PDA

Visualizza Versione Completa : Marijuana terapeutica: il dovere della disobbedienza



giovanna (POL)
02-05-02, 12:27
Marijuana terapeutica: il dovere della disobbedienza.
Convegno-Manifestazione di Radicali Italiani con medici, pazienti, avvocati, cittadini. Venerdì 3 maggio alle ore 10.30 presso la sede del Partito Radicale, Via di Torre Argentina, 76 Roma– Ingresso libero

Già dieci persone hanno annunciato che disobbediranno alla legge sugli stupefacenti, tra i quali anche chi scrive. Forumisti antiproibizionisti di Roma e dintorni perchè non venite tutti a via di Torre Argentina domani? Saluti

g

giovanna (POL)
02-05-02, 12:42
LOMBARDIA: SI ALLA MARIJUANA USO MEDICO
APPROVATA MOZIONE

REIBMAN: “STORICA DECISIONE, DIFENDIAMO LA LIBERTA’ DI CURA”

Un evento di grande rilievo. Questa mattina il Consiglio Regionale della Lombardia, la più importante assemblea rappresentativa italiana dopo il Parlamento, ha approvato a larga maggioranza una mozione nella quale si chiede “al Governo e al Parlamento di regolamentare l’uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati”.

E’ un tema su cui, come è noto, è aperto un ampio dibattito in sede internazionale. Molti paesi hanno già regolamentato l’utilizzo medico della canapa, tra questi Israele, Germania, Australia, Canada e Stati Uniti. L’uso medico della canapa indiana è utile soprattutto per i malati di A.I.D.S., glaucoma e per gli effetti collaterali dei chemioterapici nella terapia tumorale.

La mozione è stata presentata dai consiglieri regionali del gruppo Radicali Lista Bonino e sottoscritta anche da consiglieri e capigruppo di Forza Italia, C.D.U. (Biancofiore), P.P.I. Popolari, Pensionati, D.S., Socialisti, Verdi e Rifondazione Comunista.

Yasha Reibman, medico e consigliere regionale radicale, raggiante, ha detto:

“E’ una storica decisione con la quale difendiamo la libertà di cura del paziente e la libertà di scelta terapeutica del medico. Ogni medico deve essere messo in grado di prescrivere al proprio paziente la cura e i farmaci che ritenga più adatti in scienza e coscienza. Migliaia di pazienti aspettano la regolamentazione dell’utilizzo medico della canapa indiana, che contribuirebbe a migliorare in modo significativo la loro qualità di vita.

Ora tocca al Parlamento e al Governo. Questa scelta non riguarda il confronto tra probizionismo e antiproibizionismo, ma è un fatto politico di rilievo che questa maggioranza abbia saputo respingere l’esasperazione della logica proibizionista che ha portato a vietare persino l’utilizzo medico della canapa indiana.”

Milano, 30 aprile 2002

Per informazioni:


IL CONSIGLIO

premesso che

- nel nostro ordinamento è già previsto l’utilizzo di diverse droghe per uso medico, tra cui merita particolare menzione quello della morfina;

- il Senato ha approvato in via definitiva il 24.1.2001 il Ddl 49378 contenente le “norme per agevolare l’impiego dei farmaci analgesici oppiacei nella terapia del dolore”;

- in Canada, Gran Bretagna, Germania, Israele, Olanda, Stati Uniti e Australia sono state condotte ricerche sull’utilizzo medico dei derivati della canapa indiana;

- nel 1999 l’International Narcotic Board delle Nazioni Unite ha incoraggiato le ricerche sull’uso terapeutico della cannabis;

- il governo canadese nel 1999 ha adottato un piano quinquennale per la produzione di canapa indiana per uso medico;

- nel 1999 il ministro tedesco della sanità si è espresso a favore dell’utilizzo terapeutico dei derivati della canapa indiana;

- il governo israeliano nel 1999 ha adottato le linee guida per l’uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati;

- in Gran Bretagna nell'autunno del '98 la Commissione “Scienza e Tecnologia” della Camera dei Lords, basandosi sulle conclusioni di numerosi studi scientifici, si è schierata a favore della introduzione per scopi terapeutici della canapa indiana e dei suoi derivati;

