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Visualizza Versione Completa : Lega - Crocifisso obbligatorio in tutti gli edifici pubblici



Roderigo
14-05-02, 22:25
http://www.repubblica.it/online/cronaca/crocefisso/crocefisso/internetcrocefissocxw200h268c00.jpg

L'idea in una proposta di legge "nel pieno rispetto" però "delle pari dignità di ogni confessione religiosa"

ROMA - Crocefisso obbligatorio in tutti gli edifici pubblici. E' quanto prevede la proposta di legge presentata dal deputato Federico Bricolo e da altri parlamentari del Carroccio: "Emblema di valore universale della civiltà e della cultura cristiana, sarà esposto in tutte le aule scolastiche e, in generale, negli uffici della pubblica amministrazioni".

E non si tratta di non riconoscere le altre religioni, anzi, sostiene il promotore. "Il Crocefisso - dice Bricolo - è un elemento irrinunciabile del patrimonio storico e culturale del nostro paese. Le recenti polemiche relative alla presenza del crocefisso nelle aule scolastiche, portate avanti in nome di una pretestuosa libertà di culto, hanno invece profondamente ferito questo nostro valore. E' questo il senso della nostra proposta che nasce nel pieno rispetto della pari dignità di ogni confessione religiosa, così come prevede la Costituzione".

Tuttavia "rispettare le minoranze - conclude Bricolo - non vuol dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro paese".

Una proposta di legge bocciata in tronco dai Verdi che, per primi, non hanno esitato a definirla "farneticante". In particolare il deputato Mauro Bulgarelli (commissione Cultura) che ha ricordato in una nota "che fino a poco tempo fa l'immaginario leghista si rifaceva a una religiosità celtica che osannava il dio Po" per poi aggiungere, ironicamente, che "la proposta è forse incompleta: suggeriamo di inserire una parte relativa all'obbligo per insegnanti e impiegati pubblici di indossare il cappuccio del Ku Klux Klan, al fine di rendere chiaro l'approccio leghista verso le altre culture, in linea, del resto, con la legge Bossi-Fini sull'immigrazione".

Repubblica.it (14 maggio 2002)

14-05-02, 22:30
Una delle persone di cui il deputato leghista non ha alcun rispetto sono: io. mio figlio che non è battezzato, suo padre che era ateo, i miei genitori . Tutti cittadini italiani dalla nascita

Ichthys
15-05-02, 00:47
Cosa vuoi dire? Che la presenza del crocifisso è un insulto per te? Non dovrebbe essere visto che il crocifisso ha valore solo per i credenti e appare come un qualunque oggetto ornamentale per un ateo.
Non puoi imporre alla maggioranza degli italiani, che sono cattolici, di riunciare al crocifisso... così facendo saresti tu ad insultare loro con un gesto "aggressivo" e di sapore quasi punitivo/vendicativo: la rimozione; e la faresti apposta, mentre nessuno appende un croficisso con lo scopo di offendere un ateo, ma solo per sè stesso.

Spirit
15-05-02, 19:03
Ricordare la morte di un uomo, l'alto valore morale che il simbolo della croce evoca, in quanto dono di sé che qualcuno,comunque lo si creda, ha fatto all'umanità, nel segno dell'impegno, del riscatto, del mondo migliore che voi laicamente e presuntuosamente sognate lo trovate scandaloso? Forse si, perchè Cristo,Dio morto e RISORTO, asceso alla destra del Padre, fu scandalo ai vostri occhi che sognano la trasfigurazione storica dell'esistente creata dall'impotenza dell'uomo,del vostro IO che pensate sempre più potente,e non si prestano certo all'oppio dei popoli. (A quello dell'erba però si...) Ricordare la carità, il coraggio, la passione di Chi non ha mai chiesto nulla, di chi non ha mai attentato alla libertà del suo prossimo dandogli occasione di vera libertà,di vera scelta, di vero amore e di vera SPERANZA,lo ritenete irrispettoso e lesivo della libertà? Ma quale libertà voi offrite? Quella del nulla? Quella di specchiarsi in una cultura a-gnostica, libera perchè nulla ha da investire nell'essere umano? Quella di muri grigi e asfittici in cui esista solo lo Stato, solo la blasfemia burocratica, solo il garantismo per la disperazione,il nichilismo, il vortice verso un niente palpabile che ha nel marxismo la sua falsa fede? Forse si, ed è per questo che vi sentite offesi e discriminati da chi ha indicato la via dell'ascesi e della nobilitazione dell'essere umano, da chi ha sfidato la sofferenza che semplicisticamente gli viene imputata, che ha vinto la morte assumendola su di sé e che ha promesso la vita a tutti coloro che liberamente l'avrebbero chiesta. Si può anche rimanere chiusi nel proprio non-voler-credere, ma non si può alzar presuntuosamente la testa di fronte alla Fede, perchè PER QUALSIASI uomo,anche per voi, l'ombra della sua possibilità rimane ineluttabile.

