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Visualizza Versione Completa : Ke lavoro fate?



Oli
15-05-02, 13:54
Io sono in cerca di occupazione

:mad: :mad: :mad: :mad:

15-05-02, 14:10
Insegno in un liceo. Il disgusto e il vomito mi prendono ogni mattina: non per gli studenti (poveri! Sono quello che sono perchè la scuola è quello che è). Sostanzialmente la scuola è una cosa dove entri a sei anni pieno di curiosità, creatività, capacità logiche in fieri, e ne esci uno zombie rincoglionito.

Aug83
15-05-02, 15:25
Studente!:)

Perdu
15-05-02, 17:39
pornodivo :D

Alberich
15-05-02, 18:28
studente

Mr
15-05-02, 19:55
Quando non studio lavoro in un'agenzia Snai, raccolgo scommesse e le faccio incassare, vedo gente mangiarsi una casa e rovinarsi la famiglia, ed io do loro una mano a farlo.

Stare dietro alla cassa è il modo più veloce ed efficiente per far passare la voglia di scommettere. Facendo un pelo di statistica, ogni 1000 euro che vengono giocati, se ne incassano 300, ma per rendersi davvero conto di come sia una fregatura il gioco, bisogna stare dietro il bancone e guardare come si gonfi in pochi minuti la cassa e guadagni in un paio d'ore quello che un operaio guadagna in un mese.

AIACE TELAMONIO
15-05-02, 21:14
Originally posted by Mr
Quando non studio lavoro in un'agenzia Snai, raccolgo scommesse e le faccio incassare, vedo gente mangiarsi una casa e rovinarsi la famiglia, ed io do loro una mano a farlo.

Stare dietro alla cassa è il modo più veloce ed efficiente per far passare la voglia di scommettere. Facendo un pelo di statistica, ogni 1000 euro che vengono giocati, se ne incassano 300, ma per rendersi davvero conto di come sia una fregatura il gioco, bisogna stare dietro il bancone e guardare come si gonfi in pochi minuti la cassa e guadagni in un paio d'ore quello che un operaio guadagna in un mese.
azzzz...:rolleyes:
mi hai fatto passare la voglia di scommettere...
va be che io faccio solo scommesse di 3 €...non di piu'...
se no mi parte tutta la paghetta mensile.

AIACE TELAMONIO
15-05-02, 21:16
tornando all'argomento del sondaggio sono studente in un liceo classico...
ultimo anno ! ...tra poco la matura...:eek: :eek: :eek:

lobosinistro
15-05-02, 22:36
uno zombi rincoglionito.

Ha ragione gdr!:K

Red River
15-05-02, 23:21
Studente universitario al Scienze Politiche, alla Sapienza.

Oli
16-05-02, 00:14
Originally posted by laudovino




tsk,tsk.....scansafatiche

Esattamente.



Quando non studio lavoro in un'agenzia Snai, raccolgo scommesse e le faccio incassare, vedo gente mangiarsi una casa e rovinarsi la famiglia, ed io do loro una mano a farlo.

Stare dietro alla cassa è il modo più veloce ed efficiente per far passare la voglia di scommettere. Facendo un pelo di statistica, ogni 1000 euro che vengono giocati, se ne incassano 300, ma per rendersi davvero conto di come sia una fregatura il gioco, bisogna stare dietro il bancone e guardare come si gonfi in pochi minuti la cassa e guadagni in un paio d'ore quello che un operaio guadagna in un mese.

Credo ke Mr, alla sua giovane età abbia già capito molte cose della vita ke persone anke molto, molto + vekkie sono bel lungi dall'immaginare.

:)

16-05-02, 00:51
Originally posted by lobosinistro
uno zombi rincoglionito.

Ha ragione gdr!:K

Non è detto che la scuola riesca nel suo scopo. Per fortuna, alcuni ragazzi sono impermeabili al lavaggio del cervello. In buona sostanza, però, la scuola abitua ad essere acritici (devi ripetere le sue parole esatte al prof, perchè a quello piace sentirsi ripetere le banalità che dice), lecchini (non c'è bisogno di commenti), poco interessati, anzi per niente, alle cose che si studiano ( questo sistema di debiti, crediti scolastici, crediti formativi sembra fatto apposta per far rincorrere i voti e per non interessarsi davvero a nulla, tranne che a mettersi in competizione con i compagni). Ti dicono i libri "da leggere" d'estate (sic!), così uno non si abitua mai a scegliere, a sviluppare un suo gusto personale...ma è mai possibile? Poi, su ogni libro, vogliono la relazione scritta, le risposte a domande inutili quanto cervellotiche...(ottimo metodo per allontanare un ragazzo dalla lettura per tutta la vita)..insomma tutto concorre nel costruire un perfetto cretino.

