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Visualizza Versione Completa : Liberta' Religiosa Non E' Tradizione?



Leonardo (POL)
16-04-02, 11:53
Riporto questi articoli non per fare polemica, ma per evidenziare comunque che anche se sei Etichettato come "Vero Ortodosso", questo non basta se poi il comportamento è sempre quello, e in questo concordo pienamente con la posizione di P.Silvano.
Buona lettura:

RUSSIA
La parrocchia di Vladimir sostiene p. Stefano Caprio
Mosca (Fides) – Riportiamo il testo del Comunicato della Parrocchia Cattolica della città di Vladimir, in seguito alla revoca del visto al parroco Stefano Caprio (Traduzione a cura dell’Agenzia Fides).
Il 16 aprile 2002 alle ore 15.00 si terrà nella parrocchia del S.Rosario della Madre di Dio della Chiesa Romano-cattolica di Vladimir (ulitsa Gogol, 12) una conferenza-stampa durante la quale verrà presentata la dichiarazione della comunità cattolica di Vladimir, che conterrà un’informazione generale sulla situazione creatasi e verrà proposta un’interpretazione giuridica della espulsione di fatto dalla Russia del parroco della comunità, il cittadino italiano e sacerdote Stefano Caprio.
P. Stefano Caprio è dal 1993 parroco della parrocchia del S.Rosario, fondata nel 1891 e ricostituita su iniziativa della comunità cattolica di Vladimir nel 1992. Nel periodo della permanenza di p. Stefano Caprio come parroco è stata restaurata la chiesa, la casa parrocchiale, è stato rimesso a posto il territorio della parrocchia. P. Stefano Caprio ha svolto una grande attività di educazione delle giovani generazioni a Vladimir. Sotto la sua guida è stato preparato un progetto finalizzato all’apertura di un Centro per l’infanzia e la gioventù, sostenuto dall’Amministrazione comunale di Vladimir e della città tedesca di Erlangen, dai rappresentanti dell’arcidiocesi ortodossa di Vladimir e da altre confessioni religiose. In parrocchia si organizzano concerti di musica classica, mostre di artisti professionisti, di fotografi e di ragazzi delle scuole. P. Stefano organizza regolarmente azioni umanitarie per gli istituti correzionali della regione di Vladimir, tanto da essere stato insignito di una medaglia al valore in occazione dei festeggiamenti per i 120 anni degli Istituti di pena in Russia. Ha sostenuto materialmente le spese per la costruzione di una chiesa ortodossa nel territorio di un carcere di Vladimir. P. Stefano partecipa attivamente alle attività della Fondazione "Ematologia: carità e sostegno", organizzando raccolte di fondi e medicinali per la cura dell’emofilia, della tubercolosi, della fibrosi cistica e altre malattie, per un valore di diversi milioni di dollari.
Il 5 aprile 2002 in occasione di un viaggio in Italia, passando dall’aeroporto di Mosca "Sheremetjevo-2", i collaboratori del Servizio federale di frontiera hanno asportato senza alcuna spiegazione il visto multiplo, che dà il diritto di entrata e di uscita dalla Russia per il periodo di un anno. Tale fatto è stato rilevato dallo stesso p. Caprio soltanto all’arrivo all’aeroporto di Milano, dopo di che egli si è recato immediatamente al Consolato russo a Milano per chiarire le cause dell’accaduto. Secondo le parole dei collaboratori del Consolato, poi confermate dal portavoce del Servizio federale di frontiera, il general maggiore S. Ivanenko, p. Caprio è stato inserito in una lista di persone a cui è stato proibito l’ingresso in Russia.
In seguito a tali azioni, che noi giudichiamo prive di fondamento legale, nei confronti di p. Caprio e che hanno portato all’interruzione della sua permanenza sul territorio della Russia e all’impossibilità di un nuovo ingresso, viene messa a rischio la realizzazione del progetto del Centro per l’Infanzia e la Gioventù, e i parrocchiani sono privati della possibilità di soddisfare pienamente le proprie esigenze spirituali.
Vista la situazione, la Parrocchia del S.Rosario della Madre di Dio della Chiesa Romano-cattolica a Vladimir dichiara di essere intenzionata a prendere tutte le misure necessarie per il superamento dell’incidente e per il ristabilimento dei diritti lesi del parroco e della parrocchia stessa.
Per informazioni ulteriori rivolgersi al: +7-0922-325094 (tel/fax), o +7-0922-323168, +7-0922-325894. e-mail: rosary@vtsnet.ru
Il Consiglio parrocchiale

LA LIBERTA’ DI COSCIENZA IN RUSSIA E’ IN PERICOLO!
Dichiarazione del metropolita Tadeusz Kondrusiewicz

