PDA

Visualizza Versione Completa : Cossiga Cossiga.........



Perdu
07-05-02, 17:32
SARDEGNA: DDL COSSIGA PERCHE' DIVENTI "NAZIONE INDIVIDUALE"
- Roma, 7 mag. - "La Sardegna, come Nazione individuale e distinta nell'ambito
della Nazione italiana, e per realizzare il proprio autogoverno, si costituisce
in Comunita' Autonoma di Sardegna, di seguito denominata "Comunita' Autonoma",
in conformita' con i principi della Costituzione della Repubblica e delle altre
leggi costituzionali italiane". Cosi' il primo dei 122 articoli del voluminoso
ddl costituzionale che il Presidente emerito della Repubblica, Francesco
Cossiga, presenta in Parlamento, ovviamente in doppia lingua: italiano e sardo,
per dare alla Regione 'oltretirrenica' una autonomia sul modello adottato dalla
Catalogna. Al Parlamento si chiede di approvare il nuovo Statuto della Regione,
vera e propria Costituzione di Comunita' autonoma e Francesco Cossiga riporta il
titolo anche in lingua sarda: "Noa Carta de logu de sa comunidade autonoma de
Sardigna".
Il senatore a vita ricorda nella relazione l'ampio dibattito sulla riforma
federale dello Stato non nascondendola confusione spesso presente
sull'argomento. "Il termine federalismo -scrive Cossiga- giustamente cancellato
dalle leggi costituzionali e ordinarie approvate e' stato infatti usato
largamente a sproposito. Fatta eccezione per alcuni singoli politici, quale ad
esempio il senatore Francesco D'Onofrio e in parte la Lega Nord". Cossiga spiega
quello "in parte" scrivendo: "a ben vedere neanche la Lega Nord e' a favore di
una trasformazione in senso federale dello Stato italiano e usa appropriatamente
non solo il termine federalismo ma devolution o devoluzione, termine che indica
l'attribuzione di poteri quasi statuali non a tutte le parti del territorio
dello Stato, ma solo ad alcune parti di esso, come e' avvenuto appunto nel Regno
Unito, dove la devolution e' stata realizzata oltre che come nelle origini
dell'Irlanda del Nord a favore della Scozia e in forma molto att!
enuata in favore del Galles".

Francesco Cossiga sottolinea nella relazione che questo ddl viene presentato
come "contributo, esempio e provocazione di una riforma in senso federalista e
asimmetrico dello Stato, come esercizio di puro e semplice adattamento dello
Statuto della Catalogna alla Sardegna". Il ddl costituzionale, inviato a tutti i
parlamentari sardi con una sola eccezione, al Ministro Umberto Bossi, prevede
che organi della "Comunita' autonoma di Sardegna" siano il Presidente di
Sardegna, il Parlamento sardo, denominato "Stamenti generali della Sardegna" ed
il Consiglio Esecutivo.
Amplissimo il ventaglio delle competenze della Comunita' Autonoma sarda e la
"nazione individuale" avra' una propria polizia, anche con ordinamento militare
ed esercitera' funzioni amministrative, di sicurezza e di polizia giudiziaria.
Nel "preambolo" della "Noa Carta de logu de sa comunidade autonoma de Sardigna"
si legge che "la presente Costituzione e' l'espressione dell'identita'
collettiva della Sardegna, stabilisce le sue istituzioni e regola le proprie
relazioni con Repubblica Italiana, nel segno di una libera e volontaria
solidarieta' con le restanti nazionalita' e regioni della Comunita' italiana.
Questa solidarieta' nella liberta', nella autonomia e nell'eguaglianza
costituisce la garanzia dell'autentica unita' di tutto il Popolo italiano, nelle
sue varie nazionalita', regioni, comunita', lingue". La Sardegna "Nazione
individuale" avra' come lingue ufficiali l'italiano ed il sardo e nel Paese
catalano di Alghero "e' lingua propria ed ufficiale anche la lingua catal!
ana. Nell'Isola di Carlo Forte e' riconosciuto l'uso della parlata ligure". La
bandiera della "Comunita' Autonoma" e' quella tradizionale della Sardegna
antica, il motto e' quello tradizionale "Forza paris".



