PDA

Visualizza Versione Completa : Avv. Dotti Come Si Permette



trifoglio
13-04-02, 00:06
Girovagando per il sito Repubblicanesimo.it (per quello che ci e' consentito dato che la Signora lo rende accessibile solo parzialmente, forse non tollera eventuali contestazioni? Il socialista di Sicilia visto che e' iscritto al MRE forse ce lo puo' spiegare) ho avuto la sventura di inbattermi nel saluto che l'ex avvocato di Berlusconi On. Dotti ha portato al congresso dell'UDEUR.
Sul documento di per se, se letto da un DS non ci sarebbe niente da ridire in quanto ricalca pienamente le loro posizioni, ma visto il soggetto in campo la cosa diventa inaccettabile sia dal punto di vista politico, che personale. Il Dotto Avvocato nel suo brillante intervento"si fa per dire" contestando la scelta del congresso di Bari del nostro partito afferma " una scelta in contrasto stridente con la storia di quel partito, con il suo stesso DNA (e' da Bari che usano questo termine aggiornategli il vocabolario per favore) politico e sociale"
Ora non mi risulta che l'Avv. Dotti sia di discendenza repubblicana , quindi a che titolo parli degli ideali del nostro partito questo non lo capisco proprio, che la sua nuova posizione sia del tutto priva d'informazioni corrette lo dimostra quando afferma che i nostri ideali discendono dall'eredita' azionista.
Il top a mio avviso lo raggiunge quando si sofferma sulla politica estera del governo e parlando di Europa si auspica "una stretta collaborazione ed integrazione fra i partners, nella prospettiva di una forte realta' politica continentale, capace di fronteggiare e contenere il dilagante potere economico e militare degli Stati Uniti D'America, verso i quali invece il nostro Governo si mostra sconvenientemente ammiccante". QUANDO MAI!!!
Quando mai la posizione del nostro partito e' stata questa, quando mai noi abbiamo sognato un Europa che possa contrapporsi agli Stati Uniti, per carita' di DIO fermatelo.

Questi e molti altri sono argomenti politici inaccettabili, ma quello che e' peggio a mio avviso e' la sua posizione personale.
Ad un certo punto si mette ha discettare sul conflitto d'interessi, sulla mancanza del pluralismo dell'informazione e via dicendo.
Ma quando nel 1994 era capogruppo alla camera dei deputati per F.I. perche' sosteneva il contrario? IO capisco il livore che lui possa provare verso Berlusconi che per una squallida vicenda(anche se intrisa di soldi) s'e' visto sfilare da sotto il sedere la poltrona di deputato, e peggio ancora le parcelle di avvocato della Fininvest, ma il comune senso del pudore dovrebbe consigliare un po' di moderazione nelle posizioni:
In quanto alla nostra amatissima Signora comprendento la sua disperazione politica di quando trovatasi abbandonata e rifiutata da tutti sia passata di ramazza per raccogliere quanto c'era disponibile fin nei bassifondi, ma quanto meno li istruisca su quanto e' dignitoso dire ed onesto tacere.

Cari amici io sono un semplice elettore repubblicano, voi che siete piu' "pesanti"di me cercate di intervenire affinche' venga evitato ogni intervento che possa offendere la storia e la dignita' dell'idea repubblicana. Un fratello abbraccio.

TRIFOGLIO 52
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

la_pergola2000
13-04-02, 14:57
Il dottorino ci lascia senza parole, ma credo che nello stupidario collettivo-politico Veltroni l'abbia superato, ho letto un intervento di Veltroni su Ugo La Malfa, di un tale tono elogiativo che quasi non credevo di chi fosse la firma, niente di male, anzi ne siamo tutti orgogliosi.
Veltroni convertito al repubblicanesimo moderno, alla liberaldemocrazia, è un successo per noi, però il povero Veltroni nel suo fallimento politico ne ha fatto un invito per traghettare alcuni repubblicani trasfughi nei Ds, infatti detti repubblicani invece di invitare i Ds scontenti nel PRI, sono stati loro ad essere convinti ad entrare nei DS.
Al congresso di Pesaro i ds hanno gettato la maschera e non gli hanno più voluti. Così avevano fatto con i laburisti.
Sarebbe ora che rientrassero nel PRI li accoglieremmo a braccia aperte.
Ciao

nuvolarossa
18-04-02, 18:15
Domani sera dibattito con Martinazzoli, Dotti e la Sbarbati, promosso dal Mre
Repubblicani e questione giustizia


L’avv. Vittorio Dotti

Questione morale e giustizia oggi in Italia: questo l’argomento di una tavola rotonda che si terrà domani sera, alle 20.30, al teatro Sancarlino di corso Matteotti. A dialogare su una delle questioni spinose dell’attualità politica, due avvocati di lungo corso, nonché politici di esperienza: l’on. Mino Martinazzoli e l’on. Vittorio Dotti. Interverrà anche l’eurodeputata Luciana Sbarbati. L’iniziativa è organizzata dal Mre, il movimento dei repubblicani europei, quella parte dell’antico Pri che l’anno scorso non ha seguito l’on. Giorgio La Malfa verso la Casa delle libertà ed ha preferito restare nel centrosinistra. Una scelta che a Brescia ha un seguito non numeroso ma significativo. Basti dire che da questo filone è rinato «Il seme» la storica rivista repubblicana, che ha come direttore Gastone Pagliarini. E che alla testa del drappello sta Franco Boglioni, ultimo segretario provinciale del Pri. È proprio Boglioni a spiegare le finalità dell’impegno nel Mre: «Non abbiamo gradito la svolta di un anno fa, abbiamo seguito l’on. Luciana Sbarbati ed abbiamo voluto continuare la tradizione che fu del glorioso Pri. Oggi facciamo parte dell’Ulivo a tutti gli effetti. Ed il nostro ruolo è di creare sensibilità e dibattito all’interno dei ceti medi.» Schierati dunque a sinistra. «Lo dobbiamo ad un sistema ormai bipolarizzato - spiega Boglioni - che impone una scelta. E la nostra è la scelta della sinistra moderna, "L’altra sinistra" diceva Ugo La Malfa. Quella che ha come punto di riferimento la "virtù civica", che crede ai diritti come conseguenza dei doveri compiuti e che su questi parametri pone il suo giudizio sulle questioni concrete, dal fisco al lavoro...». Boglioni spiega il ruolo di anima critica anche nello schieramento dell’Ulivo: «Non è detto che Berlusconi abbia sempre torto e la ragione stia sempre a sinistra. Anche se stante questa situazione, non possiamo che stare a sinistra. Ma lo schierarsi è solo il primo passo, che ha bisogno di una continua riflessione sui contenuti. Ecco perché abbiamo rifiutato di confluire nella Margherita, perché sa di vecchio, perché ci fa chiedere che fine faranno i laici... Noi invece, anche se in pochi, ci sentiamo portatori di un messaggio forte: abbiamo a cuore lo crescita di uno Stato laico e pensiamo di essere più efficaci nel nostro ruolo se manteniamo la nostra autonomia e la nostra identità». E il tema delle giustizia? «Noi non vogliamo un sistema giudiziario al servizio di potenti e prepotenti». Da qui il dibattito, con l’on. Sbarbati che è leader nazionale del Mre e con Dotti, avvocato un tempo in Forza Italia e ora coordinatore regionale del movimento.