- il 5 novembre del 1998 gli elettori americani di Alaska, Arizona, Colorado, Nevada, Oregon e Washington, consultati con un referendum su questo tema, hanno approvato l'uso terapeutico della marijuana per i malati di tumore e di AIDS;

- la commissione federale statunitense dell'Istituto di medicina della National Academy of Sciences di Washington nel 1999 ha chiesto l’introduzione in campo medico del principio attivo della canapa indiana (THC);

- nel 1999 un comitato della British Medical Association si è espresso a favore dell’utilizzo terapeutico dei derivati della canapa indiana;


ritenuto che

- la scelta di approvare l’utilizzo terapeutico della canapa indiana non rientra nel confronto tra l’approccio probizionista e quello antiproibizionista sulle droghe;


considerato che

- gli effetti collaterali più comuni e fastidiosi dei chemioterapici nella terapia neoplastica risultano essere il profondo senso di nausea e il vomito;

- i farmaci utilizzati nella cura dell’AIDS presentano frequentemente tra gli effetti collaterali un forte senso di nausea, che determina un aumentato rischio di inedia per i malati;

- la canapa indiana e i suoi derivati presentano un’importante effetto antiemetico;

- l'American Cancer Society ha finanziato negli ultimi mesi ricerche per determinare se un cerotto al THC (il principio attivo dei cannabinoidi) possa essere usato come metodo alternativo e piu' efficace, per offrire i benefici effetti dei cannabinoidi ai pazienti che soffrono di nausea, vomito e altri effetti collaterali provocati dalla chemioterapia;

- riviste scientifiche internazionali riferiscono che il 44% dei medici avrebbe consigliato ai propri pazienti di utilizzare i derivati della canapa indiana e pertanto, per procurarseli illegalmente, ai malati sarebbero state, e sono, inflitte inutilmente ulteriori pene e ansie;

- gli effetti collaterali della canapa indiana e dei suoi derivati risultano essere poco rilevanti nel periodo immediatamente successivo all’assunzione e scarsamente dimostrati nel lungo periodo, nonostante siano stati cercati da numerosi studi condotti dalle autorità federali statunitensi;

- non è stata rilevata tolleranza farmacologia –ovvero per ottenere effetti analoghi nel tempo non è necessario incrementare la dose del farmaco-, né presenza di sintomi d’astinenza, se non in casi aneddotici;

- la commissione composta da dieci accademici esperti in sostanze psicoattive, incaricata dal Ministero della Sanità francese e presieduta da Bernard Pierre Roques, nel 1999 ha riconosciuto che la canapa indiana è meno dannosa per la salute umana di tabacco e alcool;


considerato inoltre che

- diverse e autorevoli riviste scientifiche internazionali riportano studi sull’efficacia della canapa indiana e dei suoi derivati nel ridurre la pressione intraoculare nella terapia del glaucoma e che sono in atto diverse sperimentazioni scientifiche per valutare l’efficacia terapeutica per i cannabinodi nella terapia della sclerosi multipla;

- sono in corso diverse ricerche per stabilire l’efficacia e la possibile utilizzazione dei cannabinoidi nella terapia dell’asma bronchiale;

- l’alta densita' di recettori cannabinoidi CB1 all'interno dei gangli basali suggerisce un potenziale ruolo degli endocannabinoidi nel controllo del movimento volontario e nei disturbi del movimento correlati con i gangli basali, quali il morbo di Parkinson e che l’aumento dei livelli dei cannabinoidi nel globus pallidus si associa con una riduzione dei movimenti in un modello sperimentale di Parkinson realizzato su cavie;

- studi clinici riportati da autorevoli riviste scientifiche riferiscono dei benefici dall’uso dei derivati della canapa indiana per pazienti affetti dalla sindrome di Gilles de la Tourette;

- ricerche, condotte su modelli sperimentali con animali, hanno dimostrato che i cannabinoidi hanno efficacia terapeutica su cellule tumorali cerebrali;

