Österreicher
24-04-02, 18:52
La festa impazza. No, è impazzita
PAOLA PEREZ
Colpi di pistola sulle auto in sosta di fronte alla redazione del ”Mattino”: la Digos non trascura alcuna pista investigativa, ma l’ipotesi più plausibile è che l’episodio sia da mettere in collegamento con l’esplosione di gioia (?) di un gruppo di tifosi (?) subito dopo la vittoria del Napoli sul Messina.
Ragazzi che sparano per sport, insomma. Gli stessi ragazzi che, qualche ora più tardi, si sono divertiti a dar fuoco a quattro vetture (tre completamente distrutte) parcheggiate in via Mariano d’Ayala? Tutto è possibile. Ed è possibile che questi ragazzi siano entrati e usciti dallo stadio con le loro belle armi e con le loro belle taniche di benzina? In teoria è possibile anche questo, visto che almeno mille persone senza biglietto - secondo le stime della Questura - sono entrate al San Paolo scavalcando le transenne. Senza passare, cioè, al controllo dei varchi. E c’è speranza di identificare gli autori di questi atti di teppismo? Stiamo facendo del nostro meglio, assicurano gli inquirenti. Ma, a meno che non si trovi qualche testimone oculare della sparatoria e dell’incendio doloso, è un po’ come cercare l’ago nel pagliaio.
Premiati dal successo in campo, mortificati dall’immagine di caos e di violenza gratuita prima e dopo la partita. In quanto a civiltà, purtroppo, l’obiettivo della promozione sembra davvero lontano. Tre ore prima del fischio d’inizio la città è già schiacciata dal peso dei cinquantamila che cercano di raggiungere lo stadio. Da piazza Garibaldi a via Marina, dalla Riviera di Chiaia a Fuorigrotta, un fiume di veicoli in coda. Corsie preferenziali invase dalle auto. Tram e bus semivuoti (ma perché nessuno va al San Paolo con i mezzi pubblici?). Ambulanze bloccate nel traffico che affidano alla sirena le loro vane speranze di aprirsi un varco. Ciclomotori che si producono nelle più spericolate acrobazie pur di guadagnare qualche metro. Su tutti i ciclomotori almeno due passeggeri. E tutti i passeggeri con la loro dotazione di trombette, fischietti e bandiere. Ma tutti senza casco.
Fermami, se ci riesci: cosa possono fare, di fronte alla carica dei cinquantamila, trecento vigili urbani? In Tangenziale non va molto meglio. Un’ora prima della partita, tra un casello e l’altro, non c’è più spazio per infilare uno spillo. Solo i motociclisti riescono a farsi strada. E anche qui si viaggia senza casco. Qualcuno, a dire il vero, il casco ce l’ha: ma lo tiene attaccato al braccio, non sulla testa. Pronto a indossarlo al volo, a pochi metri dal posto di blocco, per evitare la contravvenzione; assolutamente ignaro della sua funzione principale, che è quella di salvare la vita di chi lo indossa in caso di incidente.
Stesso panorama nel dopopartita. Con un dettaglio in più: alla morsa del traffico si aggiunge la voglia di far festa. E ai 50mila appena usciti dalla stadio si aggiungono quelli che hanno seguito il Napoli alla tv e alla radio. Cori, caroselli, acrobazie, bandiere e sciarpe azzurre che sventolano nell’aria. Spettacolo suggestivo e coinvolgente che ci riporta ai tempi della gloria. Splendido, se ci fermiamo qui. Ma se qualcuno, poi, decide di completare l’opera con i proiettili e la benzina...
Morale della favola, cerchiamo di attrezzarci meglio per domenica prossima. Per il match contro la Reggina, praticamente uno spareggio per la conquista della serie A, si prevede il tutto esaurito: settantamila spettatori paganti più una cifra non calcolabile di «portoghesi» tra tifosi azzurri e sostenitori della squadra avversaria. E si prevede un’atmosfera caldissima.
Venerdì mattina riunione del Comitato ordine pubblico per mettere a punto il piano anticaos; sabato un summit di verifica per definirlo negli ultimi dettagli. Questo il messaggio del prefetto Carlo Ferrigno: ho già parlato con il questore, sappiamo bene che si tratta di un appuntamento sportivo ad alto rischio, metteremo in campo tutte le forze necessarie per garantire la massima sicurezza dentro e fuori lo stadio. Controlli a tappeto. Niente assalto ai cancelli del San Paolo, niente aggressioni, niente atti teppistici prima o dopo la partita.
E sul versante traffico? «Il presidio di polizia municipale verrà potenziato - annuncia Luca Esposito, assessore comunale alla mobilità - nel servizio ordinario per lo stadio vengono impiegati circa trecento vigili. Domenica prossima saranno al lavoro almeno cento uomini in più. E scenderanno in campo non due ore prima della partita ma di mattina presto, verso le otto, in modo da tenere sotto controllo tutta l’area che circonda lo stadio e le principali vie di accesso».