soviet999
15-05-02, 20:24
Io sono cristiano, ma questa è una proposta assolutamente INTOLLERANTE. Caro ICHTHYS, vorrei ricordarti che a giudicare dalla desertificazoine avanzante nelle nostre chiese, non si potrebbe propriamente dire che la maggioranza degli italiani sia cattolica... odio con tutto il cuore quegli ipocriti che si definiscono "cristiani", danno addosso alle altre culture, urlano vergogna se i loro figli non cantano "tu scendi dalle stelle".... e poi sono i primi a bestemmiare, a non andare in chiesa e fottersene di tutti gli impegni!

Ichthys
15-05-02, 23:29
Ahhhh, non pensare che non diano fastidio anche a me; io sono cristiano gnostico e sono stato più volte accusato di eresia, eppure evito di andargli troppo contro... perchè secondo te? Te lo dico subito: se noi martelliamo il cattolicesimo con l'intento di indebolirlo di fronte alla forte pressione dall'esterno dell'Islam, e se quest'ultimo dovesse prevalere, tu pensi di avere la stessa libertà di poter criticare la religione in un paese in cui il musulmani dovessero essere maggioranza? No! Sarete giustamente perseguitati e zittiti poichè, come la storia insegna, lo sviluppo di un'idea di tolleranza e di diritto di espressione si è evoluto in maniera più eclatante (guardacaso) soprattutto tra "bacchettoni borghesi e cattolici" piuttosto che tra musulmani, ed oggi, anche dalla nostre parti, l'Islam è il diretto concorrente del cattolicesimo.
Per tanto trovo fuori luogo criticare la presenza di un crocifisso.
Conoscete la dinamica dei vasi comunicanti? Se ne svuotate uno, passa subito il contenuto dell'altro; chi vuol capire capisca.

Spirit
16-05-02, 00:26
Originally posted by Ichthys
Ahhhh, non pensare che non diano fastidio anche a me; io sono cristiano gnostico e sono stato più volte accusato di eresia, eppure evito di andargli troppo contro... perchè secondo te? Te lo dico subito: se noi martelliamo il cattolicesimo con l'intento di indebolirlo di fronte alla forte pressione dall'esterno dell'Islam, e se quest'ultimo dovesse prevalere, tu pensi di avere la stessa libertà di poter criticare la religione in un paese in cui il musulmani dovessero essere maggioranza? No! Sarete giustamente perseguitati e zittiti poichè, come la storia insegna, lo sviluppo di un'idea di tolleranza e di diritto di espressione si è evoluto in maniera più eclatante (guardacaso) soprattutto tra "bacchettoni borghesi e cattolici" piuttosto che tra musulmani, ed oggi, anche dalla nostre parti, l'Islam è il diretto concorrente del cattolicesimo.
Per tanto trovo fuori luogo criticare la presenza di un crocifisso.
Conoscete la dinamica dei vasi comunicanti? Se ne svuotate uno, passa subito il contenuto dell'altro; chi vuol capire capisca.