Gli avvenimenti degli ultimi tempi, riguardanti la condizione della Chiesa Cattolica in Russia, obbligano a riflettere sul serio pericolo che incombe sulla libertà di coscienza nel nostro paese.
Da una parte, la Costituzione della Federazione Russa (art.28) e la legge federale "Sulla libertà di coscienza e le organizzazione religiose" (art.3, §1) garantiscono ai cittadini della Russia la libertà di confessione religiosa.
D’altra parte, le azioni intraprese negli ultimi mesi contro la Chiesa Cattolica non soltanto sono rivolte contro dei cittadini della Federazione russa di confessione cattolica, ma contraddicono in modo palese la stessa legislazione russa. Purtroppo le strutture statali e pubbliche atte alla sorveglianza sul rispetto della stessa non prestano a ciò la dovuta attenzione, il che è possibile causa di conflitti interreligiosi e interetnici.
"No alla libera attività dei cattolici nel nostro paese… Non offendete il nostro popolo con la presenza dei cattolici": è l’appello al Presidente della FR Vladimir Putin da parte del Consiglio Diocesano di Pskov, insieme all’Arcivescovo di Pskov e di Velikye Luki, Evsevij, per protesta contro la costruzione di una chiesa cattolica a Pskov (v. Messaggero della Diocesi di Pskov "Blagodatnye Luchi" n.2 (59) 2002, p.4). Con nostra sorpresa, tale appello non ha finora prodotto alcuna reazione da parte delle autorità, e in particolare della procura.
I numerosi picchettaggi, anche davanti alle chiese cattoliche, con slogan offensivi nei confronti dei cattolici, sono stati pure accolti con il silenzio. La prossima manifestazione programmata per il 28 aprile avrà un carattere nazionale. Tra l’altro, nella legge federale "Sulla libertà di coscienza e le organizzazioni religiose" è detto chiaramente che "è proibita l’organizzazione di manifestazioni pubbliche e la diffusione di testi e immagini che offendano i sentimenti religiosi" (art. 3, §6).
La privazione immotivata all’aeroporto "Sheremetjevo-2" del visto multiplo per l’ingresso in Russia al sacerdote Stefano Caprio, cittadino italiano, al quale le autorità in più di 12 anni di servizio in Russia non hanno avanzato alcuna pretesa, ha suscitato sentimenti di profonda offesa in molti cittadini russi di fede cattolica, rimasti senza guida spirituale.
Provoca preoccupazione anche il progetto di legge attualmente in discussione sulle organizzazioni religiose tradizionali, che nel caso di approvazione porterebbe a divisioni all’interno della società e alla violazione della norma costituzionale sulla parità di fronte alla legge di tutte le organizzazioni religiose (Costituzione della FR, art. 14, §2).
Questi e altri avvenimenti sono difficili ormai da spiegare come semplici coincidenze fortuite. Tutto ciò porta a pensare che sia in atto una campagna organizzata contro la Chiesa Cattolica. Tale sviluppo degli eventi può portare a conseguenze imprevedibili.
Come Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici della Russia, è mio dovere esprimere una decisa protesta in rapporto alla violazione dei diritti costituzionali dei cattolici russi alla libertà di coscienza, che si fonda sulla dignità della persona umana.
Con un sentimento di seria preoccupazione, mi rivolgo agli organi del potere statale della Federazione Russa, all’opinione pubblica russa e internazionale e soprattutto alle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, con l’appello a fare tutto il possibile per difendere la libertà religiosa e impedire qualunque forma di discriminazione in questo campo.
Con la speranza di essere ascoltati
Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz
Metropolita a Mosca
Presidente della Conferenza
dei vescovi cattolici della Russia
Mosca, 15 aprile 2002

Come non vedere in queste righe il collegamento ancora forte tra stato e chiesa e questo alla faccia di tutti i bei discorsi sulla tradizione ortodossa.

vescovosilvano
16-04-02, 13:54
Cari interlocutori,
parlando nin solo a titolo personale ma anche nella mia veste di Presidente della ACo - Associazione dei Cristiani Ortodossi in Italia (Giurisdizioni Tradizionali) posso dichiarare con fermezza quanto segue, riservandomi di studiare l'opportunità che la ACO esprima i suoi convincimenti in un documento ufficiale:
1 - La Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica, Unica Santa ed Ortodossa è la Chiesa Ortodossa (oggii solo Orientale, anche se potenzialmente Universale), là ove essa ha conservato immacolati i Dogmi Apostolici e Conciliari, la corretta prassi sacramentale ed ecclesiale, la vita ecclesiastica conferme a Cristo, secondo l'insegnamentoi dei Padri.
2 - Questo escude ogni possibile compromesso in materia di fede con gli eterosossi che sono, di fronte alla Chiesa, eretici.
E' invece da auspicare il dialogo che possa portare gli erranti ad avvertire nella loro coscienza l'errore - dialogo basato sul fondamento della Sacra Scrittura e della Tradizione ecclesiastica, testimoniata dai Padri e dai Concili - e tornare all'Unità della Santa Chiesa Cattolica Ortodossa.
3 - Altra cosa è invece il rapporto tra le confessioni religiose e lo stato laico. Lo stato laico deve assicurare a tutti i suoi cittadini piena libertà di espressione religiosa, ove questa non violi le norme costituzionali di una corretta convivenza civile. >Pertanto lo Stato laico deve consentire a tutti la libertà di credere o di non credere, di cambiare religione, di diffonderla con tutti i mezzi leciti (ovverosia quei mezzi che sono rispettosi della libertà di coscienza, che non usano strumenti di plagio, o non si servono di favori materiali in cambio di adesioni ecclesiali).
Pertanto il vero ortodosso si dissocia dalle interferenze degli stati a maggioranza ortodossa nell'attività della Chiesa Cattolica o di altre Chiese, allo stesso modo in cui esige per se stessa le stesse garanzie nei paesi ove l'ortodossia non è maggioritaria.
4 - Non solo, ma siccome un diritto non è tale dove non vi è concreta possibilità di esercitarlo - lo stato laico deve adoprarsi a che tutte le chiese, anche quelle sprovviste di mezzi, abbiano la possibilità di esercitare il culto e le altre iniziative religiose, se necessario con contribuzione pubblica.
5 - Insieme ripudiamo l'attività di quelle organizzazioni che sotto il pretesto della religione ospitano attività che vanno dalla prostituzione, al plagio, al terrorismo. Contro queste, mediante l'attività di una libera magistratura, lo stato deve agire in sede penale.

Penso di essere stato chiaro.
Silvano