c. bar.

hussita
01-08-02, 14:57
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=19105

echiesa
01-08-02, 16:25
O c...o, manco a ferragosto si può stare tranquilli!!!!
saluti
echiesa:fru

nuvolarossa
01-08-02, 17:54
INTERVISTA A VITTORIO DOTTI

MILANO - «Sta passando l’idea che avendo la maggioranza parlamentare si può fare qualsiasi cambiamento. C’è una disinvoltura eccessiva e la gente deve prendere coscienza dei rischi a cui la nostra Costituzione, nella sua prima parte la migliore del mondo, è esposta». Dalla Forza Italia del ’94 - «quando Berlusconi parlava di partito liberale di massa, e io ero d’accordo» - alla battaglia per difendere la Costituzione. Otto anni dopo l’avvocato Vittorio Dotti, già deputato «azzurro» e prima legale Fininvest, parla da neo vice segretario del movimento Repubblicani europei guidato da Luciana Sbarbati. Quei repubblicani nati poco più di un anno fa dopo il congresso di svolta di Bari, che hanno detto no al passaggio del Pri di Giorgio La Malfa nel centrodestra.
Avvocato, davvero la prima parte della nostra Carta, quella che delinea i principi fondamentali su cui si fonda la Repubblica e regola i rapporti civili, etico-sociali, economici e politici, rischia di essere cambiata?
«Sono certo che non abbia gli anticorpi sufficienti a respingere le manipolazioni che possono trasformarla. Da quando c’è questa maggioranza si sente parlare spesso di revisione costituzionale mediante l’articolo 138. E a volte si fa cenno anche alla prima parte. Per evitare ogni rischio la nostra proposta è creare un’area di indisponibilità, che valga per questa e ogni futura maggioranza».
Come pensate di creare quest’«area di indisponibilità»?
«Con l’iniziativa legislativa popolare prevista dall’articolo 71. Con 50.000 firme possiamo anche noi proporre una legge di modifica costituzionale secondo il 138. L’obiettivo è modificare il 139 che dice che la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. Vorremmo rendere "indisponibile" anche la prima parte della Costituzione. Oltre, naturalmente, all’articolo 139 così modificato».
A chi vi rivolgete con questa proposta?
«Chiediamo di condividere iniziativa e raccolta firme, che partirà a settembre, innanzitutto ai partiti dell’Ulivo e alla Cgil. Ma ci rivolgiamo pure al centrodestra: anche loro dicono di voler difendere la Costituzione».
Come giudicate il rientro dei Savoia?
«C’è un dibattito in corso. Alcuni pensano ad iniziative anche di tipo referendario contro, altri - e io tra questi - ritengono che sia l’occasione per riaffermare la salvaguardia degli ideali repubblicani. Tornino pure ma da privati cittadini. Il movimento è unito nel contestare l’aria limacciosa di revisionismo storico che ha accompagnato l’abolizione della norma che impediva il rientro».
Che ne pensa della scelta di Giorgio La Malfa?
«Credo che abbia dato sfogo al disagio a cui era sottoposto il Pri da parte dei grandi partiti dell’Ulivo. Però a tutto c’è un limite: andare nel centrodestra no. Non si possono barattare le grandi tradizioni politiche dei repubblicani con la visibilità, si smentisce la propria essenza. Penso alle battaglie del padre contro Sindona e all’assenso del figlio, da presidente della commissione Finanze, alla legge lassistica che depenalizza il falso in bilancio...».

Enrico Caiano

nuvolarossa
01-08-02, 17:56
PRI Scelta trasparente

In merito all' intervista dell' avvocato Dotti sul Corriere del 30 luglio, desidero ricordare che il Congresso nazionale del Pri ha fatto una scelta politica trasparente: ha ritenuto che il centrosinistra non rispondesse più agli interessi del Paese e che fosse necessario un cambiamento di fondo di indirizzi e di orientamenti. Il marasma del centrosinistra conferma tutti i giorni le ragioni di quella scelta. Non vi è stato, come si è visto, alcun «baratto» e soprattutto non è l' avvocato Dotti a poter usare termini sprezzanti di questo genere. Altrimenti sarebbe troppo facile ironizzare su ciò che l'avvocato Dotti ha barattato e per che cosa.

Riccardo Bruno
e' membro della Direzione nazionale del Pri

nuvolarossa
01-08-02, 17:58
DOTTI

«Quelle allusioni»
A seguito della mia intervista apparsa sul Corriere del 30 luglio, il signor Riccardo Bruno della Direzione nazionale del Pri, persona che non ho il piacere di conoscere, ha chiesto di pubblicare sul numero del 31 luglio una lettera che, al di là di scontati riferimenti alle ultime scelte politiche di quel partito, contiene espressioni allusive e illazioni sul mio conto, tanto gratuite quanto denigratorie.
Rendo quindi noto di avere immediatamente disposto per la presentazione di querela nei confronti del suddetto signor Bruno.

Avv. Vittorio Dotti

hussita
01-08-02, 17:58
congresso a parte, per una volta
CHE NE PENSATE DELLA PROPOSTA???

nuvolarossa
01-08-02, 17:59
...

nuvolarossa
01-08-02, 18:07
...

hussita
01-08-02, 18:18
e tu non lo hai postato, contando nella pigrizia dei lettori??
----------

reazioni
alla proposta?
Macché

Dal PRI mi sarei aspettata una brillante dissertazione sul problema sollevato e sulla relativa proposta, ma il Partito ( a nome del quale Bruno ha scritto la lettera pubblicata sul Corriere di ieri) ha appuntato la sua attenzione sulle diatribe interne, insistendo sulla legittimità e trasparenza del Congresso di Bari (uhm ) e concludendo con una serie di insinuazioni nei confronti del vicesegretario MRE.

A proposito di trasparenza, il PRi non è stato in grado di depositare uno straccio di documento durante la scorsa udienza del processo che dovrà decidere gli esiti del congresso di Bari e questo la dice lunga...

