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tziku
24-04-02, 12:15
www.unionesarda.it

Lula, verso l’intesa Polo-Ulivo

I Ds a Pili: «Uno sforzo comune per superare la crisi»

Il nome del candidato sindaco rimane top secret. C’è ed ha già detto sì. Ma nessuno, dopo dieci anni di tentativi andati a vuoto, intende anticipare nulla. Prudenza e scaramanzia. Ma si lavora, a Lula. E si lavora assieme, finalmente: i lulesi, il centrodestra e il centrosinistra (non senza polemiche), per costruire la lista trasversale che il 26 maggio sarà sottoposta all’esame degli elettori. Dopo l’appello del presidente della Giunta Mauro Pili che aveva inviato una lettera aperta ai lulesi e all’Ulivo annunciando il «pieno sostegno della Regione» e invitandoli «a trovare un candidato unitario», ieri è arrivata la risposta dei Ds: sì, lavoriamo assieme. «I Democratici di sinistra sono impegnati da anni, spesso in totale solitudine, per dare a Lula un governo stabile eletto dalla cittadinanza», hanno detto il segretario regionale Renato Cugini e il responsabile degli enti locali Francesco Berria. Che, come Pili, auspicano che si faccia uno sforzo «perché Lula con l’appoggio di tutte le forze politiche, senza preclusione alcuna, possa superare definitivamente la crisi e operare con gli strumenti dell’autonomia e dell’autogoverno». I Ds sottolineano che il consigliere provinciale Arcangelo Puddori, unica figura istituzionale presente nel Paese, «da oltre un anno si è impegnato in prima persona, assieme alla comunità lulese, alle forze sociali e produttive del paese, alle organizzazioni sindacali e a tutte le forze politiche, a trovare una soluzione che consenta al comune di autogovernarsi». Puddori, tuttavia, smentisce una sua possibile candidatura.
Entro oggi, al massimo domani si saprà se ci sarà un candidato e chi sarà. Ieri per tutta la giornata un gruppo di lavoro locale ha vagliato nomi, esaminato pro e contro, abbozzato un programma. Non è facile, dopo 18 tornate elettorali senza elezioni.

tziku
24-04-02, 12:19
www.lanuovasardegna.it

GLI APPELLI

I Ds e Pili:
«Uniti per Lula»

CAGLIARI. Dotare Lula di un autogoverno che consenta di uscire da dieci anni di commissariamento. E' l'auspicio del segretario dei Ds, Renato Cugini. «I Ds - ha detto - sono impegnati da anni e spesso in solitudine a dare a Lula un governo eletto democraticamente». E ha proposto «uno sforzo con l'appoggio di tutte le forze politiche, senza preclusione alcuna». Sulla vicenda è intevenuto il presidente Mauro Pili, che ha rivolto un appello a tutte le forze politiche annunciando che la Regione «sarà a fianco di colui o colei che avrà reso possibile questa sfida con la democrazia».

tziku
28-04-02, 12:12
www.unionesarda.it

L’appello ai sindaci

A Lula il 19 maggio

di Massimo Fantola *

Mai come in questo momento abbiamo il dovere di gridare a gran voce: «Siamo tutti lulesi». Oggi, infatti, le nostre orecchie sono assordate dal rumore delle bombe di Lula, le nostre voci sono mute di fronte al fragore che cerca di annullare la nostra dignità di sardi: ma sotto le macerie germoglia ancora il fiore della speranza che oggi può vivere e diventare il simbolo della nostra volontà di combattere uniti per il futuro nostro e dei nostri figli. Perciò la battaglia per la democrazia, per la libertà, per il riscatto sociale ed economico dei cittadini di Lula è la battaglia dei cagliaritani, dei sassaresi, degli oristanesi, dei nuoresi, dei sardi tutti. Sarebbe un errore storico se non fossimo tutti noi sardi, al di là degli schieramenti politici e delle contrapposizioni ideologiche, ugualmente e senza distinzione alcuna, partecipi e protagonisti di uno scontro aperto e totale contro la criminalità che vuole riportare questo pezzo di Sardegna indietro negli anni. Nessun cittadino sardo si può sottrarre all’impegno per una ripresa democratica, per una riappropriazione dei diritti individuali di libertà, per la ridefinizione e la ricostruzione dell’identità della comunità di Lula. Questo è un appello, dunque, perché nessuno diserti questa battaglia.
Un appello allo Stato, cui spetta il compito di assicurare prevenzione e repressione verso chi intimidisce e offende il vivere civile, alla Regione che deve avere ben chiaro quanto Lula ha necessità dell’intera Sardegna e quanto i sardi hanno bisogno di Lula. Ma un appello indirizzato innanzitutto ai sindaci e agli amministratori locali.

