiviso, secondo la dottrina dei quattro corpi, in ritmi settennali. L'insegnante deve fornire al bambino degli "aiuti per la
reincarnazione". L'uomo viene giudicato in grado di raggiungere la perfezione in base alle ideologie dell'evoluzionismo e dell'umanesimo. Le
storie bibliche vengono studiate accanto alle favole, alle leggende, ai miti, con un miscuglio di religioni.

Termini, pratiche, contenuti didattici (p.e. l'euritmia) e lo stile architettonico antroposofico caratterizzano la giornata scolastica perlomeno in
modo subliminale. Continuamente si diffondono inviti a manifestazioni della Società antroposofica e spesso anche alle cerimonie di
consacrazione della "Comunità dei cristiani" proceduta dall'antroposofia. La vita in una scuola Waldorf non è quindi affatto ideologicamente
neutrale.

Medicina

Anche nella medicina antroposofica la suddivisione dell'uomo in corpi visibili e sensibili e in corpi invisibili e soprasensibili determina la
diagnosi e la scelta dei medicinali. Si afferma che "forze misteriose" e "spiriti gerarchici" parlino all'uomo tramite i prodotti alimentari e i
medicinali. Le sostanze non sono morte, ma sono considerate animate da un "mondo spirituale soprasensibile" che agisce nel corpo, per
esempio attraverso il potenziamento omeopatico. I prodotti Weleda e Wala rientrano in questo campo.

Agricoltura

Anche nell'agricoltura biologica-dinamica sviluppata da Steiner, la materia viene considerata animata, portatrice di poteri terreni e cosmici.
Tenendo conto delle costellazioni astrologiche e di processi alchimici, i preparati vengono prodotti e "dinamizzati". In altre parole, vi vengono
racchiuse le energie cosmiche.

Come esempio ecco due citazioni dal "Corso di agricoltura" di Steiner. Contro i topi di campagna egli consiglia la seguente "ricetta":

"Nel periodo in cui Venere si trova nel segno dello Scorpione, ci procuriamo la pelle di questo topo e la bruciamo, prendendo accuratamente ciò
che si sviluppa tramite la combustione, cioè quello che rimane - (...) In ciò che è stato distrutto dal fuoco, resta soltanto la forza negativa nei
confronti della forza riproduttiva del topo di campagna. Se quindi la sostanza ricavata in questo modo (...) viene sparsa sul campo, se è stato
passato per il fuoco nel modo giusto al momento della massima congiunzione di Venere e dello Scorpione, si otterrà il mezzo che terrà lontani i
topi da quel campo."

Steiner espone quanto segue a proposito del fertilizzante contenuto nel corno di mucca:

"Sotterrando il corno di mucca con il suo contenuto di letame, conserviamo nel corno di mucca le forze che esso esplicava abitualmente nella
mucca stessa, cioè riflettiamo ciò che è vivificante e astrale (...) Il contenuto di letame del corno verrà interiormente vivificato con queste forze
(...) Tutta la vita viene conservata in questo letame..."

Qui troviamo un'unione dell'astrologia e della magia.

L'agricoltura biologica-dinamica con i suoi "prodotti Demetra" (Demetra era la dea della fertilità pagana dei greci) va nettamente distinta da altri
metodi agricolturali - quello biologico-organico o quello integrato - in cui non si fa uso di questi metodi occulti.

Arte

Nell'arte antroposofica (p.e. euritmia e architettura) si vuole esprimere la presenza di mondi soprasensibili tramite il linguaggio, il movimento e la
forma.

"Con una palpante atmosfera di attesa si ascolteranno i movimenti delle vocali, delle consonanti, dei pianeti e delle posizioni zodiacali in sé, per
poter scoprire le forze e i movimenti spirituali che hanno formato la varietà di forme della nostra terra e dell'uomo... L'euritmia vorrebbe proseguire
il lavoro che gli esseri superiori hanno compiuto nell'individualità prima della nascita e poi, durante la prima infanzia, nella formazione
dell'organismo, nello sviluppo delle facoltà motorie, del linguaggio e del pensiero." (da: E. Göbel, "Euritmia nella scuola materna").

Con l'euritmia e nelle rappresentazioni di misteri di Steiner, vengono praticate delle vere e proprie danze spiritiche.

Vorrei mettere in guardia contro le istituzioni antroposofiche. Anche se trasmettono molte cose che apparentemente sembrano positive, giuste e
affascinanti, attraverso la e fascino si affaccia il potere del male. Non per nulla la Bibbia ci avverte che Satana si traveste da "angelo di luce" (2
Corinzi 11:14). Chi pensa di poter raccogliere i frutti dell'antroposofia, senza rimanere avvelenato dalle sue radici, si illude.

Parole chiare

La Bibbia critica espressamente l'antroposofia. L'apostolo Paolo scrive infatti nella Prima Lettera ai Corinzi, al capitolo 2, versetti 1 a 5:

"E io, fratelli, quando venni da voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; poiché mi proposi di
non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso. lo sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore; la mia
parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la
vostra fede fosse fondata non sulla sapienza umana (greco sophia anthropou = antroposofia!), ma sulla potenza di Dio."

L.G.

Qoelèt
06-04-02, 14:54
I cristiani e lo yoga


di M. Basilea SchIink

Lo yoga si trova oggi in misura crescente al centro dell'interesse dei nostri paesi occidentali, lodato da molti come la soluzione nel deserto
spirituale e religioso, che si estende come conseguenza del razionalismo, materialismo e ateismo. Ma la sua origine è in India, e trae le sue radici
dall'induismo. Yoga non è un concetto unitario, ma nelle sue forme si presenta come una tavolozza multicolore di metodi e di esercizi, una pratica
di vivere fino a raggiungere finalità religiose e spirituali. A questa immagine cangiante corrisponde anche la comunità yoga, che oggi
nell'occidente è composta da persone di tutte le età e classi sociali, interessate per motivi molto diversi. Nella sola Germania occidentale vi sono
attualmente 100'000 praticanti.

