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Visualizza Versione Completa : Amore.



S. M. Ejzenstejn
04-05-02, 22:31
Amore ... e cinema ovvero un argomento senza confini.

Qui, forse partendo da un'interrogativo più circoscritto, possiamo conoscere i vostri ricordi più belli e magari essere invogliati a vedere un film che ci è scappato. Oppure correre in sala.

L'interrogativo era:
qual'è la scena d'amore (cinematografica) che v'ha più "preso"?


ps: i gusti sono gusti ma, se per caso siete appassionati del genere hard, non eccedete nei particolari! :p :D

S. M. Ejzenstejn
04-05-02, 23:54
Amore materno.

Tvera, Russia 1905.
Pavel, operaio e militante rivoluzionario, ha nascosto delle armi in casa.
Famiglia poverissima, il padre è alcoolizzato e non esita a picchiare la moglie per vendere le poche suppellettili rimaste al fine di soddisfare il suo vizio.

Pavel, assieme ad alcuni compagni, sta organizzando uno sciopero. Il padre sta coi padroni. Iniziano gli scontri.
Il genitore muore, il figlio è "tradito" dalla madre che spera nella clemenza delle autorità. Invano.

In un tentativo di evasione durante una manifestazione per il 1° maggio, riesce a raggiungere i manifestanti e ad incontrare la madre. Ma durante l'abbraccio è colpito a morte dai cavalieri zaristi.
Lei, raccoglie la bandiera rossa e, come termine della presa di coscienza della lotta del figlio e della massa di lavoratori, è travolta dalla carica di cavalleria.
Ma oramai il ghiaccio è rotto e se anche lo sciopero è domato, il popolo è destinato alla vittoria.

L'intensità della recitazione di Vera Baranovskaja, l'utilizzo efficacissimo della natura, degli eventi metereologici per indicare e anticipare, in un climax ascendente, le vicende, raggiungono risultati eccezionali in questo film muto del 1926.
Le immagini, sono denudate da ogni elemento di distrazione, l'attenzione è libera di concentrarsi su ogni particolare significante.
A quasi 80 anni di distanza, questa madre riesce ad emozionare profondamente, senza dover esprimere nemmeno una parola.

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La madre
URSS 1926
REGIA: Vsevolod I. Pudovkin
ATTORI: Vera Baranovskaja; Nikolaj Balatov; Aleksandr Cistjakov; Anna Zemstova; Ivan Koval-Samborskij; N. Vidonov; Vsevolod I. Pudovkin

Dal romanzo omonimo (1907) di Maksim Gor'kij.

S. M. Ejzenstejn
06-05-02, 22:22
Amore per il prossimo.

"Questo grande male, la guerra, da dove viene, come ha fatto a contaminare il mondo? Chi è l'artefice di tutto questo che ci mostra beffardamente quello che avremmo potuto conoscere? E l'amore, da dove proviene? Cosa ci impedisce di allungare la mano e toccare la gloria?... " [voce off ne "La sottile linea rossa"]

Il soldato Witt (James Caviezel) affronta la guerra con la serenità di chi si dice convinto che da qualche parte esista un altro mondo, sicuramente migliore del nostro, dove regna la pace.
“Da dove viene tutto questo odio? Qual è il seme? Come abbiamo fatto a distruggere tutto quello che ci era stato donato?”.
E’ così che si esprime Witt mentre la telecamera di Malick inquadra la vita felice e pacifica in un’isola dove gli uomini vivono a contatto con Madre Natura e sono tutti fratelli (isola reale o interiore?). Così dopo la prima mezz’ora di film in cui vediamo la pace in quest’isola anonima attraverso gli occhi di Witt e di un altro soldato, irrompe con brutalità la VERA realtà, la guerra.
L'altruismo del soldato Witt è qualcosa di superiore, la sua scintilla continua oltre la vita (si veda la fine del film, la pianta che cresce dalla sua sepoltura). Il suo sacrificio per il prossimo non termina con le sue azioni...

La sottile linea rossa (http://www.kwcinema.kataweb.it/templates/kwc_template_2col/0,4858,8282-schedafilm,00.html)

rossicaterina
06-05-02, 23:10
AMORE PATERNO
"Kramer contro Kramer"

S. M. Ejzenstejn
08-05-02, 22:14
http://www.caffeeuropa.it/caffemedia/imm5/amelio2.JPG

Il film è una storia dell'emigrazione italiana di fine Anni Cinquanta in una lontana Torino . Giovanni (il bravissimo Lo Verso), ha una voglia di riscatto da donare a Pietro, il fratello minore.
Vuole che diventi maestro elementare.
Il film si svolge fra il 1958 e il 1964. Giovanni è pronto a tutto pur di mantenere Pietro agli studi. Accetta qualsiasi lavoro, lo segue con cura e ammirazione sconfinata mentre sullo sfondo passano le lotte operaie e il boom economico.
Pietro si diploma infine da privatista, Giovanni sempre più ossessivo si isola, si indurisce, fa fortuna sulla pelle di altri emigranti.
In un duello concluso con la morte del rivale inizia la caduta dell'angelo Pietro. Si assume la colpa del fratello omicida (Giovanni) e finisce in un istituto minorile (poi passerà al carcere).
Nel suo incontro, in un permesso ottenuto per il battesimo del nipotino, con Giovanni, si legge netta la frattura fra i due fratelli. Giovanni ancora pieno di ammirazione per il "maestro", Pietro sempre più estraneo a tutto.

Film apparentemente lento ma intensissimo. Magistrali (!) i due protagonisti e sempre più grande Amelio. Un regista che merita di figurare nei grandi di ogni tempo del nostro cinema.

Ej.