:ronf :ronf :ronf

Perdu
09-05-02, 14:07
Il primo dei 122 articoli non lascia spazio a dubbi. Testuale: «La Sardegna, come nazione individuale e distinta nell’ambito della nazione italiana, e per realizzare il proprio autogoverno, si costituisce in Comunità Autonoma di Sardegna, di seguito denominata “Comunità Autonoma”, in conformità con i principi della Costituzione della Repubblica e delle altre leggi costituzionali italiane». Il voluminoso disegno di legge costituzionale che l’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, ha presentato in Parlamento prevede ovviamente la doppia lingua: italiano e sardo, per dare alla Regione oltretirrenica un’autonomia sul modello adottato dalla Catalogna.
Nella relazione introduttiva Cossiga si mostra scettico sulla possibilità che la nuova norma possa essere approvata: «La propongo come contributo, esempio e provocazione di una riforma in senso federalista e asimmetrico dello Stato, come esercizio di puro e semplice adattamento dello statuto della Catalogna alla Sardegna». Aggiunge: «A parole è stato un tema fondamentale e ineludibile per centrosinistra e centrodestra, ma la riforma dello Stato in senso federalista è sempre svanita nel nulla, o è diventata qualcosa di caricaturale».
Sui tempi l’ex capo dello Stato non si sbilancia: «Gli ostacoli in Sardegna sono costituiti dalla confusione del centrosinistra, dovuta in gran parte al caos che regna non da oggi nei ds, e dall’ignoranza tra virgolette - che vuol dire non sapere o non interessarsi - di Forza Italia su questo problema. D’altronde fin dal nome pare essere un partito che trova le uniche ragioni della sua esistenza nell’aggancio alla centrale lombarda, tanto che oggi chi la governa in Sardegna non è un sardo ma un senatore lombardo, Comincioli, al quale, poveraccio, non si può chiedere di conoscere la nostra storia».
Al Parlamento si chiede di approvare il nuovo Statuto della Regione, vera e propria Costituzione di comunità autonoma e Francesco Cossiga riporta il titolo anche in lingua sarda: “Noa Carta de logu de sa comunidade autonoma de Sardigna”. Il senatore a vita ricorda nella relazione l’ampio dibattito sulla riforma federale dello Stato non nascondendo la confusione spesso fatta sull’argomento. «Il termine federalismo - scrive Cossiga - giustamente cancellato dalle leggi costituzionali e ordinarie approvate è stato infatti usato largamente a sproposito, fatta eccezione per alcuni singoli politici, quale ad esempio il senatore Francesco D’Onofrio e in parte la Lega Nord». Cossiga spiega questa distinzione così: «A ben vedere neanche la Lega Nord è a favore di una trasformazione in senso federale dello Stato italiano e usa appropriatamente non solo il termine federalismo ma devolution o devoluzione, termine che indica l’attribuzione di poteri quasi statuali non a tutte le parti del territorio dello Stato, ma solo ad alcune parti di esso, come è avvenuto appunto nel Regno Unito, dove la devolution è stata realizzata oltre che come nelle origini dell’Irlanda del Nord a favore della Scozia e in forma molto attenuata in favore del Galles». Il disegno di legge prevede che organi della “Comunità autonoma di Sardegna” siano il Presidente di Sardegna, il Parlamento sardo chiamato “Stamenti generali della Sardegna” ed il Consiglio Esecutivo. Amplissimo il ventaglio delle competenze della Comunità Autonoma sarda e la «nazione individuale» avrà una propria polizia, anche con ordinameto militare ed eserciterà funzioni amministrative, di sicurezza e di polizia giudiziaria. Nel preambolo della “Noa Carta de logu de sa comunidade autonoma de Sardigna” si legge che «la presente Costituzione è l’espressione dell’identità collettiva della Sardegna, stabilisce le sue istituzioni e regola le proprie relazioni con la Repubblica Italiana, nel segno di una libera e volontaria solidarietà con le restanti nazionalità e regioni della Comunità italiana. Questa solidarietà nella libertà, nella autonomia e nell’eguaglianza costituisce la garanzia dell’autentica unità di tutto il Popolo italiano, nelle sue varie nazionalità, regioni, comunità, lingue». La Sardegna Nazione individuale avrà come lingue ufficiali l’italiano ed il sardo e nel Paese catalano di Alghero «è lingua propria ed ufficiale anche la lingua catalana. Nell’Isola di Carloforte è riconosciuto l’uso della parlata ligure». La bandiera della Comunità Autonoma è quella tradizionale della Sardegna antica, il motto è “Forza paris”.
Sul tema ieri è intervenuto anche l’ex presidente della Regione Mario Floris, pronto a presentare in Consiglio regionale una proposta di legge costituzionale di modifica dello Statuto «che non vuole essere in contrasto con l’Assemblea Costituente, bensì rappresentare un momento di confronto e ripresa del dialogo tra i partiti e tutte le forze politiche sul tema cruciale del riassetto istituzionale in Sardegna».