Felix (POL)
16-05-02, 02:00
docente universitario. Insegno ormai da quasi dieci anni Storia contemporanea.
Che dire? i miei 'ragazzi' sono un po' più grandi di quelli di gdr, ma i problemi sono in parte simili. Dalla 'preparatoria' (equivalente del liceo italiano) mi arrivano con scarsa propensione alla lettura critica, con poca capacità autonoma di giudizio, con un rispetto esagerato per maestri ed autorità, e persino con lacune di cultura generale e linguistiche, che io devo affannarmi a colmare.
Se il liceo abitua ad essere 'acritici', le spese le fa l'università, dove si debbono correggere tutte le deficienze e distorsioni previamente sviluppate.
Quindi mi devo impegnare a preparare i miei allievi con dosi massicce di spirito critico, etica scientifica, metodologia della ricerca, ecc... Oltre, ovviamente, ai contenuti specifici dell'insegnamento.
Un qualcosa che spero riescano ad acquisire è l'approccio critico, che permetta loro di sviluppare un metodo di ricerca ed interpretazione secondo le inclinazioni, le convinzioni e le mete di ciascuno.

16-05-02, 07:21
Educatore professionale.
Un lavoro difficile da spiegare, anche perché potrebbe essere svolto nei modi più diversificati. Soprattutto, è tuttora in evoluzione.
Attualmente mi occupo di disabili mentali lievi su richiesta delle famiglie. Dovrei, in teoria, progettare degli interventi con l'obiettivo di far orientare i ragazzi sul territorio d'appartenenza, nell'utilizzo delle risorse disponibili e nel raggiungimento della massima autonomia autonomia possibile. In realtà a volte questo è possibile, altre no. La coop. per cui lavoro è in appalto per il servizio pubblico, e il servizio non è tanto interessato a questo, quanto piuttosto ad essere gradito e avere consenso da parte delle famiglie. Insomma, l'autonomia del ragazzo è relativa, talvolta il progetto (che dovrebbe essere scientifico) una formalità burocratica. Alla fine sono i voti a contare.
La crisi sanitaria piemontese, inoltre, ha prodotto dei tagli terribili, per cui la psichiatria non può più occuparsi di salute mentale ma preferisce distribuire farmaci. Molti ragazzi che con l'educativa territoriale non rientrano, vengono scaricati a noi. Bisogna poi fare i conti con doppi vincoli madre-figlio, madri bordeline, interventi che riescono ma non sono attuabili per simbiosi madre/figlio.
Inoltre, questa deriva gestionale produce centri diurni, case di riposo ecc. Non certo l'integrazione sociale.

Questo non significa che fare l'educatore si riduca lì. Ora sto cercando di mettermi in proprio. Faccio dei progetti di azione territoriale, soprattutto per il recupero, oppure per interventi brevi e mirati e sto ricevendo risposte positive. L'importante è creare una progettazione partecipata, contro la logica omeostatica del "servizio".
Ma è una cosa in evoluzione, tutta nuova.
E poi sto cominciando a occuparmi di formazione.
Ciao.

spacca
16-05-02, 15:38
Originally posted by Mr
Quando non studio lavoro in un'agenzia Snai, raccolgo scommesse e le faccio incassare, vedo gente mangiarsi una casa e rovinarsi la famiglia, ed io do loro una mano a farlo.

Stare dietro alla cassa è il modo più veloce ed efficiente per far passare la voglia di scommettere. Facendo un pelo di statistica, ogni 1000 euro che vengono giocati, se ne incassano 300, ma per rendersi davvero conto di come sia una fregatura il gioco, bisogna stare dietro il bancone e guardare come si gonfi in pochi minuti la cassa e guadagni in un paio d'ore quello che un operaio guadagna in un mese.

