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Visualizza Versione Completa : parliamo della Francia



falcorosso
22-04-02, 14:47
quello sotto è ciò che ho scritto sul forum di Rifondazione,ma dopo aver letto le mail in questo forum, ma la storia non vi insegna niente!, ve lo prpongo anche a voi, attribuire la colpa alle solite balle dei comunisti che non capiscono, quelli che hanno capito in francia sono scompaesi, come distruggere un PC che è nato quando quello italiano, ed è anche ignoranza della legge, dato il maggioritario secco e la legge elettorale particolare che tanto amavate quando ervate al governo così si devono presentare i candidati, personalismo all'eccesso, politica zero, quindi vi invito ad un ragionamento serio, non alle solite sciocchezze che oramai anche il loro iniziatore, detto anche palombella rossa, ha ripudiato per approdare a ben più seri e ragionati momenti.
falcorosso


Il risultato francese deve preoccupare soprattutto per due ottimi motivi, che poi dovrebbero essere anche riflessioni sia per noi di Rifondazione, soprattutto per la nostra sinistra interna da un lato e per gli emendatatri dall'altro e per tutti i centrosinistri, escluso PV che evidentemente andrebbe avviato all'associazione per disabili mrntali in cui io faccio volontariato.
La prima riflessione è che sia l'astensione che il voto a tutto ciò che poteva rappresentare nell'immaginario o nella realtà del nuovo a sinistra è stato premiato dagli elettori, le tre formazioni in gara raggiungono circa il 12%, se ad esse si aggiungono i verdi che hanno fatto una campagna elettorale quasi fossero fuori dal governo, no alla guerra, e con posizioni vicine al movimento antiglobalizzazione, la percentuale è simile a quella di Jospen, il PCF paga il fatto di non aver mai detto una cosa di sinistra, ma soprattutto fatto, la SUA PASSIVITA', Asimov, lo avvicina più ai pcdini, pensa alle sue posizioni su tutte le guerre a cui la FRancia ha attivamente partecipato, le famose 35 ore, sono state in effetti una legge di compromesso che non ha soddisfatto nessuno nè gli industriali, nè gli operai, a dimostrazione che non si può dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, se si fa una cosa di sinistra , deve essere di sinistra e basta, il fatto che durante la campagna elettorale Chirac e Jospen sembrassero la stessa persona dovrebbe far riflettere i nostri centrosinistri, questa è la seconda debacle che le teorie di dalemiana origine riescono a far fare alla sinistra, penso che a questo punto perseverare sarebbe veramente diabolico, vero PV!, unica, ma amara soddisfazione è quella che le analisi fatte dal documento di maggioranza di Rifondazione ricevono da queste elezioni una, se così si può definire, consacrazione, non una analisi su come ci si dovrà muovere in prospettiva viene annullata, ogni parola riceve una conferma, e coloro che emendando pensavano ad altro, vedi correntone ed company, che riflettano per bene, il titanic dei compromessi a tutti i costi sta dimostrando che essi fanno vincere la destra sempre ed ovunque.
La francia è ora la dimostrazione pratica che la sinistra può vincere e gonvernare, se le è permesso dai generali, solo se dice e fa cose di sinistra, una sinistra seriamente antiglobalizzazione, contro la guerra, sarebbe sicuramente andata al ballottaggio con Chirac, i dati sono lì a dimostralo, una sinistra di compromesso muore, vedi PCF, il secolo è cambiato e con lui tutto il resto, pensare di agire ancora da sinistra come se fossimo negli anno '80 o prima è un puro suicidio, la gente, il popolo vuole posizioni chiare, vuole ana sinstra che è tale nelle parole e nei fatti, se non sei così muori.
il 30% della classe operaia francese ha votato Le Pen!
Questo è un dato che ci deve far riflettere, di fronte ad una sinistra che parlava come il centro, di fronte a dei comunisti che non parlavano del tutto, il tema della sicurezza, ha preso il sopravvebto sui temi della politica e che meglio di Le Pen rappresentava quel tema?
Egli si presentato come il simbolo della sicurezza contro le paure ataviche della piccola borghesia, e l'operaio, Marx insegna, quando non segue la sinistra è un perfetto piccolo borghese, inoltre ha tuonato contro la globalizzazione ed ha promesso che i diritti degli operai non verranno mai calpestati, una destra sociale più furba di quella di Alemanno e Storace, in questo modo ha catturato i voti di una classe allo sabndo, abbandonata da un alto dal PCF, troppo preoccupato di fare governo, e di un movimento che non ha mai reggiunto le fabbriche come invece è successo in Italia, troppo elitaria è stata la politica del movimento in Francia, troppo distaccate dalla realtà sociale le sue parole d'ordine, troppo genericamente antiglobalizzazione e pèoco legate alle realtà sociali della classe, questa riflessione vale anche per i nostrani social forum, che però sono cosa completamente diverse dagli omonimi francesi, il movimento antiglobalizzazione senza l'apporto del movimento operaio non solo è senza uan gamba, ma perde completamente il suo connotato antagonistico e diventa un fattore elitario distaccato dalla realtà delle masse popolari.
Ho cercato di fare alcune riflessioni, sono incomplete e forse influenzate dal mio stato d'animo molto incazzato, spero comunque di contribuire ad un seri dibattito.