R. R.

Josto
09-05-02, 19:43
Serrenti, Soro e Cabras
dicono «sì» a Cossiga
Si è sbloccato il confronto sulla riforma

di Simona Damiani

CAGLIARI. Il disegno di legge di Francesco Cossiga (fare della Sardegna una Nazione con forte autonomia) ha smosso il dibattito sulla riforma dello Statuto, sinora bloccato dal contrasto tra favorevoli e contrari all'assemblea costituente. Il presidente del consiglio regionale, Efisio Serrenti, ha inviato all'ex capo dello Stato una lettera in sardo per dire che condivide la proposta di prendere lo Statuto catalano come modello per l'isola. «La crescita economica, sociale e culturale della Catalogna - ha scritto Serrenti - non è un dono divino, ma il frutto di un'autonomia che si espande giorno per giorno e, anche, di una pratica politica che mette da parte la lotta fra sinistra, centro e destra come strumento dei partiti per ricavarsi spazi nel parlamento e nella società». Quella di Cossiga, secondo Serrenti, non può essere considerata, però, una provocazione: «E' alla nostra portata ed è nelle nostre mani la possibilità di trasformare quel che sembra utopia, l'autonomia nazionale della Sardegna, in una realtà. Certo ci vuole unità e bisogna mettere da parte le piccole liti che stanno ammorbando la politica sarda e quelle brighe, fatte di un nulla involto in parole importanti, che stanno mettendo a rischio la serenità anche nei nostri paesi».
I deputati sardi del Centrosinistra Antonello Cabras (Ds) e Antonello Soro (Margherita) hanno definito «importante» il disegno di legge presentato da Cossiga. La proposta, hanno dichiarato, «segna un momento alto di elaborazione politico-istituzionale e introduce nel confronto parlamentare un contributo di forte novità e interesse». Ora, «nelle more di una valutazione più puntuale sui contenuti dell'articolato, esprimiamo l'auspicio che la discussione già avviata in Parlamento con le altre proposte di riforma dello Statuto sardo assuma un ritmo più deciso e stringente». Cabras e Soro hanno reso noto di aver «già inoltrato al presidente della commissione bicamerale per gli Affari regionali la richiesta di unificazione della procedura di consultazione del Consiglio regionale della Sardegna prevista dallo Statuto vigente»

Josto
09-05-02, 19:50
Serrenti scrive a Cossiga: Sardegna come Catalogna


Il presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti ha inviato al senatore Francesco Cossiga una lettera, in sardo, con la quale afferma di condividere la proposta di prendere lo Statuto catalano come modello per la Sardegna. la proposta è contenuta in un disegno di legge costituzionale per fare dell’Isola una «nazione individuale e distinta» nell’ ambito dell’Italia. «Non è un caso, credo, che abbia preso a esempio la Catalogna - scrive Serrenti - la sua crescita economica, sociale e culturale non è un dono divino, ma il frutto di un’autonomia che si espande giorno per giorno e, anche, di una pratica politica che mette da parte la lotta fra sinistra, centro e destra come strumento dei partiti per ricavarsi spazi nel parlamento e nella società». Quella di Cossiga, secondo Serrenti, non può essere considerata, però, una provocazione. «È alla nostra portata ed è nelle nostre mani la possibilità di trasformare quel che sembra utopia, l’autonomia nazionale della Sardegna, in una realtà».
Anche i deputati sardi dell’Ulivo Antonello Cabras e Antonello Soro apprezzano l’iniziativa di Cossiga, che «segna un momento alto di elaborazione politico e istituzionale e introduce nel confronto parlamentare un contributo di forte novità e interesse». Cabras e Soro hanno già inoltrato al presidente della commissione bicamerale per gli Affari regionali «la richiesta di unificazione della procedura di consultazione del Consiglio regionale della Sardegna prevista dallo Statuto vigente».

