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Visualizza Versione Completa : La Lega cresce in Emilia, Toscana e Lazio



carlomartello
12-04-09, 17:33
ROMA — Il Pd è in allarme. A Firenze e Bologna, storiche roccaforti del centrosinistra (con l’eccezione della vittoria di Giorgio Guazzaloca nel 1999 nel capoluogo emiliano), il centrodestra alle amministrative è in netto recupero. Secondo i primi dati non ancora ufficiali che emergono dai sondaggi Ispos e Swg, il Pd resta comunque in vantaggio. Ma dà segni di affaticamento. Nella città toscana Matteo Renzi, candidato del centrosinistra, è in bilico intorno a quel 50% che darebbe il successo al primo turno. E giorno dopo giorno aumentano i consensi per Giovanni Galli, ex portiere della Fiorentina candidato del Pdl. «E ancora Berlusconi di fatto non è sceso in campo direttamente per sostenerlo», os*servano i sondaggisti. Inoltre, «c’è un forte malcontento nell’elettorato di centrosinistra ».

Da Firenze a Bologna: qui Flavio Delbono, che corre per il Pd, è accreditato al massimo del 45-46%, mentre Guazzaloca, a capo di una lista civica appoggiata dell’Udc, e Alfredo Cazzola, alla guida di un’altra lista civica sostenuta dal Pdl, insieme superano il 40%. Una partita da giocare, dunque. E la decisione del sindaco Sergio Cofferati di non ricandidarsi alle amministrative, ma di presentarsi per le Europee, potrebbe avere un effetto negativo sull’elettorato di centrosinistra. Ma soprattutto dietro il recupero del centrodestra nelle zone tradizionalmente rosse, ci sarebbe secondo Ipsos un dato sorprendente: un piccolo e imprevisto exploit della Lega in Emilia, Toscana e anche nel Lazio. I ricercatori in un primo momento avevano pensato a un errore o a un’anomalia statistica. Ma ulteriori verifiche hanno confermato il trend positivo del Carroccio.

La fotografia che emerge dai sondaggi è comunque ancora frammentaria. E il premier Silvio Berlusconi, per quanto soddisfatto, è prudente: prima di esultare ci sono da verificare l’effetto- terremoto sulle intenzioni del partito».

di voto e le conseguenze dell’eventuale accorpamento di election day e referendum (cioè i cosiddetti «trascinamenti » degli elettori da una parte o dall’altra). Ma la tendenza generale sembra chiara. Il Pdl non solo recupera alle amministrative nelle città «rosse», ma cresce alle Europee quasi ovunque ed è attualmente al 42-43%, dato nettamente superiore rispetto al 38% delle ultime politiche. E superiore anche alla somma dei voti previsti separata*mente per An e Forza Italia. Insomma, la nascita del nuovo partito sembra aver richiamato nuovi elettori.

Il Pd, che alle politiche aveva superato il 33%, invece soffre quasi ovunque e pare molto sotto a quel 30% che l’ex segretario Walter Veltroni indicava come soglia minima per la sopravvivenza del partito. Alle amministrative il quadro è ancora più complicato: le liste civiche rischiano di erodere più consensi al Pd che al Pdl. E anche i «grillini» rappresentano nelle realtà locali una piccola insidia solo per il centrosinistra. L’Italia dei Valori va invece benissimo nei sondaggi per le Europee, dove il traino del leader Antonio Di Pietro è molto efficace: le prime rilevazioni danno il partito dell’ex magistrato intorno al 9% rispetto al 4,4% delle politiche. A livello amministrativo, dove però i politici locali non hanno certo il carisma di Di Pietro, l’Idv è su livelli ben inferiori. L’Udc sembra in leggera crescita. La sinistra radicale invece divisa nella lista Sinistra e Libertà e nell’alleanza fra Rifondazione e Comunisti italiani è ancora lontana dalla quota di sbarramento.