- durante il XIII Congresso della Societa' Italiana per lo Studio dell' Arteriosclerosi , tenutosi dal 3 al 5 dicembre '99 all'Università degli Studi di Milano, è emersa l’ipotesi di un possibile utilizzo di derivati della canapa indiana per contribuire alla prevenzione dell’aterosclerosi;


considerato infine che

- riviste scientifiche internazionali riferiscono casi clinici di epilessia ed emicrania che hanno beneficiato dell’utilizzo dei derivati della canapa indiana, che secondo studi sperimentali potrebbero inoltre rappresentare un’utile alternativa agli oppiacei nel trattamento dei dolori cronici;

- Paul M. Hyman, portavoce della American Cancer Society di New York, nel corso del 2000 ha dichiarato: "Battersi contro questo uso medico della marijuana vuol dire combattere la stessa ricerca scientifica";


CHIEDE

al Governo e al Parlamento di regolamentare l’uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati;


IMPEGNA

il Presidente del Consiglio regionale e il Presidente della Regione a comunicare il contenuto della presente mozione al Governo e al Parlamento nazionale.

Yasha Reibman

Giorgio Myallonnier

Lorenzo Strik Lievers

giovanna (POL)
02-05-02, 12:43
ApB-DROGA/ CHI E' YASHA REIBMAN, IL "GUASTATORE" RADICALE
Dalla battaglia per la cannabis all'ingresso di Israele nell'Ue

Roma, 1 mag. (Ap.Biscom) - "In effetti sono un po' stupito di questo clamore, anche se credo che la notizia meritasse..". Yasha Reibman, 27 anni, consigliere radicale della Lombardia, il 'giorno dopo' si gode la lettura dei quotidiani: la sua mozione per l'uso terapeutico della cannabis ha infatti conquistato tutte le prime pagine e sui siti Internet della piccola galassia radicale Reibman è già un mito.

Ma il giovane medico ebreo ("mi sto specializzando in
psichiatria") non è nuovo a iniziative clamorose. Paladino della causa d'Israele, Reibman giorni fa si è travestito da kamikaze palestinese e se n'è andato in giro per il centro di Milano. Stanco della "criminalizzazione" di Israele, a quelli che incontrava distribuiva un volantino con lo slogan : "Ora saresti morto". Un modo schoccante ma senza dubbio efficace per far comprendere ai milanesi la paura di chi abita le città israeliane.

La sua passione per Israele ha superato anche la provata fede interista. "Ero disposto ad accompagnare il Milan in trasferta - racconta - se la partita con l'Hapoel Tel Aviv si fosse giocata in Israele, perché non possiamo arrenderci alla violenza e al terrorismo. Poi l'Uefa con una scelta infelice ha deciso che si giocasse a Cipro". Non pago, nel ritorno a San Siro ha sfidato la curva rossonera presentandosi con uno striscione a favore dell'ingresso di Israele nell'Unione europea. La risposta degli ultrà del Milan è stata una sorpresa: "Il giorno dopo avevano messo la foto del mio striscione sul loro sito", sottolinea Reibman soddisfatto.

Oltre all'ingresso di Israle nell'Ue, l'altro pallino di Reibman è, appunto, la legalizzazione della canapa indiana per alleviare le sofferenze dei malati di cancro e di Aids. "Mi ha spinto all'azione l'irrazionalità delle leggi - spiega commentando la mozione fatta approvare dal consiglio regionale della Lombardia - anzi non mi capacito del motivo per cui fino ad ora non sia stato dato il via libera all'uso della marijuana: dopotutto anche l'eroina è vietata, ma gli oppiacei vengono usati normalmente in tutti gli ospedali".

Il problema è che la maggioranza, in particolare An e la Lega, temono che l'uso terapeutico della cannabis sia il "cavallo di Troia" per la legalizzazione dello spinello.."E' diventato un cavallo di Troia, tanto per restare nella metafora, solo perché loro hanno alzato delle mura di cinta irrazionali - replica Reibman - è chiaro che se bruci le streghe, allo stesso tempo dai loro una bella visibilità..".