Inoltre, con una tattica
evidentemente dilatoria, i legali che assistono il Partito hanno tutti
rinunciato al mandato. Parafrasando un noto detto è proprio il caso di dire che chi va con Previti impara a previtare.

calvin bruno invece è stato leggiadro, tollerante e gentile, ma su

hussita
01-08-02, 18:21
[QUOTE]Originally posted by nuvolarossa
[B][color=navy][size=4]Se dovesse essere necessario noi Repubblicani la Costituzione e la Repubblica torneremmo a difenderla sui monti con le armi in pugno

sì, intanto pensa passo dopo passo ad un modo per non marciare compatti nel senso voluto dalla " parte più retriva di FI"
così si vedrà il contributo del PRI alla coalizione...

nuvolarossa
01-08-02, 18:25
...

hussita
01-08-02, 18:27
non ciurlare nel manico, ché alleato di berlusconi, adamantina figura sei tu e non io

nuvolarossa
01-08-02, 18:33
Le alleanze politiche del PRI sono state scelte democraticamente da un Congresso di tutti i Repubblicani Italiani ed io non sono fra quelli che tradisce le regole democratiche della famiglia repubblicana....cosa che invece ha fatto la tua cara amica Luciana !
Io mi arrovello il cervello....mi rodo il fegato....cerco di trovare quanto di meglio possa servire a questa allenza che, anche se condivido sempre meno, e' quella che lealmente devo supportare in quanto risultato della maggioranza del pensiero della mia "famiglia politica".....quella che alcuni hanno abbandonato.... tradendola !
Io sono fra quelli che si sente ancora legato....anche se solo spiritualmente...... al "giuramento" di fratellanza della "giovine Italia" ed alle nefande conseguenze per i traditori !

hussita
01-08-02, 18:37
....

hussita
01-08-02, 18:37
per quella basti il PRI. domine non sum digna.

hussita
01-08-02, 18:41
tu di chi sei" caro amico"?
non ti ho mai dato del lamalfiano, magari lo sei
e ometto giudizi sulla situazione di carrara
mandate medri dal sarto e così sia.

ciao nuvolarossa, buona moderazione

nuvolarossa
01-08-02, 18:42
Mi sembra inutile il tuo ironizzare....la realta' quotidiana e' che il PRI...fa politica.....quotidianamente....non si puo' dire la stessa cosa per il movimento a cui aderisci......che a me pare in stallo completo !
Grazie per l'augurio di una buona moderazione ma....credimi....non e' sempre facile con i cocciuti che ci sono in giro....!

hussita
01-08-02, 18:46
Originally posted by nuvolarossa
Mi sembra inutile il tuo ironizzare....la realta' quotidiana e' che il PRI...fa politica.....quotidianamente....non si puo' dire la stessa cosa per il movimento a cui aderisci......che a me pare in stallo completo !

a me sembra altrettanto inutile la tua retorica tanto roboante quanto stantìa ( che c'entra la montagna quando sei ficcato a testa in giù nella mota??)


chi ha fatto ironia per primo, signor irreprensibile?

Inoltre, non condividendo le scelte del congresso di Bari non sono più nel PRI a differenza di chi ha scelto di restarci ( perché , percome? lasciamo stare) . A differenza del laicissimo atteggiamento dei militanti PRI non risparmio critiche al MRE
Intesi?

hussita
01-08-02, 18:48
carino l'editing (aggiunto dopo) sui "cocciuti"

ma la cocciutaggine -quando fa comodo- non anche virtù repubblicana?

;)

echiesa
01-08-02, 19:20
la cocciutaggine fa parte sicuramente della nostra famiglia, e dico nostra: lo smile che pongo sempre alla fine delle mie noiose concioni sta a significare proprio questo.;) Ma penso che si fosse capito.
Sul fatto di restare nel PRI malgrado la svolta di Bari vari possono essere i motivi, dai più nobili ai più "interessati",certamente.
Io l'ho spiegato più volte e più volte mi sono inteso dire in questo forum che farei bene ad andare da altre parti.Tutte le volte che l'hanno detto posso assicurare che mi è aumentata la voglia di rimanere, se non altro per fare rabbia, ma guarda un pò come sono fatto.
Il disastro grosso è che vi è mancanza di iniziativa da parte di tutte le componenti che si richiamano all'idea repubblicana, quella per la quale si litiga quotidianamente qui sopra, è questo il dramma.Se si escludono iniziative locali purtroppo a livello nazionale tutto è spento o quasi.
Il fatto di blindare la costituzione e soprattutto la prima parte mi vede daccordo, non mi sembra un'idea peregrina, tuttaltro, sia in presenza dell'attuale Governo sia per il futuro, soprattutto nel timore di tentativi di riscrittura della storia che non mi paiono assolutamente giustificati,sia da destra che da sinistra ( la frase di violante e trieste mi dispiace rimane una grave ferita, è inutile che poi dopo chieda scusa per Genova, ma che gente è anche questa....). la faccenda dei libri di storia mi fece paura .
E' un argomento sul quale riflettere e profondamente.
saluti
echiesa:fru :fru

kid
02-08-02, 13:11
Della proposta sull'indisponibilità si poteva discutere se si voleva discutere. Non è che noi ci alziamo la mattina e diciamo che l'avvocato Dotti ha barattato il suo posto di capogruppo di Forza Italia con non si sa che. Io ho sempre pensato che l'avvocato Dotti avesse fatto una scelta personale e legittima, ma non tollero e mi prendo volentieri cento querele se è per rispondere come ritengo opportuno a qualcuno che si azzarda di parlare di baratto del pri. Quale baratto? Il mio seggio a Rivoli? Il ministro degli esteri? Venti parlamentari? Due deputati avevamo e due ne abbiamo. Abbiamo fatto una scelta, dolorosa direi e magari irresponsabile, ma merita il rispetto di una scelta politica. Per cui non credo che l'avvocato Dotti volesse aprire un dialogo, quello che probabilmente invece interessa ad hussita e sicuramente interessa a me, che non vedo ragioni di una rottura fra repubblicani. Non le ho mai viste e non le vedrò mai. Però se si vuole fare della strada insieme ritroviamo la strada del rispetto reciproco e si sappia che se ci si insulta, qualcuno risponderà agli insulti. A me pare, poi, nella questione, di averlo fatto con maggiore garbo di come avrei potuto pure fare, visto i toni usati da Dotti.

nuvolarossa
02-08-02, 22:19
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI04.jpg

nuvolarossa
03-08-02, 01:12
...

