Österreicher
26-04-02, 14:28
Con lo sciopero dei sindacati, Massimo D’Alema ha riscoperto la piazza ed ha riscoperto valori che sembravano smarriti.
«Siamo qui perché condividiamo le ragioni di uno sciopero che, da una parte, è una difesa dei diritti di libertà di tutti i lavoratori, dall’altra è una forma di contestazione sulle misure di politica economica, sulle pensioni e sul fisco». Quanto al passato tentativo del suo stesso governo di modificare lo statuto dei lavoratori, D’Alema ricorda: «Noi ipotizzammo la possibilità di una gradualità delle norme che riguardavano le imprese con più di 15 dipendenti, una proposta che avrebbe portato nel giro di tre anni almeno un milione di persone nell’area protetta. Ma la Confindustria e una parte del sindacato non condivise l’idea»
Benissimo! Finalmente sappiamo che D’Alema sfila al fianco di chi non vuole minimamente che si tocchi l’articolo 18, quando lui voleva riformarlo per le aziende con più di 15 dipendenti. Il che mi sembra quasi un’aggravante.
«Siamo qui perché condividiamo le ragioni di uno sciopero che, da una parte, è una difesa dei diritti di libertà di tutti i lavoratori, dall’altra è una forma di contestazione sulle misure di politica economica, sulle pensioni e sul fisco». Quanto al passato tentativo del suo stesso governo di modificare lo statuto dei lavoratori, D’Alema ricorda: «Noi ipotizzammo la possibilità di una gradualità delle norme che riguardavano le imprese con più di 15 dipendenti, una proposta che avrebbe portato nel giro di tre anni almeno un milione di persone nell’area protetta. Ma la Confindustria e una parte del sindacato non condivise l’idea»
Benissimo! Finalmente sappiamo che D’Alema sfila al fianco di chi non vuole minimamente che si tocchi l’articolo 18, quando lui voleva riformarlo per le aziende con più di 15 dipendenti. Il che mi sembra quasi un’aggravante.