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Dopo dieci anni di commissariamento il paese torna alle urne. Il centrosinistra getta la spugna

La bomba non ferma le elezioni
A Lula presentata una lista. Calia: sarò il sindaco di tutti

dal nostro inviato
Lula Dopo dodici anni di commissariamento e diciotto tentativi andati a vuoto, a Lula il 26 maggio si voterà. Ieri mattina, poco dopo le 11, Maddalena Calia, accompagnata dal presidente della Regione Mauro Pili e da Pietro Pittalis (Forza Italia) ha presentato la sua lista e il suo programma elettorale. Il centrosinistra, invece, non è riuscito a chiudere le candidature e non si è presentato in Comune per depositare la lista. Un solo candidato, dunque. Ma più che sufficiente per uscire da una situazione di stallo che durava da troppo tempo. La bomba dell’altra notte contro la caserma dei carabinieri non ha fermato Maddalena Calia e i suoi dodici candidati. «È una giornata storica non solo per Lula ma per tutta la Sardegna», ha detto Pili che ieri a lavorato fino a notte fonda per riuscire a chiudere la lista. «Tutta l’Isola - ha detto Pili - ha fatto il tifo per Lula che ha scelto di essere protagonista del suo futuro». I lulesi, dice Pili, «coglieranno questa grande occasione: dare la possibilità ai loro figli di essere governati da istituzione democratiche». E non mancherà, ha aggiunto il presidente, «il sostegno della Regione: lavoreremo con gli strumenti della programmazione negoziata». Il capo dell’esecutivo ha in mente «un vero e proprio piano per Lula: sono sicuro che tutto il Consiglio regionale darà una risposta concreta e positiva ai lulesi». Soddisfatto anche Pietro Pittalis. «Ho apprezzato - spiega - il lavoro svolto da tutte le forze politiche di centro, sinistra e destra per superare questa situazione di blocco della democrazia». Per Roberto Capelli (Udc) «a Lula ha prevalso la voglia di cambiare, come a Oniferi: da questi due paesi partirà la riscossa, la voglia di pace e di progresso».
Maddalena Calia è raggiante. «Sarò il sindaco di tutti», promette uscendo dal Municipio tra gli applausi dei lulesi. «La presentazione di questa lista - dice - dimostra che si può scommettere su Lula: i cittadini hanno sempre lottato per far emergere i talenti che hanno».
Il centrosinistra non ha presentato la lista. Il su avversario ora sarà il raggiungimento del quorum. Cosa pensa di fare?
«Faremo un lavoro comune, chiederemo la collaborazione di Puddori e il gruppo che ha lavorato assieme a lui da dicembre. Mi dispiace che non sia stata presentata una seconda lista: sarebbe stato un segno di ritorno alla normalità».
Di chi è il merito se a Lula è stata presentata almeno una lista?
«Di tutti i cittadini di Lula. Non solo quelli che hanno chiesto di essere rappresentati da noi, ma anche di quanti da tempo hanno iniziato un cammino che oggi ha portato a questo risultato».
Ha chiesto garanzie alla Regione. Quali risposte ha avuto?
«La risposta è stata immediata: il patto per Lula. Le istituzioni vogliono dare un contributo al nostro paese».
La questione dei terreni comunali ha bloccato per tanti anni le elezioni. Lei come intende risolvere il problema?
«Sarà affrontato esclusivamente quando sarà trovata una soluzione ottimale, non prima. Questo non è il problema più grave di Lula, da risolvere in questo momento. Questa questione è stata utilizzata come alibi perché Lula non avesse un’amministrazione comunale eletta dai cittadini».
L’attentato di ieri ha rischiato di mandare a monte la presentazione delle liste?
«Siamo andati avanti perché un gruppo di cittadini ci ha chiesto di accettare questa scommessa. E comunque abbiamo ritenuto che l’attentato non fosse collegato alle elezioni».
Qual è il sogno che vorrebbe realizzare se sarà eletta sindaco?
«Mi piacerebbe che persone come Renato Soru vengano a Lula per realizzare qui i loro progetti».