Paolo Foschi
12 aprile 2009

http://www.corriere.it/politica/09_aprile_12/foschi_lega_emilia_toscana_lazio_pd_d30554d8-2734-11de-8b6f-00144f02aabc.shtml


carlomartello

King Z.
12-04-09, 23:58
Se la Lega invece di sostenere Galli propone un suo candidato a Firenze probabile che gli dia il voto.Sarebbe un voto fine a se stesso non voterei mai a livello nazionale chi sostiene Berlusconi ma andassero da soli potrei buttare via il voto invece che in una scheda bianca dandolo a loro .

Mc Queen
13-04-09, 11:11
Ridimensioniamo.

Non credo molto che il dato verrà confermato dai risultati reali per quel che riguarda il Lazio alla fine.

Ed anche sulla toscana ho i miei dubbi. Intendo dire che in queste regioni una vera e larga base storica non esiste. PUò sussistere un'ondata di interesse momentaneo data dalle mancanza dl nostro sistema partitico, ma nulla di più. Solo buona a far lievitare qualche sondaggio.

Credo invece nell'offensiva che la macchina di propagand del Carroccio sta facendo in Emilia Romagna. Lì le possibilità di allargamento sono molto ampie almeno sulla carta. Soprattutto in Emilia che è più vulnerabile storicamente a incursioni leghiste che non la romagna. Benchè adesso è nell'aria che si punti anche a zone più a sud di Parma e Piacenza : si punta a Bologna e dintorni.


Su scala regionale, non scarto l'ipotesi di un superamento della soglia del 10% a medio termine.

HOTDOG
13-04-09, 14:04
in Romagna la Lega prende più voti che nel 1996, in alcune zone del forlivese addirittura il doppio che nel 1996, credo che si possa arrivare al 3-4% anche in Toscana, Umbria e Marche. Piuttosto bisogna lavorare in Friuli, Liguria e Piemonte occidentale per tornare ai livelli di 13 anni fa visto che ora siamo molto lontani

Mc Queen
14-04-09, 10:03
Concordo per il Piemonte occidentale, Liguria e Friuli.


In Friuli c'è veramente un margine di miglioramento ampio che deve essere sfruttato. Nelle altre due realtà bisogna combattere : per il Piemonte occidentale si tratta sostanzialmente di progredire in Torino e dintorni. Ad essere sinceri un lavoro complicato, vista la natura del luogo.

E per la Liguria.........mi dispiace un po che i le % siano così limitate. Persino in emilia romagna la Lega ha di più. Quale è il problema della Liguria ? Eppure è una regione saldamente inserita nel nord......

Juv
14-04-09, 10:14
Quale è il problema della Liguria ? Eppure è una regione saldamente inserita nel nord......

In ordine d'importanza:

1) Padania. I liguri sono settentrionali ma si riconoscono poco in questo concetto che rimanda nell'immaginario collettivo ad una landa nebbiosa, popolata da milanesotti. E' un concetto problematico da far assimilare alle masse. Ma qualcosa si muove. Si fosse continuato ad usare il termine "Nord", forse i risultati sarebbero stati diversi. In fondo il potenziale c'è.
2) Alcuni dirigenti della LNL.
3) Errori passati ascrivibili al punto 2, che hanno svuotato il movimento in alcune realtà, anche popolose, rendendo difficile e problematico il radicamento nei comuni periferici.

Kranzler II
14-04-09, 13:42
Ci grossi problemi anche a Bologna e Modena.

HOTDOG
14-04-09, 14:58
se guardiamo ai risultati del 2008 rispetto al 1996 le zone con problemi sono quelle che ho citato, Piemonte occidentale, e non mi riferisco solo a Torino ma a tutta la provincia nonchè alle varie Cuneo, Asti e Alessandria, Liguria e Friuli dove la Lega ha la metà dei voti di allora, mentre migliora in Romagna e grosso modo tiene in Piemonte orientale dove uno come Buonanno sta lavorando benissimo, Emilia, Lombardia e, con alcuni distinguo, Veneto

Valentina
17-04-09, 14:25
Speriamo che Berlusconi non vada a Firenze, altrimenti Galli perde tutto quello che ha guadagnato da solo sulla sx.