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Visualizza Versione Completa : Sovranità popolare , appoggiamo i referendum



parmigiano
12-04-09, 16:33
Per la prima volta, esponenti di diverse organizzazioni e gruppi e singoli che a vario titolo fanno riferimento ai concetti di democrazia diretta, autogoverno, sovranità popolare e partecipazione consapevole, hanno trovato un accordo operativo intorno all'obiettivo di introdurre il referendum deliberativo a iniziativa popolare. (cioè il referendum che serve a fare nuove leggi e non solo a abrogarle o peggio solo a essere consultati). Questa può essere una tappa fondamentale del processo di rinascimento democratico. Non fate l'errore di sottovalutarlo. Impegnamoci a diffonderlo e aderite!


.www.democraticidiretti.org/2009/04/04/referendum-veri-al-senato/


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Referendum veri: è ora! Al senato un ddl da appoggiare, con tutte le forze.
Referendum veri: presentato al Senato un disegno di legge per l’istituzione dei referendum deliberativi a iniziativa popolare senza quorum!

Sapevamo che doveva essere presentato un disegno di legge di modifica costituzionale per l’introduzione di strumenti di democrazia diretta. Ora abbiamo esaminato il testo, presentato dal sen. Peterlini, e possiamo dire, con grande entusiasmo, che è un OTTIMO disegno di legge. Direi, quasi perfetto (*).

E’ una grandissima opportunità che tutti noi cittadini, che abbiamo a cuore la democrazia, dobbiamo cogliere. Occorre appoggiare questo disegno di legge con tutta la forza di cui siamo capaci. E il nascente Coordinamento per l’Introduzione dei Referendum Deliberativi a Iniziativa Popolare senza Quorum, ha ora anche un riferimento normativo che credo dovrà fare decisamente proprio.

Il disegno di legge prevede:

–>L’iniziativa popolare legislativa

In sintesi: i cittadini possono avanzare una proposta di legge, il parlamento deve discuterla e approvarla entro un periodo di tempo stabilito, se non lo fa, o se ne approva una versione emendata il comitato promotore può richiedere l’avvio del referendum legislativo.

Il parlamento può avanzare una controproposta. In questo caso l’elettore dovrà decidere se approva l’una e/o l’altra. E, nel caso entrambe fossero ritenute valide scegliere quale delle due preferirebbe.

Il parlamento non può modificare la legge risultante nel corso della legislatura.

–> Il Referendum confermativo facoltativo

Il “Referendum confermativo facoltativo”, che oggi nell’ordinamento giuridico italiano esiste solo per i casi di modifica della Costituzione da parte del Parlamento, approvati da una maggioranza inferiore ai due terzi dei Parlamentari, viene esteso alle leggi ordinarie dello Stato.

In qualche modo è simile all’attuale referendum abrogativo solo che è in termini positivi (volete voi questa legge?). Viene introdotto il principio che e se la legge fosse respinta il parlamento non può ripresentarla nel corso della stessa legislatura. In questo caso la legge potrebbe essere bloccata dalla Corte Costituzionale cui spetta il giudizio di “similitudine” alla legge già respinta.

–> L’iniziativa popolare costituzionale

Per l’esercizio della legislazione costituzionale da parte dei cittadini si propone un iter più esigente rispetto all’iniziativa popolare legislativa per le leggi ordinarie. La facoltà di iniziativa per tali leggi (redatto in articoli) spetta in una prima fase ad almeno 50.000 cittadini, le cui firme vanno raccolte nell’arco di 6 mesi. Questo per presentare una proposta di “preesame” di ammissibilità. Ma il numero effettivo minimo di cittadini che devono firmare tale proposta è innalzato ad un milione. Introducendo due fasi si intende evitare l’esperienza frustrante per tanti comitati promotori e tantissimi firmatari che le richieste di referendum venissero bocciate dalla Corte costituzionale, solo dopo la raccolta delle firme (in questo caso non meno di 1 milione di firme). Nella forma qui proposta, invece, 50.000 elettori hanno il diritto di ottenere la verifica di ammissibilità di una loro proposta di modifica costituzionale da parte della Corte Costituzionale. Con questa certezza di seguito si può affrontare con pieno impegno la raccolta del milione di firme richieste. Anche in questo caso il Parlamento può presentare una sua controproposta che verrebbe sottoposta all’elettore nel referendum alla stregua dell’iniziativa popolare per le leggi ordinarie.

