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Visualizza Versione Completa : Trecento all´adunata della destra intorno all´«Ardito» restaurato



AIACE TELAMONIO
29-04-02, 19:00
Del 29/4/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 45)


DA FORZA NUOVA A ESPONENTI DI AN SI SONO DATI APPUNTAMENTO AL CIMITERO
Trecento all´adunata della destra intorno all´«Ardito» restaurato


Erano due o trecento, ieri mattina, le braccia tese nel saluto romano. Con i labari neri e le bandiere della repubblica sociale. Apostrofati dal megafono come «Camerati!». Sull´attenti alle note del «Silenzio». Con le bandiere di Salò, e i simboli della X Mas. Gli stendardi dell´«Associazione volontari in guerra», l´«Unione nazionale combattenti della Repubblica sociale», il «Fronte della gioventù». Del loro mondo, che esibisce quasi tutti gli emblemi dell´armamentario fascista, non si parla quasi mai. Un mondo su cui ci si interroga all´indomani dell´exploit di Le Pen. Quanti sono? Quanto forte soffia il vento dell´estrema destra sotto la Mole? Ieri, una parte di questo mondo si è data appuntamento al cimitero monumentale. Si ritrovano ogni anno, la domenica dopo il 25 aprile. Ieri, in più, anniversario della morte di Mussolini, si trattava anche di inaugurare il restauro del monumento all´«ardito» Carlo Cherasco. Le teste bianche, i reduci, non sono la maggioranza: sono di più quelli che non hanno vissuto la guerra. Ci sono cappelli da alpini e da bersaglieri, labari di paracadutisti e baschi neri. C´è gente di An: il leader di Azione Giovani Umberto Trabucco e del Fuan Alberto Sterza. Poi Walter Altea e il capogruppo regionale Galasso. C´è la destra estrema di Forza Nuova. C´è l´associazione «L´Araldo» che ha promosso il restauro del monumento, preso a mazzate negli Anni Settanta, rimasto a dormire trent´anni, e ora restaurato: sta sulla tomba del fondatore degli «arditi» torinesi, il fez in testa e il gladio alla cintura. Al cimitero, innanzitutto vanno davanti alle lapidi dei morti della repubblica sociale. Un prete lefebvriano recita il «De profundis»: «Chi è morto tra le pallottole rivolgendo il pensiero a Dio s´è salvato. Anche San Luigi è morto in battaglia». Poi il corteo si sposta al monumento a Cherasco, alle tombe dei morti del `22. Non c´è un poliziotto, un carabiniere in divisa. Tantomeno un autonomo, o un ex partigiano. Dei tanti che passano, non uno che dica alcunché. Guardano e tirano dritto. Davanti alle braccia che si tendono nel saluto fascista, una signora anziana si ferma: «Cosa l´è? Un film?».

g. f.

AIACE TELAMONIO
30-04-02, 15:00
(Del 30/4/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 50)


DOPO L´INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO ALL´ARDITO
L´adunata dell´estrema destra spacca la Regione
Ds e Rifondazione attaccano Galasso (An): «Indignati per la sua presenza»