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tony (POL)
23-04-02, 11:38
a sentir ragionare bertinotti e soci sembra che la sinistra abbia perso perche' non abbastanza di sinistra..mentre e' vero che non ha vinto il pcf, non hanno vinto i trskisti (quanti erano i candidati troskisti? 2 ? 3?) ..le pen ha preso molti voti, a quanto pare anche fra i ceti popolari...le risposte che si danno a questi dati di fatto quali sono? intanto i fatti ci dicoo che la sinistra si e' tagliata fuori per sue responsabilita', per il frazionismo, l'egoismo, il narcisimo e gli elettori, molti appartenenti ai ceti popolari, anziche' premiare la gauche estrema (come la logica bertinottiana postulerebbe), dura e pura votano Le Pen..vi siete mai interrogati sui motivi per cui questo accade senza cercare giustificazioni di comodo che salvino la vostra posizione???
possibile che a sbagliare sia sempre il centro-sinistra e mai la sinistra radicale e parolaia?(intendendo con questo PRC e similari)...sono ancora in attesa che prc faccia cadere il governo berlusconi come a suo tempo fece cadere il governo Prodi!

Corradino
23-04-02, 12:31
interessantissimo risultato politico, che dimostra come certi ideali astratti quali quello della "giustizia" e della "eguaglianza sostanziale" siano surclassati nella percezione comune dalla concretezza del benessere e della sicurezza.

Mjollnir
23-04-02, 19:10
Penso che alla base di questo voto non vi sia tanto la difesa egoistica di un benessere acquisito, considerato che la maggior parte di quel 18 % proviene dal ceto operaio e dalle periferie delle grandi città. Si tratta di qualcosa di molto + semplice e pressante: la volontà di assicurare un futuro francese ed europeo alla Francia, la volontà di contrastare la disgregazione della società minata dall'occidentalizzazione dall'alto e dalla invasione demografica extraeuropea dal basso.
Questo voto decreta la bancarotta del melting pot universale come utopia funesta. :fru

Vassilij
23-04-02, 19:16
Originally posted by Mjollnir
Penso che alla base di questo voto non vi sia tanto la difesa egoistica di un benessere acquisito, considerato che la maggior parte di quel 18 % proviene dal ceto operaio e dalle periferie delle grandi città. Si tratta di qualcosa di molto + semplice e pressante: la volontà di assicurare un futuro francese ed europeo alla Francia, la volontà di contrastare la disgregazione della società minata dall'occidentalizzazione dall'alto e dalla invasione demografica extraeuropea dal basso.
Questo voto decreta la bancarotta del melting pot universale come utopia funesta. :fru



mah..non credo si possa arrivare a queste conclusioni commentando un 17% di voti.....calcola l'astensionismo,il voto a Chirac,il voto a Jospin,a Chevenement,ai cacciatori,ai verdi....questa è tutta gente che stà bene e che vuole che tutto resti come è. La scelta dell'uno o dell'altro tra questi ultimi mi pare dettata piuttosto da simpatia/antipatia.
Come quei sostenitori che la sera dei risultati piangevano...che idioti.

