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Visualizza Versione Completa : Lo Sciopero Generale e Pigrecoemme: una singolare iniziativa.



Sir Demos
16-04-02, 01:01
Ecco, cosa mi sono visto recapitare nell'email...


A partire dalle ore 17.00 di oggi 15 aprile 2002 fino a tutta la
giornata di martedì 16 aprile il sito www.pigrecoemme.com verrà reso
inaccessibile ed il forum disabilitato.
Liniziativa è in sostegno simbolico con la generale mobilitazione

contro le deleghe sullarticolo 18 dello Statuto dei lavoratori e
larbitrato;

contro la proposta della decontribuzione previdenziale

per loccupazione e lo sviluppo del Mezzogiorno

In sintonia con la Rete No Global per:

Difesa ed allargamento dellart. 18 alle aziende con meno di 15
dipendenti
Reddito Sociale Garantito

Riduzione drastica dellorario di lavoro a parità di salario

Diritti di cittadinanza per tutti.

In supporto dei Cobas sui seguenti obiettivi:
Ritiro delle 4 deleghe sulla cancellazione dellart. 18 e libro bianco
di Maroni, sulla controriforma della scuola della Moratti, sullo
smantellamento delle pensioni e furto delle liquidazioni, sulla controriforma
fiscale; abrogazione delle norme (pacchetto Treu) che hanno diffuso il
lavoro interinale, ultraflessibile e precario;
Estensione dellart. 18 a tutti i lavoratori/trici;
No alla concertazione;
Salari e stipendi europei;
Ripristino di un meccanismo di scala mobile che tuteli i salari
dallinflazione;
Ritiro del disegno di legge Bossi/Fini; parità salariale, normativa e
di diritti tra italian/Ei e immigrati/e;
Reddito sociale per tutti coloro che ne sono privi/e;
Riduzione generalizzata dellorario di lavoro a parità di salario;
Difesa e potenziamento di scuola, sanità, trasporti e tutti i servizi
pubblici;
Difesa del diritto di sciopero e pieno esercizio di tutti i diritti
sindacali;
No alla guerra e alle politiche belliciste senza se e senza ma;
Pace, terra e libertà per il popolo e lo stato palestinese.

Ci scusiamo con gli utenti per gli eventuali disagi arrecati.



Colgo l'occasione per chiedervi cosa ne pensate dello sciopero e come questo vi cambierà la giornata di domani... ops cioè Oggi. :)

Saluti.

Felix (POL)
16-04-02, 01:07
niente, sono contrario. Troppa confusione tra politica e difesa autentica dei lavoratori, che è o dovrebbe essere lo scopo primario di un sindacato.
Stupefacente l'iniziativa di pigrecoemme. NON è un luogo di LAVORO e quindi cosa "sciopera" a fare? è ridicolo...

Free
16-04-02, 01:26
Originally posted by Felix
niente, sono contrario. Troppa confusione tra politica e difesa autentica dei lavoratori, che è o dovrebbe essere lo scopo primario di un sindacato.
Stupefacente l'iniziativa di pigrecoemme. NON è un luogo di LAVORO e quindi cosa "sciopera" a fare? è ridicolo...

:D

Sir Demos
16-04-02, 01:48
Troppa confusione tra politica e difesa autentica dei lavoratori, che è o dovrebbe essere lo scopo primario di un sindacato.

Si, ma in concreto sei favorevole o contrario alle proposte del Governo?

Alberich
16-04-02, 01:51
L'iniziativa di pigrecoemme mi sembra interessante.

Sullo sciopero:
E' uno sciopero politico, su questo non ci sono dubbi. Le motivazioni contrattuali sono presenti ma non cardinali. Tuttavia ci si deve interrogare se sia giusto uno sciopero politico in questa situazione? Io credo di sì.
Dirò di più. Uno sciopero contrattuale non lo avrei condiviso più di tanto-ritengo che l'articolo 18 non vada abolito, ma vada reso più flessibile- mentre uno sciopero politico lo condivido eccome. Difatti ad una offensiva politica come quella di Berlusconi -col dichiarato fine di distruggere il sindacato, secondo il Tatcher-Pensiero - si deve rispondere con uno sciopero politico.
Detto più chiaramente: ad un'offensiva politica -non contrattuale, a Berlusconi e alla Confindustria dell'articolo 18 non fraga nulla- si risponde con uno sciopero politico -ai sindacati dell'articolo 18 frega limitatamente-. Si parla tanto della natura politica dello sciopero, parliamo anche della natura politica della protesta.
scrivo come un ubriaco ma è l'ora, spero si capisca.
buona notte a tutti.