PiZeta
04-08-02, 19:44
Condivido appieno la posizione di Calvin, cui esprimo solidarietà per quanto accaduto.

kid
05-08-02, 10:42
benvenuto. Ma a me non è accaduto nulla, piuttosto forse accadrà a quello sconsiderato di R. Bruno. Comunque la cosa a pensarci bene la vedo così. Uno può dire tranquillamente che il Pri ha fatto non una scelta politica, ma un baratto. Uno che è stato sempre nel Pri e che non ha condiviso la scelta di Bari e se ne è andato, può anche pensarla così e merita rispetto. Che vi devo dire. Ma uno che è stato capogruppo di Forza Italia alla Camera ha fatto la carriera professionale come avvocato di Berlusconi ed ora sta nel Mre, come può permettersi di dire che noi abbiamo fatto un baratto. Noi rispondiamo ad un congresso, mica alla nostra coscienza. Comunque Bruno non ha insultato ne alluso ad alcunchè, ha solo detto che sarebbe facile ironizzare su cosa Dotti avrebbe barattato, e se è ironia, scusate, non è un insulto. Ma possibile che gli avvocati siano così rozzi concettualmente? Comunque l'unica cosa interessante è Matasso che si è rivelato un piccolo stalinista, cosa di cui non ho mai avuto dubbio, di quelli del primo Kgb, che stavano negli ufficietti ad elogiare i superiori.

la_pergola2000
06-08-02, 13:12
Sono d'accordo con PiZeta, piena solidarietà a R. Bruno, anche per delle ragioni molto più semplici.
Non si è mai visto che un avvocato quereli per piccole cose come queste, evidentemente sono saltati i nervi al Dotti.
Non capisco, con la posizione che si ritrova, vicesegretario di un movimento che dice di non essere un partito e si presenta invece alle elezioni amministrative fin nel più piccolo comune d'Italia, vuol dire che ne può fare di strada e perchè si cura di color e invece non guarda e passa?
Credevo che Mister Dotti fosse più sensibile, alle sollecitazioni della base, e che fosse più politico e che fosse più avvocato, comunque non dobbiamo biasimarlo è da poco nella politica, anche se di base è un repubblicano, può darsi che nel futuro potrebbe anche revisionare la sua posizione.
Molte volte la politica non fa vedere chiaramente qual'è l'orizzonte prossimo futuro, non sarà per queste diatribe che noi non si possa vedere chiaramente cosa ci riserverà la politica, il problema non è Dotti e dibattere con lui mi sembra fuori luogo.
Il problema è che i re vogliono conquistare più repubblicani possibile staccando i repubblicani dal PRI, fondando nuove sezioni dell'Ami e poi abbracciandoli con manifestazioni, facendo così risultare indolore il passaggio al MRe, i repubblicani del PRI non si azzardano a polemizzare con i repubblicani che si staccano, perchè non vogliono creare più polemiche all'interno del repubblicanesimo e così queste azioni hanno buon gioco nelle varie parti d'Italia dove le notizie sono poche e frammentarie.
basta vedere cosa fa Matasso in sicilia, alla maniera di una primula rossa si sposta in ogni dove e chiama a raccolta con il nuovo sito che ha creato.
Vedremo prossimamente Matasso alle elezioni siciliane con una lista di chiara impostazione liberalsocialistarrepubblicanacrocianarossellliana comunistamanupocodemocristianasocialistaeuropeasoc ialdemocristianaa-saragattianaepurelistacivicadiispirazionpostmodern a-chedifendeluficud'indiatradizionale e popolare.

Comunque auguri a tutti e buone vacanze in Trinacria.

G. Oberdan
15-08-02, 00:02
mi sembrano talmente a corto di argomenti che due volte su tre, quando intervengono, si limitano a parlare male del Pri. Penso comunque che questa sia la loro sola forza. Ma sono stati scaricati anche dai DS e Margherita perchè come "Contro-Pri" hanno già Bogi & C. per cui non servono nemmeno per quello.
Qualcosa di morto prima di nascere.
Con rispetto per chi in quel movimento c'è entrato pensando di restare fedele ai suoi ideali.

Alberich
15-08-02, 01:36
Originally posted by pergola2000@yahoo.it

Sarebbe ora che rientrassero nel PRI li accoglieremmo a braccia aperte.


ben volentieri.

G. Oberdan
15-08-02, 13:02
Originally posted by Alberich


ben volentieri.

Su questa risposta io ci conto! Spero non dovere aspettare troppo. :)

G. Oberdan
15-08-02, 13:05
Originally posted by pergola2000@yahoo.it
...
Al congresso di Pesaro i ds hanno gettato la maschera e non gli hanno più voluti. Così avevano fatto con i laburisti.
Sarebbe ora che rientrassero nel PRI li accoglieremmo a braccia aperte.
Ciao

Non credo dovrai aspettare troppo caro Pergola

Garibaldi
12-09-02, 13:57
ogni tanto, girando sui TROPPI forum che ci sono mi capita di leggere qualche tuio intervento!!!!!!
mai dare perle in bocca ai porci!!!!!!!
lo diceva anche una favoletta antica.
Qualche volta vengo in garfagnana a trovarti?!?!!?!?!?

Garibaldi
12-09-02, 13:57
ogni tanto, girando sui TROPPI forum che ci sono mi capita di leggere qualche tuio intervento!!!!!!
mai dare perle in bocca ai porci!!!!!!!
lo diceva anche una favoletta antica.
Qualche volta vengo in garfagnana a trovarti?!?!!?!?!?

G. Oberdan
12-09-02, 16:29
Quando vuoi Generale! A me farebbe molto piacere. Così magari assaggerai veri funghi...

G. Oberdan
12-09-02, 16:29
Quando vuoi Generale! A me farebbe molto piacere. Così magari assaggerai veri funghi...

nuvolarossa
16-01-04, 22:47
tratto da
LA VOCE REPUBBLICANA
del 15 gennaio 2004
I repubblicani che piacciono a D’Alema