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L’appello

Tutti a Lula

A chi ha il compito di dare voce e risposta alle esigenze, alle aspirazioni ed alle speranze delle Comunità locali. A chi, cioè, può combattere con maggiore credibilità ed autorevolezza la battaglia per dare ai cittadini di Lula, spesso sopraffatti non solo dalla paura dei violenti ma anche dalle dolorose difficoltà per un lavoro che non c’è e per uno sviluppo che spesso non si intravede, l’orgoglio e la forza della propria cultura e della propria identità che sono il presupposto fondamentale per una ripresa democratica e di libertà.
Un appello ed un invito, ai Sindaci della Sardegna, perché siano i promotori di una giornata di mobilitazione e di solidarietà, magari la domenica prima del voto, a Lula, chiamando a raccolta le massime istituzioni statali e regionali, gli imprenditori, i sindacati, il mondo della cultura a quello del volontariato per affermare la comune volontà e convezione che la battaglia per la libertà, il riscatto, l’innovazione si potranno vincere, a Lula come in ogni comune della Sardegna, solo se le combatteremo tutti insieme.

Massimo Fantola leader dei Riformatori sardi

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Puddori (Ds): la nostra lista è saltata ma ora tutto il paese deve andare a votare

«Dopo l’attentato qualcuno si è tirato indietro»

dal nostro inviato
Lula La delusione è tanta, ma non tale da lanciare un appello al non voto. Anzi. Arcangelo Puddori, il consigliere provinciale diessino che negli ultimi mesi aveva portato avanti un lavoro di preparazione alla presentazione delle liste, con una serie di incontri, si presenta davanti al municipio dopo che i rappresentanti del centrodestra sono già andati a festeggiare. «Abbiamo lavorato dal 23 novembre con diverse assemblee pubbliche, cercando di promuovere una lista che avesse rappresentanti delle categorie produttive, delle associazioni di volontariato, dello sport e della cultura», dice Puddori, «abbiamo discusso fino all’ultimo sull’opportunità di presentare una lista, e alla fine si è deciso di desistere».
Il progetto politico portato avanti con le assemblee non è andato a buon fine per questioni di coerenza, secondo il consigliere provinciale dei Ds. «La nostra intenzione era quella di arrivare a una lista unitaria, con tutte le anime», aggiunge Puddori, «avevamo anche puntato su candidati residenti a Lula, perché ci sembrava più giusto. Invece, sono arrivati da fuori e c’è il rischio che nel paese si crei una nuova spaccatura». Ma anche la bomba esplosa venerdì mattina ha fatto la sua parte. «Qualcuno dei candidati non ha dato più la sua disponibilità per una lista che non fosse unitaria», osserva Puddori, anche se in paese si obietta che negli ultimi giorni fossero venuti a mancare anche alcuni nomi sui quali puntare. «La lista era completa», ribatte Puddori, «ma il nostro percorso era un altro e a questo punto, con la situazione che si è venuta a creare, abbiamo desistito, perché non vogliamo essere un elemento di divisione. Anzi. Siamo contenti del fatto che il lavoro portato avanti con le assemblee, in qualche modo, abbia dato i suoi frutti. La lista presentata è anche il risultato del nostro impegno e quindi invito i lulesi a fare il loro dovere civico». Un invito sul quale concordano anche Francesco Berria, responsabile degli enti locali per la segreteria regionale diessina, e Francesco Licheri, presidente della Provincia. «I diesse non faranno mai un appello al non voto», dice Berria. Mentre Licheri, che è stato a Lula anche ieri mattina, per un ultimo tentativo di mediazione, conferma che «le condizioni perché si arrivasse al voto sono state garantite dal lavoro, promosso in seguito al processo innescato dal consiglio provinciale, che circa un anno fa si occupò del caso Lula, pur senza aver avuto mai un’ingerenza troppo forte all’interno del paese».
Soddisfatta per la presentazione delle liste, infine, Giovanna Sanna Flamini, commissario prefettizio del paese a i piedi del Montalbo da circa dieci anni. «Sono contentissima perché è un segnale positivo», dice, «la via da intraprendere per chi arriverà in municipio è quella della chiarezza. I nuovi amministratori dovranno saper ascoltare e rispondere ai bisogni del paese. Qui a Lula», aggiunge, «mi sono trovata bene, non ho avuto problemi di nessun genere. La struttura amministrativa è efficiente e in salute. Il paese non dà certo l’impressione di essere in stato di abbandono: anche con i cantieri occupazionali abbiamo provveduto a realizzare numerose opere pubbliche». Il commissario prefettizio è ottimista per quanto riguarda il risultato elettorale: «Penso che la gente andrà a votare, non credo che il paese ci ripensi». Insomma, se il clima è quello che si respirava ieri a Lula si può dire che comunque vada, è stato un successo.

