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tziku
20-04-02, 15:42
www.unionesarda.it

Chiederò al Governo l’invio dei soldati nell’Isola

Cicu: via libera a “Forza Paris 2”

Lo Stato risponde alla richiesta di aiuto della Sardegna contro la criminalità: la conferenza regionale sull’ordine pubblico, presieduta dal ministro dell’Interno Claudio Scajola, si terrà l’8 maggio a Cagliari. Lo ha annunciato ieri il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu che il primo maggio guiderà la visita a Cagliari del nuovo generale del carabinieri Guido Bellini. «Sono segnali che testimoniano la volontà dello Stato di fare qualcosa di concreto per i sardi». Sulla proposta di una seconda Forza Paris, lanciata da Confindustria, Cicu assicura: «La porterò io stesso al Governo». Per la prima volta, dunque, gli appelli dei sardi vengono raccolti dal Governo: lo Stato scende in campo, dichiarando guerra a chi si nasconde dietro gli attentati e le minacce, alimentando un clima di violenza che mette in pericolo lo sviluppo economico dell’Isola. «La gente chiede la tutela dello Stato, dimostrando fiducia nelle istituzioni - dice Cicu - dobbiamo fare di tutto per dare risposte concrete impegnandoci, assieme agli amministratori locali, a rilanciare gli strumenti di sviluppo nei paesi più a rischio della Sardegna».

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Il sottosegretario alla Difesa illustra il piano del governo contro la criminalità in Sardegna

«Sì a una nuova Forza Paris»
L’annuncio di Cicu: Scajola a Cagliari l’8 maggio

La Sardegna chiede aiuto contro la criminalità e la risposta dello Stato non si fa attendere: la conferenza regionale sull’ordine pubblico, che sarà presieduta dal ministro dell’Interno Claudio Scajola, si terrà l’8 maggio a Cagliari. Lo ha annunciato ieri il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu, a cui è affidata un’altra importante missione nell’Isola: il primo maggio, in occasione della sagra di Sant’Efisio, accompagnerà in città il nuovo generale dell’Arma, Guido Bellini. «È la sua prima visita da comandante generale - spiega Cicu - un segnale forte che il Governo vuole dare alla Sardegna: la presenza a Cagliari del generale Bellini e qualche giorno dopo dello stesso ministro Scajola testimoniano la volontà dello Stato di fare qualcosa di concreto per i sardi». Sulla proposta, lanciata da Confindustria, di una seconda Forza Paris assicura: «La porterò io stesso al Governo».
A chiedere l’intervento dello Stato sono stati sindaci, imprenditori, cittadini finiti nel mirino di una criminalità sempre più spavalda e minacciosa: le bombe contro le caserme, gli attentati agli amministratori locali e gli atti intimidatori sono la spia di un malessere che non può più passare inosservato. E per la prima volta gli appelli dei sardi vengono raccolti dal Governo: lo Stato scende in campo, dichiarando guerra alla criminalità. Anche in Sardegna.
Vuol dire che la situazione è davvero preoccupante?
«Non facciamo sensazionalismo, sarebbe sbagliato. Guardiamo invece alla società civile che ci chiede un maggiore impegno: è nostro dovere dare ascolto al grido d’aiuto della gente, al di là dei campanelli d’allarme e delle statistiche. Dobbiamo essere capaci di rispondere a queste richieste, garantendo serenità alle popolazioni. Per questo il caso Sardegna ha tutta l’attenzione del Governo».
In che modo si interverrà?
«La conferenza sull’ordine pubblico sfocerà in un piano d’azione, che terrà in considerazione le reali necessità manifestate dai diversi territori. È importante non perdere di vista due obiettivi: la tutela e la garanzia dei cittadini e lo sviluppo economico. In Sardegna la criminalità, pur essendo a bassa intensità, nuoce allo sviluppo economico».
Cosa ne pensa della proposta di una seconda Forza Paris, lanciata dagli industriali sardi?
«Il fatto che la richiesta arrivi dal presidente della Confindustria dimostra che c’è fiducia nelle forze armate e dell’ordine. Forza Paris è stata un’esperienza straordinaria: basta la presenza più forte e decisa delle istituzioni nei territori per creare un deterrente e ottenere ottimi risultati. La gente vuole sentirsi protetta e sentire la presenza delle istituzioni, noi abbiamo il dovere di fare il massimo anche perché serenità significa anche sviluppo economico e industriale».
Condivide dunque la proposta?
«Non solo l’accolgo ma me ne farò portavoce al ministro della Difesa e con i vertici militari, perché sarà un impegno dell’Esercito coordinato con le forze di polizia. Ne parleremo, assieme al ministro Scajola, durante la conferenza regionale sull’ordine pubblico ma personalmente mi impegnerò per aprire un confronto con le espressioni della società civile e delle istituzioni».
Quale sarà il suo ruolo?
«Essendo sardo seguirò la vicenda da vicino per portare elementi utili a Roma e alle istituzioni coinvolte: sentiremo se questa proposta di una seconda Forza Paris è condivisa da tutte le amministrazioni. Per ora dunque la prendiamo seriamente in considerazione e sarà tema di discussione nella conferenza presieduta da Scajola».
È sicuro di incassare il sì del Governo?
«Il ministero della Difesa è attentissimo alle esigenze della società civile, soprattutto quando queste manifestano grande fiducia nelle istituzioni. Aver fiducia non solo nelle forze dell’ordine ma anche nell’esercito è il primo elemento per combattere la criminalità, è una base di partenza solida. Sapere che sul territorio c’è lo Stato, anche non in divisa, può bastare: è la società che lo chiede, ed è importante perché vuol dire che non si percepisce quella presenza come un’occupazione».
La Sardegna chiede allo Stato un impegno forte e deciso: sarà così?
«Viviamo in un momento delicato con 10mila uomini dell’Esercito impegnati all’estero in missioni internazionali e quattromila in Italia, con funzione di ordine pubblico a difesa degli obiettivi sensibili. L’Esercito sta facendo un grande sforzo per la sicurezza e la garanzia dei cittadini, l’Arma dei carabinieri è molto attenta, in particolare alla Sardegna, dove in quest’ultimo periodo si sta dedicando alla soluzione di vari problemi con grande impegno di uomini, risorse e lavoro».
E il Governo?
«Faremo di tutto per portare tranquillità alla Sardegna. Ma assieme al lavoro delle forze dell’ordine, e se sarà necessario delle Forze Armate, dovrà esserci un impegno preciso e mirato da parte di tutte le amministrazioni locali per risolvere i problemi che ancora oggi gravano sull’Isola, rallentandone lo sviluppo. Ci batteremo quindi per assicurare ai sardi le infrastrutture indispensabili per la sua crescita economica e industriale». [Carla Raggio]