L'esponente radicale se la prende anche con il ministro Sirchia, che ha bocciato la validità scientifica dell'uso terapeutico del Thc, il principio attivo della Marijuana: "Quello che sostiene il ministro non è corretto e lo dimostra il fatto che Paesi all'avanguardia dal punto di vista della ricerca scientifica in campo medico - come gli Usa, Israele, il Canada, la Germania e l'Australia - da tempo consentono ai malati di curarsi con la cannabis. Se è vero, come dice Sirchia, che ci sono altri farmaci che hanno effetti paragonabili alla cannabis, è anche vero ogni paziente è un caso a sé e risponde ad alcuni medicinali e non ad altri".

Reibman comunque non si dà per vinto e preannuncia altre battaglie. In primo luogo in Parlamento, dove giace una proposta di legge di iniziativa popolare che ricalca la mozione approvata in Lombardia: "196 parlamentari di tutti gli schieramenti si sono impegnati a presentarla e l'obiettivo è quello di farla inserire all'ordine del giorno della Camera". Ma anche sul fronte delle regioni, Reibman spera di fare il bis della Lombardia: "Puntiamo a una reazione a catena di altre regioni, governate sia dalla sinistra che dalla destra, che adottino il testo della Lombardia". Quali? "Meglio non dare indicazioni al 'nemico'..".

benny3
02-05-02, 13:37
Un tipo interessante.
peccato sia interista...................:D :cool: ;)

giovanna (POL)
02-05-02, 15:42
Originally posted by benny3
Un tipo interessante.
peccato sia interista...................:D :cool: ;)

Nessuno è perfetto...d'altronde potrei non aver dato il giusto peso alla macchia interista. Dannata incapacità femminile di appassionarsi di fronte ad un pallone ;)

g

giovanna (POL)
02-05-02, 15:43
VENERDI’ 3 MAGGIO, DISOBBEDIENZA CIVILE SULLA MARIJUANA PRESSO LA SEDE DEL PARTITO RADICALE

MILLION MARIJUANA MARCH: SABATO I RADICALI CI SARANNO…
ANCHE A ROMA, NONOSTANTE IL VETO – SMENTITO A LIVELLO INTERNAZIONALE – DEI “KOMPAGNI” DEI CENTRI SOCIALI.

Alla vigilia della Million Marijuana March, militanti e dirigenti di Radicali Italiani e del Partito Radicale Transnazionale terranno un convegno-manifestazione-disobbedienza civile a Roma presso la sede del Partito Radicale in via di Torre Argentina 76 al terzo piano, con inizio alle ore 10.30.

Si parlerà di marijuana e, in particolare, di marijuana terapeutica a partire dalla mozione approvata dal Consiglio Regionale della Lombardia il 30 aprile scorso.

Saranno presenti:
Daniele Capezzone, Segretario di Radicali Italiani
Rita Bernardini, Presidente di Radicali Italiani
Luca Coscioni, Presidente di Radicali Italiani, in collegamento da Orvieto
Maurizio Turco, capogruppo al Parlamento europeo della Lista Bonino
Marco Cappato, eurodeputato della Lista Bonino e membro del comitato dei Presidenti del Partito Radicale Transnazionale
Benedetto Della Vedova, eurodeputato della Lista Bonino e Presidente di Radicali Italiani
Sergio Stanzani, Presidente di NPWJ
Yasha Reibman, consigliere regionale lombardo della Lista Bonino, primo firmatario della mozione sulla marijuana terapeutica
Ennio Boglino, radicale storico, medico e “paziente”, in collegamento da Ivrea
Ignazio Marcozzi Rozzi, radicale, medico esperto in tossicodipendenze
Pigi Camici, Comitato Nazionale di Radicali Italiani, affetto da Glaucoma
Tanina De Marco, radicale di Milano, affetta da Glaucoma
Antonella Spolaor, Direzione di Radicali Italiani
Marco Beltrandi, Direzione di Radicali Italiani
… e tanti altri militanti radicali


L’ingresso è libero


Questo comunicato-stampa viene trasmesso, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Roma e alla Questura di Roma.