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Perquisizioni nel centro abitato

Dal nostro inviato
Lula L’attenzione ieri era tutta rivolta al municipio, per la presentazione della lista capitanata da Maddalena Calia. Ma nella caserma di via Angioy si notavano ancora i segni dell’esplosione di venerdì mattina. E i carabinieri della stazione di Lula e quelli della Compagnia di Bitti, diretta dal capitano Carlo Carere, continuano a ritmo serrato le indagini per cercare di individuare gli autori dell’atto intimidatorio. Ieri, nelle prime ore della mattina, infatti, sono stati compiuti numerosi controlli e accertamenti nel centro abitato di Lula, dove in tanti hanno notato le auto dei carabinieri e i militari impegnati nell’operazione.
La pista imboccata dagli investigatori, nelle ultime ore, sembra dunque scartare definitivamente l’ipotesi dell’attentato legato alla scadenza elettorale. L’atto intimidatorio potrebbe invece essere legato all’attività operativa portata avanti negli ultimi mesi dai carabinieri della stazione del paese. E in particolare, ci sarebbe un legame, così come ventilato dagli stessi investigatori già venerdì mattina, con gli accertamenti svolti dai militari riguardo ad alcuni pregiudicati di Lula. Negli ultimi tempi, i controlli sarebbero stati intensificati e i militari avrebbero compiuto anche accertamenti tesi al recupero di esplosivo a Lula e nei centri vicini. Le indagini interesserebbero anche persone legate al mondo delle campagne. Non si esclude, dunque, che l’inchiesta sull’attentato di venerdì mattina possa avere presto una svolta.

tziku
04-05-02, 03:05
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Il premier annuncia l’impegno del governo: «Metteremo a disposizione tutti gli interventi possibili»

Due presidenti per sostenere Lula
Lettera di Berlusconi a Maddalena Calia, oggi arriva Casini


Lassù qualcuno ama Lula. E dopo l’invocazione dell’ex ambasciatore in Russia, sul paese senza democrazia piovono ancora benedizioni dalle altissime sfere. Silvio Berlusconi ha mandato ieri un’affettuosa lettera a Maddalena Calia, complimentandosi per il suo coraggio e promettendole il sostegno di Palazzo Chigi, «in attesa di conoscerti personalmente». Questo pomeriggio invece arriverà a piazza Loreto il presidente della Camera, per incontrare autorità e cittadini e invitarli a non disertare i seggi. Non capita tutti i giorni che il candidato sindaco di un centro di 1800 anime di un’Isola troppo spesso dimenticata da Roma riceva il conforto e la solidarietà di Governo e Parlamento in contemporanea. E, al di là delle appartenenze politiche, la discesa in campo delle massime istituzioni dovrebbe essere un segnale che non lascia indifferenti. Insomma, la «risposta forte» non ha tardato a farsi sentire anche se alle parole bisognerà aggiungere impegni più concreti. E una “vigilanza” costante, che non si fermi alle scadenze elettorali.
Pier Ferdinando Casini - fanno sapere i suoi più stretti collaboratori - ha seguito passo dopo passo questa strana vicenda sarda. Certo, avrebbe preferito che ci fossero due liste, per garantire una «sana competizione», ma ha deciso comunque di raccogliere l’invito del Corriere della sera e dell’Unione Sarda e di «fare questo gesto subito, per portare un segnale, per far sapere che i lulesi non sono soli». Il numero uno dei deputati dovrebbe arrivare in paese intorno alle 15,30 e la prima tappa della sua visita sarà alla caserma dei carabinieri, bersaglio continuo dei malviventi. Ma il presidente vuole anche tenere in considerazione la parte bella, positiva, del paese. Così, subito dopo, andrà a salutare l’Avis e la Croce verde e incontrerà il mondo del volontariato. In serata appuntamento nella sala del consiglio comunale, dove Casini parlerà con il commissario prefettizio («si auspica uscente»), il presidente della provincia di Nuoro e le altre autorità. Quindi, farà un discorso ai cittadini. «A quelli che vorranno starlo a sentire», dicono cordialmente dal suo entourage.
Intanto ieri, tra la posta, Maddalena Calia ha trovato una lettera molto gradita. Gliel’ha inviata il premier, che prima di lasciare la Sardegna (ha trascorso un week-end di lavoro nella villa di Porto Rotondo, insieme a Giulio Tremonti e Gianni Letta, e dove ha ricevuto anche Mauro Pili) ha voluto testimoniare la sua amicizia e il suo aiuto. Il Cavaliere non ha accolto la “preghiera” di Sergio Romano, che lo esortava a passare un po’ di tempo con i pastori della Barbagia e a bere un caffè nel bar della piazza principale. Insomma, non sarà presente a Lula. Peccato. Ma ha offerto comunque - e c’è da credere che nessuno se lo scorderà - la disponibilità del Governo a fornire le risposte necessarie a «favorire lo sviluppo economico e sociale delle vostre comunità».
«Cara Maddalena», ha scritto il presidente, «la decisione di presentarti candidata sindaco per le elezioni comunali di Lula, dopo dieci anni di assenza di un’amministrazione democraticamente eletta, fa onore a te e ai tanti giovani, uomini e donne che hanno scelto di impegnarsi. Sono certo che la tua determinazione e l’entusiasmo dei tanti cittadini che ti affiancano in questa missione democratica, produrrà i risultati sperati. Il governo nazionale, insieme alla Regione, metterà in campo tutti gli interventi possibili per sostenere questo vostro impegno».
Lula è in fibrillazione. Tutta quest’attenzione proprio non se l’aspettava. L’interesse dei media nazionali (questa mattina Maddalena Calia ha in programma un’intervista con Raiuno) potrebbe diventare soffocante ed essere considerato invadente. «Sarebbe meglio non esagerare, perché la gente di Lula si sta quasi intimorendo di fronte alle tante reazioni dell’opinione pubblica», sottolinea il candidato sindaco. «Io sto chiedendo di non fare troppo clamore. La visita di Casini ovviamente ci fa piacere. Abbiamo sempre chiesto la presenza dello Stato, ma soprattutto in termini di interventi economici». [Cristina Cossu]