L´iniziativa dell´estrema destra, con labari della X Mas e reduci della Rsi, saluti romani e inni a Le Pen «vincitore su Jospin in Francia», fa scalpore. «Crea scandalo», dice la sinistra piemontese. Non tanto per la manifestazione in sé, quanto per chi vi ha partecipato. Un j´accuse che investe direttamente Ennio Galasso, capogruppo del partito di Fini, dopo la svolta di Fiuggi e di Bologna, in cui gli eredi di Almirante hanno «storicizzato» il Ventennio di Mussolini come fenomeno «irripetibile»: del tempo che fu. La partecipazione del responsabile di An alla manifestazione che si è tenuta domenica al cimitero Generale di via Catania per il vernissage del monumento all´Ardito suscita l´«indignazione e la preoccupazione» della sinistra al governo in città e all´opposizione a Roma: dal segretario Ds, Pietro Marcenaro, al responsabile provinciale dei Coministi italiani, Chieppa, dal verde Gianni Nigro al leader di Rc a Palazzo Lascaris (che è opposizione sia sotto la Mole che in Parlamento), Mario Contu. «Da più parti - dice Marcenaro - mi vengono sollecitate interrogazioni sulla presenza di Galasso al raduno fascista di domenica. Certo è difficile immaginare un comportamento più incompatibile con il ruolo istituzionale di presidente della commissione Statuto che il capogruppo di An ricopre a Palazzo Lascaris. Forse, però, più che un´interrogazione, sarebbe opportuno un interrogatorio da parte delle autorità competenti, per verificare se non sia stato commesso il reato di apologia del fascismo». Ribatte Galasso: «Marcenaro farebbe meglio ad adottare la strategia del silenzio. Visto che è riuscito a cogliere soltanto gli aspetti meno significativi della vicenda. Senza capire che la riconciliazione è un bene che riguarda tutti gli italiani, così come lo Statuto riguarderà tutti i piemontesi». Il capogruppo di An parla di una sua «cristiana partecipazione, sia che si ricordino le vittime dell´olocausto - immane orrore - sia quelle della lotta fratricida». «Il rinnovare odio - aggiunge - non potrà che inaridire i cuori e rendere asfittiche le intelligenze. Non vogliamo più cecchini né con le armi, né con la penna. Dobbiamo comprendere le ragioni di ognuno per contribuire al futuro di tutti. I valori della libertà e della democrazia li esaltiamo nella pratica quotidiana e nella condanna di razzismi, dittature e violenze. Ribadiamo, con Fini: onore a coloro che si sono battuti per la libertà e la democrazia». Chiusa la polemica? Niente affatto. Mario Contu (Rc) la ravviva incalzando Galasso sulle sue responsabilità istituzionali. «Chi, come lui, ha compiti tanto delicati quanto la presidenza della commissione Statuto, dovrebbe essere molto più cauto. Secondo me è grave che partecipi ad una manifestazione estremista. Ferma restando la nostra repulsione per un atto che rasenta l´apologia del fascismo». Replica Ugo Martinat, segretario di An in Piemonte: «Non accettiamo lezioni da nessuno. Tanto più che Galasso, come lui stesso afferma, ha partecipato all´iniziativa di domenica con spirito cristiano per quella riconciliazione auspicata anche dal presidente Ciampi». Concetto ribadito dal coordinatore azzurro, Enrico Pianetta. «È necessario - dice - trovare elementi di rappacificazione che uniscano le forze in campo. Per questo inviterei tutti a guardare al futuro e a contribuire all´integrazione nell´Ue, lavorando per una grande piattaforma che si chiama Europa. Senza dimenticare le esperienze vissute, dalle quali si possono trarre insegnamenti per superare gli errori e per non commetterne di più grandi».
Giuseppe Sangiorgio

AIACE TELAMONIO
30-04-02, 15:03
(Del 30/4/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 50)


«Di questo passo non cresceranno mai»
Ghiglia: in Europa gli estremisti ci sono ovunque, e ovunque alla fine perdono


NELLA destra di governo, nonostante le svolte di Fiuggi e Bologna, ritorna la tentazione del saluto romano? con il capogruppo di An, Ennio Galasso, a fianco di esponenti di «Forza Nuova», per il vernissage dell´Ardito? Agostino Ghiglia, segretario provinciale del partito di Fini dice che Alleanza nazionale non ha nulla a che fare con Forza Nuova: «Un movimento marginale sotto il profilo politico ed inesistente dal punto di vista dei numeri». Poi attacca: «Galasso non ha fatto nessun saluto romano, ha soltanto partecipato ad una funzione religiosa».


Ghiglia come vede questa sorta di ritorno al passato, con numerosi giovani che ripensano con nostalgia al Ventennio?