La tua mi sembra una difesa utilitaristica, lontano dal significato stesso che la Croce ha per ogni uomo, credente e non credente. Per il primo, la Croce rappresenta o dovrebbe rappresentare il faro dell'esistenza,il luogo dove i valori che egli tenta di esprimere nella quotidianità e nella società sorgono. Per il credente la croce è il Verbo, la verità alla quale informare la propria ragione, all'insegna di una sinergia fra verità rivelate e verità dedotte, in un rapporto mediato dalla libertà. Per il secondo la croce è segno di quella stessa libertà rivolta al di qua della soglia della fede, è segno di una scelta che può modificarsi, indice di un sé che si autodetermina e che fa permanere la possibilità scartata in un'ombra ineludibile. Poichè Dio, o colui che è pensato tale, è morto (prima di risorgere), destando scandalo e introducendo la follia nella stessa dinamica della redenzione, la croce può essere sia risposta sia domanda, ma sempre luogo di verità scelta, di silenzio e meditazione. Luogo di libertà, luogo in cui la libertà per eccellenza si manifesta. "La verità vi renderà liberi", e ognuno di noi desidera essere libero, desidera decidere, e per decidere è necessario aver QUALCUNO di cui decidere, qualcuno che, una volta conosciuto, non può più essere mis-conosciuto (ossia ignorato),se non attraverso una malafede che chiude ogni spiraglio di rapporto al sacro, eccettuata la dimensione della blasfermia.. E' umano dover rispondere a Dio, e una società a misura d'uomo deve soddisfare quest'esigenza, riconoscendo il valore ineluttabile della Croce, del Dio che si è dato-per-noi. Ma c'è di più: Assumere un atteggiamento da vampiri di fronte alla croce, come i comunisti generalmente fanno, è segno di una profonda barbarie non solo dei costumi, ma della filosofia stessa. Non si può legittimare il pensiero di chi eleva l'arbitrio a condotta universale,non si può concedergli la possibilità di forgiare la nostra società secondo schemi di grigiore, di asfissia laicista, di povertà spirituale, come se il bene (la scelta di tracendersi, la fede che si fa opera, la consapevolezza della propria creaturalità,dei propri doveri verso l'altro) potesse essere sullo stesso piano del nichilismo, della violenza, della sottocultura, del rifiuto di sè (nel senso metafisico), ossia di quei dis-valori riconosciuti tali in ambito laico,come se l'uomo che vive in società non fosse lo stesso uomo che reclama Dio, che cerca Dio, che volge lo sguardo alla trascendenza e che si rivolge a Chi ha reso ogni uomo responsabile dell'altro, dell'educazione delle nuove generazioni, dell'annuncio salvifico. Ognuno è libero di rifiutare Dio, ma corrompendo l'humus all'interno del quale cresce una gioventù sempre più abbandonata a tanti piccoli "io" che urlano inascolati la propria voglia di essere, relativizzando l'importanza della domanda lecita,doverosa e necessaria che ognuno pone sulla morte e sul dopo, chiudendo l'individuo all'ascolto di Dio, all'esercizio della preghiera, all'accoglimento della grazia, e quindi misconoscendo l'importanza della cristianità nella vita di tutti, credenti e atei, quale risultato ne otterremo? Quello della croce nelle scuole è un piccolo gesto, che però indica la rinascita di un progetto che vuol recuperare alla più autentica e interminabile domanda religiosa l'essere umano, domanda che non potrà mai chiudersi con un NO assoluto, impossibile per il carattere stesso della non-fede, che risponde alle stesse problematiche formali della fede stessa.

Roderigo
16-05-02, 21:54
Perché sono presenti?
Perché rimuoverli?
Chi combatte per la loro rimozione?
Cosa succede all'estero

PERCHE' SONO PRESENTI?

Nelle scuole, nelle aule di tribunale, negli ospedali troviamo spesso esposto il crocifisso cattolico. Con alcune disposizioni emanate in piena era fascista tra il 1924 ed il 1928 (regi decreti e, nel caso dei tribunali, addirittura una circolare ministeriale), la presenza del crocifisso ha trovato una base giuridica che le successive novità legislative non hanno scalfito.

Nonostante la Costituzione del 1948 abbia statuito l'eguaglianza delle religioni di fronte alla legge, e nonostante diverse sentenze della Corte Costituzionale riaffermino la laicità dello stato e la supremazia dei principi costituzionali su altre norme e leggi, ebbene, la Corte stessa nella sala in cui si riunisce espone il crocifisso.

Diverse richieste di rimozione formulate negli ultimi anni sono state invariabilmente cassate proprio in base alla mancata esplicita abrogazione delle norme del ventennio. Ad esempio, clicca qui per un parere del Consiglio di Stato sull'esposizione del crocefisso nelle scuole. Anche in questo caso l'esposizione viene motivata, tra l'altro, con l'assurda tesi che il crocifisso sia parte del patrimonio storico-culturale italiano (ma non certamente l'unica, ed in ogni caso l'unica ad avere questo privilegio).

Ultimamente, la Lega Nord ha lanciato nel Triveneto una massiccia campagna per riproporre il crocifisso nei luoghi pubblici (mozioni approvate, tra l'altro, dal consiglio provinciale di Verona e dal consiglio comunale di Este), visto come "bandiera" contro l'invasione islamica. Lo stesso provveditore agli studi di Udine ha recentemente sensibilizzato i suoi presidi in tal senso.

PERCHE' RIMUOVERLI?

In uno stato laico, nella piena attuazione di una costituzione che non prevede "religioni di stato", la loro presenza costituisce un'inammissibile privilegio per la religione cattolica. Essendo chiaramente assurdo concepire la presenza dei simboli di tutte le religioni (visto il loro gran numero), l'unica strada da percorrere è la rimozione dei crocifissi dagli edifici pubblici.

La presenza nei tribunali è poi ancora più inconcepibile, in quanto abbinata al motto "la legge è uguale per tutti": come può sentirsi giudicato serenamente un cittadino islamico, in un'aula in cui una religione (e di conseguenza i suoi fedeli) sono considerati più "uguali" degli altri? Senza contare che, per gli stessi cattolici, la crocifissione di Gesù rappresenta un'ingiustizia...

