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Visualizza Versione Completa : maccartismo



spacca
20-04-02, 13:26
Periodo della vita pubblica americana che prende il nome dal senatore Joseph Mc Carthy che fu a capo della Commissione per le attività antiamericane voluta dal Congresso degli Stati Uniti nell'immediato secondo dopoguerra per indagare sulla cosiddetta infiltrazione e influenza dei comunisti nelle istituzioni statali. Istituita all'inizio della Guerra fredda nel 1947, la Commissione lavorò con grande zelo sino alla metà degli anni cinquanta contribuendo a creare nel paese un pesante clima di isteria e sospetto che finì per colpire, non tanto e non solo i comunisti (che per altro costituivano una sparuta minoranza nella società americana), quanto molte personalità progressiste (soprattutto intellettuali), che non avevano altra colpa se non quella di credere nei principi di libertà e democrazia che stanno alla base della costituzione degli USA.

Questa Caccia alle streghe (come fu polemicamente battezzata) non risparmiò Hollywood e il mondo dello spettacolo, anzi si accanì in modo particolare contro quegli attori, registi, sceneggiatori, ecc.., sospettati di essere comunisti o di esserlo stati. Per guadagnarsi l'accusa di comunismo era sufficiente aver diretto film di impegno civile e su tematiche sociali o averne scritto la sceneggiatura, ma a volte bastava molto meno, come l'amicizia o la frequentazione di persone sospette.

Il Cinema americano fu investito da un'ondata di paranoia inquisitoria che stroncò il filone di realismo sociale da poco inaugurato e che portò all'imprigionamento di alcuni (i famosi Dieci di Hollywood) e al licenziamento e all'emarginazione di tantissimi altri (vennero redatte vere e proprie Liste nere). Registi e attori come W.Wyler, J.Huston, A.Litvak, H.Bogart, K.Hepburn espressero il loro dissenso nei confronti di questa offensiva illiberale, C.Chaplin e J.Losey preferirono andarsene in volontario esilio, E.Kazan, E.Dmytryk, S.Hayden sfuggirono a probabili incriminazioni accusando ex-amici e colleghi.

Solo negli anni settanta la società americana ha cominciato a confrontarsi con questa oscura pagina del proprio passato, facendo autocritica e riabilitando molte vittime di quell'infausta stagione. Proprio in quel periodo intanto Hollywood andava rivisitando il maccartismo in chiave di polemica denuncia, con film come Come eravamo (S.Pollack, 1973) e Il prestanome (M.Ritt, 1976).

20-04-02, 13:32
C'è un film, tratto da un'opera teatrale di Arthur Miller, sul maccartismo. Mando una recensione.

LA SEDUZIONE DEL MALE

Il contagio della paura
genera mostri

di PAOLO ZEFFERI


Intolleranza, sospetto, persecuzione, paura. E' questo il teorema intorno a cui si sviluppa La seduzione del male, il film di Nicholas Hynter tratto dalla piéce teatrale di Arthur Miller Il crogiuolo, portato sugli schermi dalle star Daniel Day-Lewis e Wynona Ryder. Protagoniste del film sono le streghe della città americana di Salem. Le streghe di fine Seicento, perseguitate e destinate alla purificazione dal male attraverso il fuoco: le loro vicende, la loro persecuzione, insomma la caccia alle streghe, in tutto il suo significato metaforico, costituivano l'elemento chiave del dramma di Miller, l'aspetto in grado di dargli spessore e forza.
Ma i tempi cambiano, e se il Crogiuolo era la sdegnata metafora dell'era del maccartismo, rinvigorita proprio dal suo significato sociale, dal suo valore politico, La seduzione del male è un dramma dell'era del politically correct, in cui prevale, come ha spiegato lo stesso regista, non la caccia alle streghe, ma l'idea della paura che, simile a un virus, nasce, si sviluppa e si diffonde in tutta la comunità. Ed è proprio la comunità, conclude Hynter, a creare il diavolo.

La prospettiva è dunque leggermente diversa, così come il clima: lì vibratamente polemica e appassionatamente politica, qui quasi privato di significati simbolici, contestualizzato storicamente ma svuotato della sua linfa vitale. Attualizzare la caccia alle streghe del senatore McCarthy vista con gli occhi di Arthur Miller nell'America - o meglio nel mondo occidentale di oggi - poteva diventare davvero una sfida affascinante, per quanto certamente non facile da affrontare. Hynter, però, si limita a costruire un bel contenitore, in cui può contare su una sceneggiatura decisamente superiore alla media (firmata dallo stesso Miller) unita a una notevole cura nelle ambientazioni, nei costumi, nella costruzione delle scene.

Ma se la costruzione formalmente resta in piedi, tutto vacilla se si considera la prova degli attori, a partire proprio dai due protagonisti, la cui recitazione accademica, formale e priva di spessore può essere utilizzata come l'icona più adeguata per descrivere tutto il film.

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Österreicher
20-04-02, 13:44
Ragazze, perdonatemi ma non ho letto una riga di quello che avete scritto. Ora devo staccare.... ma consentitemi di mandarvi un mega abbraccio virtuale. Ben ritrovate.
Paolo

Pieffebi
25-04-02, 17:40
Il maccartismo era contemporaneo allo stalinismo, ai suoi crimini, ai suoi delitti infami. Dopo la sconfitta del nazionalsocialismo, innanzi all'America si presentava un nuovo grande male, che era stato fino a poco prima un alleato contro Hitler e Mussolini.
Per quanto assai detestabile e indubbiamente illiberale, il maccartismo è stato come una brutta influenza (dei nostri giorni) se paragonato al cancro maligno del comunismo totalitario internazionale.

Saluti liberali.

26-04-02, 14:15
Non riesco a capire, signorina Spacca, poco tempo fa avevo risposto ad un suo messaggio sul forum principale e adesso non ritrovo più quel messaggio mentre, invece, ritrovo lei sospesa.

La cosa, creda, mi dispiace molto. Spero di non esserne stata l'indiretta e, comunque, involontaria causa.

Meste cordialità.