:ronf

tziku
04-05-02, 03:08
Scritte sui muri contro i carabinieri

Lula Quattro nomi vergati sul muro con vernice-spray rossa. Dal maresciallo all’appuntato ci sono praticamente tutti i carabinieri in servizio in paese. Segue il messaggio, di morte: avete i giorni contati. Per firma una sigla disseppellita dalle cronache dei primi anni Novanta, “Istentales”, “abbellita” da una stella a cinque punte. Regna ancora un clima di plumbea tensione nella Lula stretta d’assedio dagli organi d’informazione. Anche l’aria e non solo la democrazia sembra sospesa in un paese finito nell’occhio del ciclone per via di quel commissariamento lungo dieci anni e di quella bomba fatta esplodere davanti all’ingresso secondario della caserma dei carabinieri 48 ore prima della presentazione delle liste.
Ieri l’ultimo sfregio: le scritte di morte contro i militari. Sono comparse all’una di notte di mercoledì, nella parte alta del centro storico. Case basse e bianche, viuzze strette e tortuose tra via Garibaldi e via Cavour. In mattinata da Nuoro arrivano anche gli uomini della Scientifica per immortalare il “corpo” del reato. Poco distante sei-sette lavoratori socialmente utili ci danno dentro di scopa e rastrello. Insorgono di quella rabbia legittima che assale chiunque si senta trattato come fenomeno da baraccone: «Sapete dire solo male di Lula - spiegano -, le mele marce ci sono dappertutto e invece voi venite qua, accendete le telecamere e fate vedere le case diroccate, i cartelli sforacchiati dalle fucilate». Parla Maddalena Calia, reduce da un’intervista alla Bbc, candidato a sindaco dell’unica lista presentata in extremis dopo l’intervento di tutto il gotha della politica regionale: «Dateci fiducia, allentate un po’ la pressione questa comunità ha bisogno di fiducia». Parla il capitano della compagnia di Bitti, Carlo Carere: «Mi sembra sia chiaro ce l’abbiano proprio con noi». Arrivano i fotografi, i cameraman, tutti davanti a quel muro sporcato di rosso. C’è chi li osserva da dietro le finestre delle casette, chi scivolando via da un portone all’altro. Una donnina condensa a denti stretti lo stato d’animo di molti: «Si me pongo a cacare innoche ache notizia custu puru». :D [Massimo Ledda]

tziku
04-05-02, 03:08
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Il ritorno degli “Istentales”