Ricordiamo bene che, dal 1995 al 2001, quando il Partito Repubblicano Italiano entro’ a far parte nella coalizione di centrosinistra, incontrammo enormi difficolta’ nel vedere riconosciuta questa nostra presenza. In particolare le difficolta’ venivano dai Ds, i quali sostenevano che esistevano altri repubblicani (quelli di cui si e’ persa traccia piu’ di recente). Il P.R.I. non era invitato ai vertici, non aveva membri nell’esecutivo, non era mai elencato come partito della coalizione. Ne prendemmo atto, e tale valutazione fece parte del complesso di elementi di giudizio sui rapporti con i Ds che entrarono a far parte del bilancio finale dell’esperienza.
Oggi notiamo una notevole attenzione verso i “repubblicani” fuoriusciti concentrati attorno ad un piccolo comune di una regione del centro-Italia, puntigliosamente elencati accanto a forze consistenti come i Ds e la Margherita e lo stesso Sdi. L’altra sera in televisione abbiamo visto lo stesso on.le D’Alema, al quale parlare d’altri fuor di se stesso costa un evidente sforzo, aggiungere all’elenco delle forze della sua coalizione i repubblicani. Ci deve essere una spiegazione. Essa non puo’ essere soltanto la rabbia perche’ il P.R.I. ha scelto la coalizione di centro-destra: anche in privato molti esponenti Ds accusano D’Alema di aver “regalato” il P.R.I. a Berlusconi.
Evidentemente c’e qualcosa di piu’. I Ds fanno una selezione accurata dei repubblicani: se hanno la schiena diritta, li nascondono; se non ce l’hanno, li apprezzano. In fondo e’ un vecchio insegnamento che ricevettero nel secolo scorso e che non hanno mai dimenticato. Li lasciamo volentieri in compagnia di quanti sono disposti a farsi trattare da lacche’. E lasciamo ai Ds di sperimentare ancora una volta che i lacche’ sono anche traditori.

tratto da http://www.pri.it/html/Home%20pri.html

nuvolarossa
18-05-04, 19:19
PRI, Sbarbati contro La Malfa: voglio il simbolo

ROMA - Non c’è pace sotto l’edera repubblicana. A tre anni dal congresso che segnò la divisione del partito (La Malfa con Berlusconi, Sbarbati con l’Ulivo) sembra che sia tutto da rifare. Una sentenza del tribunale di Roma ha sancito «l’illegittimità del congresso di Bari che decise l’alleanza con la Casa delle Libertà», annuncia Luciana Sbarbati che ha fondato, proprio dopo quelle assise, i repubblicani europei e che ora potrebbe chiedere di poter usare l’edera impedendo invece a La Malfa di farlo. Per ora La Malfa e il Pri sono obbligati a pagare le spese processuali ed eventuali danni. Immediata la reazione di La Malfa: il suo partito ha già annunciato ricorso contro la decisione del tribunale e battaglia contro la Sbarbati: «Il simbolo e il nome restano nostri perché la sentenza non ha deciso nulla circa la loro proprietà», si legge in una nota del Pri. Sotto accusa dei repubblicani lamalfiani è anche Vittorio Dotti, l’avvocato che ha seguito la causa per la Sbarbati, un tempo deputato di Forza Italia e oggi candidato alle Europee nel Listone dell’Ulivo. «Dotti nel 2001 era iscritto a Forza Italia e ora parla come se fosse stato l’allievo di Mazzini...», lo sfotte La Malfa. Il Pri sta valutando se querelare l’avvocato.

nuvolarossa
18-05-04, 20:49
Elezioni/Pri: nome e simbolo Edera sono e rimangono nostri

La segreteria nazionale del PRI ha diffuso una nota nella quale annuncia ricorso contro la sentenza del Tribunale di Roma nella causa promossa nei confronti del partito da alcuni iscritti (oggi i 'repubblicani europei' di Luciana Sbarbati), da tempo usciti dal PRI per loro scelta e precisa che, comunque, la titolarita' del nome "repubblicani" e dello storico simbolo dell'edera, rimangono di pertinenza del PRI. "La sentenza del Tribunale di Roma - afferma la nota - erroneamente asserisce che alcune sezioni del partito non potevano partecipare al voto nel Congresso di Bari del gennaio 2001 in quanto non dimostra, ne' poteva dimostrare, che tale eventuale esclusione avrebbe modificato la maggioranza del Congresso. Quest'ultimo ha, infatti, legittimamente compiuto le scelte che era chiamato a compiere". "Per tali ragioni - prosegue la nota - e' stato proposto ricorso nella certezza che la sentenza sara' modificata in appello. In ogni caso, contrariamente ad affermazioni politiche arbitrarie e infondate, la sentenza non ha stabilito, ne' poteva stabilire, alcunche' sulla proprieta' del simbolo e sul suo legittimo uso da parte degli organi del PRI. La Direzione del PRI - conclude la nota - chiedera' anzi all'autorita' giudiziaria di interdire alla associazione cosiddetta "Repubblicani Europei" l'uso del termine repubblicano ed il simbolo costituito da cinque foglie d'edera in quanto l'uno e le altre traggono in inganno gli elettori rispetto all'unico partito, il PRI, legittimato ad usare il simbolo dell'Edera e la parola repubblicano. Del resto, la mancanza di spirito repubblicano dei ricorrenti e' dimostrata dal fatto che essi, usciti dal partito, si sono ripetutamente espressi con affermazioni gravi e diffamatorie verso il partito stesso e i suoi storici dirigenti e si sono oggi legati ad organizzazioni e movimenti politici che con i principi e i valori repubblicani, a cominciare dalla politica estera, non hanno alcun rapporto". E' stato infine dato mandato ai legali di verificare se vi siano gli estremi per una querela per le dichiarazioni rese da Vittorio Dotti il quale all'epoca dei fatti non era iscritto al PRI ed era parlamentare eletto in Forza Italia".

Roma, 17 maggio 2004 (AGI)

MIDNIGHT COWBOY
18-05-04, 21:31
Originally posted by nuvolarossa
Elezioni/Pri: nome e simbolo Edera sono e rimangono nostri

.................................................. ................................... Vittorio Dotti il quale all'epoca dei fatti non era iscritto al PRI ed era parlamentare eletto in Forza Italia".

Roma, 17 maggio 2004 (AGI)

Esatto!
Un parlamentare eletto in Forza Italia, proprio come Giorgio La Malfa oggi.

echiesa
18-05-04, 21:37
Originally posted by MIDNIGHT COWBOY
Esatto!
Un parlamentare eletto in Forza Italia, proprio come Giorgio La Malfa oggi.

Sbagliato.....l'Avv. Dotti all'epoca di Bari era uscito e non era più parlamentare di FI: precisone vuole che non mi risulta fosse iscritto al PRI all'epoca dei fatti. Ma comunque, se sono buoni i 200 fuoriusciti da FI nel PRI in Calabria........
saluti
echiesa:fru

Alberich
21-05-04, 19:27
Caro Direttore,

nel pezzo, senza firma, “Pri, Sbarbati contro La Malfa: voglio il simbolo”, pubblicato a pag. 15 del Corriere di oggi 18 maggio 2004, è contenuta una dichiarazione virgolettata dell’On. Giorgio La Malfa secondo la quale “Dotti nel 2001 era iscritto a Forza Italia …”.