Fra le diverse scuole di yoga ve n'è una, la meditazione trascendentale, chiamata "scienza dell'intelligenza creatrice". In origine era una
derivazione del Mantra-Yoga magico; questo movimento ha avuto un'impronta speciale per la sua diffusione tra gli occidentali. Nel 1974 il
numero degli aderenti occidentali era di mezzo milione. Il fondatore e capo, Maharishi Mahesh Yogi, che dal 1960 viaggiava per gli Stati Uniti,
l'Inghilterra, la Germania, sin dal 1972 presenta come finalità del movimento un piano mondiale: partendo da 3'600 centri, uno per ogni milione
della popolazione mondiale di quel tempo, la meditazione trascendentale, che è la "scienza della intelligenza creatrice", dovrebbe essere diffusa
come una valanga nel senso che ciascuno, una volta ammesso alla meditazione trascendentale, deve comunicarla ad altri.

Lo yoga, nelle sue diverse forme, è presente spesso anche nei circoli cristiani. È significativo però, come amici indiani ci hanno detto, che
nell'India odierna esso ha un ruolo di poca importanza. Proprio in India gli uomini hanno riconosciuto spesso che lo yoga non dà loro quello che
desiderano nel momento della disperazione. I cristiani indiani rifiutano fermamente una combinazione di yoga e cristianesimo. Il fatto che questa
dottrina in occidente metta radici, ci dice che proprio l'occidente si trova nell'allontanamento della fede e nella ribellione contro Cristo, quindi
questa è una manifestazione del suo carattere anticristiano.

Che cosa è lo yoga?

Secondo l'induismo lo yoga è un insieme di metodi che, con l'aiuto dell'ascesi, di esercizi fisici, di tecniche di respirazione e di meditazione,
dovrebbe liberare l'anima umana di tutto il suo peso materiale e terreno. Questa liberazione tanto ricercata ha un doppio significato: non è intesa
soltanto per l'esistenza presente dell'uomo che pratica lo yoga, ma soprattutto per il ciclo delle reincarnazioni. Secondo l'antica concezione
induista a dipendenza del suo "Karma", l'anima impura dell'uomo deve rientrare sempre in un seno materno e nascere di nuovo. Soltanto quando
riesce per propria forza a purificarsi, raggiunge la redenzione e con questa la liberazione da nuove reincarnazioni. La redenzione induista significa
anche che l'anima individuale (Atman) è alla fine identica all'anima cosmica (Brahman). Nello yoga indiano c'è la concezione che ogni anima,
nella sua natura e sostanza, è unita nel suo profondo alla divinità. Qui sta la tentazione segreta dello yoga: esso insegna che l'uomo è Dio.

Nello yoga l'uomo non è l'immagine di Dio danneggiata dal peccato originale, ma è Dio stesso.

Le diverse scuole di yoga si distinguono per il loro metodo. Lo Hatha-Yoga dà molta importanza alle tecniche propriamente corporali, per
esempio alla purificazione dello stomaco e degli intestini, a certe posizioni (Asanas), a tecniche respiratorie (Pranayama). In queste ultime si tratta
principalmente di rallentare arbitrariamente o volutamente il respiro, e questo effettua nell'esperienza un rallentamento del pensiero, uno
svuotamento artificiale della coscienza.

Altre scuole preferiscono tecniche meditative, per esempio il Mantra-Yoga, che lavora con la ripetizione dei mantra, ad alta e bassa voce o nel
silenzio. Questi mantra sono formule magiche che spesso non hanno un significato linguistico o grammaticale, come per esempio il mantra
"OM". Essi dovrebbero esprimere immediatamente forze primitive divine o cosmiche, per esempio gli dei Vishnu, Shiva o l'anima cosmica
Brahman. Mediante la ripetizione incessante di tali formule, gli indù pensano di identificarsi con le potenze rappresentate in queste formule
medesime. L'uomo perciò non si presenta umile davanti al suo Creatore, ma tenta attraverso i mantra di realizzare una sua latente identità divina,
che in ultima analisi è pagana.

La maggioranza delle scuole di yoga nell'occidente sono sotto l'influsso dell'Hatha-Yoga. Gli esercizi insegnati in questa scuola dovrebbero
fortificare principalmente il corpo, mantenere elastiche le articolazioni, disintossicare gli organi, tranquillizzare i nervi e così aiutare gli uomini a
condurre una vita armonica per riuscire meglio ad affrontare lo stress quotidiano.

Spesso si introducono i bambini ai corsi di yoga. Nelle scuole occidentali di yoga raramente si parla della liberazione dell'anima dal ciclo delle
reincarnazioni, ma piuttosto del successo nel mondo. Questa trasformazione del significato di yoga nell'occidente porta con sé un giudizio
errato, sembra che si tratti soltanto di un esercizio fisico. Il principiante sente a volte alcuni effetti positivi di leggerezza, perciò è in grado di
sopportare meglio certe situazioni di stress.

Queste esperienze iniziali, spesso soltanto apparentemente positive, inducono molti uomini ad occuparsi più da vicino dello yoga, a penetrarne
più profondamente la sua dottrina. Ecco perché molti ne sono sedotti e cadono nell'inganno.

Gli esercizi fisici però sono difficilmente separabili dagli aspetti spirituali. Anche lo spirito dell'uomo vi si trova inserito. Come veri iniziatori,
dietro le quinte ci sono dei maestri di yoga (yogi) formati nello yoga dell'induismo indiano e che hanno un piano preordinato per condurre gli
allievi alla meta dello yoga indiano. Perciò il cammino iniziale di esercizi fisici, respiratori e di rilassamento, conduce ad ulteriori esercizi di
conoscenza di se stessi, di tecniche di dominio dello spirito e dell'anima.

Con questo abbiamo risposto alla questione discussa, e cioè che il metodo yoga non si può separare dall'induismo. Quello che viene praticato
nei paesi occidentali non è soltanto una ginnastica che favorisce la salute; chi pensa cosi è vittima di un inganno, poiché in ultimo questi esercizi
non sono separabili, come è stato detto tante volte, dalle concezioni speciali dell'induismo e del suo mondo spirituale occulto. I fautori dello
yoga dicono questo apertamente.

Apparentemente lo Hatha-Yoga è innocuo e non religioso; con esso si cerca di essere coscienti delle proprie capacità fisiche grazie agli esercizi
nei corsi di ginnastica. Questa forma di yoga è una preparazione per il "cammino regale" del "Raja-Yoga". Certi aspetti del pensiero induistico
devono essere accettati anche nello Hatha-Yoga. Gli esercizi apparentemente di pura ginnastica sono orientati spiritualmente e hanno effetti
spirituali. Questo si manifesta attraverso i suoi nomi come "sede del perfetto", "la posizione eroica", "la sede del Loto", eccetera.

