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stefanog
19-04-02, 14:34
Storia ebraica e del giudaismo :note sull'opera di Israel Shahak
di Ahmed Rami


Israel Shahak è uno dei numerosi 'scampati' all'"olocausto" .Nato a Varsavia nel 1933, passa la sua infanzia nel campo di Bergen-Belsen .Nel 1945, emigra in Israele e presta il servizio presso l'esercito israeliano Tsahal .Difensore dei diritti dell'uomo ,collabora alla pubblicazione Haaretz ed attacca l'oscurantismo religioso ebraico e la sua influenza nella vita dello Stato d'Israele .E' stato rettore dell'Università di Gerusalemme e Presidente della Lega Israeliana per i diritti dell'uomo (quella contro cui dovrebbe scagliarsi il sionista Pannella dal momento che si schiera con lo Stato razzista israeliano) .
Ebreo e 'israeliano' ,egli è dunque etnicamente irreprensibile e 'politicamente corretto' .
Tutto inizia nel 1960 ,quando Shahak è testimone di un incidente che lo segnerà profondamente .In un quartiere di Gerusalemme un cristiano, quindi un non-ebreo (goj), si accascia a terra bruscamente vittima, sembra, di una crisi cardiaca .Pregato di porre il proprio telefono a disposizione per chiamare un'ambulanza, un ebreo religioso si rifiuta, invocando la Halakha che gli impedisce di salvare un non-ebreo nel giorno del Sabbat .
Shahak interroga poco dopo i membri della Corte rabbinica di Gerusalemme; questi membri vengono nominati dallo Stato di Israele. Questi rispondono che la persona che ha rifiutato l'utilizzo del telefono HA AGITO CONFORMEMENTE ALLE LEGGI RELIGIOSE ED ESSI SI RIFERISCONO AL COMPENDIO DELLE LEGGI TALMUDICHE .
Le autorità rabbiniche tanto in Israele quanto nella diaspora non hanno mai fatto marcia indietro e hanno sempre rifiutato di modificare o sopprimere la minima prescrizione sabbatica .E' dunque vietato ad un ebreo profanare il giorno del Sabbat per salvare un non-ebreo .
Per contro ,la violazione del Sabbat è consentita per salvare un ebreo .Sconcertato e scandalizzato da questa discriminazione razzista ,Shahak si mette a studiare le leggi talmudiche .Ci rivela il frutto di trent'anni di ricerche e di un mezzo secolo di vita nella "terra promessa" .
Dalla Dichiarazione di Balfour che promette ai sionisti "l'insediamento di un focolaio nazionale ebraico senza arrecare pregiudizio ai diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche insediate in Palestina" -dunque uno Stato pluralista- si è giunti al consolidamento di uno Stato le cui leggi e regolamenti sono fortemente impregnati dell'ideologia dei rabbini ortodossi ,espansionistica (il Grande Israele) e praticante l'apartheid e la xenofobia .Shahak scopre che vi sono delle categorie di cittadini :gli ebrei e i non-ebrei (drusi e arabi); questi ultimi non godono nè del diritto al lavoro nè del diritto di residenza ,nè dell'uguaglianza davanti alla legge .
Il lettore francese sottolineerà che i rappresentanti del popolo eletto che si lamentano di aver avuto le carte con stampato la parola "ebreo" sotto Vichy e in Unione Sovietica ,impongono attualmente in Israele carte di identità ove non figura mai la nazionalità israeliana ma la menzione sia "ebreo" ,sia "arabo" ,sia "druso" .Il criterio è dunque razziale o etnico. Tutte le richieste introdotte presso il ministero dell'Interno in Israele per sopprimere queste menzioni discriminatorie e sostituirvi l'indicazione della nazionalità israeliana sono state vane .
In Israele ,gli ebrei costituiscono dunque bene una categoria di cittadini privilegiati e la fonte di queste disposizioni giuridiche è il Talmud ,che impregna la vita sociale ed anche le relazioni diplomatiche .
Qualche anno fa ,Alfred Lilienthal ,ebreo non sionista ,con le medesime convinzioni umaniste di Shahak ,riprende le dichiarazioni dell'Alta Corte dello Stato di Israele del gennaio 1972 :Non esiste una nazione israeliana diversa dal popolo ebreo residente in Israele e nella diaspora . Secondo questa legge ,sottolinea Lilienthal ,un ebreo può diventare cittadino di Israele in un minuto dal momento in cui ha messo piede sul suolo del Paese ;ma questo statuto può essere tolto in ogni momento ad un arabo anche se nato nel Paese abitato dai suoi antenati da più millenni .
Dal 1948,gli espropri e le espulsioni di centinaia di migliaia di Palestinesi si sono succeduti senza sosta .Lo Tsahal fa saltare le case e radere al suolo i villaggi mentre gli abitanti sono nei campi .Israele non è che UNA DEMOCRAZIA PER I SOLI EBREI .Per gli altri ,è un regime dispotico e xenofobo che pratica l'apartheid .Lo scrittore Yoram Bar Porath dichiarava nel 1972 :I dirigenti israeliani hanno il dovere di spiegare al pubblico un certo numero di fatti lasciati progressivamente nell'oblio :che non vi è nè sionismo nè insediamento del popolo ebraico senza evizione degli arabi e di esproprio delle loro terre.
Nel 1948 e '49 ,Israele ha adottato l'Emergency Defense Regulations dell'esercito britannico che dà l'autorizzazione ad entrare in qualsiasi casa ,in qualunque ora del giorno e delle notte ;distruggere un'abitazione 'sospetta' ,confiscare le proprietà private ed espellere gli abitanti fuori dal territorio .Queste disposizioni senza uguali nei Paesi CIVILIZZATI (altro che palestinesi pezzenti...) ,hanno permesso l'esproprio e la deportazione di centinaia di migliaia di arabi che vivevano a casa loro .
