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Visualizza Versione Completa : Un Governo Liberale: MARONI: AGEVOLAZIONI SOLO ALLE COPPIE SPOSATE



Sir Demos
15-05-02, 19:18
Il ministro del Welfare Maroni ha presentato una
proposta di sostegno alle famiglie, che prevede sgravi
fiscali e agevolazioni nell'acquisto della casa. I
benefici dell'iniziativa ricadranno pero' soltanto
sulle coppie regolarmente sposate. Il pacchetto-Maroni,
che sara' attivo a partire dal 2003, prevede nello
specifico sgravi fiscali alle coppie appena sposate e
in procinto di sposarsi, e forme di alleggerimento di
dei mutui per l'acquisto della casa.

A proposito dello stato laico, della libertà di religione e della libertà dei cittadini di contrarre il matrimonio solamente per motivi che esulino quello di carattere economico...

:rolleyes:

PINOCCHIO (POL)
15-05-02, 21:10
Sarebbe meglio uno sgravio fiscale incondizionato per tutti. Vorrà dire che qualcuno pagherà questo sgravio fiscale: provo a indovinare, i padani?

comunque non condivido le tue obiezioni

a il matrimonio non è legato alla religione è un contratto consensuale previsto dal codice civile.
b tutte le religioni, che io sappia, prevedono il matrimonio, quindi non c'e' discriminazione.
c hai un eccesso di stima sul successo di questo tipo di provvedimenti: sarà un buco nell'acqua soprattuto perchè si trtterà di briciole, senza considerare che la diminuzione di matrimoni è legata solo in parte agli enormi sacrifici economici imposti dalla vita coniugale

saluti padani

Sir Demos
16-05-02, 17:55
tutte le religioni, che io sappia, prevedono il matrimonio, quindi non c'e' discriminazione.

Soltanto che il matrimonio musulmano in Italia non è praticabile e non è riconosciuto... :rolleyes:


un eccesso di stima sul successo di questo tipo di provvedimenti

E' la filosofia che sta alla base che mi preoccupa...

Ciao.

ARI6
16-05-02, 22:01
Originally posted by Sir Demos
Il ministro del Welfare Maroni ha presentato una
proposta di sostegno alle famiglie, che prevede sgravi
fiscali e agevolazioni nell'acquisto della casa. I
benefici dell'iniziativa ricadranno pero' soltanto
sulle coppie regolarmente sposate. Il pacchetto-Maroni,
che sara' attivo a partire dal 2003, prevede nello
specifico sgravi fiscali alle coppie appena sposate e
in procinto di sposarsi, e forme di alleggerimento di
dei mutui per l'acquisto della casa.

A proposito dello stato laico, della libertà di religione e della libertà dei cittadini di contrarre il matrimonio solamente per motivi che esulino quello di carattere economico...

:rolleyes:

Giusto, hai ragione. Le agevolazioni non devono esistere neanche. Si abbassino le tasse e amen.

Felix (POL)
17-05-02, 03:11
non so se avete capito che provvedimenti del genere non sono dettati da propositi 'morali' ma semplicemente sociali e pratici: la società necessita perpetuarsi mediante la riproduzione. La forma più efficiente, sperimentata da millenni ovunque, per garantire la riproduzione è attraverso la famiglia, formata a partire da un nucleo-coppia, vincolato mediante un contratto solenne e durevole. Chiamatelo matrimonio, o chiamatelo diversamente. La sostanza resta.

saluti

ARI6
17-05-02, 14:21
Originally posted by Felix
non so se avete capito che provvedimenti del genere non sono dettati da propositi 'morali' ma semplicemente sociali e pratici: la società necessita perpetuarsi mediante la riproduzione. La forma più efficiente, sperimentata da millenni ovunque, per garantire la riproduzione è attraverso la famiglia, formata a partire da un nucleo-coppia, vincolato mediante un contratto solenne e durevole. Chiamatelo matrimonio, o chiamatelo diversamente. La sostanza resta.

saluti

A maggior ragione vanno rifiutati: lo stato che paga per avere nuovi sudditi... :fru

Sir Demos
23-05-02, 02:30
La forma più efficiente, sperimentata da millenni ovunque, per garantire la riproduzione è attraverso la famiglia, formata a partire da un nucleo-coppia, vincolato mediante un contratto solenne e durevole. Chiamatelo matrimonio, o chiamatelo diversamente. La sostanza resta.

Per quanto non disprezzi il principio utilitaristico e mi piaccia ragionare razionalmente più che per principi ideologici, pensarmi come animale da riproduzione, incentivato dallo stato, mi resta un po' sullo stomaco...