Per informazioni: Rita Bernardini 06/689791

PINOCCHIO (POL)
03-05-02, 21:06
Ho ascoltato su Radio Radicale il convegno.
Ciò che rende antipatico le viostre battaglie sulle droghe e che invece di porre l'accento sul fatto che ognuno è libero di fare che cazzo gli pare, cercate di dimostrare che drogarsi fa addiritura bene.
:fru
saluti padani

Claude74
04-05-02, 12:57
Originally posted by PINOCCHIO
Ho ascoltato su Radio Radicale il convegno.
Ciò che rende antipatico le viostre battaglie sulle droghe e che invece di porre l'accento sul fatto che ognuno è libero di fare che cazzo gli pare, cercate di dimostrare che drogarsi fa addiritura bene.
:fru
saluti padani
Premesso che per la cannabis terapeutica le cose stanno, o paiono stare, effettivamente così. Del resto non n'è niente che tolga i dolori come gli oppiacei, ben più pericolosi dell'erba.
Ma è vero, l'erba non fa bene, anzi, fa male. Ma i Italia dire che questo non è un motivo valido per probirne la vendita, magari regolamentandola severamente, o addirittura punire chi ne fa uso, non si può dire. In questo neanche i radicali fanno eccezione.

benny3
04-05-02, 15:07
Drogarsi fa male, ma in altri paesi anche antiproibizionisti la canapa indiana viene usata gia` da tempo per fini terapeutici. si tratta quindi di dare questa possibilita` anche ai malati italiani. nulla di piu`.
per quanto riguarda la politica radicale della depenalizzazione si tratta piu` di un ragionamento di carattere economico che non di prinicipio. visto la diffusione ed il fatto che vi sono molti ceffi che dal commercio di queste sostanze diventano ricchi, meglio provare a disciplinare in modo centrale la situazione.
e` una ipotesi, nulla di piu`. una ipotesi che ad essere sincero non mi trova d`accordo al cento per cento. nulla a che vedere pero` con il pericolo per la fine della civilta` occidentale o della morte dei valori. quelli, tanto, sono morti da tempo. e non per colpa delle canne.

giovanna (POL)
04-05-02, 15:39
Ritardataria come al solito :) comunque eccomi.
Pinocchio non vorrei tu avessi confuso, ascoltando la conferenza, tra uso terapeutico - che esiste per diverse patologie (e Benny ne ha già parlato) e non si capisce perchè venga vietato - della marijuana e il suo consumo a fini voluttuari.
Intendiamoci a mio modo di vedere quello che faccio col mio corpo, le sostanze che decido di assumere o non assumere è cosa assolutamente privata, non prevede vittima fuori di me e non riesco a comprendere per quale motivo lo stato debba interessarsene. E credo che qui concordi anche tu.
Tra l'altro legalizzare significa controllare, puro pragmatismo quindi contro la politica dello struzzo che in cinquant'anni di proibizionismo ci ha regalato non già la fine del consumo di stupefacenti ma morti, spaccio, furti, epatite, emarginazione, degrado.
Nessuno dice: consuma pure stupefecenti, fa bene.
Semplicemente si cerca di limitare il danno sociale della tossicodipendenza, danno esaltato dalle leggi criminogene in materia ora in vigore.
Quanto alle cose che fanno bene e alle cose che fanno male è assurdo cercare di imporre agli individui comportamenti "salutari" per legge. Esisterà sempre chi si imbottirà di pillole (cosa perfettamente legale e sulla quale nessuno sembra avere da ridire), chi si farà di metano, colle o solventi (altra cosa perfettamente legale che pone un problema squisitamente e assurdamente proibizionista: come proibire l'uso "illegale" di sostanze legali? Mah ) esisteranno sempre gli autolesionisti.
La cosa migliore che possiamo fare per limitare i danni è informare e controllare la qualità (per evitare morti per overdose, epatite, aids o taglio assassino) il costo del prodotto che viene venduto (per evitare gli scippi e i furti di quanti lo fanno per acquistare ora una dose carissima). Cose che si possono fare solo legalizzando.
Sembra poco, invece è tantissimo.