Sir Demos
16-04-02, 01:54
Si capisce, Si capisce, ma mi limito a leggere senza risposta perchè domani ho un esonero e corro il rischiO, se il professore non aderisce allo sciopero, di addormentarmi sulla prova d'esame...

Ecco spiegato il mio interesse per lo sciopero di domani...;)

Ciao.

Alberich
16-04-02, 01:57
Originally posted by Sir Demos


Si, ma in concreto sei favorevole o contrario alle proposte del Governo?

Se lo scopo non fosse quello di distruggere il sindacato -ripeto: scopo dichiarato-, sarebbero proposte da considerare. Soprattutto visto il carattere temporaneo e limitato delle proposte stesse.
in particolare concedere una deroga per uno o due anni alle aziende che superino i 15 dipendenti -affinchè possano giudicare se le nuove assunzioni sono compatibili con una effettiva crescita dell'azienda- è da considerare.
Meno mi piace la deroga per chi emerge: solito aiuto agli evasori. Sa molto di condono.

Alberich
16-04-02, 01:59
Originally posted by Sir Demos
Si capisce, Si capisce, ma mi limito a leggere senza risposta perchè domani ho un esonero e corro il rischiO, se il professore non aderisce allo sciopero, di addormentarmi sulla prova d'esame...

Ecco spiegato il mio interesse per lo sciopero di domani...;)

Ciao.

io invece spero non scioperino -ipocrita che sono- così aprono le aule e posso studiare in università per l'esame di mercoledi. :D

Felix (POL)
16-04-02, 02:09
studiate, studiate cari studenti, che l'esame non perdona..:D

buona fortuna
;)

Felix
(professione: professore :p)

Aug83
16-04-02, 09:35
Un forum che sciopera è davvero roba da matti!
Siamo sicuri che Pigrecoemme non sia di Cofferati??

Comunque personalmente sono favorevole.

ARI6
16-04-02, 11:42
Va bene lo sciopero per motivi contrattuali, va bene anche per motivi politici. Il problema è quando si portano in piazza lavoratori per il secondo motivo illudendoli che lo sciopero sia per il primo.
E su questo forum persone intelligenti come Alberich, che questa contraddizione l'hanno colta, evitano di metterla in rilievo perchè il fine giustifica i mezzi.
Comunque fortunatamente si vedono persone che tentano di ragionare sulle riforme del mercato del lavoro.
Qualche dato sul tema si può vedere in questo articolo di Giorgio Bianco (da una Mailing List).

Massacro sociale?

Soltanto in un paese come l'Italia, dove più che in ogni altro ha pesato e
pesa il conformismo cattolico-comunista e solidarista, un quesito
referendario per una questione così moderata e sensata come quella radicale
sull' articolo 18 della legge 300 del 1970 e sulla "giusta causa" poteva
esser tacciata di estremismo e di "iperliberismo".
Eppure, l'atteggiamento ideologico con cui la vicenda è stata affrontata dai
sindacati e di conseguenza dai politici di entrambi gli schieramenti con cui
i radicali si schermiscono dall'accusa di voler introdurre la "libertà di
licenziamento" rischia di occultare una verità che forse nessuno, tra i
sindacalisti ed i politici oggi sulla scena, osa proclamare per la sua
impopolarità, ma che, alla prova dei fatti, si rivela difficilmente
negabile: _per creare lavoro, bisogna poter anche licenziare_.

Basta dare uno sguardo a qualche statistica. Un rapporto realizzato
dall'OCSE nel 1993 mostrava che l'Italia è. dopo il Portogallo, il paese
dove risulta più difficile licenziare. I paesi dove i licenziamenti sono più
facili risultano invece essere, nell'ordine, Gran Bretagna, Belgio,
Danimarca, Irlanda, Olanda. I tassi di disoccupazione di questi paesi,
pubblicati dall'"Economist" (trad. it.: "Il mondo in cifre", ed.
Internazionale) sono rispettivamente del 7,1% (Gran Bretagna), del 9,2%
(Belgio), del 6,1% (Danimarca), del 10,3% (Irlanda), del 5,5% (Olanda).
L'Italia, il paese della difesa ad oltranza del posto di lavoro, registra
guarda caso una disoccupazione pari al 12,3%!!!