Io faccio la tabacchina e ho anche le licenze per la raccolta dei giochi Totocalcio totogol totosei e totobingol, nonchè superenalotto, totip e formula101 e, ultimo arrivato, il gioco del lotto.
Concordo con te, caro Mr.
La gente è completamente rincoglionita dietro ai vari giochi e scommesse, ci sono persone che cacciano interi stipendi e pensioni nel gioco; spesso trovo il mio lavoro deprimente per questo.
Però stai attento, quello che incassi è ben diverso da quello che guadagni, io non so quale è la quota di guadagno per i ricevitori snai, quella dei lottisti, ad esempio, corrisponde all'8% (lordo!) dell'incasso, per gli altri giochi si abbassa ulteriormente ad una quota che è intorno al 7%; è vero quindi che spesso in poche ore vedi il cassetto pieno, ma non è certo denaro che resta nelle tasche del ricevitore.

Mr
16-05-02, 16:55
Originally posted by spacca


Io faccio la tabacchina e ho anche le licenze per la raccolta dei giochi Totocalcio totogol totosei e totobingol, nonchè superenalotto, totip e formula101 e, ultimo arrivato, il gioco del lotto.
Concordo con te, caro Mr.
La gente è completamente rincoglionita dietro ai vari giochi e scommesse, ci sono persone che cacciano interi stipendi e pensioni nel gioco; spesso trovo il mio lavoro deprimente per questo.
Però stai attento, quello che incassi è ben diverso da quello che guadagni, io non so quale è la quota di guadagno per i ricevitori snai, quella dei lottisti, ad esempio, corrisponde all'8% (lordo!) dell'incasso, per gli altri giochi si abbassa ulteriormente ad una quota che è intorno al 7%; è vero quindi che spesso in poche ore vedi il cassetto pieno, ma non è certo denaro che resta nelle tasche del ricevitore.

Facendo un conto, quando apro la cassa all'inizio del turno ho duecento euro di fondo; quando finisco, dopo poche ore, posso averne 800 ma posso averne anche 4000. In media diciamo che 1400 euro me li trovo nel cassetto. Moltiplicato per trenta giorni e per cinque casse fanno un bel po' di soldi.

Comunque, una cosa brutta di questo mestiere è la gente che entra. La squadri, esegui la giocata che ti chiedono, ti fai pagare, e non riesci a fare a meno di squadrare l'individuo, di immaginarti tutta la sua vita (un po' alla "Lola corre", nei flashback), e di realizzare come il suo cervello possa stare comodamente dentro al tuo.
E non potrebbe essere altrimenti: la maggior parte della gente arriva davanti all'agenzia alle 9.30, va a giocare ai videopoker nel bar perchè è ancora chiuso e non sa come "sfogarsi", entra appena apre, resta lì a girare i pollici e a studiare le corse anche verso le due quando non ce ne sono, ed esce solo quando chiude alle 8.30. I clienti abituali sono capaci di spendere dai 100 euro al giorno in su , gironzolando colle loro bollette per la stanza, guardando gli orari delle corse e giocando agli esperti di cavalli con gli altri clienti, e mettendo tutto il loro impegno di matematici e statistici a preparare sistemi da giocare.

Quello che non riuscirei mai a fare è essere proprietario di uno di questi centri. Guadagnare poco ma onestamente è sicuramente molto più gratificante e lascia più in pace con se stessi che finire il mese con qualche mazzetta di fogli da 500 sapendo di averli guadagnati mangiandosi la casa di qualcuno. Specie perché di Paperoni lì se ne vedono pochi. Ogni tanto si vede qualche colletto bianco sganciare i cento euro, ma la maggior parte di quelli che spende veste camicia a righe e jeans.

Un proverbio che gira in quell'ambiente è "chi non gioca non vince", ma è più onesto dire "chi non gioca risparmia".

spacca
16-05-02, 17:57
Originally posted by Mr


Facendo un conto, quando apro la cassa all'inizio del turno ho duecento euro di fondo; quando finisco, dopo poche ore, posso averne 800 ma posso averne anche 4000. In media diciamo che 1400 euro me li trovo nel cassetto. Moltiplicato per trenta giorni e per cinque casse fanno un bel po' di soldi.