DVD (POL)
10-05-02, 12:24
che tipo di "Autonomia" (o come alcuni amano dire "Indipendenza") «nell’ ambito dell’Italia» si può sperare per la Sardegna ?

Perdu
10-05-02, 13:55
Originally posted by DVD
che tipo di "Autonomia" (o come alcuni amano dire "Indipendenza") «nell’ ambito dell’Italia» si può sperare per la Sardegna ?

io sono contro qualsiasi tipo di autonomia o federalismo, io sono per la creazione di una repubblica indipendente sarda.
che senso ha avere più poteri esclusivi e continuare ad appartenere allo stato italiano?

DVD (POL)
10-05-02, 14:28
concordo in toto. E' triste vedere in che condizione sono costretti a sopravvivere al giorno d'oggi i Popoli (quelli Veri), succubi di stati e nazioni senza identità.


Sarebbe meglio ogni tanto che qualcuno si andasse a rileggere un Atto del 1975:

"... In virtù del principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, tutti i popoli hanno sempre diritto, in piena libertà, di stabilire quando e come desiderano il loro regime politico interno ed esterno senza ingerenza esterna, e di perseguire come desiderano il loro sviluppo politico, economico, sociale e culturale "

Perdu
10-05-02, 14:37
Originally posted by DVD
concordo in toto. E' triste vedere in che condizione sono costretti a sopravvivere al giorno d'oggi i Popoli (quelli Veri), succubi di stati e nazioni senza identità.


Sarebbe meglio ogni tanto che qualcuno si andasse a rileggere un Atto del 1975:

"... In virtù del principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, tutti i popoli hanno sempre diritto, in piena libertà, di stabilire quando e come desiderano il loro regime politico interno ed esterno senza ingerenza esterna, e di perseguire come desiderano il loro sviluppo politico, economico, sociale e culturale "


purtroppo lo stato italiano non è uno stato tollerante e civile che ha a cuore i diritti delle minoranze e dei popoli oppressi, e il fatto che ci siano ancora opposizioni alla tutela delle minoranze linguistiche la dice molto lunga.......
comunque questa nuova esternazione dell' ex presidente italiano è positiva per il fatto di avere oramai chiuso la questione se la sardegna sia una nazione o meno, oramai più nessuno può negare lo status di nazionalità della sardegna.......
ciao

DVD (POL)
10-05-02, 14:54
è difficile trovare uno stato che abbia a cuore i diritti delle minoranze e dei popoli che al suo interno risiedono. Ammettere tra l'altro che, ad esempio, l'italia non è formata di fatto dal "popolo" italiano, ma da una serie di Popoli distinti tra loro è quasi una sconfitta per lo stato, o comunque va contro l'idea di "patria" e di "popolo" da sempre espressa.
Riconosco che definire definitivamente (spero :) ) la Sardegna come nazione sia un passo in avanti, ma non vorrei fosse solo un "contentino" per tranquillizzare gli animi... Fine a se stesso il termine 'nazione' non ha valore, se non seguito da riforme sociali e politiche che stento a credere attueranno mai.
Ciao

Perdu
10-05-02, 15:01
Originally posted by DVD
è difficile trovare uno stato che abbia a cuore i diritti delle minoranze e dei popoli che al suo interno risiedono. Ammettere tra l'altro che, ad esempio, l'italia non è formata di fatto dal "popolo" italiano, ma da una serie di Popoli distinti tra loro è quasi una sconfitta per lo stato, o comunque va contro l'idea di "patria" e di "popolo" da sempre espressa.
Riconosco che definire definitivamente (spero :) ) la Sardegna come nazione sia un passo in avanti, ma non vorrei fosse solo un "contentino" per tranquillizzare gli animi... Fine a se stesso il termine 'nazione' non ha valore, se non seguito da riforme sociali e politiche che stento a credere attueranno mai.
Ciao

hai ragione, sono sicuro che per loro (ovvero questi neo-nazionalisti sardi...se così si possono chiamare...) parlare di nazione sarda sia un punto d'arrivo, e l'autonomia (ovvero avere un pò di poteri, elemosinati allo stato italiano) il massimo a cui aspirare, ma per noi indipendentisti questo è solo l'inizio, abbiamo una nazione riconosciuta da tutti i sardi, abbiamo una lingua studiata a livello internazionale, abbiamo ricchezze che garantiranno il benessere di tutti i sardi e abbiamo una posizione strategica nel mediterraneo, quindi l'indipendenza è il punto d'arrivo ovvio e naturale.
ciao

Perdu
10-05-02, 15:19
Cossiga Natzionalitariu
Su senadore a bida proponet de reconnoscher s'isula comente 'Natzione'
divescia de cussa italiana prus manna e de la decrarare 'Comunidade Autonoma
de Sardigna' comente cumponente de importu de s'Istadu Italianu. Limbas
ufitziale de sa Comunidade ant a esser su sardu e s'italianu.