Mjollnir
23-04-02, 19:28
L'astensionismo generalmente fa presa sugli elettori meno motivati, i quali tradizionalmente sono quelli moderati + o meno individualisti. In una parola, borghesi. Mentre al contrario, a sinistra e a destra (per quello che valgono queste categorie), l'elettore tiepido è spesso sostituito dalla figura del militante, che non si aspetta vantaggi personali dalla politica ma anzi è disposto al sacrificio. Il dato interessante è che la differenza in positivo che ha mandato il FN al ballottaggio è stata sottratta non alla RPR, ma alla sinistra. L'analisi del voto ha evidenziato che il Fn ha fatto breccia nell'elettorato delle grandi periferie urbane che fino a poco tempo fa votavano socialista o comunista.
Il fattore nuovo che ha permesso questo travaso, e quindi la rottura di questo fortissimo tabù ideologico, non può che essere stato qualcosa di molto + concreto del piccolo benessere o del voto anti-qualcosa.

Vassilij
23-04-02, 19:32
Originally posted by Mjollnir
L'astensionismo generalmente fa presa sugli elettori meno motivati, i quali tradizionalmente sono quelli moderati + o meno individualisti. In una parola, borghesi. Mentre al contrario, a sinistra e a destra (per quello che valgono queste categorie), l'elettore tiepido è spesso sostituito dalla figura del militante, che non si aspetta vantaggi personali dalla politica ma anzi è disposto al sacrificio. Il dato interessante è che la differenza in positivo che ha mandato il FN al ballottaggio è stata sottratta non alla RPR, ma alla sinistra. L'analisi del voto ha evidenziato che il Fn ha fatto breccia nell'elettorato delle grandi periferie urbane che fino a poco tempo fa votavano socialista o comunista.
Il fattore nuovo che ha permesso questo travaso, e quindi la rottura di questo fortissimo tabù ideologico, non può che essere stato qualcosa di molto + concreto del piccolo benessere o del voto anti-qualcosa.





Ripeto,come anche tu dici, che la stragrande maggioranza del popolo francese ha votato (anche con l'astensione) per la continuità.

Ruggero d'Altavilla
23-04-02, 22:27
Bisogna innanzitutto osservare i numeri. Essi dimostrano che 3 trotzkysti hanno ottenuto oltre l'11%, Jospin il 16% e Chevenement intorno al 5%. Per non parlare dei due candidati verdi.
I numeri dicono dunque che la sinistra si è presentata divisa, e l'estrema sinistra addirittura spezzettata. Ma è anche il caso di sottolineare che la peggior figura l'ha fatta proprio il partito socialista, del quale Chevenement (più volte ministro), si è presentato in aperto contrasto con il capo del suo governo.
C'è inoltre da constatare che la divisione può dipendere da
- diversità di programmi;
- conti interni da saldare.
L'alternativa è penosa.
Dunque la sinistra non si è saputa aggregare e non ha aggregato i votanti attorno ad un'idea, una visione, uno sviluppo concreto e sostenibile. E parlo di coloro che sono andati alle urna.
Ma se ciò è vero, è assai probabile che una notevole quantità di votanti di sinistra non siano stati affatto motivati ad andare alle urne.
E' triste dover ammettere che la nostra predisposizione per le dialettiche, per i distinguo ci portano a Caporetto come quella di domenica.

Informauro