Una sigla non nuova, utilizzata già altre volte per rivendicare attentati e azioni dimostrative contro i simboli dello Stato. “Istentales”, stelle in lingua sarda. È questa la firma comparsa ieri mattina sui muri di Lula, accanto alle minacce di morte ai carabinieri. Secondo la tradizione Istentales sarebbe il nome con cui anticamente i pastori dell’interno indicavano una particolare costellazione, un gruppo di astri che è visibile ad occhio nudo soltanto durante brevissimi periodi dell’anno. Negli anni Novanta venne utilizzata per rivendicare alcune azioni dimostrative in chiave indipendentista. Come accadde proprio a Lula il 17 agosto del ’92, quando in piazza esplose una bomba che aveva dei destinatari precisi: i militari della Forza Paris. Ieri ha fatto la sua ricomparsa, anche se gli inquirenti sembrano avere molti dubbi sulla matrice politica del gesto.

tziku
04-05-02, 03:21
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Mentre in Barbagia sale la tensione, le vicende del paese dove non si vota da anni per mancanza di candidati diventano un caso nazionale
Lula, arriva il presidente della Camera
Scritte minacciose sui muri contro i carabinieri. Messaggio di Berlusconi


LULA. Torna la firma «istentales» sotto le minacce di morte a quattro carabinieri lanciate dai muri del paese. Intanto Berlusconi scrive a Maddalena Calia e il presidente della Camera Casini annuncia che arriverà oggi: Lula è diventato un caso nazionale.

LULA. I riflettori non si sono ancora spenti sulle macerie e i vetri infranti del portone laterale della caserma dei carabinieri di Lula che il piccolo e irrequieto paesino della Barbagia ha, suo malgrado, rifatto parlare di sé. Scritta con lo spry rosso sul muro di un'abitazione del centro storico la minaccia a quattro carabinieri ha richiamato in paese operatori, cronisti e curiosi. Malsopportati dalla popolazione, stanca di vedersi accomunare da sempre ad un uso quantomeno spregiudicato degli eplosivi, i cronisti sono tornati in paese a ricordare a tutti che no, non è finita: Lula torna alla ribalta delle cronache.
E non per le rappresentazioni teatrali, o i cantieri di lavoro o il volontariato o la raccolta differenziata dei rifiuti, o - fiore all'occhiello - la frequentazione assidua di una fornita biblioteca comunale, come vorrebbero i lulesi, ma per quelle minacce scritte sotto il nome e cognome di quattro militari (gli stessi, forse, che in questi giorni stanno battendo a tappeto il paese e perquisendo le case di alcuni sospettati).
Scritte a caratteri cubitali, con le moderne bombolette spry, antiche minacce: «Avete le ore contate». Con mano sicura le prime parole, i caratteri si vanno via via sfocando, gli autori hanno fretta, devono scappare prima di essere scoperti. E nessuno li vede nella notte in quel vicoletto del centro storico che porta alla chiesetta di Valverde, ai piedi del Montalbo. La chiesa che appena due anni fa ospitò le scritte minacciose contro il carabiniere al quale poco prima avevano fatto saltare in aria la macchina parcheggiata accanto alla caserma.
Allora come oggi le scritte avevano una firma: "s'istentales". Un'attribuzione di paternità che risale ad alcuni anni fa (1993-94), anni che segnarono la presenza in alcuni paesi dell'isola dei campi scuola dei militari di Forza Paris.
Una presenza discreta quella degli uomini in tuta mimetica, ma contestata duramente con violente scritte sui muri e volantini minacciosi fatti pervenire alle redazioni dei giornali. Messaggi firmati "s'istentales", un nome poetico, quello di una costellazione, per manifestare ancora una volta il disenso con la violenza e le minacce.
Saranno gli stessi che l'altro ieri hanno firmato le minacce ai carabinieri con lo spry rosso?
Di questo, ironia della sorte, si dovranno occupare proprio i carabinieri, magari proprio quelli minacciati, ma non da soli: le indagini si sono allargate anche ad inquirenti che non operano sul campo, più difficili da raggiungere e identificare. Indagini difficili, dicono, e deve essere vero visto che finora non si è visto nessun risultato: perché i sospetti devono essere supportati da prove e di prove qui non si trova traccia.
«Non ho paura di nessuno, sia chiaro» - ribadisce il candidato sindaco, l'avvocato Maddalena Calia (un passato da capo di gabinetto del forzista Pietro Pittalis e un futuro, come candidato sindaco dell'unica lista civica che il paese è riuscito ad esprimere -.
Lei condanna l'ennesimo episodio di violenza e tira avanti sicura com'è dell'appoggio incondizionato del presidente della regione Pili, del suo ex capo Pietro Pittalis, e del sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu. E ora anche di Silvio Berlusconi che le ha scritto una lettera di incoraggiamento.
Oggi per rafforzare la risposta del governo, a Lula arriva anche il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, una delle tre più alte cariche dello Stato. Si recherà in caserma a manifestare la sua solidarietà ai carabinieri, ma sarà in Comune a ribadire l'esigenza di dare a questo paese un suo legittimo governo.
Hanno risposto all'invito a recarsi a Lula che l'ex ambasciatore Sergio Romano dalle colonne del Corriere della sera, ha rivolto alle massime cariche dello Stato. Dopo Casini in Sardegna (l'8 maggio) arriverà anche il ministro dell'Interno, Claudio Scajola per partecipare al vertice sulla sicurezza. Un incontro previsto da tempo e che ora avrà un argomento in più da aggiungere a quelli da sempre sul tappeto: quello del caso Lula.
Il tutto in vista del 26 maggio, data fatidica per un paese che ha come unico scoglio a cui aggrapparsi quello delle elezioni; per uscire finalmente da quel mare torbido e pieno di insidie della gestione della vita pubblica fatta di ripetute, umilianti, deleghe.