Comunque anche il ragionamento non poggia su basi solide, visto che se veramente il provvedimento avesse l'effetto distorsivo che si prefigge ( e ne dubito... ), nascerebbero famiglie unite principalmente non dall'amore, ma dal reciproco interesse che sarebbero con ogni probabilità, più facilmente, destinate alla disgregazione...

E poi se l'effetto voluto questo, perchè non prevedere un più diretto incentivo alla procreazione??? Ragiono per assurdo, s'intende... :rolleyes:

Felix (POL)
23-05-02, 05:35
caro Demos,

anche a me non piace il pragmatismo crudo, ma a volte serve per scendere dalle nuvole metafisiche in cui tendiamo a perderci.

L'analisi antropologica ci indica che da 'sempre' le società umane cercano di imbrigliare il processo riproduttivo per renderlo + efficiente e + regolare. Uno dei mezzi migliori che si sono sperimentati è quello della FAMIGLIA. Ce ne sono di tanti tipi diversi (patriarcale, matriarcale, estesa, nucleare, poligamica, monogamica, ecc....), ma tutte puntano allo stesso obiettivo di fondo: rendere stabile un rapporto tra sessi opposti che garantisca la crescita e socializzazione/inculturazione della prole.
Tale obiettivo è invece difficile da raggiungere se la procreazione avviene in un contesto di rapporti occasionali ed effimeri; il risultato sarebbero molti bambini abbandonati o scarsamente 'educati'.

Possiamo pure pensare in modelli alternativi, purchè sia fatto salvo il principio di fondo che spinge la societa a regolamentare i rapporti sessuali/riproduttivi dei suoi membri.

saluti

ARI6
23-05-02, 14:53
Originally posted by Felix
Possiamo pure pensare in modelli alternativi, purchè sia fatto salvo il principio di fondo che spinge la societa a regolamentare i rapporti sessuali/riproduttivi dei suoi membri.

Regolare? stai scherzando, vero? :eek:

Sir Demos
29-05-02, 19:24
Possiamo pure pensare in modelli alternativi, purchè sia fatto salvo il principio di fondo che spinge la societa a regolamentare i rapporti sessuali/riproduttivi dei suoi membri.

Vogliamo accettare la Forzatura imposta dallo Stato??? Ok, ma allora cerchiamo di trovare misure che non siano discriminatorie o mettano in dubbio la Laicità dello Stato: contributi alla nascita stimolerebbero coppie di fatto, coppie atee, coppie di diversa religione da quella cattolica e coppie che hanno contratto matrimonio cattolico. Non sarebbe tutto più corretto?

A meno che non si creda che la buona educazione sia in grado di darla la sola sana famiglia cattolica, regolarmente sposata con Rito Religioso Cattolico...

Ciao.

29-05-02, 21:18
Originally posted by Felix
caro Demos,

anche a me non piace il pragmatismo crudo, ma a volte serve per scendere dalle nuvole metafisiche in cui tendiamo a perderci.

L'analisi antropologica ci indica che da 'sempre' le società umane cercano di imbrigliare il processo riproduttivo per renderlo + efficiente e + regolare. Uno dei mezzi migliori che si sono sperimentati è quello della FAMIGLIA. Ce ne sono di tanti tipi diversi (patriarcale, matriarcale, estesa, nucleare, poligamica, monogamica, ecc....), ma tutte puntano allo stesso obiettivo di fondo: rendere stabile un rapporto tra sessi opposti che garantisca la crescita e socializzazione/inculturazione della prole.
Tale obiettivo è invece difficile da raggiungere se la procreazione avviene in un contesto di rapporti occasionali ed effimeri; il risultato sarebbero molti bambini abbandonati o scarsamente 'educati'.

Possiamo pure pensare in modelli alternativi, purchè sia fatto salvo il principio di fondo che spinge la societa a regolamentare i rapporti sessuali/riproduttivi dei suoi membri.

saluti


Due obiezioni:

1) Quello che tu sostieni a proposito della famiglia stabile fondata sul matrimonio è inficiato dal fatto che, in Italia, come del resto in tutti i Paesi occidentali, esiste il divorzio. E non solo quello per colpa , ma anche quello consensuale: io, peraltro, sono favorevole ad entrambe le forme. E' chiaro che, in queste condizioni, la stabilità della famiglia nel matrimonio è un concetto che si fa fatica a sostenere.

2) Gli incentivi servono, presumo, ad aiutare economicamente i genitori a mantenere i figli. Io credo, allora, che i bambini abbiano tutti gli stessi diritti, indipendentemente dal tipo di rapporto che si è instaurato fra i loro genitori.

Felix (POL)
30-05-02, 04:50
cara gdr,

sono obiezioni di peso, però non del tutto pertinenti all'impostazione che volevo dare al problema. Vediamo...