CHI COMBATTE PER LA LORO RIMOZIONE?

Un importante risultato è stato ottenuto dall'iniziativa personale di uno scrutatore elettorale, Marcello Montagnana, socio UAAR, che nel 1994 rifiutò l'incarico in nome della laicità dello Stato, a causa della presenza del crocifisso nel seggio.

Montagnana è stato una prima volta condannato dal Pretore di Cuneo (400 mila lire di multa), poi assolto in Appello: sentenza annullata dalla Cassazione con rinvio alla Corte di Appello, che questa volta confermava la sentenza del Pretore. L'iter si è definitivamente chiuso il primo marzo 2000 con una nuova sentenza della quarta sezione penale della Cassazione: annullamento definitivo della condanna senza rinvio.

Grazie alla sua battaglia un primo importante passo verso la rimozione dei simboli religiosi è stato compiuto: la nostra campagna "Scrocifiggiamo l'Italia" ne è la naturale prosecuzione, e non a caso si concretizza col contributo dello stesso Montagnana.

Nel frattempo, la vicenda ha stimolato due interrogazioni parlamentari, una di Senese (DS), l'altra di Saraceni, Paissan, Gardiol e De Benetti (Verdi), peraltro ancora senza risposta, come una analoga presentata nel 1996..
Tuttavia, non bisogna pensare che tutti i cattolici siano monoliticamente favorevoli alla presenza del crocifisso: più volte alcuni di essi (i Paolini, i Gesuiti, Vittorio Messori...) hanno manifestato la propria contrarietà all'esposizione.

COSA SUCCEDE ALL'ESTERO

Il problema dell'invadenza dei simboli religiosi nella vita quotidiana non è solo italiano: problemi vi sono anche in molti altri paesi, con battaglie combattute dalle associazioni laiche che, talvolta, portano anche a dei risultati.

Alcuni esempi.

AUSTRIA: una legge del 1949 e il Concordato del 1962 garantiscono la presenza dei crocifissi nelle scuole dove gli studenti cristiani sono la maggioranza.

FRANCIA: un'iniziative promossa dall'associazione "Une Vandée pour tous les Vandéens" ha ottenuto che il tribunale ordinasse a due comuni di togliere dalla sala consiliare il crocifisso. Senza risultato, invece, la richiesta di togliere il simbolo del dipartimento della Vandea (una croce).

GERMANIA: una sentenza della Corte Costituzionale del 1995 ha sancito l'incostituzionalità della presenza dei simboli religiosi nelle aule scolastiche. Tale provvedimento riguarda le scuole elementari del solo land della Baviera (peraltro il più cattolico della repubblica federale), e subordina la permanenza del crocifisso a un'esplicita richiesta di genitori, insegnanti e alunni delle diverse scuole.

GRECIA: qui il maggior problema risiede nell'obbligo di dichiarare sulla carta d'identità la propria fede religiosa, adeguamento richiesto da una direttiva dell'Unione Europea. Si è mosso il locale garante della privacy sollevando un vespaio, con alcuni vescovi ortodossi ad incitare alla "guerra santa", contro l'Europa e contro la laicità dello stato.

SVIZZERA: Nel 1990 il tribunale federale elvetico ha dato ragione ad un ricorso contro la decisione di un comune del Canton Ticino di esporre crocifissi nelle classi, sostenendone l'incompatibilità con la neutralità confessionale della scuola pubblica.

USA: qui la battaglia si combatte soprattutto contro la presenza sulle banconote del motto "in god we trust" ("noi crediamo in dio"). Per un quadro d'insieme sia sulle iniziative giuridiche intraprese, sia sul comportamento spicciolo dei cittadini atei (come la cancellazione del motto dai dollari), clicca sulla pagina dedicata all'argomento sul sito di American Atheists.

Pagina aggiornata al 12 novembre 2001

www.uaar.it

Roderigo
16-05-02, 21:55
http://www.uaar.it/uaar/scrocifiggiamo/default.htm

S.P.Q.R.
16-05-02, 22:45
http://digilander.iol.it/SPQRonline/011112153028_jpg22__d5_.jpg

Un’aula dalla quale viene tolto il crocefisso, un Natale scolastico che cambia nome, per non urtare la sensibilità dei non cristiani, canzoncine natalizie depurate di riferimenti alla Natività, scuola chiusa – tutti a casa- nel primo giorno del Ramadan…..