Scusate sono partita dalla marijuana (che non ha mai ucciso nessuno ed è meno nociva del tabacco e dell'alcol) e sono arrivata a parlare di antiproibizionismo in genere. Radicale logorroica :)

O'Rei
04-05-02, 20:12
Voi che siete informati, ma è vero che la piantagione di marjiuana è libera?! se sì ne approfitto!!:D :D

PINOCCHIO (POL)
05-05-02, 13:23
Originally posted by giovanna
Ritardataria come al solito :) comunque eccomi.
Pinocchio non vorrei tu avessi confuso, ascoltando la conferenza, tra uso terapeutico - che esiste per diverse patologie (e Benny ne ha già parlato) e non si capisce perchè venga vietato - della marijuana e il suo consumo a fini voluttuari.
Intendiamoci a mio modo di vedere quello che faccio col mio corpo, le sostanze che decido di assumere o non assumere è cosa assolutamente privata, non prevede vittima fuori di me e non riesco a comprendere per quale motivo lo stato debba interessarsene. E credo che qui concordi anche tu.
Tra l'altro legalizzare significa controllare, puro pragmatismo quindi contro la politica dello struzzo che in cinquant'anni di proibizionismo ci ha regalato non già la fine del consumo di stupefacenti ma morti, spaccio, furti, epatite, emarginazione, degrado.
Nessuno dice: consuma pure stupefecenti, fa bene.
Semplicemente si cerca di limitare il danno sociale della tossicodipendenza, danno esaltato dalle leggi criminogene in materia ora in vigore.
Quanto alle cose che fanno bene e alle cose che fanno male è assurdo cercare di imporre agli individui comportamenti "salutari" per legge. Esisterà sempre chi si imbottirà di pillole (cosa perfettamente legale e sulla quale nessuno sembra avere da ridire), chi si farà di metano, colle o solventi (altra cosa perfettamente legale che pone un problema squisitamente e assurdamente proibizionista: come proibire l'uso "illegale" di sostanze legali? Mah ) esisteranno sempre gli autolesionisti.
La cosa migliore che possiamo fare per limitare i danni è informare e controllare la qualità (per evitare morti per overdose, epatite, aids o taglio assassino) il costo del prodotto che viene venduto (per evitare gli scippi e i furti di quanti lo fanno per acquistare ora una dose carissima). Cose che si possono fare solo legalizzando.
Sembra poco, invece è tantissimo.


Scusate sono partita dalla marijuana (che non ha mai ucciso nessuno ed è meno nociva del tabacco e dell'alcol) e sono arrivata a parlare di antiproibizionismo in genere. Radicale logorroica :)

Ci risiamo.
Tu dici che la marjuana non ha mai ucciso nessuno.
Se per questo neanche chi fuma o beve alcol crepa dopo un paio di minuti.
La marijuana è dannosa se presa con continuità.
Detto questo rco che ognuno è libero di farsi del male, quindi se se vuole fumare, ubriacarsi o drogarsi sono fatti suoi.
Certo, deve essere pronto a pagare certe conseguenze.
saluti padani

giovanna (POL)
05-05-02, 13:36
Originally posted by PINOCCHIO


Ci risiamo.
Tu dici che la marjuana non ha mai ucciso nessuno.
Se per questo neanche chi fuma o beve alcol crepa dopo un paio di minuti.
La marijuana è dannosa se presa con continuità.
Detto questo rco che ognuno è libero di farsi del male, quindi se se vuole fumare, ubriacarsi o drogarsi sono fatti suoi.
Certo, deve essere pronto a pagare certe conseguenze.
saluti padani