PAOLA PEREZ
Colpi di pistola sulle auto in sosta di fronte alla redazione del ”Mattino”: la Digos non trascura alcuna pista investigativa, ma l’ipotesi più plausibile è che l’episodio sia da mettere in collegamento con l’esplosione di gioia (?) di un gruppo di tifosi (?) subito dopo la vittoria del Napoli sul Messina.
Ragazzi che sparano per sport, insomma. Gli stessi ragazzi che, qualche ora più tardi, si sono divertiti a dar fuoco a quattro vetture (tre completamente distrutte) parcheggiate in via Mariano d’Ayala? Tutto è possibile. Ed è possibile che questi ragazzi siano entrati e usciti dallo stadio con le loro belle armi e con le loro belle taniche di benzina? In teoria è possibile anche questo, visto che almeno mille persone senza biglietto - secondo le stime della Questura - sono entrate al San Paolo scavalcando le transenne. Senza passare, cioè, al controllo dei varchi. E c’è speranza di identificare gli autori di questi atti di teppismo? Stiamo facendo del nostro meglio, assicurano gli inquirenti. Ma, a meno che non si trovi qualche testimone oculare della sparatoria e dell’incendio doloso, è un po’ come cercare l’ago nel pagliaio.
Premiati dal successo in campo, mortificati dall’immagine di caos e di violenza gratuita prima e dopo la partita. In quanto a civiltà, purtroppo, l’obiettivo della promozione sembra davvero lontano. Tre ore prima del fischio d’inizio la città è già schiacciata dal peso dei cinquantamila che cercano di raggiungere lo stadio. Da piazza Garibaldi a via Marina, dalla Riviera di Chiaia a Fuorigrotta, un fiume di veicoli in coda. Corsie preferenziali invase dalle auto. Tram e bus semivuoti (ma perché nessuno va al San Paolo con i mezzi pubblici?). Ambulanze bloccate nel traffico che affidano alla sirena le loro vane speranze di aprirsi un varco. Ciclomotori che si producono nelle più spericolate acrobazie pur di guadagnare qualche metro. Su tutti i ciclomotori almeno due passeggeri. E tutti i passeggeri con la loro dotazione di trombette, fischietti e bandiere. Ma tutti senza casco.
Fermami, se ci riesci: cosa possono fare, di fronte alla carica dei cinquantamila, trecento vigili urbani? In Tangenziale non va molto meglio. Un’ora prima della partita, tra un casello e l’altro, non c’è più spazio per infilare uno spillo. Solo i motociclisti riescono a farsi strada. E anche qui si viaggia senza casco. Qualcuno, a dire il vero, il casco ce l’ha: ma lo tiene attaccato al braccio, non sulla testa. Pronto a indossarlo al volo, a pochi metri dal posto di blocco, per evitare la contravvenzione; assolutamente ignaro della sua funzione principale, che è quella di salvare la vita di chi lo indossa in caso di incidente.
Stesso panorama nel dopopartita. Con un dettaglio in più: alla morsa del traffico si aggiunge la voglia di far festa. E ai 50mila appena usciti dalla stadio si aggiungono quelli che hanno seguito il Napoli alla tv e alla radio. Cori, caroselli, acrobazie, bandiere e sciarpe azzurre che sventolano nell’aria. Spettacolo suggestivo e coinvolgente che ci riporta ai tempi della gloria. Splendido, se ci fermiamo qui. Ma se qualcuno, poi, decide di completare l’opera con i proiettili e la benzina...
Morale della favola, cerchiamo di attrezzarci meglio per domenica prossima. Per il match contro la Reggina, praticamente uno spareggio per la conquista della serie A, si prevede il tutto esaurito: settantamila spettatori paganti più una cifra non calcolabile di «portoghesi» tra tifosi azzurri e sostenitori della squadra avversaria. E si prevede un’atmosfera caldissima.
Venerdì mattina riunione del Comitato ordine pubblico per mettere a punto il piano anticaos; sabato un summit di verifica per definirlo negli ultimi dettagli. Questo il messaggio del prefetto Carlo Ferrigno: ho già parlato con il questore, sappiamo bene che si tratta di un appuntamento sportivo ad alto rischio, metteremo in campo tutte le forze necessarie per garantire la massima sicurezza dentro e fuori lo stadio. Controlli a tappeto. Niente assalto ai cancelli del San Paolo, niente aggressioni, niente atti teppistici prima o dopo la partita.
E sul versante traffico? «Il presidio di polizia municipale verrà potenziato - annuncia Luca Esposito, assessore comunale alla mobilità - nel servizio ordinario per lo stadio vengono impiegati circa trecento vigili. Domenica prossima saranno al lavoro almeno cento uomini in più. E scenderanno in campo non due ore prima della partita ma di mattina presto, verso le otto, in modo da tenere sotto controllo tutta l’area che circonda lo stadio e le principali vie di accesso».