Comunque, una cosa brutta di questo mestiere è la gente che entra. La squadri, esegui la giocata che ti chiedono, ti fai pagare, e non riesci a fare a meno di squadrare l'individuo, di immaginarti tutta la sua vita (un po' alla "Lola corre", nei flashback), e di realizzare come il suo cervello possa stare comodamente dentro al tuo.
E non potrebbe essere altrimenti: la maggior parte della gente arriva davanti all'agenzia alle 9.30, va a giocare ai videopoker nel bar perchè è ancora chiuso e non sa come "sfogarsi", entra appena apre, resta lì a girare i pollici e a studiare le corse anche verso le due quando non ce ne sono, ed esce solo quando chiude alle 8.30. I clienti abituali sono capaci di spendere dai 100 euro al giorno in su , gironzolando colle loro bollette per la stanza, guardando gli orari delle corse e giocando agli esperti di cavalli con gli altri clienti, e mettendo tutto il loro impegno di matematici e statistici a preparare sistemi da giocare.

Quello che non riuscirei mai a fare è essere proprietario di uno di questi centri. Guadagnare poco ma onestamente è sicuramente molto più gratificante e lascia più in pace con se stessi che finire il mese con qualche mazzetta di fogli da 500 sapendo di averli guadagnati mangiandosi la casa di qualcuno. Specie perché di Paperoni lì se ne vedono pochi. Ogni tanto si vede qualche colletto bianco sganciare i cento euro, ma la maggior parte di quelli che spende veste camicia a righe e jeans.

Un proverbio che gira in quell'ambiente è "chi non gioca non vince", ma è più onesto dire "chi non gioca risparmia".


Io non la metterei giù così dura, fare il ricevitore è un lavoro come un altro, anzi per molti versi è un lavoro molto duro perchè, come qualsiasi attività commerciale, ti espone agli umori delle persone più disparate e non sempre si ha voglia di sorbirsi le mille lagne dei clienti, quando magari avresti bisogno di qualcuno che ascolti te.
Tieni anche conto che ognuno ha il diritto di disporre del proprio denaro come meglio crede.
Nel mondo delle scommesse è fondamentale la regolamentazione e se non ci fossero dei centri dove giocare legali e ben regolamentati ci sarebbe un giro di giochi clandestini ben più ampio di quello che già esiste; non puoi andare in giro a dire che fa un lavoro disonesto chi paga fior di quattrini per le licenze e per tutto il resto (affitto locali, luce, telefono, etc.).

16-05-02, 18:05
Originally posted by Felix
docente universitario. Insegno ormai da quasi dieci anni Storia contemporanea.
Che dire? i miei 'ragazzi' sono un po' più grandi di quelli di gdr, ma i problemi sono in parte simili. Dalla 'preparatoria' (equivalente del liceo italiano) mi arrivano con scarsa propensione alla lettura critica, con poca capacità autonoma di giudizio, con un rispetto esagerato per maestri ed autorità, e persino con lacune di cultura generale e linguistiche, che io devo affannarmi a colmare.
.

C'è, secondo me, una causa che incide, e non poco. Lo studente che va avanti spesso è quello che "non crea problemi".
Faccio un esempio: spesso, agli scrutini, mi tocca litigare con preside (o vicepreside) e colleghi, i quali insistono perchè sia mandato avanti qualche studente che "non ci arriva", però "poverino, studia tanto, (non sempre è vero: magari è solo quello che lui o, più frquentemente, i suoi genitori,vanno a raccontare a professori e preside), la mattina è sempre puntuale, prende appunti ecc...Se, allora, io ribatto:" Scusate, sarà pure un'ottima persona, ma non capisce un cazzo di genetica e biologia molecolare", vengo guardata come un'aliena. Non parliamo di ragazzine in crisi adolescenziale, tutte con problemi, tutte con mestruazioni dolorose eccc... o di ragazzi che hanno i genitori separati (i miei colleghi conoscono ampi dettagli di queste situazioni, che vengono loro riferite, ovviamente dalle parti interessate, cioè genitori e alunni, senza alcuna prova, ma in assillo continuo).
Allo stesso modo, un ragazzo che pone domande (a cui magari il prof non sa rispondere, che non studia esattamente tutti i giorni, che si vergogna di fare la "scemeggiata" con professori e vicepreside, perchè ha una dignità (e magari ha problemi molto maggiori di quelli sbandierati da altri), quello è penalizzato: "è polemico, non studia con regolarità ecc..." Ma perchè io dovrei interessarmi di come studia questo qui? A me interessano i risultati (e vi assicuro che non sono affatto larga di mano: i tre e i quattro abbondano). Se uno ci mette una settimana e fa bene, e un altro un mese, ma poi non ci arriva, io che ci posso fare? Vorrà dire che il secondo ha sbagliato tipo di scuola: non gliel'ha ordinato il medico di andare al liceo. Insomma, i lecchini cretini sono perfetti per le richieste che vengono fatte dalla scuola. Ma, in questo modo, si formano delle persone del tutto deresponsabilizzate e passive.