No guarda Pinocchio che se dico che la marijuana non ha mai ucciso nessuno lo faccio con cognizione di causa. Non esiste ad ora un solo morto per uso di marijuana, mentre moltissimi sono i morti per il consumo di alcol. E non parlo di un paio di minuti: nè un consumo sporadico nè un consumo prolungato di marijuana hanno mai prodotto un solo morto. Un consumo costante di alcolici invece espone a seri rischi di cirrosi o deterioramento epatico. Queste non sono opinioni, sono fatti.
Pronta a replicare ad eventuali smentite che, allo stato attuale delle cose, sarebbero un vero scoop.
Nessuno nega il "rincoglionimento" (passami il termine :)) derivante dal consumo di marijuana (che comunque non dura nel tempo ma si esaurisce con la fine del consumo), così come nessuno nega il rincognionimento dovuto al consumo di alcol. Con la differenza che una è illegale (e non devasta il fegato) e il secondo perfettamente legale.
Il punto è tutto qui. Ciao

g

PINOCCHIO (POL)
05-05-02, 14:16
Effetti psicoattivi: abbassamento della soglia sensoriale e conseguente aumento della percezione di suoni, colori, discorsi, gusto. Sensazione di benessere psico-fisico oppure comparsa di ansia e depressione. Stato euforico (ilarità e loquacità) oppure sonnolenza, apatia e passività. Il tempo trascorre più lentamente. Gravi complicanze di questi effetti possono essere la comparsa di una psicosi da cannabis, l'amplificazione di disturbi mentali già esistenti o la slatentizzazione di una schizofrenia.

Effetti fisici: tachicardia e aumento della pressione arteriosa, iperemia congiuntivele, aumento dell'appetito, riduzione della forza muscolare e tremori e, soprattutto per l'uso cronico, alterazioni gonadiche (oligoastenospermia) con conseguenze importanti sulla funzionalità riproduttiva.

Effetti sul Sistema Nervoso Centrale: riduzione della capacità di elaborazione di compiti e calcoli, di concentrazione con immaginabili conseguenze sulla guida, ancor più se vi è una assunzione concomitante di alcool o altre sostanze. Infine è stata dimostrata una riduzione della memoria a breve termine e, nell’uso cronico , anche di quella a lungo termine.

Fonte.Sert Ausl di Modena

giovanna (POL)
05-05-02, 18:21
Effetti che avevo per l'appunto riassunto con un veloce "rincoglionimento". Ma parlavamo di morti, tu questo mi contestavi. E a tutt'oggi non esiste un solo morto per consumo di marijuana contrariamente a quanto accade per sostanze perfettamente legali. E non citarmi i casi di guida in stato di ebrezza (o rincoglionimento da fumo) perchè nessuno si è mai sognato di consentire ad alcuno di guidare in questo stato. Ciao
g

Sir Demos
08-05-02, 01:48
Premesso che per la cannabis terapeutica le cose stanno, o paiono stare, effettivamente così. Del resto non n'è niente che tolga i dolori come gli oppiacei, ben più pericolosi dell'erba. Ma è vero, l'erba non fa bene, anzi, fa male. Ma i Italia dire che questo non è un motivo valido per probirne la vendita, magari regolamentandola severamente, o addirittura punire chi ne fa uso, non si può dire. In questo neanche i radicali fanno eccezione.

Impeccabile. ;)

Sir Demos
08-05-02, 01:52
Ritardataria come al solito comunque eccomi.

Non importa, per il resto del ragionamento concordo in pieno...

Le considerazioni economiche non sono poi di secondaria importanza visto che facendo gestire il commercio allo stato, ci sarebbe un gettito fiscale assicurato non indifferente, senza contare che questi soldi verrebbero tolti al finanziamento della malavita organizzata. E non distinguerei neanche tra droghe leggere e pesanti.

In questo mi sento Libertario al massimo. ;)

Sir Demos
08-05-02, 01:54
Tu dici che la marjuana non ha mai ucciso nessuno.

Esatto, deve essere Libero di decidere; comnsiderando che poi praticamente lo è anche adesso....

Ciao.

Sir Demos
08-05-02, 01:58
Effetti che avevo per l'appunto riassunto con un veloce "rincoglionimento". Ma parlavamo di morti, tu questo mi contestavi. E a tutt'oggi non esiste un solo morto per consumo di marijuana contrariamente a quanto accade per sostanze perfettamente legali. E non citarmi i casi di guida in stato di ebrezza (o rincoglionimento da fumo) perchè nessuno si è mai sognato di consentire ad alcuno di guidare in questo stato.

A prescindere dal fatto che faccia più o meno male, ci sono ragioni di opportunità pratica che rendono il proibizionismo delle droghe leggere, una legge e un principio controproducente, sotto qualsiasi punto di vista.