Secondo voi è giusto? Secondo me no.



http://digilander.iol.it/SPQRonline/mondo.gif


OGNI TERRA HA IL SUO POPOLO
OGNI POPOLO HA LA SUA TERRA


SPQR



mio sito (http://digilander.iol.it/SPQRonline)

Ichthys
16-05-02, 23:55
Quella professoressa ha tolto il crocifisso dal muro perché non voleva offendere uno studente musulmano; ma ci sono casi in cui l'assenza offende piu della presenza, e ci sono spazi vuoti che rimangono pieni: di un'ombra, di un chiodo, di una sottrazione, di una nudità, di un ricordo. Un crocifisso è completamente inoffensivo... immateriale ed etereo è diventato offensivo e persino insolente. Finché stava lì, testimone di una tradizione ormai innocua e disincantata, non esprimeva nessuna volontà di potenza, non era il Cristo delle Crociate o delle guerre di religione. Ma non appena viene tolto dal muro, diventa subito uno strumento di battaglia, torna ad essere un simbolo offeso e offensivo, un'ennesima occasione per dividersi. E infatti molti genitori protestano, le loro proteste sono diventano ribellione, e la loro ribellione, arrivata ai giornali, si trasforma in rabbia.
Insomma, un atto compiuto in nome della tolleranza ha provocato intolleranza, un'intenzione apparentemente nobile ha mostrato la faccia nascosta dell'intransigenza, un gesto che voleva ipocritamente significare rispetto è diventato una mancanza di rispetto.
Intendiamoci: è teoricamente giusta l'idea, ma solo dal punto di vista laico, che le scuole dello Stato italiano non esibiscano simboli religiosi e dunque neppure crocifissi, perché non vi sarebbero religioni migliori o peggiori di altre, non ci sono leggi e obblighi religiosi da imporre a tutti e non esistono neppure immagini di Dio che somiglino a Dio piu di altre immagini, o che possano diventare immagini di Stato. E si può anche discutere sulla «svaticanizzazione dell'Italia», sulla necessità di rilanciare e insegnare il laicismo non anticlericale che rispetta tutte le religioni purché esse rimangano una ricchezza privata, una luce delle singole coscienze, un rapporto personale con Dio. Ma questo problema di carattere generale, in un momento come l'attuale, diventa demagogia, è la degenerazione di un'esigenza che può apparire giusta, la forzatura predicatoria di un laicismo "dogmatico" che finisce con il danneggiare se stesso. Si pensi pure che nessuno abbia risolto il problema di Dio una volta per tutte e che nessuno abbia il diritto di imporre agli altri i propri simboli, siano quelli di un Dio tessitore di veli o quelli di un Dio falegname costruttore di crocifissi. E tuttavia, una volta affermato che un crocifisso non doveva starci, è risultato molto più ingiurioso toglierlo che tenercelo. Il crocifisso secolarizzato e disincantato che, malgrado tutto, resiste sui muri di alcuni uffici e di alcune scuole italiane non ha l'aggressività micidiale di quel fondamentalismo islamico nefasto che in questo momento cosi difficile alimenta il terrorismo barbaro, si macchia di stragi e massacra, perseguita e stermina le minoranze cattoliche e protestanti. Deformare e deturpare il laicismo in schemi da sermoneggiatori ispirati è un estremismo - tutto sinistroide e comunista - stupido che bisogna stroncare. E non va neppure incoraggiato tutto questo parlare di Dio, e dividersi su Dio.
In questo momento lo Stato laico deve piuttosto chiedere e pretendere uno sforzo dai tantissimi musulmani per bene che vivono in Italia perché vengano smascherati, isolati e denunziati tutti quei fondamentalisti estremisti che non sono «fratelli che sbagliano» ma barbari che, anche in Italia, fiancheggiano il terrorismo, nascondono e proteggono i terroristi nelle moschee, nei centri islamici, nelle loro case. E invece, ancora una volta, la demagogia italiana tipica della sinistra si sfoga e si esercita in bizzarie di ogni genere, sempre ispirate da quelle buone intenzioni che producono nuovi disastri o nuova stupidità.

Spirit
17-05-02, 01:16
Roderigo, visto che citi la Svizzera, mi ricordi come inizia la costituzione federale elvetica??

Uno Stato laico non è uno stato irreligioso, ma uno stato che difende la libertà dei cittadini, nel rispetto dell'inderogabile importanza che la religione ha per l'uomo e per la società,e nel rispetto del valore insito nella sacralità della croce, che da sempre accompagna la nostra civiltà. La croce non offende nessuno, tantomeno chi in essa non vede nulla, perchè nulla continuerà a vedervi, se vorrà, ma è un richiamo a una possibilità d'amore e di speranza a misura di chi è stato educato alla fede, e a sua volta è chiamato a mantenerla viva, è un omaggio che "Cesare" volge al figlio di Dio affinchè gli uomini accolgano il dono che LUI porge, una protezione per chi lavora, per chi impara, per chi si assume il difficile compito di insegnare e trasmettere valori, un conforto per chi soffre, un monito per chi ha scelto il male, un'invocazione di giustizia e verità.E Dio sa quanto ce ne sia bisogno ogni giorno, in ogni dove.