In questi esercizi, non solo le membra sono attivate, ma vi sono anche effetti sugli organi interni e sulle ghiandole e su certi centri nervosi.


Quali sono gli scopi dello yoga?

Se anche le singole scuole hanno le loro dottrine specifiche, nello yoga classico si tratta del tema principale che è scoprire se stesso, quella parte
essenziale, pura e divina in sé: il Dio nell'uomo.

Secondo la dottrina fondamentale dello yoga, si afferma che la natura - specialmente la natura umana - è buona nel suo intimo. Tutti i maestri di
yoga credono in se stessi, nel senso di essere Dio o parte della divinità.

La conseguenza è che i maestri (Guru) che presentano questa dottrina hanno un'influenza immensa, come possiamo constatare nel mondo
occidentale. Essi sono accettati come divinità personificate e approfittano di questa loro autorità, e ci si inchina perfino davanti ai piedi di un
ragazzo di 17 anni.

L'io divino dell'uomo è quasi sempre imprigionato e in attesa di essere liberato. Su quale via si trova il Dio in sé mediante lo yoga?

La via da seguire è lo svuotarsi interamente di se stessi, con l'aiuto di esercizi fisici, per aprirsi alle potenze cosmiche che agiscono nell'universo.
Mediante questo, l'uomo si potrà unire alla fonte dell'energia presente in tutto l'universo, per esempio nell'aria, nell'acqua e nell'alimentazione.
Così l'uomo diventerà Dio, cioè si eleverà allo stato originario, senza macchia, innocente, per diventare un superuomo. Con questo l'uomo riesce
- così si dice - a raggiungere la meta desiderata: la felicità, la piena armonia, il supremo stato della coscienza che conduce all'essere divino.

Nella sua essenza lo yoga è dunque una forma di autoredenzione! Ma che cosa accade in realtà? Se l'anima individuale tende a liberarsi dalla
supposta prigione - coltivando in ciò un fine serio e apparentemente buono - in verità promuove l'io peccaminoso e di conseguenza l'egoismo.
Infatti l'allievo yoga si occupa costantemente di se stesso, i suoi pensieri girano sempre attorno alla sua persona e diventa ogni volta più
incapace di vivere in comunità.

Così alla fine questa sedicente autoredenzione porta ad una conclusione ingannatrice. Anche se questo fine si realizzasse mediante le forze
dell'universo che pervadono l'uomo, non si deve dimenticare il fatto che non esistono forze neutre, come alcuni pensano, nemmeno nello yoga.

Dietro a ogni forza invadente c'è piuttosto un essere o una personalità spirituale. Ed ora ci si domanda: quale essere? Quale divinità?

Gesù afferma di essere il Figlio di Dio che viene dall'alto. Ma esiste anche l'avversario di Dio, un anti-Dio poderoso che viene dal basso
(Giovanni 8:23), anche questo può entrare nell'uomo e conferirgli determinate capacità.

Chiediamoci ora da dove vengono queste forze dello yoga induista che si introducono nell'allievo yoga, e con il quale si uniscono quando
hanno raggiunto lo scopo dell'esercizio yoga, per trasformare un uomo in un semidio o in un superuomo?

Come già detto, nello yoga ultimamente sono accettate le forze dell'anima cosmica induista del Brahman. Né può essere diversamente, perché gli
yogi vivono nella tradizione induista. Credono da una parte in se stessi come Dio e dall'altra hanno ancora diverse divinità personali come
Krishna, Shiva.

Gli allievi yoga devono mettersi in comunicazione con queste divinità e sono inevitabilmente indotti ad accettarle. Questo però significa che c'è
una relazione con un essere demoniaco, perché l'apostolo Paolo, quando parla dei sacrifici pagani, afferma: "I pagani offrono sacrifici a entità
demoniache e non a Dio" (1 Corinzi 10:20).

Colui che coltiva intensamente lo yoga finirà - a causa del mondo occulto che si cela dietro la pratica dello yoga - inevitabilmente e spesso
inconsciamente sotto l'influenza di Satana. Attraverso l'influsso delle forze dell'universo che non sono altro che forze di dei pagani, l'uomo si
espone al pericolo di cadere sotto la potenza degli inferi, anche se crede di praticare dello "yoga cristiano". E finalmente l'allievo yoga passa dal
regno di Gesù, il regno della luce, al regno delle tenebre, cosa che si percepisce per lo più quando è troppo tardi. Questo passaggio, così
decisivo per l'eternità, dal regno di Gesù al regno del demonio, si realizzerà a causa della sorgente spirituale dello yoga.

Il fatto che nello yoga si tratta di forze soprannaturali è dimostrato dai mantra, dei quali abbiamo parlato. La meditazione trascendentale del
Maharishi Mahesh Yogi, che è largamente diffusa, agisce principalmente con questi mantra. Il Maharishi dice ai suoi allievi che i suoi mantra
sono di origine indù, però non dice loro nulla sulle potenze, cioè sulle divinità induiste che si identificano in queste forze. Negli scritti dei suoi
adepti si afferma il contrario, cioè che in questi mantra si tratta soltanto di "vibrazioni fisiche". Queste dichiarazioni servono a velare la realtà. In
questo modo una tecnica magica religiosa di origine pagana viene interpretata come una "scienza della intelligenza creatrice". Il principiante non
percepisce che l'accettazione in questa comunità equivale ad aver fede nella tradizione induista.

Ernesto Gogler, un indiologo di Basilea, nel settembre 1974 ha scritto sul "Kirchenboten" un articolo nel quale faceva le seguenti osservazioni
sui mantra: "L'occultamento dei mantra davanti al pubblico e ai principianti e il nascondere le potenze che stanno dietro ad essi, confermano il
fatto che i mantra non possono essere paragonati alla preghiera o alla meditazione in senso biblico. I mantra sono sillabe magiche o formule
occulte. Essi corrispondono in primo luogo all'Abraxas gnostico e al Sator-Arepo-Diagramma che si è conservato fino al VI e VII libro di Mosè."

Che le pratiche di yoga sin dall'inizio nell'India antica siano miste a magia e forze occulte, appare chiaramente quando si sente che i manuali
tradizionali di yoga promettono all'allievo forze soprannaturali (Siddhis), durante il progresso in questo cammino.

Mircea Eliade, il grande conoscitore di yoga, scrive: "Uno yogi in India ha sempre avuto la fama di essere un Mahasiddha, come un possessore
di forze occulte, un mago." Tra queste capacità vi sono: "La forza di raggiungere qualsiasi oggetto da qualsiasi distanza, la volontà irresistibile
del dominio sugli elementi e il compimento dei desideri" (citazione secondo Eliade: Yoga, pag. 97).

Mediante queste capacità gli yogi fanno i cosiddetti miracoli. Nel settembre del 1974 la stampa dette notizia che a Colonia uno yogi aveva
camminato a piedi nudi su carboni ardenti a mille gradi e che i suoi adepti lo avevano seguito senza che i loro piedi si bruciassero. Un altro yogi
aveva fermato completamente il suo cuore per otto secondi.

Ma se le potenze alle quali gli adepti dello yoga alla fine si aprono sono potenze oscure, allora esse non potranno mai portare una soluzione, la
liberazione e l'armonia, come viene invece affermato in questa dottrina. Satana è il distruttore di ogni felicità, di ogni gioia e armonia, di ogni
bene; è lui che sta dietro tutti gli idoli e gli dei, ed è anche lui che sta dietro le dottrine induiste. Egli vuole mettere l'uomo sotto il suo potere per
condurlo alla perdizione. Di conseguenza se uno è un cristiano fedele non può far altro che combattere con Gesù contro l'occultismo e il
demonio che si presenta nello yoga.

Gesù Cristo è venuto per distruggere le opere delle tenebre e del diavolo (1 Giovanni 3:8). Egli è il Signore e il Vincitore su Satana e su tutti i
demoni, sulle autorità e sui dominatori di questo mondo di tenebre e sugli spiriti del male che sono sotto il cielo (Efesini 6:12).

È dunque manifesto e chiaro che non può esistere una forma cristiana di yoga. È sconcertante che nei paesi occidentali molti usano lo yoga
sotto vesti cristiane, per esempio, mettono parole cristiane e orazioni come il Padre Nostro al posto dei mantra. Ci sono perfino teologi che
favoriscono questi esercizi e invitano gruppi cristiani a simili pratiche: sarebbe il cammino per ravvivare una vita di preghiera esangue. Lo yoga
sarebbe una via che si potrebbe usare per la meta cristiana.

Una cosa è chiara: lo yoga e la fede cristiana si escludono a vicenda - non soltanto per il fondamento, il cammino e la meta, ma anche per il
Cristo vivente con la Sua chiamata a seguirlo fino alla meta, e tutta la Parola di Dio, sono contrari alla dottrina, al cammino e alla finalità dello
yoga induista.

A parte il pericolo principale che deriva da questa origine demoniaca, la dottrina dell'autoredenzione è già completamente contraria alla fede
cristiana. L'uomo è peccatore e non ha assolutamente alcun potere per redimersi attraverso esercizi fisici e spirituali con i quali pensa di elevarsi
sempre più in alto fino a diventare un uomo-dio.

Chi appartiene alla verità si rende intimamente conto di non essere è imprigionato nel proprio io originariamente buono, ma di vivere nella
prigione del proprio peccato, e quindi di Satana, a causa della sua natura imperfetta. E proprio da questa prigione deve essere liberato. Il
cristiano non cercherà mai di scoprire il suo "io divino" per raggiungere la redenzione, perché conosce già il suo proprio essere incline al male
(Genesi 8:21). Egli conosce la realtà del peccato e della colpa e ha bisogno di un Redentore. L'unico Redentore è Gesù Cristo.

Gesù si è fatto uomo ed è morto per noi sulla croce per redimerci dal nostro io decaduto e sede di ogni male, dell'egoismo, della superbia e di
ogni brama illecita. Per il Suo Sangue versato e il Suo atto redentore, secondo la parola "Tutto è compiuto!", Satana e il peccato sono stati vinti.
In questa fede, quando il nostro uomo vecchio, quello naturale, è dato alla morte in Cristo, risorge l'uomo nuovo, l'io redento.

Soltanto Gesù, il Figlio di Dio, ha il potere di creare questo in noi. Per un vero cristiano Gesù è il grande protagonista della sua vita. Vive con
Lui e segue Lui, fino alla meta per essere per sempre con Lui nel Suo Regno.

Chi realmente ama Gesù, l'Agnello di Dio, come il suo Redentore, chi ha una relazione personale con Lui, non farà esercizi dietro ai quali stanno
dottrine occulte e formule magiche. Non si rivolgerà mai a forze sconosciute del cosmo e a divinità straniere, a esercizi yoga per imparare l'arte di
svuotare la sua mente, perché i suoi pensieri sono rivolti a Gesù Cristo e nel silenzio si occupano di Lui e della Parola di Dio. Il cristiano non ha
bisogno di esercitarsi nello yoga per escludere tutte le funzioni della sua anima, perché la sua anima vuole invece essere viva e amare Gesù, e
con Lui gli uomini e tutte le creature di Dio, amando però Gesù al disopra di tutto.

E chi pensa di dover liberare il divino imprigionato in sé aprendo l'anima a tutte le forze che vengono dal basso, diventerà in questo modo
prigioniero del peccato. Ecco perché un cristiano che agisce in tal modo deve riconoscere la sua colpa quando arriva sotto l'influenza di questi
poteri. Per quanto riguarda lo yoga, un cristiano oggi deve scegliere fra Cristo e Beliar, perché la possibilità di unire yoga e fede cristiana non
esiste.

Lo stesso vale per lo zen, la dottrina corrispondente giapponese che viene dal buddismo e si diffonde molto nell'occidente. Questa mistura è una
forma di sincretismo. La Sacra Scrittura ci mostra innumerevoli esempi nei quali Dio ha punito il popolo dell'Antico Testamento con castighi
durissimi quando questo ha voluto unire il Dio vivente con gli idoli, cioè con i demoni delle altre religioni. Era soprattutto questo il suo peccato,
e non la mera idolatria.