Ancora più clamoroso è il confronto con gli Stati Uniti, dove la facilità
con cui si perde il posto di lavoro è proverbiale, e dove il tasso di
disoccupazione è appena del 4,9%. In quattro anni, annotava Mario Giordano
in un libro del 1997 ("Silenzio, si ruba"), negli Usa sono stati creati 12
milioni di nuovi posti di lavoro. Mentre i dipendenti pubblici (che in
Italia sono quasi uguali per numero a quelli americani, con una popolazione
pari alla quarta parte) diminuivano del 11,4%, una ricerca della Fondazione
Agnelli evidenziava come, su 1000 imprese che avevano ridotto i dipendenti,
dopo 10 anni l'11,6% ne aveva di nuovo lo stesso numero, e il 55% un numero
addirittura superiore.

In Usa, ha osservato Michael Novak, in 20 anni sono stati creati 80 milioni
di nuovi posti di lavoro. Nello stesso periodo, in Europa, ne sono stati
distrutti 2 milioni.
Né vale l'obiezione secondo cui i posti di lavoro creati in Usa sarebbero
per lo più "trash jobs", occupazioni sottopagate e poco o nulla qualificate.
I dati riportati da Mauricio Rojas in "Perché essere ottimisti sul futuro
del lavoro" mostrano che, dei nuovi posti, il 48,73% è costituito da lavori
altamente qualificati (manager e professionisti), il 32,82% da lavori
mediamente qualificati (per esempio, esperti, supervisori alle vendite,
addetti a produzioni di precisione, artigiani), e solo il 18,45% da lavori
scarsamente qualificati (manovali, agricoltori, addetti alle vendite,
pulitori). Rojas mostra inoltre come, in Usa, 7 su 10 dei nuovi posti di
lavoro hanno un reddito superiore a quello mediano.
Anche in Inghilterra, se all'indomani della privatizzazione delle
telecomunicazioni furono espulsi in poche settimane 15.000 lavoratori, oggi
nel settore lavorano 20.000 persone in più.

Peraltro, le cifre sull'occupazione potrebbero far passare in secondo piano
il problema, non meno grave, della cronicità della disoccupazione: in tutto
il mondo, scriveva Giordano, meno del 40% dei disoccupati aspetta più di un
anno per trovare un nuovo impiego (ma in Usa è il 15%). In Italia è il
72%!!!

Conclusione: non c'è paese al mondo dove chi ha già un impiego sia tanto
protetto (finché ce l'ha), e chi non ha un impiego sia tanto esposto. "I
principali ostacoli all'impiego - ha scritto Sergio Ricossa - sono le leggi
sul lavoro, il ministro del lavoro e i sindacati che hanno voluto quelle
leggi".

Alberich
16-04-02, 15:23
Originally posted by Felix
studiate, studiate cari studenti, che l'esame non perdona..:D

buona fortuna
;)

Felix
(professione: professore :p)

Grazie.

Cosa insegna, chiarissimo professore?

Claude74
16-04-02, 15:50
Originally posted by Felix
studiate, studiate cari studenti, che l'esame non perdona..:D

buona fortuna
;)

Felix
(professione: professore :p)
aaaaarrrghhhhhhh!!!!....buona fortuna!?!
....Presto, toccate ferro, toccate legno, toccate verde, toccatevi i coglioni.....prendete la prima statuina del buddha che trovate e andatela a seppellire!!!! Ma come buona fortuna!?!
IN BOCCA AL LUPO....CAZZO, IN BOCCA AL LUPO!!!!!!
:fru :fru :fru

Sir Demos
16-04-02, 15:59
:mad:

Sir Demos
16-04-02, 16:03
Scuole elementari, medie e superiori tutte chiuse, Università tutto normale... :mad:

L'esonero è comunque andato Benino, era un "Close Test", tra logica, preparazione e spero un po' di fortuna credo di essere riuscito a concludere qualcosa di degno...

Schianti quel Lupo del Cavolo... Comunque Grazie.

P.S. Alberich non so dalle tue parti, ma a Pg era tutto "schifosamente" normale... Sto scherzando, naturalmente. ;)

Sir Demos
16-04-02, 16:19
Sono d'accordo nel vedere questo sciopero generale, come una reazione sociale all'operato generale del governo Berlusconi; o meglio, anche se i sindacati l'hanno impstato come battaglia sull'art. 18, credo che il successo di tali manifestazioni sia da iscrivere al malcontento popolare che c'è nei confronti dell'operato del premier e della sua maggioranza.