Red River
17-05-02, 10:25
Mi pare tra l'altro che il crocifisso sia stato tolto dalle classi con la ratifica del concordato del 1984.

La strada verso la quale andiamo è quella del multiculturalismo. Sarebbe bello vedere in una classe appesi al muro i simboli di più religioni (quelle degli studenti e dei professori della classe).

Spirit
17-05-02, 12:12
Originally posted by Rosa rossa
Mi pare tra l'altro che il crocifisso sia stato tolto dalle classi con la ratifica del concordato del 1984.

La strada verso la quale andiamo è quella del multiculturalismo. Sarebbe bello vedere in una classe appesi al muro i simboli di più religioni (quelle degli studenti e dei professori della classe).

La strada verso la quale andiamo è quella dei gremlins...

S.P.Q.R.
17-05-02, 12:39
Ma scusate qualcuno mi spiega che fastidio vi da il Crocefisso, perche mi sembra soltanto una proposta ideologica e polemica in piu un non rispetto verso la maggior parte dei vostri connazzionali

Roderigo
17-05-02, 13:07
Originally posted by S.P.Q.R.
Ma scusate qualcuno mi spiega che fastidio vi da il Crocefisso, perche mi sembra soltanto una proposta ideologica e polemica in piu un non rispetto verso la maggior parte dei vostri connazzionali
Se mia moglie, cattolica, decide di affiggere il crocifisso nella camera da letto, a me non dà nessun fastidio.
La mia camera da letto non è un edificio pubblico.

R.

S.P.Q.R.
17-05-02, 13:47
Originally posted by Roderigo

Se mia moglie, cattolica, decide di affiggere il crocifisso nella camera da letto, a me non dà nessun fastidio.
La mia camera da letto non è un edificio pubblico.

R.



Se piu del 50% degli Italiani sono Cattolici e vogliono il Crocefisso nei luoghi pubblici non ci vedo niente di male nel MANTENERLO e poi visto che sei comunista dovresti rispettare le decisioni della maggioranza, oppure ne tenete conto solo quando è dalla vostra parte

Red River
17-05-02, 15:00
Non ho capito quella cosa dei gremlins...

Riguardo al crocefisso, il punto è che indubbiamente rappresenta il simbolo di una fede, la fede cattolica. Per rispetto del multiculturalismo sarebbe più opportuno che non ci fosse solo il simbolo della religione cattolica nelle classi delle scuole, specialmente quelle classi dove ci sono anche alunni di altre religioni.
E come la metteremmo per quella classe della scuola Mazzini (mi pare si chiami così) di Roma, dove gli alunni extracomunitari sono più degli alunni comunitari?

Marco Sferini
18-05-02, 00:13
Questa storia secondo cui vi sia una relazione tra i simboli di culto, di qualsiasi culto, e gli edifici pubblici ha davvero del patetico: i simboli di culto stiano nelle sedi dove si pratica il culto. Non mi pare, a meno che il governo Berlusconi non lo proponga a colpi di decreti legge, che in Italia la scuola pubblica sia la scuola della Chiesa cattolica o di altro ente religioso, ecc.
E' la scuola della Repubblica Italiana, è una scuola laica, libera e pubblica, nonostante tutto. E non mi pare che si pratichi il culto della S. Messa nelle aulee scolastiche, o altro rito religioso verso la Divinità.
Dunque non solo il crocifisso, ma qualsiasi altro simbolo non ha ragione di stare appeso sulle mura delle nostre scuole.
Ma è altrettanto ovvio che se vi si pone un simbolo religioso come il crocifisso - latamente cristiano -, allora si devono rispettare tutti i culti, e se in un'aula vi sono studenti islamici ci si deve adeguare al rispetto delle loro credenze religiose, e così per tutti gli altri culti.
Il resto sono solo astrazioni mentali prive di qualunque concreta valenza sulla vita delle persone.

Marco

www.geocities.com/prcsvcentro

www.geocities.com/rossebandiere

Ichthys
18-05-02, 09:46
Originally posted by Rosa rossa
...
La strada verso la quale andiamo è quella del multiculturalismo. Sarebbe bello vedere in una classe appesi al muro i simboli di più religioni (quelle degli studenti e dei professori della classe).

