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Shaytan (POL)
10-05-02, 14:08
Elezioni 2003, la legge premia Dellai e punisce il Polo, rischiano i cespugli
L'Ulivo vince per 400 voti
Uno studio della Camera simula i risultati

di Enrico Pucci

TRENTO. L'Ulivo vincerà le elezioni provinciali del 2003, ma solo con 400 voti di scarto e solo con l'appoggio di di Rifondazione e Di Pietro. I «cespugli», ovvero i piccoli partiti, rischiano l'eliminazione. Il Polo verrà ulteriormente punito nell'assegnazione dei seggi dal meccanismo del premio elettorale: finirà con 21 consiglieri a 13 per l'Ulivo. E' la prima simulazione delle elezioni provinciali col nuovo sistema elettorale (quello disciplinato dalla norma transitoria) fatta dall'ufficio studi della Camera dei deputati sulla base dei voti nel proporzionale alle politiche del 13 maggio 2001.
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TRENTO. Il Governatore sarà di centrosinistra. Ma sarà una vittoria sofferta: solo 400 voti di vantaggio sulla Casa delle libertà. Decisivo l'appoggio di Rifondazione e Di Pietro. I cespugli rischiano l'eliminazione. E' la prima simulazione delle provinciali col nuovo sistema elettorale.
La simulazione è stata elaborata dall'Ufficio Studi della Camera dei deputati sulla base dei voti nel proporzionale alle politiche del 13 maggio 2001. Due le anomalie: la presenza della lista della Svp, i cui 19 mila voti vengono attribuiti in questo schema al Patt e alle Genziane; l'assenza di una lista ladina, mentre è certo che alle provinciali si presenterà la Ual.
In assenza di una lista ladina, il seggio riservato della Val di Fassa andrebbe a Forza Italia, i cui 2088 voti fassani andrebbero "scorporati" dal totale provinciale. Risultato finale: 154 mila voti al centrosinistra, quasi 152 mila al centrodestra. Ma all'Ulivo sarebbero necessari i voti dei dipietristi, di Rifondazione comunista (appoggio al secondo turno) e degli autonomisti.
A questo punto scatta impietoso il metodo d'Hondt per la ripartizione dei seggi. E' previsto dalla norma transitoria. Si tratta di dividere per 1, per 2, per 3 e così via, fino a 33, i voti totali delle coalizioni. Si ottengono quozienti decrescenti che esprimono il "costo" di un seggio. Prima sorpresa: il 33º seggio, quello meno costoso, viene attribuito al centrosinistra con 9083 voti. Si ottiene così una prima assegnazione "naturale" dei seggi: 17 al centrosinistra, 16 al centrodestra, più il ladino e il presidente della Provincia eletto direttamente dai cittadini (nel nostro caso potrebbe essere Dellai).
Qui entra in funzione il premio di maggioranza che alza a 21 (pari al 60% dei seggi) i posti della coalizione del presidente. Anche per la ripartizione dei seggi all'interno delle due coalizioni si applica il metodo d'Hondt. La Margherita arriva prima, con 8 seggi. Forza Italia pareggia grazie al ladino. I Ds (uniti ai Comunisti italiani) tallonano a quota 7. Gli altri sono staccati. Due seggi a testa ad An, Lega, Lista Di Pietro e Svp-Autonomisti. Già qui si intravedono i primi problemi in famiglia fra i vari Muraro, Pallaoro, Andreotti, Panizza, Bezzi e Dominici. Che dire del Centro (o Ccd-Cdu), che si ridurrebbe a un solo seggio? Concorrenza prevedibile anche fra Sdi e Verdi per contendersi l'unico posto disponibile del Girasole. Quello che è certo è che per entrare in Consiglio serviranno almeno 6400 voti se si è in maggioranza, quasi il doppio se si perde. I cespugli sono avvisati.


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