Tale affermazione non corrisponde assolutamente al vero: a) ogni rapporto fra me e F.I. si è interrotto nel marzo del 1996; b) non ricordo di avere mai avuto la tessera di F.I. neppure quando venni eletto deputato nelle sue liste.

E’ curioso che La Malfa mi attribuisca come un motivo di critica quel rapporto con F. I. del quale egli invece, e in tempi ben più recenti, ha di buon grado profittato (con modalità, peraltro, lapidariamente bollate dal Tribunale di Roma).

V. Dotti

nuvolarossa
21-05-04, 19:38
... carissimo Alberich ... senza alcuna ipocrisia e proprio fuori dai denti .. a me degli ex-repubblicani e di chi gli corre e gli "sbava" dietro ... non mi interessa proprio nulla .... (volevo dire un'altra cosa ... ma mi sono autocensurato) !
... eppoi che delusione ... ricorrere agli avvocati per tessere congressuali ... da parte di chi ha messo su un Movimento politico ... senza assemblee ... senza congressi provinciali ... regionali .. nazionali ... se non qualche parvenza qua e la'.
Si qualche convenscion alla berlusconi e' stata fatta dagli ex-repubblicani ... ma per la massima parte il movimento e' stato inventato per cooptazioni ... senza sedi sezionali, sfruttando spesso l'edonismo di personaggi locali .... ma via, siamo seri, le carte bollate di un tribunale possono dire quello che vogliono ma in questo caso non hanno attribuito serieta' all'Mre ... hanno sentenziato sul Congresso di Bari ... non sulla bravura o sulla capacita' politica dei suoi dirigenti

Giuseppe Gizzi
22-05-04, 16:01
L'etica e la serietà repubblicana, caro Nuvolarossa non è un concetto a geometria variabile. Giorgio La Malfa candidato ed eletto al Parlamento in una lista e sotto una bandiera comprata alla Standa non mi sembra che rappresenti al meglio la serietà e l'etica repubblicana.... .

nuvolarossa
22-05-04, 16:17
... perche' cosa ha fatto di sbagliato ... secondo il tuo concetto di etica repubblicana .... nel presentarsi (come Repubblicano) in quella lista ?
... ci sono moltissimi casi di candidati che si presentano in liste che non sono le loro .. ma lo fanno senza ingannare nessuno ... dicendo ben chiaramente la loro posizione e la loro appartenenza ... diverso sarebbe stato se La Malfa si fosse presentato in quota di quella lista dicendo di appartenere a quella stessa forza politica ed in forza di questo chiedere il voto e ... una volta eletto avesse detto ... grazie tante del seggiolone ... ora me lo tengo e lo porto a spasso per la penisola.
Il fatto poi che ci si sia presentati in quel modo non e' dipeso da alcuna etica non-condivisa ma dalla situazione contingente ... che vedeva a rischio la possibilita' di raccogliere le firme per le liste elettorali ... e (questo si che sarebbe stato contrario all'etica repubblicana) avremmo dovuto ricorrere a farci raccogliere le firme da parte di F.I ... cosa che molti non avrebbero disdegnato ma che certamente sarebbe apparsa disdicevole proprio sotto il profilo dell'etica repubblicana.

nuvolarossa
22-05-04, 16:46
Originally posted by Giuseppe Gizzi
... sotto una bandiera comprata alla Standa ...
Caro Giuseppe Gizzi ... battuta per battuta .... guarda che, di questi tempi, le bandiere piu' fresche di tessitura e di ordito ... sono quelle di Uniti Per l'ulivo .... uscite dagli opifici del comparto tessile del biellese o del pratese ... da pochi mesi .... per una messa in scena in carton-gesso ... ed il tutto condito con la stessa miscela telecratica e demagogica berlusconiana ... compreso le convenscion mass-mediatiche (oggi ne riparte un'altra) ... per rincitrullire ancor piu' quei (sempre meno) cittadini che ancora credono nella politica seria e con la P maiuscola.

Alberich
22-05-04, 17:39
Originally posted by nuvolarossa
quei (sempre meno) cittadini che ancora credono nella politica seria e con la P maiuscola.


Quella che produce congressi falsi

nuvolarossa
22-05-04, 18:09
Originally posted by Alberich
Quella che produce congressi falsi
... mi sembra un po' una parolona buttata la' in modo malevole ma non giustificata dalla realta' .... perche' la estrai in modo personale e soggettivo (lasciandoti fuorviare dalla malevolenza nei confronti del Pri) ... da quanto recentemente sentenziato ... ma senza considerare che chi ha sentenziato lo potrebbe aver fatto in modo erroneo ... infatti l'aver deciso che "alcune sezioni del partito non potevano partecipare al voto nel Congresso di Bari del gennaio 2001" ... non dimostra di per se .... che tale eventuale esclusione avrebbe modificato la maggioranza del Congresso .... non solo ... ma tra le sezioni (diciamo non in regola con il tesseramento) ce ne sono anche di quelle che, pur rientrando in questa analisi, avrebbero votato per la minoranza ... lasciando quindi all'incirca invariati i risultati congressuali.
Questo e' tanto vero che, valutato sulla carta che il risultato congressuale non sarebbe variato, gli scissionisti hanno pensato bene di "giocarsi" la carta dell'abbandono del Congresso e del ricorso alle vie giudiziarie ... lasciando il Congresso a decidere quello che poi avrebbe comunque deciso anche in presenza degli scissionisti che, dati alla mano, non superavano il 5% dei voti congressuali.
Quindi Congressi alla Garibaldina questo si .... come spesso accade tra persone che hanno fiducia tra di loro e che si stimano ... e che sanno che a stare a controllare il pelo nell'uovo significherebbe "congelare" e "bloccare" ogni e qualsiasi cosa ....
e che, in sintesi, e' quello che hanno fatto gli scissionisti .. cercare il pelo nell'uovo ... sapendo che nei congressi, in tutti i congressi, di tutti i partiti, c'e sempre qualcosa che non quadra per il verso giusto ... e' nella fisiologia di come si fanno i Congressi ... e' statisticamente anche nell'impossibilita' di fare le cose in modo perfetto pur volendo ... pero' il metodo "democratico" anche se con qualche lacuna viene onorato e rispettato ... metodo che invece, in questi anni che ci separano da Bari, non e' stato assolutamente rispettato nella costruzione di un Movimento neo-nato sull'onda della emotivita' reazionaria alla vista della rinascita del Pri ... metodo democratico disatteso e minimizzato strumentalmente ad uso personale e soggettivo dai suoi dirigenti ... ed applicato in modo veramente lacunoso e pro-forma in moltissime occasioni di realta' locali, provinciali, regionali e nazionali.
... insomma ... il Bue che da del cornuto all'asino .. fa molta tenerezza.