Ma anche la strada della mono-ideologia, infatti guai a chi non condivide l'ideale europeista, l'imposizione dell'euro a tutto il continente o, per restare solo in Italia, quella pagliacciata di festa retorica che è il 25 aprile... no?
Quando l'imposizione di questa ridicola ricorrenza, antistorica e reazionaria, verrà meno crederò alla vostra buona fede.

Ichthys
18-05-02, 09:50
Originally posted by Marco Sferini
...
E' la scuola della Repubblica Italiana, è una scuola laica, libera e pubblica
...
Dunque non solo il crocifisso, ma qualsiasi altro simbolo non ha ragione di stare appeso sulle mura delle nostre scuole.
...

Se le strutture della Repubblica Italiana sono libere non è per gentile concessione dei comunisti o degli atei, pertanto non dovresti avere nulla in comune che sia la popolazione italiana, in maggioranza cattolica, a votare un banalissimo referendum che recita:
VOLETE VOI CHE VENGANO RIMOSSI I CROCIFISSI DALLE STRUTTURE PUBBLICHE?
SI - NO
E poi vediamo i risultati dettati dalla LIBERA scelta della gente.
Facciamo un sondaggio su POL sul principale? Vediamo che succede; certo, è limitato solo a POL, ma potrebbe essere uno spaccato della società italiana cui dovrebbe essere affidata una simile scelta senza imposizioni laico-reazionarie dall'alto.

Partecipate al sondaggio

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=10170

S.P.Q.R.
18-05-02, 12:55
Originally posted by Rosa rossa
Non ho capito quella cosa dei gremlins...

Riguardo al crocefisso, il punto è che indubbiamente rappresenta il simbolo di una fede, la fede cattolica. Per rispetto del multiculturalismo sarebbe più opportuno che non ci fosse solo il simbolo della religione cattolica nelle classi delle scuole, specialmente quelle classi dove ci sono anche alunni di altre religioni.
E come la metteremmo per quella classe della scuola Mazzini (mi pare si chiami così) di Roma, dove gli alunni extracomunitari sono più degli alunni comunitari?



Posso anche essere favorevole a mettere altri simboli per rispetto di tutti , SOLO QUANDO però in Siria nelle scuole mettono il Crocefisso, perche questa gente vuole solo i diritti nel nostro paese, mentre quando noi andiamo a casa loro ci trattano come pezzi di merda

Red River
18-05-02, 13:40
Il fatto che la Siria non sia un ordinamento basato sulle regole democratiche e liberali sulle quali è fondato l'ordinamento italiano, non vuol dire che nei loro confronti si possa attuare una sospensione delle garanzie previste dal nostro ordinamento, che valgono per tutti.

Roderigo
18-05-02, 16:54
Originally posted by ZENA
[B]Roderigo, visto che citi la Svizzera, mi ricordi come inizia la costituzione federale elvetica??
Uno Stato laico non è uno stato irreligioso, ma uno stato che difende la libertà dei cittadini, nel rispetto dell'inderogabile importanza che la religione ha per l'uomo e per la società, e nel rispetto del valore insito nella sacralità della croce, che da sempre accompagna la nostra civiltà. [/i]
Io non voglio uno stato irreligioso o antireligioso. Mi ispiro al principio liberale "libera chiesta in libero stato".
Per la croce ho il massimo rispetto, è il simbolo del sacrificio, il simbolo di una grande religione, che non merita di ridursi ad un orpello di potere.

R.

18-05-02, 16:56
Originally posted by S.P.Q.R.




Se piu del 50% degli Italiani sono Cattolici e vogliono il Crocefisso nei luoghi pubblici non ci vedo niente di male nel MANTENERLO e poi visto che sei comunista dovresti rispettare le decisioni della maggioranza, oppure ne tenete conto solo quando è dalla vostra parte
La democrazia non è la dittatura della maggioranza. Nelle questioni inerenti alla vita privata e alle convinzioni religiose, essa si caratterizza soprattutto per il rispetto delle minoranze. Non a caso, io considero profondamente antidemocratici i paesi islamici che adottano la sharja come legge dello Stato.

Roderigo
18-05-02, 16:58
Originally posted by S.P.Q.R.
Se piu del 50% degli Italiani sono Cattolici e vogliono il Crocefisso nei luoghi pubblici non ci vedo niente di male nel MANTENERLO e poi visto che sei comunista dovresti rispettare le decisioni della maggioranza, oppure ne tenete conto solo quando è dalla vostra parte
Non lo so se i cattolici siano maggioranza, ma non è questo il punto. La religione appartiene alla sfera privata, è una questione di coscienza. Non si elegge a maggioranza. Non è la politica.
Inoltre, edifici pubblici sono gli edifici di tutti, non della sola maggioranza, vera o presunta che sia.