Ciao.

Claude74
08-05-02, 14:53
Uffa.....che palle tutti sti discorsi....
PIANTIAMOLA!!!!!
http://cannabisculture.com/uploads/8-254584-hr8.JPG
:D

Free-Market
08-05-02, 20:59
Originally posted by Sir Demos


....
Le considerazioni economiche non sono poi di secondaria importanza visto che facendo gestire il commercio allo stato, ci sarebbe un gettito fiscale assicurato non indifferente
.....
In questo mi sento Libertario al massimo. ;)

far gestire il commercio allo stato non mi sembra il massimo del libertarismo :eek: :confused: :D :lol

PINOCCHIO (POL)
08-05-02, 21:11
Originally posted by Sir Demos




Le considerazioni economiche non sono poi di secondaria importanza visto che facendo gestire il commercio allo stato, ci sarebbe un gettito fiscale assicurato non indifferente, senza contare che questi soldi verrebbero tolti al finanziamento della malavita organizzata. E non distinguerei neanche tra droghe leggere e pesanti.

In questo mi sento Libertario al massimo. ;)

?????????????????????????????????????????????????? ????????????????????????????? voglio essere gentile e concederti il beneficio del dubbio. Potresti spiegarti?????????????????????

Sir Demos
10-05-02, 17:45
Uffa.....che palle tutti sti discorsi.... PIANTAMOLA

:lol

Sir Demos
10-05-02, 17:51
far gestire il commercio allo stato non mi sembra il massimo del libertarismo

Ho espresso male il concetto e me ne scuso ancghe se vedo con piacere che il tutto ti ha reso sorridente... :rolleyes:

Lo stato deve solamente regolamentare il mercato che poi sarà lasciato all'arbitrio della concorrenza e degli operatori privati...

E' chiaro che la materia prima delle droghe leggeri, costi relativamente pochissimo, rispetto al valore di mercato della stessa...

Pensare dunque ad un'applicazione di una tassa aggiuntiva all'I.V.A., o un'I.V.A. maggiorata, non mi sembra così improbabile a tutto vantaggio delle finanze statali...


Ciao.

Free-Market
10-05-02, 22:17
Originally posted by Sir Demos


Ho espresso male il concetto e me ne scuso ancghe se vedo con piacere che il tutto ti ha reso sorridente... :rolleyes:

Lo stato deve solamente regolamentare il mercato che poi sarà lasciato all'arbitrio della concorrenza e degli operatori privati...

E' chiaro che la materia prima delle droghe leggeri, costi relativamente pochissimo, rispetto al valore di mercato della stessa...

Pensare dunque ad un'applicazione di una tassa aggiuntiva all'I.V.A., o un'I.V.A. maggiorata, non mi sembra così improbabile a tutto vantaggio delle finanze statali...


Ciao.


come puoi vedere dal mio nick, io sono per il libero mercato e contro ogni tipo di tassazione.

Sir Demos
13-05-02, 15:34
Un po' utopistico direi; e sono stato buono... :rolleyes:

Claude74
21-05-02, 16:23
Levi Montalcini, sì alla cannabis per alleviare le sofferenze
Roma, 15:35


Rita Levi Montalcini ha detto di essere "favorevole all'uso terapeutico della cannabis ai fini di mitigare la sofferenza". La scienziata, premio Nobel per la medicina nel 1986, si espressa per l'impiego della marijuana a margine del convegno organizzato a Roma dall'Associazione italiana per la lotta alla sclerosi multipla.

"Sono favorevole - ha affermato - perché la cannabis può mitigare la sofferenza ed è priva di effetti secondari. Per questo mi sono associata ai Radicali" ha aggiunta l'anziana studiosa.

Sulla mancanza di dati che comprovino l'efficacia di questa sostanza, Levi Montalcini ha detto: "E' vero che forse non abbiamo prove definitive, ma se questa sostanza non provoca danno e non è pericolosa, perché non approvarne l'uso?". (red)

Sir Demos
27-05-02, 17:58
Chissà perchè... :rolleyes: