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Visualizza Versione Completa : Il Presidene Yasser Arafat.



Sir Demos
06-04-02, 16:10
Born: Yasser Arafat was born in Jerusalem-Palestine in 1929.
Education: Engineering degree from King Fuad University, Cairo-Egypt.
1956: Joined the reserve officers of the Egyptian Army and fought against the tri-partite aggression on Egypt.
1953- 1968: Joined early in his youth, the Palestine National Movement as represented by the League of Palestinian Students 1944, and chaired it later on.
1968: Formed “Fatah” movement together with other brothers in the fifties and was declared its spokesman
1973: Commander in Chief of the forces of the Palestinian Revolution.
1974: Addressed the General Assembly of the United Nations in New York.
Achievements and Peace awards: -
1979: Joliet Curie Gold Medal-World Peace Council.
1981: Honorary Ph.D. from Jamaat Islamiya in Haidar Abad, India.
1982: Led the heroic battle against the invasion of Lebanon and the battle of steadfastness during the siege of Beirut by the Israeli forces.
Nov.1984 & April 1987:


Re - elected Chairman of the Executive Committee of the Palestine Liberation Organization by the 17th, 18th and the 19th sessions of the Palestine National Council
13 Sept. 1988: Addressed the Socialist Group of the European Parliament
15 Nov. 1988: Announced the Declaration of Independence and the establishment of an independent Palestinian State.
13 Dec. 1988: Addressed the UNGA, which convened in Geneva to hear him because the then US Secretary of State denied Chairman Arafat an entry Visa to the US to address the UNGA in New York. Addressed the Security Council in Geneva on February & May 1990 for the same reason.
13-14 Dec. 1989: Launched the Palestinian peace initiative for establishing peace in the Middle East. Following that, on 14 Dec. 1988, the US Administration led by President Reagan decided to open a substantial dialogue with the PLO in Tunis.
30 March 1989: Chosen President of the State of Palestine by Central Council of the PLO and elected as such by the Palestine National Council directly on 15 Nov. 1988.



13 Sep. 1993: Launched and directed the policy of “Peace of the Braves” that culminated in the signing of the Palestinian Israeli Declaration of Principles at the White House, Washington.
12 Oct. 1993: Elected by the Central Council of the PLO to be the President of the Palestinian National Authority (PNA).
31 Oct. 1993: President of Palestine Economic Council for Development and Reconstruction (PECDAR).
July 1994: Awarded Felix Houphouet Boigny peace prize.
Oct. 1994: Received Laureate Nobel Peace Prize.
Nov. 1994: Awarded Prince of Sturias Prize.
28 Sep. 1995: Signed Oslo agreement with the late Israeli Prime Minister, Mr. Rabin, and witnessed by the U.S.A. and Russia.
20 Jan. 1996: Elected as President of the PNA in general election.
23 Oct. 1998: He signed “Wye River” memorandum with the former Israeli Prime Minister, Mr. Netenyahu.
31 Aug. 1999: Awarded an Honorary Ph.D. in Business Administration from the Masstricht University of Holland.
President Arafat is Vice – Chairman of NAM and the permanent Vice-Chairman of the Organization of Islamic Conference


Merita di essere ucciso?

benny3
06-04-02, 18:40
nessuno lo vuole ammazzare.
gli israeliani si sono semplicemente scocciati di Giano-bi-fronte.

Sir Demos
06-04-02, 19:58
E' rinchiuso in un bunker, continuano a bombardare il suo palazzo e gli hanno tagliato luce e viveri... Sicuri che nessuno lo vuole morto? :D

E Finalmente Bush...


Bush: Israele si ritiri.

Il segretario di Stato americano ha ribadito che “il ritiro israeliano dai Territori palestinesi ri-occupati deve avvenire il prima possibile”, e Bush lo ha detto con forza dopo l'incontro con il premier britannico Tony Blair: "Israele deve fermare le incursioni nelle zone controllate dai palestinesi e cominciare senza indugio il ritiro dalle città che ha recentemente occupato”.

Buona Serata.