–> L’abolizione del quorum di partecipazione

Sappiamo tutti come il quorum di partecipazione per lavalidità del referendum sia stato utilizzato come mezzo per aumentare la forza dei no. E’ un principio antidemocratico, quello per cui gli astenuti dal voto contano come no. E l’uso scriteriato che ne è stato fatto ha ulteriormente allontanato i cittadini dalla partecipazione. Per altro la nostra Costituzione, giustamente, non prevede quorum invece per il referendum confermativo dei cambiamenti costituzionali legiferati dal parlamento. La proposta di legge abolisce questo abominio democratico.

Inoltre introduce l’ Innalzamento della soglia di voti necessaria per le modifiche costituzionali deliberate dal parlamento.

Questa norma è tesa a scoraggiare modifiche costituzionali effettuate da maggioranze contrarie alla volontà generale. Ricordiamo che il primato della sovranità spetta al popolo, non ai suoi rappresentanti.

Da segnalare anche il principio che le proposte di legge costituzionali a iniziativa popolare vanno approvate non solo dalla maggioranza dei cittadini ma anche dalla maggioranza delle regioni, inserendosi questo principio nella direzione di un più ampio ruolo di queste in ottica federalista.

(*)(*) Qualsiasi progetto, è passibile di critica, anche i migliori. Devo dire che questo è quasi perfetto. Un solo punto debole, ma che ritengo anche accettabile, alla luce della possibilità di realizzare tutto il resto: il fatto che non sono ammessi i referendum che trattano materie tributarie. Tuttavia, non possiamo avere tutto in una volta. Sarei già strafelice, se questo progetto di legge fosse approvato. L’Italia avrebbe finalmente ancora una speranza.

Tuula
06-05-09, 13:04
Sono d'accordo.
Marino

parmigiano
07-05-09, 05:03
Sono d'accordo.
Marino

Complimenti ! Fà molto piacere , constatare che almeno UNO ( fra centinaia di frequentatori di Politica in rete ) non legge e commenta solo le disaventure ( cercate ) del silvio nazionale.
Questo disegno di legge è la controprova di quanto sia voluta e cercata la volontà di cambiamento della politica " nostrana ", qualcosa molto vicino allo 0, qualcosa . Questo disegno di legge avrebbe dovuto " scatenare " le masse , avrebbe sollevato nell'oppinione generale come un uragano un cambiamento democratico ,una pulizia generale , riportando ai cittadini ( NOI TUTTI ) quella SOVRANITA' , CHE CI E' STATA SOTRATTA IN SESSANT'ANNI DI FALSA DEMOCRAZIA DAI PERTITI ANTIDEMOCRATICI.
Sono state inviate a decine di testate giornaliste , avvisi di pubblicazione di questi messaggi , SILENZIO ASSORDANTE !
L'argomento non sfiora lontanamete il cervello assuefatto di berlusconiate apparizioni .

Pazienza , vuol dire che gli italiani e padani in particolare oltre il bla bla bla , oltre non sanno o non vogliono andare , forse troppa fatica ?

parmigiano
11-06-09, 07:58
Anche dopo le sfuriate elettorali del bel paese . Dopo le esternazioni della F. Ledy , dopo le esternazioni del P.d. C. a riguardo dei " referendum " invitandoli a boicotarli, dimostrando alto senso " democratico " etc.
Abbiamo la possibilatà di far riemergere la NOSTRA Sovranità , cittadini in buona fede , desiderosi di tornare a decidere e controllare come governarci a casa nostra, e non si tratta di ricreare una "piccola lega " o altre polveri di stelle, ma partecipare alla politica in prima persona dedicando qualcosa che non sia solamente chiacchiere da bar per il nostro futuro.


Resoconto della conferenza stampa del Sen. Peterlini a Bolzano, 8 - 5 - 2009(Redatto a più mani. Estensore finale: Leonello Zaquini)


Cari aderenti al Coordinamento di gruppi ed associazioni per i referendum legislativi senza quorum,

Si e' tenuta nella mattina dell 8 Maggio 2009 una conferenza stampa, nella bella sede della associazione "Iniziative für mehr Democratie", a Bolzano.
In questa conferenza stampa il Sen. Oskar Peterlini ha presentato il proprio disegno di legge costituzionale, dove viene proposta la democrazia diretta a livello nazionale anche in Italia.