Lollo87Lp
16-05-02, 22:52
Sono un libraio antiquario.

Felix (POL)
17-05-02, 03:41
sarebbe interessante continuare la discussione sulla scuola/unversità. Magari apriamo un thread ad hoc....

saluti ;)

DD
17-05-02, 14:05
Chef de Rang
http://www.wil2000.com/ecom/ctfim/CatalogoImmagini/CT062p.jpg

Dragonball (POL)
18-05-02, 01:44
Originally posted by gdr


C'è, secondo me, una causa che incide, e non poco. Lo studente che va avanti spesso è quello che "non crea problemi".
Faccio un esempio: spesso, agli scrutini, mi tocca litigare con preside (o vicepreside) e colleghi, i quali insistono perchè sia mandato avanti qualche studente che "non ci arriva", però "poverino, studia tanto, (non sempre è vero: magari è solo quello che lui o, più frquentemente, i suoi genitori,vanno a raccontare a professori e preside), la mattina è sempre puntuale, prende appunti ecc...Se, allora, io ribatto:" Scusate, sarà pure un'ottima persona, ma non capisce un cazzo di genetica e biologia molecolare", vengo guardata come un'aliena. Non parliamo di ragazzine in crisi adolescenziale, tutte con problemi, tutte con mestruazioni dolorose eccc... o di ragazzi che hanno i genitori separati (i miei colleghi conoscono ampi dettagli di queste situazioni, che vengono loro riferite, ovviamente dalle parti interessate, cioè genitori e alunni, senza alcuna prova, ma in assillo continuo).
Allo stesso modo, un ragazzo che pone domande (a cui magari il prof non sa rispondere, che non studia esattamente tutti i giorni, che si vergogna di fare la "scemeggiata" con professori e vicepreside, perchè ha una dignità (e magari ha problemi molto maggiori di quelli sbandierati da altri), quello è penalizzato: "è polemico, non studia con regolarità ecc..." Ma perchè io dovrei interessarmi di come studia questo qui? A me interessano i risultati (e vi assicuro che non sono affatto larga di mano: i tre e i quattro abbondano). Se uno ci mette una settimana e fa bene, e un altro un mese, ma poi non ci arriva, io che ci posso fare? Vorrà dire che il secondo ha sbagliato tipo di scuola: non gliel'ha ordinato il medico di andare al liceo. Insomma, i lecchini cretini sono perfetti per le richieste che vengono fatte dalla scuola. Ma, in questo modo, si formano delle persone del tutto deresponsabilizzate e passive.


Heheheheh.Quanto solidarieta' di sinistra che vedo: 3 e 4 che fioccano,se uno non c'arriva s'arrangia...
Fascista! :D :lol

18-05-02, 11:02
Originally posted by Dragonball



Heheheheh.Quanto solidarieta' di sinistra che vedo: 3 e 4 che fioccano,se uno non c'arriva s'arrangia...
Fascista! :D :lol

ahahhahah non sei il primo, nè sarai l'ultimo che mi chiamerà così. In un anno e mezzo di forum, ho collezionato i seguenti appellativi

-fascista
-nazista
-comunista
-reazionaria
-femminista
-antifemminista
-radical chic
-individualista
-egoista
-ipocrita
-sionista
-antisemita
-nazionalista
-antinazionale
Molti di questi aggettivi sono l'uno l'opposto dell'altro, ma tant'è...
Come diceva Pirandello: Così è, se vi pare :D

18-05-02, 11:11
Originally posted by Felix
sarebbe interessante continuare la discussione sulla scuola/unversità. Magari apriamo un thread ad hoc....

saluti ;)

Apri il thread e io ti rispondo. Non saprei come intitolarlo: non mi viene in mente niente. :)