Sir Demos
06-04-02, 20:00
La pace israelo-palestinese non risolverà nulla
I regimi autoritari e corrotti bloccano lo sviluppo
Bisogna negoziare aiuti in cambio di democrazia
Per molteplici motivi l’Europa e il mondo occidentale sono tradizionalmente attenti al dipanarsi del conflitto tra Israele e palestinesi, e al suo impatto sul mondo arabo, ma meno informati sulle altre realtà mediorientali. La crescente simpatia che la causa palestinese riscuote, specialmente in Europa, e i differenti interessi economici nella regione che l’Europa ha rispetto agli USA – tra cui la maggior dipendenza dal petrolio – hanno offuscato la comprensione del delicato scacchiere mediorientale, creando l’illusione che, risolto il conflitto in Palestina, si aprirebbe in Medio Oriente una stagione di prosperità e cooperazione.


Tuttavia, senza togliere nulla alla gravità dell’attuale scontro in corso, tale correlazione causale è sbagliata. Il fatto è che il Medio Oriente è oggi una bomba a orologeria che aspetta di esplodere, con gravi conseguenze per l’Occidente, a causa di processi di lungo periodo che ben poco hanno a che vedere con la questione palestinese, ma che stanno arrivando a maturazione. La causa palestinese è semplicemente il grido di battaglia di un malcontento diffuso che ha origini lontane dalla Palestina, e anche se Israele non esistesse l’incontrollabile esplosione demografica della regione, lo stato di povertà cronica e la stagnazione economica produrrebbero il vento fondamentalista che sta spazzando la regione e rischia di travolgerne i regimi.


In una regione in cui la crescita demografica è in media del 2% annuo, la crescita della forza lavoro del 2,8%, il 70% della popolazione è sotto i 35 anni e la crescita economica non basta a far fronte all’esplosione del mercato del lavoro, basti l’esempio dell’Arabia Saudita.


Con un salto di popolazione da circa 6 milioni nel 1980 a quasi 22 milioni nel 2002, una riduzione del reddito medio pro capite da oltre 20.000 USD nel 1980 a 7.300 USD, con una crescita del PIL di 0,4% nel 1999 e un aumento della forza lavoro del 2,6% annuo, l’Arabia Saudita si trova a dover far fronte a una crescente pressione interna: una popolazione giovane e disoccupata, un mercato del lavoro saturo e non in grado di creare nuovi posti al ritmo necessario, un’economia stagnante sostenuta quasi solo ed esclusivamente dal settore degli idrocarburi, un regime repressivo e corrotto, sono tutti ingredienti che creano un forte malcontento e fomentano l’opposizione al regime.


Questa situazione è comune a tutto il mondo arabo. Popolazioni sempre più giovani, dotate di un tasso di istruzione medio-alto, con forti aspettative di miglioramento del livello di vita, sono condannate alla disoccupazione. La mancanza più totale di una pianificazione familiare in tutto il Medio Oriente (tra il 1980 e il 2000 l’Egitto passa da 43 a 64 milioni di abitanti, l’Iran altrettanto, la Giordania da 3 a 5 milioni, l’Iraq da 14 a 23 milioni) sostiene questo circolo vizioso: aumento della forza lavoro, della disoccupazione, e della povertà a causa dell’insufficiente crescita economica, il tutto all’interno di società controllate da regimi autoritari e corrotti che impediscono la mobilità sociale, l’introduzione di principi meritocratici nella gestione della cosa pubblica e nel settore industriale (controllato dallo stato) e l’adozione di criteri di trasparenza negli apparati governativi e nell’amministrazione delle finanze pubbliche. Tutto questo, nonostante la ricchezza in materie prime (gas e petrolio), il potenziale umano, e l’afflusso di massicci aiuti economici (46 miliardi di dollari all’Egitto dal 1979 a oggi in aiuti economici e militari americani soltanto). In altre parole, all’aumento incontrollato di una popolazione giovane e assetata di sapere e benessere, i regimi hanno risposto non con più accorte politiche di apertura, democratizzazione e sviluppo, ma negando loro persino la speranza di un futuro migliore.