R.

S.P.Q.R.
18-05-02, 22:38
[QUOTE]Originally posted by gdr

La democrazia non è la dittatura della maggioranza. [/QUOTE




Hai perfettamente ragione la democrazia è la dittatura del proletariato

Spirit
19-05-02, 04:33
Originally posted by Roderigo

Io non voglio uno stato irreligioso o antireligioso. Mi ispiro al principio liberale "libera chiesta in libero stato".
Per la croce ho il massimo rispetto, è il simbolo del sacrificio, il simbolo di una grande religione, che non merita di ridursi ad un orpello di potere.

R.

Questo può essere vero. La croce ha certamente un ruolo incalcolabilmente più nobile. Però noto che ormai domina una cultura anti-religiosa, e che, se si fa eccezione per la figura del ponetifice, si riscontra un'ingiustificabile sufficienza (da parte dei media, quindi dei partiti) nei confronti del cristianesimo, come se fosse ciò che tu chiami "orpello" privo di valore intrinseco. Naturalmente questa "leggerezza" è cavalcata dalle forze nichiliste, anti-cristiane, sottoculturali e da quelle borghesi-progressiste, per sminuire e screditare l'intrinseco valore che la religione ha per l'UOMO e per la società e per scardinare quei residui valori che consentono una RESISTENZA al disagio,all'anomia,alla blasfemia, al disimpegno, al materialismo più cupo. E' ciò a cui è necessario reagire, magari partendo anche da una croce di legno in un pubblico ufficio, che ridia vigore al dialogo fra istituzioni e Chiesa cattolica nel segno di una collaborazione NON democristiana.

Roderigo
19-05-02, 14:46
Secondo me, l'affissione del crocifisso negli edifici pubblici, può sortire solo l'effetto opposto a quello del dialogo, perchè verrebbe inteso da atei, laici e credenti di altre religioni come una imposizione.
Bisogna riconoscere a tutti la libertà di pensarla come si vuole nei confronti della religione: l'importante è che non si attenti alla libertà di culto e non si offendano i sentimenti religiosi.
D'altra parte, la chiesa ed i credenti di ogni religione devono accettare di fermarsi alle soglie della sfera pubblica. La religione appartiene alla dimensione privata, è una questione di coscienza. Se pretende di farsi legge dello stato, allora si, insieme alla lotta per la laicità dello stato, può provocare anche ingiusti atteggiamenti anti-relligiosi.

R.

S.P.Q.R.
19-05-02, 18:20
Originally posted by Roderigo
Secondo me, l'affissione del crocifisso negli edifici pubblici, può sortire solo l'effetto opposto a quello del dialogo, perchè verrebbe inteso da atei, laici e credenti di altre religioni come una imposizione.
Bisogna riconoscere a tutti la libertà di pensarla come si vuole nei confronti della religione: l'importante è che non si attenti alla libertà di culto e non si offendano i sentimenti religiosi.
D'altra parte, la chiesa ed i credenti di ogni religione devono accettare di fermarsi alle soglie della sfera pubblica. La religione appartiene alla dimensione privata, è una questione di coscienza. Se pretende di farsi legge dello stato, allora si, insieme alla lotta per la laicità dello stato, può provocare anche ingiusti atteggiamenti anti-relligiosi.

R.


Verso gli stranieri certo che è una imposizione, siamo a casa nostra e rispettano le nostre leggi
Per gli Italiani visto che la maggioranza dovrebbe essere cattolica si lascia il crocefisso

Roderigo
20-05-02, 13:51
Originally posted by S.P.Q.R.
Verso gli stranieri certo che è una imposizione, siamo a casa nostra e rispettano le nostre leggi
Per gli Italiani visto che la maggioranza dovrebbe essere cattolica si lascia il crocefisso
Secondo le "nostre leggi", quella cattolica, dal 1984, non è più religione ufficiale di stato. Ed una legge che imponga l'affissione del crocifisso negli edifici pubblici, non esiste. Infatti la Lega la propone, ma è improbabile che passi, e il Vaticano non pare particolarmente interessato. La proposta leghista ha più un significato anti-islamico che filo-cattolico.

Come già detto in precedenza, gli edifici pubblici appartengono a tutti, non solo alla maggioranza cattolica (ammesso che sia tale).
Inoltre, la religione è un fatto privato, una questione di coscienza, non una politica da sottoporre ad elezioni (unico metodo per stabilire chi è davvero maggioranza): Nella sfera pubblica, la religione non comanda, alla religione non ci si oppone.
Infine, una delle nostre leggi fondamentali (l'art. 3 della Costituzione) afferma: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Anche questa legge è da rispettare, da parte di tutti, italiani e stranieri.

R.