«Secondo me non può essere considerato un fenomeno preoccupante. Ovunque, in Europa come nel mondo vi sono rigurgiti, revisioni. Ma sotto la Mole sono poca cosa e di questo passo non cresceranno mai».

Forza Nuova ha, però, annunciato di volersi presentare alle elezioni amministrative di maggio.

«Non credo che raggiungerà grandi consensi. Anzi. Siamo a Torino, non a Parigi. Da noi i risultati alla Le Pen non sono pensabili».

Ghiglia, qualche ritorno di fiamma, dopo l´exploit dell´estrema destra francese, l´ha vissuto anche lei, espresso con un telegramma di felicitazioni, o no?

«L´ho fatto solo perché il movimento di Le Pen ha sbaragliato e umiliato la sinistra di Jospin. Inoltre chi ottiene il 30 per cento dei consensi è legittimato ad aspirare alla Presidenza».

Dal congresso di Bologna sono arrivate indicazioni diverse, non le pare?

«Fini ha suggerito una linea politica che tutti condividiamo: la storicizzazione del Ventennio di Mussolini, come evento irripetibile del tempo che fu».

Quindi anche lei è allarmato per il clima creato in Francia e per i possibili successi di movimenti italiani come Forza Nuova?

«Non sono affatto preoccupato e tanto meno allarmato, perché non esistono collegamenti fra la situazione politica che si è creata sotto la torre Eiffel e quella che viviamo a Roma, tanto meno per la presenza di movimenti estremi».

Ma al Monumentale l´altro giorno c´era folla. Cosa risponde alle sinistre che gridano allo scandalo per la partecipazione del presidente della commissione regionale che sta riscrivendo lo Statuto?

«Non accettiamo lezioni da chi ha ancora nel proprio simbolo la falce e martello».

g. san.

AIACE TELAMONIO
30-04-02, 15:06
Del 30/4/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 50)


CHI SONO I GIOVANI PIU´ A DESTRA DELLA DESTRA CHE ADESSO FANNO IL TIFO PER LE PEN
Fasci littori e croci celtiche ma ad unirli è la xenofobia
che puniscono l´odio razziale e la ricostituzione del partito fascista