L’Europa non ha avuto mai difficoltà a mantenere buoni e cordiali rapporti coi paesi della regione senza criticarne la discriminazione religiosa e contro le donne e la brutale repressione dei diritti umani e delle libertà civili. L’importanza strategica della regione, il garantito afflusso di risorse energetiche, e le importanti commesse governative nella costruzione di infrastruttura così come nella vendita di armamenti ha creato una situazione in cui l’Occidente garantiva il sostegno economico e la sopravvivenza dei regimi in cambio di petrolio e affari. Ma tale benevola condiscendenza non giova più agli interessi occidentali: con o senza uno stato palestinese, le pressioni sociali, le ingiustizie e l’abietta povertà in cui inspiegabilmente versa una regione così ricca di risorse prima o poi ne sconvolgeranno gli assetti e l’onda lunga della rivolta arriverà anche in Europa. Il Medio Oriente oggi non ha bisogno di un piano Marshall per la Palestina, ma di un piano Marshall per la regione intera, che sia negoziato in cambio di democratizzazione, apertura dei mercati, trasparenza e meritocrazia, progresso e giustizia sociale, e controllo delle nascite. Altrimenti la pace in Palestina sarà solo una breve e illusoria calma prima della tempesta.

Ciao.

Free-Market
07-04-02, 21:09
Originally posted by Sir Demos
Il Medio Oriente oggi non ha bisogno di un piano Marshall per la Palestina, ma di un piano Marshall per la regione intera, che sia negoziato in cambio di democratizzazione, apertura dei mercati, trasparenza e meritocrazia, progresso e giustizia sociale, e controllo delle nascite. Altrimenti la pace in Palestina sarà solo una breve e illusoria calma prima della tempesta.

Ciao.

Volete dare altri soldi? Comincia con l'aprire il tuo portafoglio e fatti una bella colletta in giro che di anime belle che ne sono tante, ma giu' le mani dai mio :mad:

ARI6
07-04-02, 22:11
Originally posted by Free-Market


Volete dare altri soldi? Comincia con l'aprire il tuo portafoglio e fatti una bella colletta in giro che di anime belle che ne sono tante, ma giu' le mani dai mio :mad:

Invece mi sa che dovremo pagare tutti. Che felicità... :fru :fru :fru

benny3
08-04-02, 12:29
Originally posted by Sir Demos
E' rinchiuso in un bunker, continuano a bombardare il suo palazzo e gli hanno tagliato luce e viveri... Sicuri che nessuno lo vuole morto? :D

E Finalmente Bush...


Bush: Israele si ritiri.

Il segretario di Stato americano ha ribadito che “il ritiro israeliano dai Territori palestinesi ri-occupati deve avvenire il prima possibile”, e Bush lo ha detto con forza dopo l'incontro con il premier britannico Tony Blair: "Israele deve fermare le incursioni nelle zone controllate dai palestinesi e cominciare senza indugio il ritiro dalle città che ha recentemente occupato”.

Buona Serata.

se lo avessero voluto morto avrebbero fatto un bombardamento a tappeto sulla sua sede in modo istantaneo. non sarebbero avanzati a passi di lumaca sotto le telecamere di tutto il mondo.
assassinare un leader debole in mondo visione per renderlo un martire?????
sharon non e` un`aquila, piu` falco che aquila :D , ma non credo che sia neanche cosi` mentecatto.......

Sir Demos
08-04-02, 20:13
Il rappresentante palestinese Hashem Mahmamid -
intervenendo oggi alla Knesset - ha riferito che nel campo
profugo di Jenin in Cisgiordania, si sta compiendo una
strage paragonabile a quella di Sabra e Chatila. Il sito
Internet del quotidiano Maariv, citando fonti
giornalistiche locali, nel primo pomeriggio aveva diffuso
la notizia che i morti potrebbero essere oltre duecento.
Gia' stamane l'agenzia di stampa palestinese Wafa aveva
riferito da Jenin che nelle strade del suo campo profughi
erano abbandonati decine di cadaveri e centinaia di feriti
i quali , mentre proseguono i combattimenti, non possono
ricevere alcuna assistenza medica. Secondo quanto riferito
dai posti di soccorso palestinesi, durante gli scontri di
questa mattina, militari israeliani avrebbero ucciso almeno
due ospiti del campo profughi di Askar, alla periferia di
Nablus, fra cui un bambino di 12 anni. Le notizie, al
momento, non sono ancora state confermate da fonti
indipendenti.

