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Visualizza Versione Completa : Una lettera da Betlemme



Rodolfo (POL)
07-04-02, 02:09
Sono le prime ore della mattina del terzo giorno di occupazione. Devo dire "Buon giorno" alla famiglia che mi ospita? Faccio 4 passi fino al cancello per sbirciare. Il carro armato sulla cima della collina dell'universita' e' ancora li'.Sul tetto della casa di un dottore israeliano qui accanto si sono posizionati i cecchini. Rientro rapidamente in casa. Ieri Jara, mia figlia, che ha 4 anni, mi ha avvisato che i carri armati mi avrebbero sparato se avessi portato la patumiera in strada. Siamo di fatto assediati. Anche se non c'e' nessun coprifuoco in atto, le persone non escono di casa; siamo in una zona militare chiusa. Ogni tanto un carro armato ci passa a fianco sparando in aria per intimidirci o sui muri delle case. Alcuni dei carri portano la bandiera israeliana. COme se fosse possibile sbagliarsi sulla loro origine. Solo una volta abbiamo sentito il suono dell'unica ambulanza a cui e' stato permesso di passare. Ci sono sei persone nella mia famiglia acquisita. Mia moglie Mary, nostra figlia di 4 anni Jara, il nostro neonato Tamer, Jeanet la sorella di Mary e loro madre. Siamo stati fortunati perche' Tamer (il cui nome vuol dire "portatore di date" o simbolicamente "portatore di vita") e' venuto alla luce pochi giorni prima dell'occupazione. AL momento nessun aiuto medico puo' raggiungere le case di Betlemme. Mary e' tornata a casa in tempo dall'ospedale. Con piu' dolore di quanto avremmo fatto qualche giorno fa abbiamo letto del bambino che e' morto subito dopo il parto dirante il primo giorno di occupazione non avendo permesso alla madre di raggiungere l'ospedale.
Abbiamo scelto di ritirarci nella famiglia di mia moglie per aiutarci gli uni con gli altri e anche perche' la nostra casa, solo qualche centinaio di metri piu' in la' e' proprio di fronte al campo profughi di Azza, e potrebbe venire peruisita in cerca di uomini armati. Non che non ci sia la possibilita' che anche questa casa venga perquisita dai soldati. Nell'universita' poco distante da qui, il dormirotio della Confraternita e' stata perquisita e la caffeteria occupata. Anche la Freres School, dove partecipo a progetti formativi tesi a far convivere cristiani e musulmani e' stata invasa e occupata; non sappiamo per quanto tempo. Vicino all'isittuto educativo dove insegno, tutti i piccoli negozi e le case colorate di verde scuro in occasione delle festivita' di Betlemme 2000, sono state danneggiate gravemente dai soldati. I carri srmati hanno distrutto parecchie macchine in mezzo alla strada che ora assomiglia in tutto e per tutto a un campo di battaglia.
Il primo giorno di occupazione, martedi', lo abbiamo passato senza elettricita'. La sera abbiamo acceso le candele e siamo andati a letto presto. Nell'oscurita' racconto favole a Jara, sulla giungla e sugli animali pericolosi che vi si trovano.
Come Tarzan, grida lei saltandomi in braccio in un solo balzo, le braccia distese verso di me come rami di un albero. Sono sorpreso da come affronta la situazione. Disegna come se traesse ispirazione dai suoi sogni: casette tranquille e uccelli che cantano e bambini che ballano. Sa cosa sta succedendo e infatti ha tutta una serie di soprannomi per Sharon, ma ancora non si rende conto della straordinarieta' della situazione in cui viviamo. "Abbiamo tanti carri armati qui, li avete anche voi li?" chiede con leggerezza alla sorella di Mary che chiama da Parigi. Mentre canto la ninna nanna a tamer, il piu' bel bambino del mondo, Jaraspezza l'incantesimo, indicando la finestra e chiedendo: "Questo e' il rumore di un carro armato?"
***
Al momento siamo ancora a posto con i rifornimenti. Diversamente da latre parti di Betlemme, abbiamo l'elettricita' e le linee telefoniche, acqua e cibo a sufficienza. C'e' stata una corsa ai supermercati e ai negozi di frutta e verdura subito prima dell'occuapzione, e durante gli ultimi giorni non e' stato possibile trovare frutta fresca o verdure. Abbiao cibo per almeno una settimana. Altr ezone di Betlemme sono senza elettricita' e telefoni; i campi profughi Azza, Aida e Deheishe sono senza luce e acqua. A Ramallah le riserve di acqua per oltre 100000 sono state tagliate, o almeno queste sono le informazioni che siamo riusciti a recuperare su internet. Dobbiamo aspettarci la stessa sorte? Nessuno lo puo' sapere. Almeno ci siamo portati una quantita' di acqua minerale sufficiente per il bambino. Ci sono anche fogli abbastanza per i disegni di Jara. Io lascio crescere la barba in mancanza di rasoi, ma non e' un grande problema. Qunato dovra' crescere la barba?
Molte persone non sono solo chiuse nelle loro case, ma devono anche restare nelle stanze piu' sicure, come il bagno o la cucina. Suzy, una collega che vive non molto lontano dalla Chiesa della Nativita', dice che lei e la sua famiglia sono senza elettricita' e anche quando la luce torna per poco tempo non puo' andare in camera sua perche' poco sicuro. Lei e la sua famiglia vivono nella cucina e nel bagno e ascoltano dalle finestre le grida dei soldati nelle strade vicine. Se i soldati sono vicini, potrebbero perquisire la loro casa. Ddevono allora correre alla porta e aprirla per evitare che trovandola chiusa, i soldati la facciano saltare.
Almeno abbiamo abbastanza spazio e io ho potuto sistemare un angolino della camera da letto per il piccolo computer che mi sono portato da casa mia. Come coordinatore di United Civilian for Peace, una organizzazione olandese di osservatori civili che opera in questa area, non posso lavorare senza computer e connessione a internet.
Una grossa parte della famiglia di Mary e' coinvolta in questioni amministrative locali. Il comune e' stato occupato occupato dalle forze israeliane e tutto lo staff municipale e' stato confinato in una stanza. Un loro cugino si occupa di portare aiuti alla Chiesa della Nativita' dove 100 persone sono ancora soto assedio (non e' chiaro se siano armate, cosa negata dalle autorita' relligiose) e hanno bisogno di cibo che sta scarseggiando. Diversi feriti nella chiesa non stanno ricevendo le adeguate cure. Si puo' ritenere che molte persone siano prive di adeguata assistenza medica a Betlemme. 2 ambulanze sono state schiacciate dai carri armati in Wadi Ma'ale, non molto lontano dalla chiesa della Nativita'. La clinica ortodossa di Beit Sahour, uno dei centri ospedalieri piu' grossi, e' stato occupato oggi. Un paziente ferito e' stato arrestato e portato via, mentre l'equipaggiamento video medico e' stato distrutto o danneggiato dirante l'azione. Una situazione particolarmente orribile e' che le persone non possono seppellire i prori morti. Non sappiamo il numero preciso di morti degli ultimi due giorni ma deve essere intorno a dieci se non di piu'.
Una delle possibilita' che ho discusso e' cheidere agli insegnanti locali con email a casa di scrivere cronache di questi giorni, di raccoglierle e di inviarle all'estero. Iniziative simili stanno venendo organizzate a Ramallah. Anche se chiusi in casa possiamo avere una voce collettiva che raggiunga un mondo imperdonabilmente silente.