tziku
04-05-02, 03:22
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I MEDIA
Un paese diventato
un caso internazionale

g.p.

NUORO. Mai come questa volta Lula (ma anche altri paesi del pur turbolento cuore della Sardegna) ha goduto o subito (a seconda dei punti di vista) dell'attenzione dei mass media. Telecamere, microfoni e taccuini, operatori, cronisti e opinionisti hanno puntato l'attenzione sull'isola.
I quotidiani nazionali dalla "Repubblica". Al "Corriere della sera", alla "Stampa", fino a quodidiano economico del "Sole 24 ore", hanno dedicato ampio spazio a questo centro della Sardegna dove per dieci anni ha amministrato un commissario prefettizio, dove per ben 18 volte il paese ha perso il treno delle elezioni rinunciando per volontà, incapacità o indifferenza a esercitare il sacrosanto diritto alla democrazia. La notizia è esplosa in tutto il suo fragore solo quando una bomba a ridosso con la presentazione in Comune dell'unica lista sulla quale il 26 maggio il paese è chiamato a votare, ha rischiato di far saltare anche queste 19 elezioni.
Lo stato maggiore della Regione è corso al capezzale della candidata di Forza Italia e da Roma ha fatto un salto anche il compagno di partito, Salvatore Cicu, vice ministro della Difesa. Gli osservatori internazionali non si sono fatti scappare il bocconcino e anche il prestigioso "Washington post" ha autorevolmente bussato alle redazioni locali per chiedere lumi e annunciare che nei prossimi giorni sarà a Lula a cercare di capire e spiegare ai lettori americani cosa sta succedendo in questa sperduta isola del Mediterraneo.

tziku
04-05-02, 03:23
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Un acceso dibattito sul paese del malessere in onda a «Radio anch'io»
«La democrazia non si realizza
proponendo alcuni campi da golf»
Maddalena Calia: «Non è vero che ci sono forti interessi che ruotano intorno ai terreni comunali» Saieva: «Altri centri barbaricini soffrono degli stessi problemi»