"Devimus recuperare sa limba, oghendela dae sa pius antiga e zerta, sa 'e sa
Carta de Logu, ma finas dae sa tradizione literaria, chenza begas tra Nord e
Sud, tra Logudoro e Barbagia, tra Campidanu 'e Casteddu e Campidanu 'e
Oristanis, ma cun d'un'unicu e unitariu amore beru pro s'istoria nostra".

Frantziscu Cossiga, giai presidente de sa Repubblica Italiana, eris at
fattu una balentia de sas suas. At presentadu in su Parlamentu Italianu unu
disinnu de leze costitutzionale chi, a su nessi in sos indittos, diat poder
giambare in totu s'istoria de s'isula nostra. In pagas paraulas, su senadore a
vida at propostu de reconnoscher in sa Costitutzione italiana sa Sardigna
comente 'Natzione' divescia de cussa italiana prus manna e de la decrarare
'Comunidade Autonoma de Sardigna' comente cumponente de importu de s'Istadu
Italianu. Limbas ufitziale de sa Comunidade ant a esser su sardu e s'italianu
cun impreu de su cadalanu in s'Alighera e de su ligure in Santu Predu. Sa
limba sarda diat deper esser unificada a supra de su modellu de cussa impreada
in sa Carta de Logu. Su disinnu de leze, longu 122 articulos e cunforme a sos
printzipios de sas lezes costitutzionales italianas, su politicu tataresu
l'at iscrittu in sardu e in italianu. Su modellu est a sa segura cussu
ispanniolu de sa Cadalunia segundu sos fundamentos autonomistas de su
'federalismu asimmetricu' chi est unu pensu de ambiente filosoficu-politicu
ibericu. A su Parlamentu Italianu, Cossiga pedit de aproare unu Istatudu nou
de sa Regione, una Costitutzione prus che àteru, chi pro Cossiga si depet
giamare 'Carta de Logu Noa de sa Comunidade Autonoma de Sardigna'. Su disinnu
de leze, su zai presidente de sa repubblica Cossiga l'at imbiadu a totu sos
parlamentares sardos e a su ministru de sas Riformas de su guvernu Berlusconi
Umbertu Bossi. Organos de sa 'Comunidade Autonoma' diant deper esser: su
Presidente de sa Sardigna, su Parlamentu sardu (giamadu Istamentos Generales
comente sos antigos 'Bratzos' de su Regnu de Sardigna), e su Consizu
Esecutivu. Sas cumpetentzias de sa Comunidade sunt paritzas: b'est puru una
politzia cun ordinamentu militare, funtziones amministrativas, de seguresa e
de politzia zuditziaria. In s'antepositu a sa Carta de Logu Noa de sa
Comunidade Autonoma de Sardigna' si lezet chi 'sa presente Costitutzione
espressat s'identidade collettiva de sa Sardigna, istablescet sas
istitutziones suas, e regulat sas relatas suas cun sa Repubblica Italiana, in
su sinnu de una solidariedade libera e boluntaria cun sas àteras
natzionalidades e regiones de sa Comunidade italiana. Custa solidariedade in
sa libertade, in autonomia e in s'ugualidade est sa garantzia de s'unidade
sìnchera de totu su Populu Italianu in totas sas natziones, religiones, limbas
suas'. Sa pandela est cussa antiga de sos Battor Moros.