Lincoln (POL)
22-05-04, 20:08
Nuvola!
Che vuoi farci?Come tu mi insegni,le prediche più feroci espresse peraltro con una presunzione pari all'arroganza, vengono molto spesso dai pulpiti meno credibili.Infatti......

Alberich
24-05-04, 15:36
Infatti.

brunik
24-05-04, 15:45
Hey, Nuvolarossa, me lo spieghi come si fa a fondare una sezione dell'MRE sfruttando l'edonismo di un personaggio locale?

Gli edonismi degli altri non si dovrebbero MAI sfruttare. SPORCACCIONI.

Un po' di coerenza, cribbio.

brunik
24-05-04, 15:52
Tutte ipotesi indimostrate.

L'unica cosa finora dimostrata è che in quel congresso qualcuno ha barato, patetico minimizzare dicendo che sono cose che capitano sempre, che non è vero.

Lincoln (POL)
24-05-04, 19:39
Originally posted by Alberich
Infatti.

:rolleyes:
"Lupus in fabula"!

nuvolarossa
07-06-04, 12:00
«Non chiamatemi più voltagabbana Silvio? E’ diverso, ha gli occhi gelidi»

L’ex legale del Cavaliere (Ulivo): 8 anni dopo posso dire che me la sono cavata

MILANO - Alexander Silkirk, il marinaio scozzese che ispirò a Daniel Defoe il leggendario Robinson Crusoe , riuscì a sopravvivere cinque anni su un’isola dell’arcipelago di San Ferdinando ma quando fu ritrovato da una nave di passaggio aveva ormai perso l’uso della parola. Vittorio Dotti, sopravvissuto a otto anni di isolamento nel suo studio ai piani alti del grattacielo della Terrazza Martini, ha invece conservata intatta la voglia di spiegarsi. Con un pizzico di ironia: «La cosa più importante che ho fatto in via mia? Me la sono cavata». Ci avrebbero scommesso in pochi che sarebbe scampato al naufragio, nei giorni in cui larga parte del centrodestra lo accusava di essere il regista di Stefania Ariosto, la sua compagna, e aveva raccontato ai magistrati la famosa scena con Cesare Previti che rincorreva con una busta piena di soldi il giudice Renato Squillante dicendogli: «A Renà, te stai a scordà questa». Cesarone» sparava a zero su di lui: «È un incapace o qualcosa di peggio». Certi forzisti come Gian Pietro Broglia lo bollavano quale un professionista che, «senza Berlusconi, farebbe ancora l’avvocato degli incidenti stradali». E, quando il Cavaliere lo marchiò come «una persona perbene ma senza spina dorsale», sembrò davvero che per lui fosse finita: poteva mai salvare la ghirba un avvocato civilista con lo studio nel cuore di una città berlusconiana, in una provincia berlusconiana, in una regione berlusconiana?
L’ha salvata: «Ho lavorato. Ancora più di prima, per tener botta. Con Berlusconi non avevo perso solo il cliente principale ma anche le parcelle più alte. Pensi che solo il contratto per l’acquisto della Standa era stato di mille miliardi. Anche avessi chiesto solo il tre per cento... Faccia il conto. E parlo di una pratica. Una. Pensi all’acquisto di Retequattro, di Italia Uno, del Milan...». Rimpianti? «Ma per carità. Bene così. Sono riuscito a conservare lo studio, a tenere quasi tutti i miei collaboratori... È stata dura, ma ce l’ho fatta. Sa cosa ho fatto in questi anni, oltre a lavorare? Ho letto. Ho letto molto più di quanto avessi mai letto prima. E mi sono appassionato alla politica come mai prima. I princìpi, quelli seri, li ho sempre avuti. Adesso mi sono fatto un’idea più precisa della situazione, delle prospettive e dei rischi».
Quando viene messo nel mazzo dei voltagabbana, come gli è capitato di leggere nella cronaca di un giornale di destra dopo il convegno dell’Ulivo a Milano con Prodi, storce il naso: «Mi dà un fastidio terribile. Non lo merito. Posso accettare che mi si dica che mi ero sbagliato su Berlusconi e Forza Italia e tante altre cose. Ma sono fuori da otto anni. Otto anni! E sono fuori proprio perché c’è stata una rottura traumatica sui princìpi. I miei e i loro. Mi ricordo di Forza Italia con sofferenza. Via via era diventata una cosa lontanissima da me. "Con l’opposizione non si parla!", "Non facciamo prigionieri!". Io non c’entro, con quella visione del mondo. Mica peraltro dicevano che io ero il leader delle colombe contrapposte ai falchi. E poi, scusi, a destra c’è gente che fino a ieri stava a sinistra ma nessuno li insulta. Hanno cambiato idea Nando Adornato o Giorgio La Malfa e non posso aver cambiato idea io?».
Rifiutata la candidatura nel 1996 nella Lista Dini («allora sì non sarei stato capito») dice di essersi avvicinato all’Ulivo così: «Quando Luciana Sbarbati si impuntò contro la scelta di portare il Pri a destra (ero sempre stato repubblicano, prima che nascesse Forza Italia: sempre votata l’edera) le mandai un biglietto. Mi rispose, restammo in contatto. Me l’ha chiesto lei di candidarmi alle Europee. La lista Prodi è la casa nella quale mi ritrovo».
Della sinistra, dice, non gli piace la litigiosità: «Questa fissa di sottolineare ognuno la propria posizione. Meglio questa, comunque, che l’uomo solo al comando. Quello che ti mette una croce sopra e sparisci».
Rancore? «Zero». Difficile da credere... «Davvero: zero. Mi ricordo anzi, qualche volta, dei momenti sereni passati insieme con Berlusconi. Certe notti, finito tardissimo di lavorare, uscivamo a fare due passi e parlare in Galleria. C’erano solo gli spazzini. Era un uomo con cui si lavorava bene. Con lui ho la coscienza a posto. Deontologicamente, moralmente... Il fatto è che lui si aspettava che io smentissi tutto, di quello che aveva raccontato l’Ariosto. Ma come potevo? Non ne sapevo niente di quella storia. Niente. Se non potevo confermarla, non potevo neanche smentirla. Lui mi chiese espressamente di smentire, gli risposi: Silvio, se mi chiedi di dire che tutto ciò che ho seguito per lavoro era in regola posso dire: sì, quello che ho seguito io era tutto regolare. Ma su quello che non conosco io non la posso mettere, la mano sul fuoco».
Da allora non l’ha visto più. Neanche per sbaglio: «Berlusconi non è uno che puoi incrociare per caso». Dalle foto e dai filmati che vede, spiega, lo inquietano gli occhi: «Non erano così, una volta. Sono diventati freddi. Duri. Gelidi». Men che meno ha rivisto Cesare Previti: «Quello già lo vedevo poco prima. Io facevo il mio lavoro, lui il suo. Dirò di più: non lo avvertivo, allora, come una figura centrale nel gruppo. Per me era "quello di Roma". Piacermi non posso dire che mi piacesse. Troppo diversi. A pelle. Ma non avevo idea di come fossero i suoi rapporti con certi giudici. Sapevo che era in confidenza, questo sì. Ma il resto l’ho scoperto solo leggendo i giornali. Prima e dopo i processi». Stupito? «Mah...».
Anche lui, ai tempi dei referendum del 1995 che puntavano a ridurre il peso delle tivù berlusconiane, era stato accusato di far confusione. Al punto che Franco Bassanini sbottò: «Nelle trattative continuava a dire "noi", "la nostra azienda", i "nostri bilanci". Più che il capogruppo di Forza Italia pareva l’avvocato di Fininvest». Dotti nega: «Le battaglie fatte per anni dalla parte di Berlusconi erano battaglie di libertà. Contro il monopolio della Rai sdraiata agli ordini del Palazzo. Battaglie liberali. Certo, col senno di poi... Vedendo come è stato stravolto il diritto a una pluralità di voci... Le censure all’opposizione... La presa in giro sul conflitto d’interessi... Le leggi ad personam...».
Pentito? «Certo non lo rifarei. Non così. Erano altri tempi. Quando entrai io in Forza Italia entravano i Colletti, i Rebuffa, i Della Valle... Era un’altra storia. Si parlava di partito liberale di massa. Guardi adesso... C’è lui. Lui e basta».
Non dirà che ha paura di un regime? «Detta così pare una parola grossa. Ma se passa la riforma istituzionale che hanno in mente...».

