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tziku
24-04-02, 12:23
www.lanuovasardegna.it

«I detenuti d'accordo per resistere»

Singolare tesi della difesa al processo per il pestaggio a San Sebastiano

SASSARI. «I detenuti si erano chiaramente accordati per fare una resistenza collettiva. Erano stati proprio i detenuti ad accordarsi per resistere a quello che era un più che logico provvedimento di trasferimento dopo le proteste di quel periodo». L'avvocato Antonello Urru, difensore dell'ispettore di polizia penitenziaria Mario Canu, ha dato un'altra interpretazione del pestaggio dei detenuti il 3 aprile 2000 all'interno del carcere di San Sebastiano.
Una lettura singolare che l'avvocato Urru ha spiegato dettagliatamente nelle oltre due ore di appassionata arringa nel processo che si sta celebrando, con il rito abbreviato, nell'aula della Corte d'appello a Santa Maria.
«E' evidente, emerge da ogni angolo dell'inchiesta - ha spiegato l'avvocato Antonbello Urru - che ad accordarsi per resistere in ogni maniera al trasferimento erano stati i detenuti e non certo gli agenti, molti dei quali erano venuti a conoscenza di quel che avrebbero dovuto fare soltanto poche ore prima dell'operazione. E hanno chiaramente dovuto adempiere al loro dovere. Non potevano certo rifiutarsi di compiere un'operazione di servizio - ha insistito l'avvocato, cercando di smontare la tesi accusatoria formulata dal pubblico ministero Gianni Caria, che per il suo assistito aveva sollecitato una tra le condanne più pesanti -. Da parte degli agenti non c'è stato alcun concorso, perchè si sono limitati a obbedire a un ordine. E per quanto riguarda l'ispettore Canu, le accuse contro di lui sono arrivate molto tempo dopo i fatti e nei suoi confronti non c'è l'ombra di una prova. E quindi deve essere assolto perchè il fatto non sussiste, o perchè non costituisce reato, o ancora - ha concluso l'avvocato Antonello Urru - perchè ha adempiuto al proprio dovere».
Prima dell'avvocato Urru, davanti al giudice delle udienze preliminari Antonio Luigi Demuro, avevano parlato gli avvocati Luigi Federico e Antonello Spada. Il penalista del Foro di Nuoro continuerà la sua arringa nella prossima udienza visto che si è limitato a esaminare una sola posizione delle tante relative ai numerosi agenti delle carceri di Lanusei, Isili e Mamome che difende in aula.