QUANTI sono i fans di Le Pen sotto la Mole? Qual è, in città, il peso della destra estrema, che giudica troppo deboli le posizioni di An, e che non si riconosce nei partiti dell´arco parlamentare? Ferme restando le ultime retroguardie di Salò, uomini e donne usciti dalla guerra con i repubblichini, chi sono i giovani che domenica erano accanto a loro, al cimitero, a commemorare i morti della repubblica sociale? Trecento braccia tese nel saluto romano, a chiamarsi «camerata», a ridarsi appuntamento dove, quando, e con chi? L´ala giovane di chi milita a destra della destra rappresenta un pianeta inesplorato: un pianeta piccolo, rispetto ad alcune zone del Centro-Sud, o al Veneto. Ma pur sempre un magma movimentista che all´indomani dell´exploit di Le Pen giubila, e dice «Chi ci giudica rottami del passato sbaglia: il vento dell´estrema destra soffia forte in tutta Europa, e sta crescendo anche qui». In comune con i ragazzi a sinistra della sinistra hanno il fatto d´essere, come i no-global, fortemente antimondialisti, in guerra con «il nuovo ordine mondiale delle lobbies finanziarie e massoniche». Portatori di un radicale antiamericanismo, si dicono antisionisti, e «Né con gli arabi né con gli Usa» dopo la strage delle torri gemelle.
I FORZANUOVISTI. Il loro leader arriva su una vecchia Vespa bianca. Stefano Saìa, laureato in legge, 29 anni, parla di «Un crescente successo tra i giovani, anche minorenni». Nata nel `97 dall´ex dirigente di Terza Posizione Roberto Fiore e da Massimo Morsello (che fuggirono a Londra al tempo dell´inchiesta sulla strage di Bologna), Forza Nuova vorrebbe abolire la legge sull´aborto, la Mancino - che punisce chi istiga all´odio razziale - e la Scelba (vieta la ricostituzione del partito fascista). Saìa : «Non siamo roba vecchia, del passato. Le Pen dimostra che possiamo vincere. A Torino abbiamo 300 iscritti». Alla Digos parlano di 50-100: «S´informino meglio». Gli altri attivisti l´affiancano ad un banchetto che, quasi ogni sabato, vende in via Roma croci celtiche e fasci littori: «Tiriamo su ogni volta 300 mila lire per finanziare i manifesti». Mirco, che di mestiere fa l´imbianchino: «Non possiamo manco più avere il crocefisso nelle scuole, perché qualcuno s´offende. Tra un po´ ci toglieranno pure il Natale». «Non è vero che siamo contro gli omosessuali: purché non l´ostentino, facciano quello che vogliono». Vorrebbero che «la religione cattolica torni ad essere di Stato. Devono essere accettate anche le altre, per carità. Ma perché lo Stato deve aiutarle tutte?». Il tema forte è quello dell´immigrazione: «Non siamo razzisti, non abbiamo nulla contro gli stranieri, ma ne chiediamo il rimpatrio, e che siano aiutati a casa loro. Qui nessuno ha il manganello o l´olio di ricino. Ma bisogna valorizzare e difendere l´identità italiana». Non necessariamente con la testa rasata e il bomber, li si può incontrare all´Araldo, o a bere una birra al Charisma (uno dei pochi locali di riferimento del pianeta-destra, anche se «Chi lo gestisce non ha a che vedere con noi»).
L´ARALDO. «Poiché nelle librerie normali si trovano solo Nietzsche o Mishima, chi vuole comprare libri del pensiero non omologato - dice Beppe, del Centro studi di via Baretti - viene da noi, che siamo in contatto con tutti gli editori di destra, anche non italiani». Per questa ragione, il circolo è un po´ la casa di gruppi diversi, anche non di destra estrema. Organizza convegni e concerti di musica alternativa. Ha coordinato la raccolta di fondi per il restauro del monumento all´«Ardito», dopo un concerto alla Crocetta con circa mille ragazzi. «Al nostro centro librario si rivolgono 500 persone l´anno».
I CATTOLICI E LO STADIO. In passato negli ultrà granata crebbe il gruppo dei «Granata Korps» (ora minoritario): oggi la curva Maratona comprende più ragazzi dell´ultrasinistra che viceversa, ed è nella tifoseria bianconera che si vedono fiorire stendardi con le croci celtiche. Si stimano in un centinaio i ragazzi di estrema destra all´interno degli «Irriducibili Vallette» juventini. Chiaro: non si riuniscono certo allo stadio per far politica, ma per tifare. E il discorso vale solo per una parte degli «Irriducibili». E´ qui che, se incontrano Saìa (che è del Toro) lo sfottono chiamandolo «chierichetto»: è la parte dell´ultradestra che contesta a Forza Nuova di fare del cattolicesimo una bandiera.
VERDI E NERI. L´ex sottosegretario e leader leghista Mario Borghezio, che domenica era al cimitero per la commemorazione dei morti di Salò, non lo nega: «Ai nostri cortei spesso si uniscono ragazzi estremisti». Gente di Forza Nuova, cani sciolti, gruppetti che mescolano destra e bullismo da periferie. E in più le persone (qualche decina) che ruotano intorno alle sigle del Fronte nazionale di Adriano Tilgher, o di Fascismo e Libertà. Saìa: «Abbiamo idee simili a quelle della Lega sugli stranieri in Italia. E ci piace Bossi quando parla contro le massonerie, le lobby finanziarie». Su molti altri temi, dalla Padania al giudizio sul fascismo, sono lontani. Borghezio: «Due anni fa la Lega ha raccolto migliaia di firme contro l´immigrazione, con gente di tutti i partiti. Questi ragazzi non vanno giudicati dalle teste rasate. I loro movimenti mi paiono in crescita, e spesso hanno buone idee. Certo, nessuno oggi può pensare di far politica usando vecchi simboli di regime. Ma è chiaro che lo spostamento di An su posizione quasi centriste apre uno spazio a destra, che tende ad essere colmato da gruppi nuovi». Borghezio, che ha un passato giovanile nell´estrema destra, ha anche partecipato a un convegno di Forza Nuova. C´è chi entra in qualche sigla di «neri» e poi passa alla Lega e viceversa.
L´«ALTRA» DESTRA E´ CRITICA. Nell´altra destra, quella più vicina al governo, le voci sono critiche. Umberto Trabucco, leader di «Azione giovani», il movimento giovanile di An, e Alberto Sterza, (universitari del Fuan): «C´è gente rimasta al manganello e alla scritta sui muri. Quelli di Forza Nuova sono fermi agli Anni Settanta: il loro proselitismo non ci preoccupa certo. Non esistono, non se li fila nessuno. Sono impresentabili, hanno sull´Europa e sull´aborto posizioni assurde. Non che ci piaccia, ma loro non l´ammettono manco in caso di stupro. Loro vorrebbero un´Italia solo di italiani, noi diciamo sì agli stranieri, purché suonino alla porta e chiedano il permesso». Se Saìa dice: «Ci presentiamo alle elezioni in molti Comuni», i ragazzi di An (che denunciano 300 iscritti anche loro) dicono «Non hanno peso: i nostri numeri sono veri, i loro no. Si sentono perseguitati dalle lobbies massoniche ed ebraiche: ma per favore, siamo nel 2002. Sono anacronistici: è un peccato, perché in fondo abbiamo radici comuni, nell´Msi. Ma noi abbiamo fatto, da allora, un sacco di strada. Loro no».

