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Visualizza Versione Completa : I Vangeli apocrifi e la malafede dell'ortodossia



Ichthys
07-05-02, 23:59
Nel 300 dopo Cristo, Origene afferma che quattro sono i Vangeli della Chiesa, tutti gli altri sono eretici.
Il lungo travaglio di autoidentificazione delle prime generazioni cristiane si va concludendo.
Giustamente il Buonaiuti ha scritto che il Cristianesimo delle origini non è una filosofia ma una vera consegna religiosa, un messaggio di salvezza, un movimento apocalittico, un precetto di trasmutazione dei valori.

Lo stesso Luca dice, iniziando il suo Vangelo: "Sono molti coloro che si son messi a raccontare ciò che è avvenuto tra noi e si sono fatti ministri della Parola".
Agli albori del Cristianesimo quindi, non esiste una dottrina istituita, per cui l'eresia non può essere ancora riconosciuta come tale... essa è stata inventata dei presunti "ortodossi" per ragioni di convenienza politica e per meglio tener sotto controllo le masse.

La proliferazione dei vangeli nasce dal bisogno di consolidare una tradizione, di partecipare la Verità, di istituire una comunione del fondamento, di una testimonianza a Cristo.

Assistiamo nel primi secoli al costituirsi di una credenza che rinnova alla radice i valori della vita.
Non importa se nella coscienza dei primi cristiani dormiva il sentimento della "Parousia" e cioè del prossimo ritorno trionfale del Messia e la fine del tempo.
Si va instaurando lentamente una cultura fondata sulla salvezza; soprattutto la gnosi, intimamente spiritualistica, secondo l'ispirazione iranico-greca opera il primo vero tentativo di approfondimento dei valori del messaggio salvifico.
Man mano che tale messaggio perde il suo ardore messianico ed evolve, da annuncio prossimo del regno, in dottrina per l'uomo, pullulano le varie correnti gnostiche.

Comunemente l'aggettivo "apocrifo" è considerato sinonimo di "non autentico", "erroneo", "eretico". In realtà significa "segreto", "nascosto", da "apocryptos"... a dispetto di quello che i presunti ortodossi volevano far credere per continuare ad ingannare i fedeli.
Nella terminologia religiosa indica libri segreti, rivelatori di verità occulte, non assimilabili dalle masse e destinati all'istruzione superiore di iniziati.
Di contro "canonico" viene dal greco "kanon" che significa asta, bastone, regolo per misurare e quindi norma.
In passato il termine di apocrifo veniva utilizzato per i testi gnostici che appunto si servivano di un linguaggio ermetico, ricco di simboli e di carattere esoterico.

Tali vangeli non hanno avuto fortuna nella maggioranza delle comunità popolari, per le loro caratteristiche elitarie. In realtà anche il Vangelo di Giovanni ha incontrato in molti ambienti considerevoli opposizioni per la sua impostazione di tipo gnostico. Impostazione che si cercò di mettere in ombra con improbabili e maldestre chiavi di lettura "ortodosse".

Mentre la teologia gnostica si affinava sempre di più, il cristianesimo "ortodosso" prendeva spunto, per ingentilirsi e rendersi più accettabile alle classi colte, ricche e politicamente impeganate, dall'analisi critica delle varie filosofie eretiche.
Proprio attraverso la lotta alle presunte eresie si consolidava l'istituzione e i potere temporale degli ortodossi.

Lo gnosticismo era ed è odiato solo perché rappresentava un'acuta, cruda e disincantata espressione dell'angoscia esistenziale umana del suo tempo e cercava una soluzione personale, contraria ad ogni genere di confessionalismo e di istituzionalismo.
Secondo il vangelo gnostico di Verità, il processo di scoperta inizia quando si fa l'esperienza individuale dell'angoscia della condizione umana: è un'esperienza diretta, sostanzialmente solitaria.
Purtroppo i critici dello gnosticismo ignorano che persino nel Vangelo di Marco si legge (4-10-12) che Gesù celava il suo insegnamento alle masse e lo confidava solo al pochi che considerava degni di riceverlo!