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Shaytan (POL)
25-04-02, 11:49
Ieri sera il via libera dopo una maratona durata quasi sei ore
SANITA' E STIPENDI

di Laura Lorenzini

TRENTO. Il parto è stato lungo e faticoso. Mesi e mesi di tensioni prima. E ieri più di sei ore di seduta, per discutere di soldi, carichi di lavoro, incentivi. Alla fine, alle nove di ieri sera, l'accordo è arrivato: il primo contratto provinciale della dirigenza medica e veterinaria è stato firmato. Soddisfatti i medici: «Un grosso passo in avanti, anche se ha disciplinato il periodo pregresso che va dal 1999 al 2001». Plaude sull'altro fronte l'Apran, l'agenzia provinciale per la negoziazione: «E' stata dura, ma è fatta».
Il contratto siglato ieri riguarda circa 850 tra dirigenti medici e veterinari. Una firma attesa con ansia: la trattativa era in corso da mesi e aveva conosciuto momenti di alta tensione. Tra i punti più spinosi la cosiddetta «indennità trentina», pari a circa 450 euro mensili, che l'Apran aveva deciso di assegnare con effetto retroattivo dal primo gennaio 2002 anziché al primo gennaio 2001 per la mancanza di risorse. Ieri è stato siglato un compromesso, che retrodata il pagamento all'aprile 2001.
Altra questione in sospeso il salario di risultato, riguardante le guardie mediche e la reperibilità, che è rimasto invariato. L'adeguamento, si è sottolineato, verrà discusso nell'ambito del prossimo rinnovo del contratto. La cifra complessiva finanziata dalla Regione, tra salario di risultato, abbassamento di liste d'attesa e indennità, si aggira sugli 11 milioni di euro.
In verità ieri si è discusso di quelli che saranno i temi caldi del prossimo rinnovo contrattuale, che riguarderà il periodo 2002-2005, la cui discussione partirà in autunno. In testa a tutte, la questione dei carichi di lavoro, che i medici ritengono eccessiva e degli incentivi corrispondenti. Le sigle dei dirigenti medici e dei veterinari (Anaoo, Cimo, npo, Tesned, Snr, Aaroi e Sivemp) hanno insistito molto sulla questione degli orari, ritenuti in alcuni casi eccessivi e sugli incentivi. L'Apran, dal canto suo, ha puntato soprattutto a chiudere la partita pregressa rinviando la discussione degli altri punti ad un momento successivo.
«Era importante - spiega Ferruccio Demadonna, responsabile dell'agenzia provinciale - arrivare a capo di quella che è stata una lunghissima, estenuante trattativa. Normale, trattandosi del primo contratto provinciale per i medici, che prima erano abituati a vedersi arrivare tutto da Roma. Però credo che ora, sciolto il nodo delle indennità e delle liste d'attesa, ci potremo confrontare sulla questione delle ore e degli incentivi senza arrivare al muro contro muro dei mesi scorsi».
Più o meno sulla stessa falsariga i toni dei sindacati, che però ora dovranno aprire un secondo tavolo di confronto con l'azienda, per l'applicazione del contratto. Quindi, in autunno, le nuove contrattazioni con la Provincia. Tutti convinti, comunque, che non si ripeterà più un altro dicembre terribile come quello scorso, quando i sindacati abbandonarono il tavolo del confronto accusando l'assessore Mario Magnani di atteggiamento punitivo: «Ormai la strada è spianata».


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Speriamo non si ripetano casi di malasanità, come in passato, altrimenti possono giusto andare a casa.