Presenti:
il Sen. Oskar Peterlini,
Stefan Lausch e Thomas Benedikter (di "Iniziative für mehr Democratie").
Fabio Castellucci (rappresentante del coordinamento)
Leonello Zaquini, Franco dell'Alba, Giacomo Gonzalez (in rappresentanza di gruppi aderenti al coordinamento).

Stefan Lausch introduce brevemente i presenti.
Afferma che sono presenti due elementi essenziali:

- una iniziativa istituzionale.
- un coordinamento.

Sen Oskar Peterlini

Afferma che noi conosciamo la democrazia diretta in modo monco perché i costituenti hanno elaborato un costrutto molto arretrato sul piano della partecipazione popolare.

L´unico strumento che la popolazione conosce è il referendum abrogativo con il quorum.

La costituzione prevede il referendum confermativo che esiste finora solo per le leggi costituzionali e dovrebbe essere allargato a tutte le leggi dello stato.

Occorre introdurre in costituzione l´iniziativa popolare

Negli ulimi anni i referendum sono caduti perché non c´era il quorum. Noi proponiamo di abrogare il quorum, decidono gli elettori attivi anziché quelli che stanno a casa

Afferma che occorre aumentare la percentuale di parlamentari necessaria per i cambiamenti costituzionali. E´ troppo facile per una maggioranza varare una riforma costituzionale senza il contributo dell´opposizione. Aumentando il quorum da 50 a 60% dei membri del parlamento sarà necessario coinvolgere l´opposizione nelle modifiche costituzionali.

Thomas Benedikter
ringrazia Oskar Peterlini
Fa notare che la proposta di Peterlini non è l´unico disegno di riforma. Ce n´è uno del PD che individua le cose che non funzionano in italia e propone l´iniziativa popolare. Per ora le iniziative popolari firmate da centinaia di migliaia di cittadini finiscono nei cassetti del parlamento. il quorum è come una vacca sacra, considerato un elemento necessario per il funzionamento dei referendum.

La proposta del PD si ferma in mezzo al guado e non porta a compimento la proposta, attribuendo veri poteri ai citadini. In risposta a chi obietta che potrebbero esserci abusi dello strumento referendario, si può anche accetare di aumentare il numero di firme necessarie per indire un referendum, ma come contropartita occorre ottenre l´abolizione del quorum.

Afferma che occorre anche ridisegnare in chiave democratica le modalità di raccolta delle firme: attualmente esistono molte limitazioni. Noi proponiamo una raccolta di firme libera che può essere controllata ex officio dopo che è stata completata.

Un altro aspetto significativo è il voto postale che non esiste in italia mentre è la regola in tutti i cantoni svizzeri.

La parola e' passata ai rappresentanti del coordinamento:

Fabio Castellucci, in quanto portavoce del coordinamento ha descritto l'attivita' svolta tra cui il contattato un gran numero di parlamentari

E' Intervenuto Leonello Zaquini, che vive in Svizzera, dichiarando che l'esperienza della DD di questo paese lo ha convinto che la democrazia diretta sia una medicina essenziale per curare i mali italiani.

Alcuni dei giornalisti presenti (una decina) di giornali locali e nazionali, oltre che la RAI hanno posto varie domande.





Resoconto delle riunioni ed altre attvita', dopo la Conferenza Stampa di Peterlini,

Prima riunione organizzativa.
Presenti: Peterlini (che propone la discussione), Stephen, Thomas, Fabio, Franco, io . . . e anche Paola (benche' sempre di corsa per fare sviluppare le foto).

Si e'deciso una prossima conferenza stampa, a Roma:

- giorno infrasettimanale.
- non oltre la meta' di Luglio (per evitare "disattenzione vacanziera", successiva).
- presenti diversi parlamentari di diversi orientamenti politici, tra cui:
Marilena Adamo, consigliere comunale di Milano
una dei due cofirmatari della proposta del PD e Ceccanti.
- Peterlini raccomandava di trovare anche qualche rappresentante del PDL, per dare maggiore "coralita'" alla iniziativa.
- Leonello si impegna a contattare i parlamentari "svizzeri" (circoscrizione estero, residenti in Svizzera, di certo conoscitori della Democrazia Diretta).