A medas custu pensu de Cossiga, nostames sa capia de s'omine de derettu e
de s'istatista, at a fagher meraviza. In tames, a chie at sighidu dae sos
urtimos annos a como sas fainas de su senadore a bida de Tatari (cun raighinas
de familia in Zaramonte e in Sìligo), sa proposta cossighiana paret
un'isseberu fattu in coerentzia e in fide bona. Bi sunt a testimonia totas sas
bideas espressadas dae s'Udr sarda (Unione democratica de sa Repubblica) su
partidu de Mariu Floris chi at agghìadu sa possibilidade de formare unu
'Polu Natzionalitariu' e chi decrarat de tenner Cossiga comente leader. In
prus (e lu sinnalamus a sos pagos ma abistos lettores nostros) su disinnu de
Cossiga est bessidu bene a craru in s'antepòsitu a su lìberu de Gratzianu
Milia 'Dialogo sulla nazione sarda' (imprentadu

s'annu coladu dae sa A&MD editziones de Casteddu) e in d'unu arrejonu muntesu
in Zaramonte (provintzia de Tatari) su 7 de su mese 'e Nadale de su 2001.
Custu discursu l'at pubblicadu totu intreu (iscrittu in d'unu bellu sardu
logudoresu) sa rivista 'Sardinna' , chi est bessida ligada a sa prus connotta
'Sa Republica' de s'Alfa Editrice (pro chie lu cheret s'indiritzu e su
telefono sunt: bia Mercadante n°1, tel. 070882564, 0708805855, fax 070881858,
direttore Zuanne Franco Pinna) pagas dies a como. Sas resones de Cossiga
sunt istoricas, zuridicas e politicas. Su triballu de unificatzione natzionale
de sa Sardigna s'est firmadu in su 1409 in Seddori, cando s'esercitu aragonesu
at deruttu cussu sardu de su Giudicadu de Arborea. Dae tando sa Sardigna,
sutta de sos cadalanos ma no cadalana, e a pustis ispanniola e italiana, at
chircadu semper una bia sua de identidade. Sos piemontesos ant impostu a
malaoza sa limba de Dante, ma - semper segundu Cossiga - sos sardos si sunt
fattos meres de sa cultura e de sa traditzione italiana comente issèberu de
Libertade. Cun sa 'Perfetta Fusione' de su 1847 sas classes guvernadoras
ant renuntziadu a s'indipendentzia (in bisura a su nessi) de su Regnu gasi
comente fit infertadu in su sistema federale de sa Corona de Castilla. Sa
cussentzia de s'identidade est torrada a campu in su 1921 (nàschida de su
Partidu Sardu de Atzione) e in segus a sa Segunda Gherra Mundiale cun su passu
a in antis de sa Regione Autonoma de Sardigna. "Est abberu - narat Cossiga -
e amus gia fit ora su coraggiu 'e lu narrer, s'autonomia sarda no s'est mai
affrimada abberu ne' in sa cusciescia comune de sos sardos, nè in su fagher de
s'autoguvernu a livellu regionale, provintziale e comunale, ne' in sa
cusciescia attiva e responsabile de sas classe dirigentes de Sardigna,
cumpresu deo!". Cun sa proposta de Assemblea Costituente s'est fattu a s'in
capas carchi progressu: sa proposta de Cossiga prenat de sustantzia su
contenidore finas a como bodiu de sa reformas. Amus a bider comente sas
fortzas politicas sardas ant a cummentare su disinnu de Cossiga chi diat deper
leare sas cambas de s'UDR pro camminare a su chirru nostru. Calencunu at
narrer chi Cossiga est istenteriadu, chi cando fit presidente de sa Republica
no at tremidu chizu, chi est una manera de si che 'riciclare' de sos
democristianos de s'Udr. Nois in tames pensamus chi una proposta gasi crara,
iscritta, pretzisa pro giambare sa Costitutzione, a su nessi in sos urtimos
annos no l'at fatta nemos. Torramus gratzias duncas a Cossiga chi, in betzesa
e cun sos pilos canos, s'est ammentadu de ube a sutzadu su latte a minore. E,
sigomente est de acordu cun nois in argumentos de unificatzione limbistica,
tancamus cun sa paraulas suas de custa chistione chi intregamus pro che
meledare a supra a totu sos limbistas (e a sos amantiosos) chi no ant
cumpresu mai proite pro unificare bisontzat a mòver dae sa Carta de Logu. E no
tzertu pro torrare a ponner cussu limbazu cun cussa fonetica o cun cussas
paraulas (diat esser a beru unu machimine de cherrer iscrier comente sardos de
su 1300!!!), ma pro fraigare un'àndala de zustificatzione istorica e de
cunsensu culturale chi torrat a ponner raighinas in s'eredadu
istoricu-natzionalitariu 'istatale' de su Giudicadu de Arborea. Cussu at a
esser su fundamentu de cultura pro poder fagher un'unificatzione chi resessat
a beru. O cherimus fagher una limba 'ufitziale' chene abaidare a segus a sas
isperientzias de 'ufitzialidade de sa limba' e a sas resone issoro istoricas,
politicas e culturales? "Finas pro custu nois devimus recuperare - at naradu
Cossiga in Zaramonte - gai comen'an fattu già sos bascos ei sos catalanos, sos
valenzianos, sos balearinos, zertu muntenzende bene frimma sa tradizione
culturale nostra limbistica italiana, sa limba nostra antiga e noa, oghendela
dae sa pius antiga e zerta limba sarda, chi est poi sa 'e sa Carta de Logu, ma
finas dae sa tradizione iscritta e dae sa tradizione literaria sarda, chenza
siguranzia intellettualistica, senza begas tra Nord e Sud, tra Logudoro e
Barbagia, tra Campidanu 'e Casteddu e Campidanu 'e Oristanis, tra Sulcis e
Iglesiente, ma a s'imbesse cun d'un'unicu e unitariu amore beru pro s'istoria
nostra pius antiga e pro sa cultura. Rispettamus sa limba comune nostra antiga
e gloriosa. Tutelamus e valorizamus limbas e faeddos, ma sa limba sarda
cumbenit chi siat una". Calchi limbista-polemista at naradu una borta chi
custos sunt 'islogans' ebbia: est beru, sunt faeddos chene sentimentu pro chie
no connoschet s'Istoria sarda.