In questo periodo la lobby sionista negli Stati Uniti faceva credere che i palestinesi si rallegravano dei benefici apportati dalla democrazia israeliana che, sottolineamolo, non sarebbe mai esistita senza I MILIARDI DI DOLLARI CONCESSI OGNI ANNO DAGLI USA, senza parlare delle riparazioni tedesche (bell'affare l'"olocausto" ,vero ???) .
Shahak precisa che gli espropri e le espulsioni non sono state rese possibili che appoggiandosi sulla Halakha (insieme delle leggi religiose scritte che ispirano le leggi israeliane) che vieta agli ebrei di vendere un bene immobiliare a un non ebreo. La locazione di un immobile a un goy è perciò concessa a condizione che questo immobile non venga utilizzato come abitazione ma da magazzino o da deposito .E' vietato affittare ai gentili più di due case contigue .Secondo i prrecetti di Maimoniche .il soggiorno temporaneo di uno straniero è autorizzato solo alla condizione che egli soddisfi i sette precetti noachidi .Tutto è perciò una questione di rapporti di forza .Se gli ebrei sono abbastanza potenti ,il dovere religioso è di espellere i gentili ,all'occorrenza i palestinesi .Il Talmud ripete a loro diritto le esortazioni allo sterminio contenute nella Torah nei riguardi dei Cananei e degli Amalecidi .Questi genocidi biblici ,sottolinea Shahak ,vengono invocati dagli attuali rabbini per giustificare i numerosi massacri delle popolazioni arabe da parte degli israeliani [Deir Yassir ,Quneita ,ecc...].Conformemente all giudaismo ,la morte di un ebreo è un crimine capitale e uno dei tre peccati abominevoli insieme all'adulterio e all'idolatria .Ma tutto cambia quando la vittima è un goy .L'ebreo che uccide un goy si rende colpevole unicamente di un peccato contro "La Legge Divina", non punibile da un Tribunale .
L'ebreo che causa direttamente la morte di un goy non si rende colpevole di nessun peccato .[In Israele l'obiezione di coscienza è vietata] .
Secondo la giurisdizione ebraica ,un goy omicida deve essere giustiziato ,a prescindere che la vittima sia ebrea o meno.Invece se la vittima è un goy e l'omicida un ebreo o un convertito al giudaismo ,quest'ultimo non viene punito .
Nel 1973 ,rivela Shahak ,il Comando della Regione centrale dell'esercito israeliano distribuisce ai soldati un libretto che menziona :Quando le nostre forze incontrano dei civili in tempo di guerra o durante un inseguimento o un raid ,sicuri del fatto che questi civili siano nell'impossibilità di nuocere alle nostre truppe ,allora ,conformemente alla Halakha ,essi possono e devono essere uccisi .In nessun caso ci si può fidare di un arabo ,anche se dà l'impressione di essere civilizzato. In tempo di guerra ,le nostre truppe all'assalto non sono solamente autorizzate ,ma tenute dalla Halakha ad uccidere anche i civili pacifici ,cioè i civili pacifici in apparenza .
Da tutti i casi in cui gli ebrei hanno assassinato degli arabi non combattenti in un contesto militare e paramilitare ,come quello di Kafr Qasim nel 1956 ,un massacro di massa ,gli assassini sono stati immediatamente liberati o hanno ricevuto pene estremamente leggere ,o ,ancora ,hanno beneficiato la rimessa della pena che ha ridotto la loro condanna a circa nulla .ùShmu'el Lahis ,responsabile del massacro di 50 0 75 arabi imprigionati in una moschea dopo l'occupazione del loro villaggio da parte dell'esercito israeliano durante la guerra del 1948-1949 ,ha beneficiato di una amnistia completa di grazia all'intercessione di Ben Gurion .Il personaggio diviene un giurista reputato ,e ,nel 1970 ,viene nominato direttore generale dell'Agenzia ebraica [Uccifio esecutivo del movimento sionista] .Nel 1978 ,i fatti concernenti il suo passato sono stati discussi nella stampa israeliana ,ma nessuna autorità rabbinica ha contestato la sua amnistia nè l'opportunità della sua nomina .Numerosi terroristi sionisti hanno accesso al posto di ministro o di primo ministro :Itzhak Shamir ,organizzatore dell'assassinio di Lord Moyne e del conte Folke Bernadotte ,Menaghem Beghin ,Moshe Dayan ,Itzak Rabin ,Levi Eskhal ,tutti responsabili del massacro di centinaia di palestinesi .Secondo il Talmud ,un gentile caduto in un pozzo non può essere soccorso .Il famoso precetto "Uccidi il migliore dei gentili" non è valido che in tempo di guerra. Quest'odio verso i gentili ,che è d'origine talmudica ,è stato sempre nascosto dai media ma ,precisa Shahak ,dalla Guerra dei Sei Giorni (1967) ,questi precetti inumani sono stati invocati alla televisione israeliana dai coloni ebrei che sfruttavano il lavoro degli arabi e particolarmente quello dei bambini .I capi religiosi del Gush Emunin hanno a loro volta invocato questi comandamenti per giustificare l'assassinio di sindaci palestinesi .Secondo loro ,le prescrizioni divine ingiungono loro ad espellere gli arabi dalla Palestina .
Potrei continuare ma mi fermo qui per ragioni di tempo e perchè ritengo che quanto sopra scritto basti per gettare una luce sulla vera natura del sionismo e quindi dello stato di Israele .