dal nostro inviato

LULA. Di omertà ha parlato il procuratore della Repubblica di Nuoro, Roberto Saieva, di indifferenza l'ex magistrato e scrittore Salvatore Mannuzzu, di economia e necessità di posti di lavoro la candidata sindaco Maddalena Caria, di abitudine atavica ad affidare al linguaggio prorompente delle bombe il dissenso a una più civile legalità ha detto il giornalista del Corriere Alberto Pinna.
La tavola rotonda sugli episodi di violenza a Lula è stata organizzata ieri mattina nell'appuntamento delle nove di Raiuno nel seguitissimo contenutore di "radioanch'io" condotto da Andrea Vianello. Erano invitati tra gli altri il sociologo dell'università di Cagliari, Bottazzi, il sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu e il deputato Ds, Piero Maurandi.
«Ricondurre tutto a Lula è riduttivo ha detto Saieva - altri centri barbaricini soffrono dello stesso male, Oniferi e Fonni sono solo qualche esempio».
L'omertà, secondo il procuratore sembra accomunare tutti lì dove gli individui, piuttosto che ricorrere al Tar, si fanno giustizia da soli. Qui - aggiunge non ci sono delinquenze organizzate come la mafia in Sicilia ad esempio. Le forme sofisticate di criminalità lasciano tracce, una delinquenza episodica, semplice, non riconducibile a un capo è più difficile da sradicare».
«Se è vero che il malessere non inizia nè finisce a Lula - dice Mannuzzu - è vero, però, che ne è l'espressione, non si spiega altrimenti il fatto che per dieci anni non è riuscita a darsi un'organizzazione democratica. Non credo certo che a Lula ci siano solo delinquenza e attentati né condivido l'accusa di omertà del paese. Omertà significa consenso attivo che secondo me non c'è, ma come fenomeno di massa c'è l'indifferenza che deriva da mancanza di coraggio e generosità. Un senso di estraneità dovuto all'antica logica privatistica dei fatti della storia. In sostanza in quelle zone c'è solidarietà in famiglia, per gli amici, per gli ospiti, per il proprio privato nei confronti del quale si è estremamente sensibili, ma in alcune fasce della collettività manca la solidarietà sociale.
La contraddizione fra coloro che hanno un forte senso della solidarietà sociale, fra i succubi della cultura del malessere e i portatori di nuovi valori, che pure ci sono, è aperta. Da un lato - aggiunge Mannuzzu - la democrazia non è passata, dall'altro c'è il nuovo che però è soccombente, se no non ci sarebbero stati dieci anni di vuoto amministrativo».
«Sono mancate tante cose, ma non credo che si possa affermare la democrazia proponendo campi di golf a Lula. Mi sembra semplicistico. Occorre semmai un modello economico composito, rispettoso delle ragioni dell'ambiente, ma anche con qualche elemento di novità. Perché lo scenario che abbiamo davanti è di una fortissima crisi dei valori, un aspetto questo che non è solo sardo, la peculiarità semmai, non è nel dissenso, ma nell'aggressione con la quale si esercitano arbitrariamente anche i propri torti contro i vincoli della democrazia».
«Insomma "su connottu", le regole non scritte che hanno contrassegnato la società barbaricina, oggi ha un significato reazionario. Perché la battaglia oggi si disputa fra coloro che hanno il senso della collettività e coloro che contestano i vincoli e mettono le bombe».
Maddalena Calia alla domanda di una possibile risposta violenta all'atavico mai risolto problema della distribuzione dei terreni comunali al pascolo risponde sicura: «E un falso problema, un alibi, l'ho detto e lo confermo, le terre comunali sono solo 60 ettari, l'interesse economico, dunque, è ridicolo. Non è vero che ci sono forti interessi in questo campo, si tratta di una decina di persone, non di più e le terre sono contestate. Perciò io a questo punto non posso e non voglio intervenire. So che è tutto nelle mani della magistratura che ci pensi la magistratura. Perché io? Sanno che prendendo in mano questi casi, mi brucio le dita e io non lo farò. Non lo farò perché questo non è un problema di Lula. Qui si fa scoppiare una bomba per sfuggire da altre cose. La gente deve essere impegnata nel lavoro, deve poter programmare il futuro, la casa, la famiglia, questo è fondamentale. Tutto è legato al malessere economico. Nient'altro. Io non ho paura di nessuno su questo argomento si è voluto speculare anche oggi, ma io non ci sto. E' vergognoso. Sono preoccupata per questi riflettori puntati addosso, non vorrei che questo fosse una costrizione delle coscienze, spero che tutta questa pressione mediatica non influisca sul voto».
Di un fronte compatto fra destra e sinistra per sostenere questa candidata parla il sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu, che alla richiesta fatta dalla Confindustria di richiamare sul territorio i militari di Forza Paris risponde con le parole della Calia: «Istanza raccolta, ma questo non basta: ci deve essere un progetto, un processo di investimenti complessivo che faccia da involucro a un intervento di questo genere».
Insomma ciò che pare chiaro finora, è che se le elezioni si faranno, se si raggiungerà il quorum, se la Calia sarà sindaco, non le mancheranno di certo i finanziamenti per dare gambe ai suoi progetti. Una bella credenziale per lei che ora dovrà limitarsi a farli questi progetti.

Österreicher
04-05-02, 16:59
Ammazza, ma sull'Unione Sarda scrivono in italiano! :eek:

tziku
04-05-02, 17:24
Originally posted by Österreicher
Ammazza, ma sull'Unione Sarda scrivono in italiano! :eek:

e certo! l'unione sarda, come recita la testata online, è il primo quotidiano italiano in rete!

:K

Österreicher
04-05-02, 19:26
Originally posted by tziku


e certo! l'unione sarda, come recita la testata online, è il primo quotidiano italiano in rete!

:K

Verissimo.
I sardi con le nuove tecnologie sono un passo avanti!
Comunque mi fa piacere leggere qualcosa di una regione che adoro. E non perché vado a fare il turista di "conquista".... ;)
Ciauuu