Gian Antonio Stella

nuvolarossa
17-01-05, 19:51
Oggi per i «Lunedì del Sancarlino»

Sabelli Fioretti offre consigli ai voltagabbana

Un nuovo ospite per i «Lunedì del Sancarlino» organizzati della Provincia di Brescia, nell’ambito della sezione «Fede, storia & ideologia» che ha già registrato la presenza di Gabriele Mandel Khan e di Dario Fertilio. Protagonista dell'incontro odierno è Claudio Sabelli Fioretti: il suo «Voltagabbana», raccolta delle interviste apparse su «Sette», ha scatenato accese discussioni. Sabelli Fioretti sarà intervistato da Carla Boroni, curatrice dell'intero ciclo di incontri apertosi l'11 ottobre con Enzo Bettiza; l’incontro si terrà alle 18 nella consueta sede del teatro «Sancarlino» di corso Matteotti 6/a; l’ingresso è libero. Claudio Sabelli Fioretti ha cominciato lavorando in piccoli giornali di sport, passando poi a «Panorama», che Lamberto Sechi stava trasformando nel «Time» italiano. Ha diretto «Abc», «Panorama Mese», «Sette», «Cuore», «Gente Viaggi» e ha lavorato per «la Repubblica», «Tempo Illustrato», «L'Europeo» e «Il Secolo XIX». Scrive interviste per «Sette» del «Corriere della Sera» e piccoli editoriali per «Io Donna».
Ancora, ha scritto quattro libri: la storia di Gigliola Guerinoni, la biografia di Giovanni Spadolini, un saggio sulla provincia italiana e un libretto sui rapporti tra uomini e donne.
«Voltagabbana - Manuale per galleggiare come un sughero», edito da Marsilio, offre una galleria di voltagabbana veri o presunti, e di persone che hanno da dire la loro sul fenomeno molto diffuso di cambiare bandiera al cambiare del vento. La raccolta di interviste, apparse su «Sette», ha scandagliato l'argomento scatenando risentimenti, accuse e polemiche.
Come si riconosce un voltagabbana?
È l'interesse che lo spinge?
Perché si accanisce sui vecchi compagni?
Si volta gabbana in un secondo, in un mese o in un anno?
Nel volume sfilano i nomi di Adriana Faranda, Alberto Franceschini, Anselma Dall'Oglio, Anna La Rosa, Barbara Palombelli, Claudia Mussolini, Clemente Mastella, Edoardo Raspelli, Emilio Fede, Enzo Bettiza, Ernesto Galli Della Loggia, Ferdinando Adornato, Filippo Ceccarelli, Furio Colombo, Gabriella Carlucci, Giampiero Mughini, Giuliana Olcese, Giulio Anselmi, Grazia Volo, Lamberto Dini, Lanfranco Pace, Lina Sotis, Massimo Fini, Ombretta Colli, Piero Fassino, Pietro Taricone, Rosellina Archinto, Sandro Curzi, Teodoro Buontempo, Valerio Morucci, Vittorio Dotti.
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/CARUSO.mid

nuvolarossa
05-11-05, 16:50
MILANO - Assolta perché il fatto non costituisce reato.

Si è concluso così a Milano il processo di primo grado nel quale Stefania Ariosto, la superteste nei processi sulle cosiddette «toghe sporche», era imputata di calunnia nei confronti dell’ex giudice istruttore romano Rosario Priore. La sentenza pronunciata dal giudice Oscar Magi, della quarta sezione penale, è arrivata dopo un paio d’ore di camera di consiglio e dopo che, in mattinata, l’udienza aveva riservato anche un piccolo colpo di scena: le dichiarazioni spontanee della teste Omega sul suo ex compagno, l’avvocato Vittorio Dotti, ex capogruppo di Forza Italia alla Camera. «Chi ha denunciato è stato lui, e io mi limitai a dire quanto mi aveva riferito», ha affermato Stefania Ariosto riferendosi a quanto aveva rivelato ai pm milanesi nel '95, compresi alcuni particolari sul giudice Priore che le sono costati il processo. «Dotti ha creato la circostanza affinché io divenissi teste - ha sottolineato l’Ariosto - e la responsabilità di questa calunnia è sua... deve essere stanato perchè ha tradito tutti». La Dotti ha definito le dichiarzzioni «balle». La Ariosto «era ed è un teste inesistente», afferma Cesare Previti.

.................................................. ....

Vittorio Dotti attualmente e' membro dell'esecutivo nazionale del Mov. Rep. Europei
http://www.vasconvolti.it/Suoni/Vasco_Cosa_succede_in_citta.mid