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Shaytan (POL)
15-04-02, 14:48
Dopo l'annullamento dell'espulsione di un'ucraina finita nella «retata» di marzo
In salvo altre cinque badanti
Sanatoria in arrivo, prosciolte anche le famiglie
La posizione dei datori di lavoro mitigata dalla decisione del giudice

di Concetto Vecchio

TRENTO. Oggi altre cinque badanti, colpite il 25 marzo da decreto di espulsione, dovrebbero ottenere l'annullamento del provvedimento della questura. Le cinque donne, tutte ucraine, hanno chiesto la revoca della «cacciata» davanti al giudice Pascucci, lo stesso che sabato ha raccolto la richiesta di una loro connazionale. E' probabile che oggi Pascucci depositi in cancelleria il suo decreto, con tutta probabilità favorevole alle badanti.
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TRENTO. Oggi altre cinque badanti, colpite il 25 marzo da un decreto di espulsione, potrebbero ottenere l'annullamento del provvedimento della questura. Le cinque donne, tutte ucraine tra i 20 e i 30 anni, hanno chiesto la revoca della «cacciata» mercoledì scorso davanti al giudice Corrado Pascucci, lo stesso che sabato ha raccolto la richiesta di una loro connazionale. E' probabile che oggi Pascucci depositi in cancelleria il suo decreto, che con tutta probabilità sarà favorevole alle badanti.
Non fa mistero di sperarci vivamente il loro avvocato, Ottorino Bressanini. «Viste le motivazioni del primo provvedimento, non credo che l'esito possa essere diverso». Delle donne espulse solo meno di dieci hanno presentato ricorso al tribunale. Quelle che l'hanno fatto sono rimaste nascoste in città, perché, nonostante il decreto di Pascucci, rimangono a tutti gli effetti delle clandestine. Se un poliziotto le scovasse potrebbe notificare loro un nuovo atto, con l'ingiunzione a lasciare il paese entro 15 giorni.
«Ma questo solo in teoria» spiega Bressanini. «In pratica le motivazioni del giudice rafforzano di molto la loro posizione: esse svolgono una funziona sociale, non danno preoccupazione sul piano dell'ordine pubblico, hanno tentato in tutti i modi di regolarizzare la loro posizione, non riuscendovi perché la legge, che fissa un tetto massimo d'ingressi, non lo permetteva». La speranza di cavarsela del tutto ora è affidata alla nuova legge Fini-Bossi, che sarà approvata entro fine maggio dal Parlamento e che contempla anche una sanatoria delle loro posizioni. (Vedi l'articolo qui in basso). Commenta Bressanini, che ha assunto l'incarico su richiesta dell'Atas: «Questa recrudescenza della polizia mi sembra inutile proprio alla vigilia di una sanatoria. Oltrettutto si tratta di persone che svolgono un'opera che lo Stato non riesce a svolgere».
Le badanti ora non possono fare altro che attendere la sanatoria. Oppure attendere la chiamata diretta, ma quella dipende dalle nuove quote di stranieri che fisserà il governo per quest'anno. Ma dove sono adesso? «Credo che molte abbiano cambiato abitazione, si nascondano. Ora spero che il giudice mantenga anche con le altre la medesima linea di condotta» spiega il sindacalista della Cgil Antonio Rapanà. «Le ucraine? Sono scomparse. Non vengono nemmeno più a richiedere gli abiti alla Caritas» spiega Giovanni Tapparelli del Punto d'ascolto. «L'alloggio per molte di loro non è un problema. La rete delle ucraine ormai è ben ramificata, si conoscono tra di loro, si danno una mano».
La decisione di Corrado Pascucci oltrettutto mitiga un po' la posizione anche dei datori di lavoro, ovvero tutte quelle famiglie trentine che si sono ritrovate indagate dalla magistratura per avere assunto delle colf prive di permesso di soggiorno. Se passa la sanatoria sono salvi anche loro.


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Shaytan (POL)
16-04-02, 11:49
TRENTO. Domani la Commissione affari costituzionali della Camera (di cui fa parte l'onorevole Marco Boato), esaminerà il disegno di legge sugli immigrati Fini-Bossi, che contiene anche una proposta di sanatoria per colf (domestiche) e badanti (ovvero chi bada alle persone bisognose: anziani e disabili). Lo farà con una procedura d'urgenza, in maniera tale da approdare in aula già ai primi di maggio. «A fine mese la proposta potrebbe essere legge» calcola il deputato dell'Ulivo Luigi Olivieri. La proposta è stata infatti già licenziata dal Senato lo scorso 28 febbraio.
La sanatoria consiste nella regolarizzazione di un numero illimitato di colf. Ciascuna famiglia potrà però denunciarne solo una, purché sia entrata in servizio non oltre il 10 gennaio 2002, se si occupa solo di faccende domestiche. Potranno essere invece regolarizzati più lavoratori per famiglia se gli extracomunitari assistono persone con handicap, malati o comunque persone non autosufficienti. Per l'emersione dovranno essere pagati dalla famiglia tre mesi di contributi pregressi. La domanda dovrà essere presentata entro due mesi dall'entrata in vigore della legge. Per contrastare le false dichiarazioni è prevista una pena da tre a nove mesi.
Questa legge interessa circa duemila famiglie trentine, tante sono infatti le badanti presenti in provincia. Sono invece quattro mila gli anziani non autosufficienti. Una badante straniera guadagna in media 750 Euro, più vitto e alloggio. Una volta regolarizzata con tutti i contributi previdenziali costerà almeno il doppio. Anche se la Finanziaria prevede agevolazioni fiscali sino al 50 per cento. «Mi risulta che una badante italiana può avere anche uno stipendio di 1500 Euro netti» chiarisce il dottor Michele Tomasi, dello studio legale Tomasi-Girardi, che patrocina la donna ucraina che sabato si è vista annullare il decreto di espulsione da Pascucci.
La legge sta creando una fortissima polemica all'interno della maggioranza di governo. La Lega Nord sostiene che le colf da regolarizzare sono almeno 500 mila. Nel tentativo di alzare il prezzo della legge Bossi e i suoi quindi propongono di aumentare il costo per la regolarizzazione, in maniera tale da scoraggiare molti cittadini italiani ad abbandonare al loro destino le straniere. Sul punto il Ccd e il Cdu non sono d'accordo: secondo Carlo Giovanardi, ministro per i Rapporti con il Parlamento, le badanti non superano le 50 mila. E quindi non c'è alcuna ragione di modificare la legge già approvata al Senato. E la stessa opposizione potrebbe venire in soccorso alla maggioranza, votando contro l'emendamento leghista.
Del resto basta vedere l'esperienza di Trento: solo meno di dieci badanti hanno fatto ricorso. Gli altri si sono condannate così all'espulsione definitiva. Perché si può beneficiare della sanatoria solo se non si è stati colpiti da un decreto di espulsione. Quelle ucraine che non si sono rivolte al giudice si sono quindi autocondannate alla clandestinità, in attesa che la polizia le scovi e le cacci senza possibilità di appello.

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