AIACE TELAMONIO
30-04-02, 15:19
Si sentono perseguitati dalle lobbies massoniche ed ebraiche: ma per favore, siamo nel 2002. Sono anacronistici: è un peccato, perché in fondo abbiamo radici comuni, nell´Msi. Ma noi abbiamo fatto, da allora, un sacco di strada. Loro no
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:lol :lol :lol :ah :ah

AIACE TELAMONIO
30-04-02, 15:21
Abbiamo idee simili a quelle della Lega sugli stranieri in Italia. E ci piace Bossi quando parla contro le massonerie, le lobby finanziarie». Su molti altri temi, dalla Padania al giudizio sul fascismo, sono lontani.
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Ottimo !:cool:

LN
30-04-02, 16:02
Condivdo l'analisi di Borghezio sulla destra neo-fascista!
Alcune lotte ci uniscono!

RAS (POL)
30-04-02, 21:02
Aiace, non avresti l'indirizzo della libreria "di destra" citata nell'articolo. Ogni tanto passo da Torino, e magari ci farei un salto...

AIACE TELAMONIO
01-05-02, 15:43
Originally posted by RAS
Aiace, non avresti l'indirizzo della libreria "di destra" citata nell'articolo. Ogni tanto passo da Torino, e magari ci farei un salto...

Certo camerata , questo è i link del sito del Centro studi l'Araldo .
Vi potrai trovare tutto cio' che cerchi .

http://digilander.iol.it/csaraldo/

Camerateschi saluti !

AIACE TELAMONIO
01-05-02, 15:48
Originally posted by paladino


Ma vi divide un abisso, non ti accorgi ???. Ed a dividervi e' la Nazione Italia.

Ci divide un abisso soprattutto quando si parla di Patria ...
sono pero' convinto che se non fosse stato per l'***********
di Bossi e le sue sparate sulla Padania...la Lega sarebbe diventata un movimento su scala nazionale stile Front National.
cio' non toglie che molti aderenti alla lega siano in "Buona fede"
e in futuro , quando la lega sara' ormai defunta , potrebbero
essere dei buoni camerati ...naturalmente dopo aver ammesso
i propri errori...




Mi sembra che ci fosse un patto.....