Non ci si può in nessun modo scusare portando a favore dello yoga per esempio questo argomento: un Dio giusto non può escludere dalla
salvezza eterna un buddista, un indù o un credente di altre religioni che cercano con sincerità di salvarsi, e quindi si può andare anche su questa
"altra via". Lo sbaglio di questo argomento è il seguente: è vero che la grazia di Dio non ha limiti, ma c'è una differenza capitale tra coloro che
hanno ricevuto la rivelazione del Figlio di Dio, Gesù Cristo, e coloro che non l'hanno ancora udita. Per noi cristiani vale questo: "In nessun altro
nome v'è salvezza e nessun altro nome è dato agli uomini sotto il cielo per diventare beato, se non il nome di Gesù" (Atti 4:12).

Per i cristiani lo yoga è una via di apostasia che conduce alla perdizione. Per i pagani può forse essere dapprima una via falsa che il Signore può
far deviare nella via vera della sua conoscenza.

La nostra redenzione è stata pagata a caro prezzo. Perciò, ogni volta che pensiamo di poter seguire, accanto a Gesù, altri dei e idoli pagani, Dio
chiama noi, il Suo popolo del Nuovo Patto, redento dal sacrificio di Gesù e dal prezioso Sangue dell'Agnello di Dio: "Fino a quando zoppicherete
da due parti?"

Per concludere: lo yoga non è soltanto un affare personale di vita religiosa dell'individuo, ma, come proclamato da Maharishi Mahesh Yogi, è un
piano di portata mondiale: offrire la "salvezza" e la "fortuna" al mondo. La pratica dello yoga oggi mostra già i segni che questa dottrina sfocerà
nella chiesa mondiale unitaria, separata da Dio, che attualmente si cerca di realizzare. Già si vedono i primi segni di questa sedicente fratellanza
mondiale, religione mondiale della chiesa unitaria anticristiana, nella quale si uniscono tutte le religioni per creare la nuova cittadinanza mondiale.

Dinanzi alle grandi seduzioni della nostra epoca, l'inizio degli ultimi tempi, Gesù ci chiama: "Venite a Me, Io sono la Via, la Verità e la Vita. Chi
crede in Me ha la vita eterna!"

Sì, soltanto in Lui ci sarà data la vera salvezza e la redenzione dal peccato, causa della nostra infelicità e perdizione. Un giorno Egli ci aspetterà
nella gloria celeste, quando saremo trasfigurati e trasformati a Sua immagine. In quel giorno ci inviterà ad abitare eternamente nel Suo Regno.
Solo Gesù ha ul piano mondiale, unico, eternamente valido. Nel Suo piano di salvezza sono inclusi non soltanto la perfezione del singolo, ma
anche il rinnovamento del mondo che Egli ha creato e redento con il Suo sacrificio, e che mediante giudizio e grazia condurrà alla nuova
creazione.

Però chiunque abbandona il Cristo e si rivolge ad un'altra redenzione che viene dal basso, dalle profondità dello yoga, andrà incontro alla
perdizione. Sì, "quanti ti abbandonano resteranno confusi… perché hanno abbandonato la fonte di acqua viva, il Signore" (Geremia 17:13).

A coloro che abbandonano questa sorgente Gesù, il Signore e Salvatore vivente, dice: "Vieni a Me, rifiuta le potenze che vengono dal basso,
prendi nella fede la forza del Mio Sangue, il Sangue dell'Agnello." In esso è presente la potenza liberatrice e vittoriosa che rompe le catene di
Satana e dei suoi demoni. Essi sono vinti da Gesù Cristo che è il Signore e il Padrone.

Tuttavia, dopo il rifiuto di queste forze e dopo l'invocazione del nome vittorioso di Gesù, è necessario intraprendere una battaglia della fede
perché ci saranno senz'altro delle tentazioni "ritardate". La miglior cosa è di fare questo passo con l'aiuto di altri: un uomo di Dio o un gruppo di
credenti che ci saranno d'appoggio nella preghiera. È necessario di attenersi costantemente a questa certezza: La vittoria è sicura, perché Uno
solo ha la potenza, Gesù Cristo, il Signore risorto e vittorioso, davanti al quale tutte le forze avverse devono cedere!

Qoelèt
06-04-02, 14:58
REIKI

"L'energia della luce è sempre positiva…"

"La sera in cui avevo affidato la mia vita a Gesù Cristo volevo disegnare nell'aria il simbolo ReiKi
per la guarigione a distanza, per inviare delle energie guaritrici ai miei parenti prossimi - all'improvviso
mi resi conto di non ricordare più il simbolo. L'avevo usato decine di volte in passato, eppure era come
scomparso dalla mia mente. Iniziai a pormi delle domande. ReiKi era forse incompatibile con la nuova
fede in Gesù cristo che avevo trovato?"

Quando diversi anni fa Lilian Bonema-Kroh - divenuta in seguito nostra collaboratrice - mi disse
queste parole, fu la prima volta che ebbi un contatto diretto con qualcuno che aveva lavorato attivamente
con l'energia ReiKi. Nel frattempo ho conosciuto un gran numero di persone che mediante ReiKi trasmettono
ad altri o a loro stesse le energie guaritrici. E risale a poco tempo fa l'ultimo incontro approfondito con due
praticanti di ReiKi. Avevano appreso ReiKi nella stessa parrocchia in cui sposai mia moglie Vreni 24 anni fa.

Il metodo di guarigione spirituale ReiKi ha avuto un'enorme successo negli ultimi anni. Nelle regioni
germanofone ci sono già più di 5000 maestri che praticano l'iniziazione a nuovi guaritori ReiKi. La crescita di
ReiKi è talmente esponenziale che perfino gli esoterici non ne sono più eccessivamente felici. A questo
riguardo la maestra ReiKi Karin Worms afferma: "I Maestri vengono 'iniziati' a raffica… A quanto pare,
quando si tratta di comunicare ReiKi, si ricerca soltanto ancora la quantità" (1).

La ragione per questa rapida diffusione è dovuta soprattutto al fatto che ogni uomo e ogni donna può essere iniziato a questo
metodo di guarigione in semplici corsi durante i fine settimana, e in seguito sono già in grado di applicare il metodo ad altri e a loro
stessi. La maestra ReiKi Paula Hoven, che pratica a livello internazionale, parla di una "democratizzazione della guarigione e
dell'autoguarigione" per mezzo di ReiKi - poiché oggi ognuno ha facilmente accesso alle forze spirituali di guarigione e alla
"trasformazione spirituale" (2).