Complimenti.

benny3
09-04-02, 13:51
una delle tante singolarita` di questo conflitto e quella che un popolo che ha perso quattro guerre debba dettare le condizioni di pace.
un`altra e` quella che un paese ha sotto gli occhi di tutti le proprie malefatte, mentre l`altra parte puo` tranquillamente ammazzare civili e farsi saltare in aria senza che nessuno batta ciglio. si sa poveri sono disperati. ( per informazioni in questo caso chiedere a Leon Kinghoffler ammazzato sulla sedia a rotelle dai valenti guerriglieri palestinesi e ai quattordici atleti della rappresentativa olimpica israeliana uccisi nel `72 a Monaco).
altra anomalia e` quella che da parte di molti europei si attenda quasi con ansia le notizie di massacri di una parte, facendo passare istantaneamente nel dimenticatoio le vittime dall`altra.

complimenti.

Sir Demos
09-04-02, 21:16
:fru

Mr
09-04-02, 23:01
Originally posted by italiano78
Sharon nonpuò fare altro ceh casini, ma deve farli.

Dimmi pragmaticamente un solo buon risultato a cui ha portato il comportamento di Sharon.

Sir Demos
10-04-02, 02:26
Sarei d'accordissimo se ... qualcuno assicurasse mgli Israeliani che: ...

Non è così che si migliorano le cose... Nessuno mette in dubbio le responsabilità dei terroristi o di quella di Arafat se colluso, si discute se la strategia di Sharon possa portare a qualche risultato...

Buonanotte.

benny3
10-04-02, 13:32
e` chiaro che la strategia di sharon puo` apparire a noi che stiamo a cinquemila chilometri sanguinaria. muiono gli israeliani mica noi.

mi sembra pero` perlomeno ipocrita, o irreale, credere che un popolo, una nazione che subisce 130 morti in un mese non debba reagire.

in israele l`atmosfera che si respira e` di sfiducia nei confronti di sharon, ma soltanto perche` ne vogliono uno piu` duro.

Mr
10-04-02, 17:01
Originally posted by benny3
e` chiaro che la strategia di sharon puo` apparire a noi che stiamo a cinquemila chilometri sanguinaria. muiono gli israeliani mica noi.

mi sembra pero` perlomeno ipocrita, o irreale, credere che un popolo, una nazione che subisce 130 morti in un mese non debba reagire.

in israele l`atmosfera che si respira e` di sfiducia nei confronti di sharon, ma soltanto perche` ne vogliono uno piu` duro.

Proviamo a ragionare: Sharon sta agendo per vendicare i 130 morti in un mese con il doppio dei morti dalla parte opposta?
Allora va bene, Sharon allora è uno statista coi coglioni e i contro-coglioni.

Sharon sta agendo per evitare che in futuro ci siano ulteriori morti nelle sue file?
Sharon allora è un babbeo, un vecchio rincoglionito arteriosclerotico ed un incapace.

benny3
10-04-02, 18:20
sharon e` il primo ministro di un paese che ha avuto 130 morti.
ha uno strapotere militare sulla controparte e potrebbe usare la forza in modo devastante.

sta solo cercando di tenere unita e tranquilla l`opinione pubblica senza azzerare i palestinesi. non e` uno statista ( statisti erano Wilson, Gandhi, Churchill). e` solo il primo ministro di un paese allo stremo.
tutto qui.

tu cosa gli diresti ai pallestinesi (che hanno fatto perdere le elezioni a barak che era molto piu` morbido di Sharon) prego accomadatevi?????

Mr
10-04-02, 18:55
Originally posted by benny3
sta solo cercando di tenere unita e tranquilla l`opinione pubblica senza azzerare i palestinesi. non e` uno statista ( statisti erano Wilson, Gandhi, Churchill).

Se lo fa per tenere tranquilla l'opinione pubblica fa sapere al tuo amico Sharon che i 130 morti del mese scorso ci saranno anche nel prossimo mese.


tu cosa gli diresti ai pallestinesi (che hanno fatto perdere le elezioni a barak che era molto piu` morbido di Sharon) prego accomadatevi?????

