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Shaytan (POL)
26-04-02, 11:29
C'è la regia dell'Svp nel superpolo di centro
IL RETROSCENA Dopo il congresso partiti al lavoro

g.t.

TRENTO. Potrebbe essere l'Svp a far pendere la bilancia del Patt verso Forza Italia. Starebbe prendendo forma, con la benedizione (e anche qualche cosa di più) del partito di Siegfried Brugger una coalizione che all'appuntamento del 2003 vedrebbe sotto lo stesso simbolo il Patt dell'appena riconfermato Bezzi, tutti gli altri autonomisti polverizzati in diverse formazioni, oltre alla Casa della Libertà quasi al completo: l'unica formazione a non trovare posto in questa sorta di "dream-team" di centro sarebbe An (in Trentino squassata da divisioni e polemiche), sulla cui defezione Roma potrebbe chiudere un occhio.
Per la presidenza? Il sempre gettonatissimo Mario Malossini e quel Claudio Molinari, per ora sull'altra sponda, che risulta tra i più votati nel sondaggio (con cinque nomi) portato avanti in queste settimane proprio da Forza Italia. E mentre l'altra sera il coordinatore azzurro Rolando Bonazza convocava a Nave San Rocco lo stato maggiore del centrodestra proprio per discutere sul candidato presidente, sin dal giorno seguente al congresso del Patt tra Bolzano e Trento si sono succedute diverse telefonate, cui hanno fatto seguito alcuni incontri. E da tutto questo lavorio potrebbe vedere la luce una aggregazione in grado di mettere seriamente in ambasce Dellai.
Il Patt è l'ago della bilancia, ma di tutta l'operazione condotta in tandem con la Svp ci sarebbero diversi beneficiari. Vediamo: Bezzi ha appena riabbracciato Brugger ed ha il problema di dare certezze ad una base che non vedeva, e non vede, di buon occhio la collaborazione con la sinistra. Che cosa trattiene il Patt dal salutare quel centrosinistra con cui divide poco o nulla? Proprio la Svp, alleata di Dellai l'anno scorso per portare a casa una sorta di grande slam elettorale per le nazionali. Ma ora, ed i segnali di disgelo con la Casa della Libertà si notano, Bolzano dovrà fare i conti per quattro anni con un governo romano di opposta caratura. E anche l'europarlamentare Svp Michl Ebner, a Strasburgo e a Bruxelles, da tempo lavora in armonia nel Ppe ed in stretta collaborazione stretta con l'azzurro Giacomo Santini.
E con il via libera del partito di raccolta altoatesina sarebbero ben lieti di salutare la sinistra il Patt di Bezzi, le Genziane (almeno la parte vicina a Mauraro) e tutto quell'autonomismo che non ha mai guardato con simpatia all'alleanza con il Pds.
La Lega di Bertolini ha sempre visto di buon occhio un dialogo con la Cdl, mentre con il Patt si è scavato una sorta di solco. La quota di partito che si ritrova invece nel capogruppo Sergio Divina è intenzionata a fare il discorso inverso e non per nulla Divina ha preso la parola, domenica scorsa, all'assise delle due stelle alpine. In questo coalizione il Carroccio potrebbe trovare una collocazione ottimale. Rimarrebbe al palo An, per molti trentini di centro eccessivamente estrema e, fino a ieri, assai in freddo con la stessa Svp. Ma anche in questo caso, almeno in Alto Adige, il disgelo è in atto.

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