Ci sono comunque anche negli argomenti oggi tanto d'attualità, da fare un paio di considerazioni.

Tempo fa ci fu un Referendum, promosso dai radicali proprio su questi temi che non raggiunse il quorum necessario e fu una chiara testimonianza che il popolo italiano, Usa non Usa, non gradiva.

Fermo restando che sono dell'opinione che il volere individuale, debba essere temperato da considerazioni di carattere generale, e che sia a volte un merito e un dovere del governo quello di andare contro l'opinione pubblica, resta il fatto che non è in questi termini che si può porre una questione così importante.

Che ci sia bisogno di una riforma del mercato del lavoro è cosa risaputa e che questa riforma passi per la perdita di anche qualche diritto da parte dei lavoratori è altrettanto logico.

Secondo me, quello che sta mancando è il bilanciamento della perdita di questi diritti con qualcosa da offrire ai sindacati e ai lavoratori in generale.

Mi riferisco in particolare al Tfr, che è quella somma che matura a favore degli operai e rimane però in pratica come fonte di finanziamento a costo zero all'interno delle aziende.

Ecco, ciò che sarebbe stato più corretto fare, sarebbe stato proporre una modifica dell'art.18 ( non è necessario abolirlo, basterebbe allargare il concetto di giusta causa per i licenziamenti...) e collegare questa importante riforma che va incontro alle esigenze degli imprendoti, ad un altro provvedimento che preveda lo sblocco delle somme del Tfr, magari per far decollare questi benedetti fondi pensione indispensabili per un sistema capitalistico moderno.

Sarebbe stato necessario, riformare gli ammortizzatori sociali, attualmente del tutto inadeguati e ormai "tecnicamente vecchi"...

Non sono un Ministro e non pretendo di entrare troppo nello specifico, ma credo che essenzialemte sia mancata una compensazione per i lavoratori e questo provvedimento così articolato è sembrato un semplice favore a Confindustria che già qualche soddisfazione (Tremonti bis) con questo governo si era tolta...

La Politica è fatta di compromessi, questo governo sembra esserselo dimenticato.

Oggi io sto con i lavoratori.

Ciao.

Alberich
16-04-02, 16:30
Condivido, in linea di massima, la tua analisi, Demos.
Le modifiche dell'articolo 18 vanno compensate con una riforma seria degli ammortizzatori sociali, e il tutto va inserito in una logica più ampia di riforme del mercato del lavoro. E' proprio l'impuntarsi del governo e dei sindacati su quest'unico punto -marginale, in fin dei conti- che dimostra come si cercasse da entrambe le parti la prova muscolare: Berlusconi vuo far capire che è più forte del sindacato, il sindacato vuol far capire che conta ancora.

P.s. quì a Milano tutto tranquillo, pare. L'università era vuota, completamente.

Alberich
16-04-02, 16:32
Originally posted by Sir Demos
L'esonero è comunque andato Benino, era un "Close Test", tra logica, preparazione e spero un po' di fortuna credo di essere riuscito a concludere qualcosa di degno...



Speriamo... io vedrò domani. ma non sono troppo preparato. :confused:

Sir Demos
16-04-02, 16:51
Condivido, in linea di massima, la tua analisi, Demos.

Ritengo indispensabile un'articolata riforma degli ammortizzatori sociali e soprattutto una riforma del Tfr e dei Fondi Pensione, sia perchè è necessaria quanto le riforme sullo statuto dei lavoratori, sia per cercare di tener cdonto degli interessi di Confindustria che quelli Sindacali.

Ciao.

Felix (POL)
17-04-02, 09:07
Originally posted by Alberich


Grazie.

Cosa insegna, chiarissimo professore?

storia contemporanea, in una università dell'America Latina (non è il Venezuela, per fortuna:D).
È da anni che mi sono trasferito qui, ma seguo purtuttavia le vicende italiane con grande interesse...

saluti e in bocca al lupo ;)

Sir Demos
17-04-02, 14:51
Complimenti...:)

Alberich
17-04-02, 15:10
Il mio sogno...

Sir Demos
18-04-02, 02:45
Sognare non costa nulla...;)