Fra i seguaci ReiKi ho incontrato delle persone estremamente amabili, che hanno il desiderio genuino di aiutare gli altri e di dar loro
forza e amore per mezzo dell'energia ReiKi. Altri sperano di ottenere, attraverso ReiKi, l'energia necessaria per affrontare i problemi
della vita. Molte persone che praticano ReiKi credono che l'energia di ReiKi sia come lo Spirito Santo, e che può esser messo in
relazione con la fede in Gesù Cristo. Ciò che mi stupisce continuamente è il fatto che estremamente pochi si pongono domande
riguardo ai fondamenti spirituali di ReiKi: "L'energia della luce deve esser positiva! Se aiuta allora sarà certamente buona!"

Ora vorrei approfondire il funzionamento e le basi spirituali di ReiKi. A questo scopo farò ricorso agli scritti di eminenti maestri
ReiKi.

La storia di ReiKi

La riscoperta dell'energia ReiKi parte dalla ricerca di un monaco cristiano giapponese, Mikao
Usui. Insegnava in una scuola cristiana di convento a Kyoto, in Giappone. "Un giorno uno
studente della sua classe gli chiese se credeva veramente tutto ciò che sta scritto nella Bibbia.
'Sì.'Allora gli studenti lo interrogarono riguardo alle guarigioni di Cristo. Nella Bibbia non
stava forse scritto 'Voi farete cose ancora più grandi' (Giovanni 14:12)? 'Perché allora oggi
sulla terra non si trovano più guaritori che fanno ciò che Cristo fece?' E poi,' continuarono,
'come potremo comprendere il suo incarico agli apostoli, di guarire i malati e risuscitare i
morti? Se la Bibbia ha ragione, per favore ci mostri come dobbiamo fare." (2)

Colpito, Usui si dimise e decise di cercare la risposta andando a studiare teologia a Chicago,
poiché fino a quel momento era stato istruito soprattutto da missionari americani. Ma non trovò
la risposta alle sue domande. Perciò ritornò e andò in conventi buddisti alla ricerca della risposta.

Imparò lingue antiche e per anni, in diversi paesi, studiò vecchi documenti religiosi, fino al
giorno in cui, in un convento Zen, trovò nelle versioni tibetane del Loto Sutra dei singolari
simboli di cui non conosceva il significato. Gli mancava soltanto l'iniziazione a quei misteri e
anche in lui si sarebbero risvegliate quelle capacità e forze. A questo scopo si recò su una
montagna sacra e cominciò a meditare. Il 21° giorno cadde in una trance e gli apparve un'entità
luminosa che gli mostrò e descrisse i rituali sacri, i simboli e i mantra.

"Quando il raggio luminoso lo colpì, perse conoscenza. La sua anima si staccò dal suo corpo fisico, pur non separandosi
totalmente da lui. Nel mondo astrale egli vide risplendere i simboli che vengono trasmessi ancora oggi dai maestri ReiKi. Per
ogni simbolo ricevette un'introduzione e la conoscenza sul suo uso." (3)

Cominciò ad applicare questo metodo di guarigione dapprima su se stesso, poi su malati in un quartiere povero di Kyoto. Più tardi
trasmise le sue rivelazioni ai suoi seguaci, il gran Maestro Chujiro Hayashi, il quale iniziò la grande maestra Hawaya Tahata.
Questa trasmise il grado di gran Maestro alla sua nipote Phyllis Lei Furumoto, che fondò la "ReiKi-Alliance".

Fino al 1988 la competenza di iniziare nuovi maestri spettava soltanto ai grandi maestri. Ma a partire da quel momento Phyllis Lei
Furumoto dispensò da questa pratica. "In tal modo ogni Maestro poteva nominare nuovi maestri, anche se veniva imposta la
regola di iniziare questa pratica soltanto dopo tre anni - limitazione alla quale naturalmente in pratica nessuno si atteneva.
Da quel momento quasi tutti, disinvoltamente, 'iniziavano' a raffica, e Phyllis perse il controllo sul Sistema." (1)

Parallelamente un'altra maestra - Barbara Ray, autrice del libro "Il fattore ReiKi" - fondò l'associazione concorrente "The
Radiance Technique Association International", in breve T.R.T.A.I., prima A.I.R.A. Al posto dei tradizionali tre gradi, la Ray stabilì
sette gradi e suddivise il terzo livello in A, per Maestri e B, per Insegnanti. Soltanto la formazione a Insegnante permetteva di
iniziare altri al grado di Master.

La confusione aumentò ancora quando un ex imprenditore, Erhard Strohm, dichiarò che Mikao Usui gli era apparso in una visione
energetica e l'aveva iniziato a Gran Master. I costosi corsi ReiKi - per cui bisognava pagare fino a 20'000 franchi svizzeri o 25
milioni di lire, per ottenere l'iniziazione a Master - dovevano divenire accessibili a tutti e a costi contenuti. "All'inizio Erhard
Strohm offriva 'ReiKi' ai costi correnti. Egli non nascondeva nemmeno le informazioni ritenute fino a quel tempo estremamente
segrete." (1) Nel frattempo Andreas Dalberg pubblicò e commentò ampiamente i simboli segreti, i mantra e i riti d'iniziazione per
tutti i gradi ReiKi. (3)

Che cosa è ReiKi

Barbara Simonsohn definisce ReiKi un "antico e inalterato sistema energetico per attivare l'energia cosmica vitale". (4)

In giapponese ReiKi significa "energia cosmica" o "energia divina". "La chiave dell'arte ReiKi è la sua semplicità. Mentre che
per altre forme di terapia sono necessari mesi o perfino anni fino al momento dell'applicazione pratica, ReiKi si può spiegare e
trasmettere in una sola fine-settimana." (2)

Secondo Usui il sistema tradizionale ReiKi è suddiviso in tre gradi. "In pratica nel primo livello viene messo l'accento sul corpo
fisico, e si lavora su un piano materiale. Nel secondo grado prevale l'aspetto mentale, qui si lavora soprattutto sul piano del
corpo mentale. E nel terzo livello (grado di Master) l'accento va infine all'aspetto dell'anima… Con il grado di Master si ha
accesso al piano astrale, il punto di trasformazione fra il mondo materiale e quello immateriale." (3)

L'energia vitale che permea l'universo viene trasmessa mediante imposizione delle mani sui chakra - secondo la tradizione taoista i
centri energetici del corpo - e così il paziente guarisce oppure si evolve spiritualmente. Dopo l'iniziazione al secondo livello sono
possibili anche trattamenti a distanza, inviando energia ReiKi alla persona assente.

"Il paziente vestito giace rilassato su una stuoia. Non è necessaria una diagnosi, si stabiliscono soltanto gli 'stati energetici'.
Poi, in profonda concentrazione, il guaritore pone le sue mani per circa dieci minuti sulla fronte della persona che ha bisogno
d'aiuto.In seguito indirizza la sua attenzione su altre parti del corpo, utilizzando il concetto di attingere alla fonte di energia
cosmica per poterla poi incanalare… Talvolta si utilizzano anche cristalli e pietre preziose la cui 'energia guaritrice' viene
pure trasferita. Il trattamento dura un'ora o più, e si svolge in modo molto quieto. Vengono offerti singole sedute e sessioni di
guarigione a distanza. Nella maggior parte dei casi viene consigliata una serie da sei a dieci trattamenti." (5)

Il significato dei simboli e dei mantra

Come spiega una Master ReiKi l'energia che si cela dietro i suoi simboli?

"Tutto il sistema energetico di ReiKi è basato su otto simboli cosmici o universali… Questi attivano esclusivamente energie
vitali universali di tipo olistico. I simboli universali compaiono in tutte le culture evolute. Chi, per esempio, visita il settore
egiziano del British Museum, oppure il Museo Egizio a Berlino, se è già passato almeno al secondo livello riconoscerà sulle
iscrizioni sepolcrali e sugli arredi dei templi i simboli appresi a partire dal secondo livello, per intero o almeno in parti...

I simboli universali ci portano sempre in contatto con i piani più elevati della coscienza. Essi attivano esclusivamente energia
luminosa - un'energia vivente, non statica, irradiante - che manifesta le sue qualità di completezza, come gioia, saggezza,
chiarezza o amore universale. Gli esclusivi simboli armonici e universali sui quali si basa ReiKi sono, secondo Carl Gustav
Jung, 'entità viventi' continuamente in movimento, e nei confronti della nostra psiche possiedono - che ne siamo coscienti o
meno - una determinata forza magnetica e un certo effetto." (4)

Andreas Dahlbert così riassume le funzioni dei simboli: "L'uomo ha ricevuto la forma dei simboli in dono da un altro mondo, o
da un altro piano, al fine di potersi mettere in contatto con quel mondo, o quel piano." (3)

Ora passiamo ai mantra. Prima di un trattamento ReiKi si devono ripetere in silenzio. Ecco cosa dice a riguardo il ReiKi Master
Walter Lübeck:

"Durante le iniziazioni il Maestro ReiKi applica i simboli e i mantra (che sono parole sacre destinate all'attivazione e alla
guida di determinate energie), trovati dal Dott. Usui in antichi scritti sui metodi di guarigione di Buddha. Per mezzo della sua
iniziazione a Maestro e del simbolo e del mantra trasmessogli a sua volta dal Maestro iniziatore, egli riceve la capacità di
stabilire per ogni persona un collegamento permanente alla sorgente di energia vitale universale. A questi simboli e parole
corrispondono determinati riti, necessari a convogliare l'energia in specifiche parti del corpo interessate incanalare l'energia
ReiKi." (6)

Che cosa dice l'insegnamento vedico induista riguardo ai mantra? "Un mantra non è una semplice formula, un'invocazione
magica o una preghiera: è la personificazione di una divinità specifica. È la divinità stessa. Se uno si ripete molte volte il
mantra… la potenza della divinità viene in suo aiuto. La forza umana viene così completata con potenza divina." (7)

Oggi molti esoteristi affermano che i mantra sono soltanto delle sillabe che possiedono una certa vibrazione energetica, e non di
invocazioni a entità metafisiche. È un tentativo di attribuire a questo argomento un'apparenza scientifica.

Ma perfino Maharishi Mahesh Yogi, il fondatore della Meditazione Trascendentale, in una delle sue prime opere scritta in India -
che oggi è stata provvidenzialmente eliminata dalla circolazione - mette l'accento sul fatto che, quando ripetiamo regolarmente un
mantra, "richiamiamo una risposta da un altro mondo, richiamiamo l'attenzione degli dei - o entità superiori - che si trovano
là." Egli aggiunge ancora: "Tutta la scienza dei mantra o degli inni vedici deve servire alla relazione dell'uomo con queste
entità superiori e alla loro comprensione." (8) Non ci sono parole più chiare per spiegarlo.

La sorgente spirituale: io sono dio e salvo me stesso

Parlando con dei guaritori ReiKi ho sovente costatato che non si rendono quasi mai conto di ciò che avviene nel mondo spirituale
nel momento in cui ci si mette a disposizione per incanalare l'energia ReiKi. Se diffondi luce e amore, dev'esser per forza Dio. Ma
che cosa succede durante le iniziazioni?

"Durante il rito dell'iniziazione a Master, la natura e la consapevolezza di Buddha vengono messi a disposizione del nuovo
Master, affinché le energie guaritrici ad esse connesse si possano risvegliare." (6)

Con ReiKi faccio continuamente crescere in me la natura di Buddha - o la natura di Cristo, che per la comprensione orientale è la
stessa cosa. "Dio, Cristo, Buddha - non importa il nome che dai alla personificazione della perfezione." (6) ReiKi diventa così
una forma di divinizzazione dell'uomo. "Prendi coscienza del fatto che Tu sei l'unico responsabile per tutte le cose e il Maestro
della Tua vita e delle circostanze." (9)

Tipico di questo è la preghiera che la prima Master germanica, Brigitte Müller, consiglia di pregare quale parte di una meditazione
per la guarigione del mondo. Eccone un estratto:

"Inizio con me stesso. Io sono un'anima vivente e lo Spirito di Dio abita in me, come IO. Io e il Padre siamo uno, e tutto ciò
che il Padre possiede è mio. In verità io sono il Cristo di Dio." (9)

La preghiera che accompagna il primo simbolo - Choku Rei - è la seguente: "Io vado nell'Infinito. Prendi la decisione. Avvolgi e
vieni con tutte le Energie nel nucleo morale dell'essere." (3)

La versione di una preghiera per il terzo simbolo, lo Hon Sha Ze Sho Nen, nomina espressamente lo Spirito di Dio. "Per una
persona l'iniziazione può diventare una specie di 'religione', una connessione a Dio, a una Forza Superiore." (3) "Questo
contatto con una Forza Divina è talmente profondo che un uomo viene impressionato fino al suo intimo più profondo. Là
avviene la necessaria liberazione dai sensi di colpa - un presupposto per canalizzare l'energia vitale universale." (6)

La preghiera che si esprime prima di un trattamento con energia ReiKi avviene mentalmente o ad alta voce. Vi si esprime la richiesta
di poter fungere da canale per ReiKi. "Alzo la mano alla fronte, inchino il mio capo e il tronco, e lascio scendere le mie mani fino
all'altezza del cuore.Questo rito è un segno di rispetto… L'unire le mani rivela l'unione delle mie parti Yin e Yang, dei miei lati
di luce e di ombra." (6)

Nel cristianesimo si tratta di essere onesti e riconoscere la propria colpa (il "lato d'ombra"), chiedere perdono (e non
"armonizzare"), e accettare il perdono nella fede nel Salvatore Gesù Cristo. ReiKi è una forma subdola di autoredenzione. Il
perdono del peccato viene sostituito dalla "liberazione dei sensi di colpa". La pienezza e la potenza dello Spirito Santo vengono
sostituiti da legami con il mondo degli spiriti e dalle loro energie.

ReiKi non è compatibile con la fede in Gesù Cristo

Proprio questa settimana, durante una telefonata, una donna mi ha detto che Dio le ha rivelato in un sogno che ReiKi - in senso
biblico - è uguale alla magia. Di conseguenza questa donna ha rinunciato a ReiKi.

È fuor di dubbio che con ReiKi possano avvenire delle guarigioni. Ma la Bibbia ci vieta di entrare in contatto con gli spiriti del
mondo invisibile e con angeli, non da ultimo per il fatto che molti di loro si sono allontanati da Dio per seguire Lucifero - non sono
perciò più sotto la guida dello Spirito Santo e di conseguenza ci seducono. La presidentessa dell'Associazione Internazionale
ReiKi, la svizzera Master insegnante Doris Sommer, grazie all'aiuto dei simboli ReiKi per i trattamenti a distanza è riuscita a mettersi
in contatto con il fratello defunto. Ecco che cosa dice riguardo al contatto con gli angeli:

"Tu stesso puoi creare un accesso interiore verso il tuo angelo. L'angelo si chiama anche Io Superiore, o Spirito Guida - negli
ultimi anni si è però ritornati ad 'angelo'…Ogni persona ha una guida interiore o un aiutante spirituale… Tu puoi ascoltare
direttamente la tua guida interiore - o, appunto, il tuo angelo. Se ti piacerebbe personificarlo con un nome, allora siediti,
affidati a ReiKi per un po' di tempo (con ReiKi II puoi disporti in stato assenza di conoscenza mediante HS e SHK [codici
segreti]), poi chiedi semplicemente il nome all'angelo." (10)

In questo caso si tratta chiaramente di spiritismo, che è vietato dalla Bibbia. Esso porta alla dipendenza dagli spiriti o angeli
decaduti che sono stati invocati. Gli angeli sottostanno all'autorità di Dio, e non accetterebbero mai di lasciarsi chiamare e rivelarsi
in questo modo.

Perfino dei Maestri ReiKi nutrono crescenti dubbi sul fatto che con ReiKi vengano attivate esclusivamente energie buone,
positive, e si chiedono se le energia incanalate siano puramente positive o se non abbiano anche dei lati negativi.

Eckart Warnecke, psicoterapeuta sperimentato, istruttore mentale e Maestro ReiKi, nella sua introduzione al secondo livello
ammette apertamente che nell'ambito delle esperienze negative la sua concezione del mondo è stata ampiamente scossa. Egli trae
questa conclusione:

"A che cosa serve 'imballare' tutto nella Luce e nell'Amore, e dimenticare che al tempo stesso delle energie oscure e
distruttive ci pervadono inavvertitamente?" (12)

La domanda fondamentale è quella dell'origine dell'energia cosmica ReiKi. Gli indiani parlano di Prana, i cinesi di Chi, i musulmani
dei maghi Sufi di Barraka, i maghi cabalisti ebrei di Jesod, gli egizi di Ka. Altri, usano nomi scientificamente più altisonanti per
queste forme di energia cosmica, come Od o bioenergia. Ad ogni modo si tratta sempre di energie del cosmo che si uniscono con
noi per armonizzare e regolare la nostra energia umana e poter così sprigionare forze di autoguarigione.

È frequente che l'energia cosmica viene attivata invocando delle divinità o dei Maestri della gerarchia spirituale. È il neofita che
più spesso richiede l'aiuto di queste entità. Le persone che egli usa come canale per le energie sovente non sono al corrente
della sorgente spirituale dell'energia che ricevono.

Questo viene in parte nascosto "perché l'iniziando comunque non sarebbe in grado di comprenderlo". La maggior parte dei
Maestri ReiKi regolarmente insiste che ReiKi è ideologicamente neutro: "ReiKi è completamente indipendente dalla fede e
dall'ideologia, sia di colui che dispensa ReiKi che di colui che riceve ReiKi. Da noi molti Maestri ReiKi sono cristiani… La
pratica di ReiKi non trasgredisce nessun principio di fede a noi noto." (11)

Spero che le citazioni originali e i commenti riportati rendano evidente il fatto che l'ultima affermazione non corrisponde alla verità
- perlomeno per quanto riguarda la fede cristiana basata sulla Bibbia.

Quando uno affida a Gesù Cristo la guida della sua vita e vuol vivere e servire con la forza dello Spirito Santo, è necessario che,
nel nome di Gesù, rinunci a ReiKi e alle energie spirituali che stanno dietro ad esso.

Il Nuovo Testamento mette in guardia dal prendere contatto con le potenze cosmiche:

"Guardate che nessuno vi inganni con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione degli uomini e agli elementi del
mondo e non a Cristo. Perché è in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità. E voi avete tutto pienamente in
lui, che è il capo di ogni principato e di ogni potenza." (Colossesi 2:8-10)