Tovarish
08-04-02, 19:20
Bertinotti aveva definito il V congresso come la Bolognina del suo partito. E così è stato. Da oggi Rifondazione non ha più nulla ha che fare col Socialismo, ma si configura come una formazione estremista massimalista, che abbaia ma non morde; destinata a non torcere un capello all'imperialismo (che tanto non esiste più); un'accozzaglia di opportunisti, trotzkisti, revisionisti, femministe, disobbedienti e no global anarcoidi accumunati solo dall'odio anticomunista verso Stalin e verso la gigantesca esperienza storica del socialismo realizzato, nell'Urss come negli altri paesi del campo socialista. Odio che si avvale delle classiche menzogne anticomuniste della borghesia e dei suoi servi trozkisti e revisionisti.
Bertinotti dice di voler ripudiare Stalin, ma quello che viene liquidato è il marxismo rivoluzionario ed in particolare il leninismo: la teoria dell'imperialismo, la dittatura del proletariato, il ruolo del partito come avanguardia cosciente della classe operaia, la necessità della presa del potere tramite la violenza rivoluzionaria e di un partito organizzato secondo i principi del centralismo democratico.
Per Bertinotti e compagnia, ormai, la democrazia borghese è un valore in sè, non conta più nulla la distinzione leniniana tra democrazia borghese e proletaria, tra democrazia formale e sostanziale. E si potrebbe andare avanti a lungo....
Ma da un nano politico che pretende di dare lezioni di comunismo a giganti del pensiero quali Marx, Engels, Lenin, Stalin, Mao e tutti gli altri dirigenti e teorici marxisti-leninisti non ci si poteva aspettare niente di meglio.
Bertinotti dice di voler ripudiare Stalin, ma quello che viene liquidato è il marxismo rivoluzionario ed in particolare il leninismo: la teoria dell'imperialismo, la dittatura del proletariato, il ruolo del partito come avanguardia cosciente della classe operaia, la necessità della presa del potere tramite la violenza rivoluzionaria e di un partito organizzato secondo i principi del centralismo democratico.
Per Bertinotti e compagnia, ormai, la democrazia borghese è un valore in sè, non conta più nulla la distinzione leniniana tra democrazia borghese e proletaria, tra democrazia formale e sostanziale. E si potrebbe andare avanti a lungo....
Ma da un nano politico che pretende di dare lezioni di comunismo a giganti del pensiero quali Marx, Engels, Lenin, Stalin, Mao e tutti gli altri dirigenti e teorici marxisti-leninisti non ci si poteva aspettare niente di meglio.