Peppe Corongiu

sardingia@tiscali.it

DVD (POL)
10-05-02, 15:32
Originally posted by Perdu

questo è solo l'inizio, abbiamo una nazione riconosciuta da tutti i sardi, abbiamo una lingua studiata a livello internazionale, abbiamo ricchezze che garantiranno il benessere di tutti i sardi e abbiamo una posizione strategica nel mediterraneo, quindi l'indipendenza è il punto d'arrivo ovvio e naturale.
ciao

Vedo sempre più analogie tra Sardegna e Veneto

IN BOCCA AL LUPO!
ciao

RealPerdullari
10-05-02, 21:12
Originally posted by Perdu


io sono contro qualsiasi tipo di autonomia o federalismo, io sono per la creazione di una repubblica indipendente sarda.
che senso ha avere più poteri esclusivi e continuare ad appartenere allo stato italiano?

Concordo appieno !! Anche se poi, non è tanto importante la terminologia usata quanto ciò che è insito in essa.
Es. Che ce ne facciamo della indipendenza oggi se poi con un bello sciopero dei marittimi - combinazione sono per la stragrande maggioranza non sardi - si riesce a mettere in ginocchio le possibilità di mobilità dei residenti e dei prodotti import ed export ??
Molto probabilmente ciò che viene fatto uscire dalla porta poi rientra dalla finestra !! [/b]La storia insegna !![/b]
Meglio è - per il momento - far passare l'idea in modo non traumatico . Come dire ..... abituarsi all'idea.
Abituarsi all'idea della non dipendenza anziché all'idea della indipendenza.
Non dimentichiamo che molti sardi sono assuefatti - aimè - a ricatti subliminali .
E poi, come faremmo con la pensione maturata ??
.... e con i trasporti ?? ..... E con le lamette da barba ??
E' 2.000 (Duemila) anni che ci dicono che non vogliamo/dobbiamo mettere i piedi in acqua che anche quando uno è chiamato alla visita di leva a La Spezia nel corpo della Marina, ci va con 'esenzione firmata da Julius Cae-sar (Suo nonno era sardo ma Lui non lo sapeva) :mad: :confused: :D
Ignorando/Dimenticando poi, che chi ha redatto il Diritto Marittimo Europeo è quel tal Domenico Alberto Azuni - Tattaresu/Sassarese.

Rispediamo all'editore quelle riviste di archeologia dove qualunque cosa venga ritrovato nel sottosuolo sardo viene classificato come "cipriota" e se di "tipo cipriota", eseguito da tecnici specializzati ciprioti. Come dire ..... Pure questo vi dobbiamo insegnare.

Quindi....
Prendiamoci la patente nautica, il brevetto di volo, studiamo una o più di lingue straniere (chi lo desidera l'italiano), insegnamo ai nostri ragazzi l'arte del confronto, del dialogo e della cooperazione.

La non dipendenza perfetta coincide con l'indipendenza !!

Si Bieus...