Ai palestinesi io non direi niente. Me ne andrei da dove non è casa mia, le terre non le hanno espropriate i palestinesi. Nel mondo ci sono milioni di chilometri quadrati di terre abitabili desolate, invece che la Palestina potevano andare il Madagaskar.

benny3
10-04-02, 19:13
Originally posted by Mr


Ai palestinesi io non direi niente. Me ne andrei da dove non è casa mia, le terre non le hanno espropriate i palestinesi. Nel mondo ci sono milioni di chilometri quadrati di terre abitabili desolate, invece che la Palestina potevano andare il Madagaskar.


DISCORSO DEL KAZZO.
stammi sano. e cresci ciao :K :K :K :K :K

Sir Demos
11-04-02, 01:26
Sharon sta sbagliando tutto e sta consegnando la Palestina in mano agli estremisti che così acquistano sempre più consenso e capacità d'azione a tutto svantaggio di Israele.

Il Pericolo vero, è che tutto il mondo arabo possa, a ragione o torto, decidere di schierarsi a difesa dei palestinesi che adesso vedono il proprio Presidente rinchiuso in un Bunker da giorni e le proprie città sotto assedio, con un bollettino di guerra che inizia a farsi pesante.

Ciao.

Mr
11-04-02, 07:34
Originally posted by benny3



DISCORSO DEL KAZZO.
stammi sano. e cresci ciao :K :K :K :K :K

Caro il mio basso e tarchiato impiegato, vorrà dire che mentre io aspetterò di crescere, tu cercherai di far nascere nel tuo cervello quanto più possibile le sinapsi che per ora collegano solo i neuroni ai piedi ed al cazzo.

Sir Demos
11-04-02, 13:04
:D Adesso basta però, la discussione deve continuare il suo corso.

Ciao.

benny3
11-04-02, 13:47
Originally posted by Mr


Caro il mio basso e tarchiato impiegato, vorrà dire che mentre io aspetterò di crescere, tu cercherai di far nascere nel tuo cervello quanto più possibile le sinapsi che per ora collegano solo i neuroni ai piedi ed al cazzo.

per stare al tuo livello basta un orango-tango.
per te un impiegato basso e tarchiato e` pure troppo.
stammi sano. ciao. :K :K :K :K

Mr
11-04-02, 16:10
Originally posted by benny3


per stare al tuo livello basta un orango-tango.
per te un impiegato basso e tarchiato e` pure troppo.
stammi sano. ciao. :K :K :K :K


Guarda che il vino danneggia il sistema nervoso. Le sinapsi vanno a fare in culo se continui così.

Per quanto riguarda l'orango, sono sicuro che invece di metterlo a confrontarsi con me preferirai tenerlo ad abusare di te nel tuo nobile talamo.

benny3
11-04-02, 16:37
Originally posted by Mr



Guarda che il vino danneggia il sistema nervoso. Le sinapsi vanno a fare in culo se continui così.

Per quanto riguarda l'orango, sono sicuro che invece di metterlo a confrontarsi con me preferirai tenerlo ad abusare di te nel tuo nobile talamo.

con un bimbo come te le discussioni toccano altezze siderali......

tranquillo per il mio sistema nervoso.

per l`orango non ho alcun desiderio di fare conoscenze con tipi del genere. per te, visto il livello, invece credo che andrebbe piu` che bene.

ciao. continua a starmi sano. :p

Sir Demos
13-04-02, 15:15
Gli Stati Uniti chiamano. Yasser Arafat, diligente, risponde. A qualche ora dalla richiesta Usa, che pretendeva una condanna formale dell'attentato kamikaze di Gerusalemme , il presidente palestinese confinato a Rammalh diffonde un comunicato con cui ''condanna tutte le azioni terroristiche contro i civili, israeliani o palestinesi''. In particolare, proprio come richiesto dagli Usa, il raìs ha condannato anche l'attacco suicida compiuto venerdì a Gerusalemme. La dichiarzione di Arafat era stata preceduta dalla presa di posizione dell'Anp, che aveva condannato tutti gli attacchi contro i civili.

P.S. Ma si può chiedere ad un Presidente, di condannare atti terroristici quando nei Territori imperversa la guerra con Israele che ha occupato Betlemme e ha ucciso 500 persone a Jenin, preparando delle fosse comuni? Non vi sembra tutto troppo ipocrita? Credete veramente che Arafat pensi quello che ha dichiarato?

Ciao.