1) quella che tu menzioni è una situazione di CRISI (riconosciuta anche da molti sociologi). Situazione che porta ad una forte instabilità dei rapporti regolamentati tra i sessi, con grave danno per la prole, principale destinataria del significato stesso del matrimonio. Il separazionismo/divorzismo (non importa se consensuale o no) rappresenta pertanto una patologia sociale, che lo stato non ha alcun interesse ad incentivare.
Anche dalle risposte che ho sentito qui su POL, mi sembra che la tendenza sia effettivamente verso rapporti + effimeri e deresponsabilizzati, rispetto a quelli anteriori. Non poche coppie optano per la convivenza, che è in realtà una forma incompleta di matrimonio. Una formula per chi 'non se la sente' di dare un passo troppo impegnativo, sia di fronte allo stato che alla chiesa, e in entrambi i casi di fronte alla società.
Si potrebbe correggere il problema istituendo formalmente un matrimonio 'B' con obblighi minori rispetto al matrimonio 'A' standard. Ma questo porta verso un altro discorso.

2) sui figli sarei in principio d'accordo di non fare distinzioni, purchè si risolva il problema generale trattato nel punto 1, ovvero la sistemazione sociale/culturale/giuridica di una forma 'minore' di matrimonio.

saluti

Felix (POL)
30-05-02, 04:54
Originally posted by Sir Demos


Vogliamo accettare la Forzatura imposta dallo Stato??? Ok, ma allora cerchiamo di trovare misure che non siano discriminatorie o mettano in dubbio la Laicità dello Stato: contributi alla nascita stimolerebbero coppie di fatto, coppie atee, coppie di diversa religione da quella cattolica e coppie che hanno contratto matrimonio cattolico. Non sarebbe tutto più corretto?

A meno che non si creda che la buona educazione sia in grado di darla la sola sana famiglia cattolica, regolarmente sposata con Rito Religioso Cattolico...

Ciao.

caro Demos,

aggiungo alla risposta data a gdr che effettivamente non si devono far distinzioni tra matrimoni cattolici e non cattolici. Lo stato è laico anche per questo. Il punto però è se si debbano far distinzioni, nelle politiche pubbliche, tra MATRIMONIO (civile, cattolico, ecc...) e forme di CONVIVENZA stabilizzate.

01-06-02, 17:26
Originally posted by Felix
cara gdr,

sono obiezioni di peso, però non del tutto pertinenti all'impostazione che volevo dare al problema. Vediamo...

1) quella che tu menzioni è una situazione di CRISI (riconosciuta anche da molti sociologi). Situazione che porta ad una forte instabilità dei rapporti regolamentati tra i sessi, con grave danno per la prole, principale destinataria del significato stesso del matrimonio. Il separazionismo/divorzismo (non importa se consensuale o no) rappresenta pertanto una patologia sociale, che lo stato non ha alcun interesse ad incentivare.
Anche dalle risposte che ho sentito qui su POL, mi sembra che la tendenza sia effettivamente verso rapporti + effimeri e deresponsabilizzati, rispetto a quelli anteriori. Non poche coppie optano per la convivenza, che è in realtà una forma incompleta di matrimonio. Una formula per chi 'non se la sente' di dare un passo troppo impegnativo, sia di fronte allo stato che alla chiesa, e in entrambi i casi di fronte alla società.


Conosco matrimoni celebrati in chiesa, con tutti i crismi, il corso prematrimoniale ecc...che sono durati pochissimo, qualcuno anche meno di un anno. In realtà, la scelta di sposarsi o meno è sempre più spesso determinata da cose che non hanno nulla a che vedere con l'impegno per la stabilità del legame: pressione sociale e parentale, aiuti economici da parte dei familiari, aspettative di regali, voglia esibizionistica di ostentazione del "bel matrimonio" (a volta vanno via somme con cui un disoccupato camperebbe comodamente due, tre anni e passa). Io ho convissuto con il padre di mio figlio per oltre dieci anni e la convivenza si è interrotta solo perchè lui è morto, purtroppo, molto giovane. Perchè non ci siamo sposati? Semplicemente non ne sentivamo alcun bisogno e non desideravamo andare ad esibire di fronte a terzi (Stato o Chiesa) un legame che consideravamo del tutto intimo e personale. Ti assicuro che pochi padri sono stati teneri e responsabili come lui


.

Felix (POL)
01-06-02, 17:35
ti capisco (e condoglianze). Io stesso ho sempre dato pochissimo peso alle apparenze/convenzioni sociali, rispetto al vero nucleo del rapporto familiare: l'amore e l'impegno reciproco della coppia. Eppure non riesco a vedere perchè si debba scartare una bella tradizione come il matrimonio, liquidandola come 'esibizione di fronte a terzi'. OK, si può anche vedere da questo lato, ma è una visione alquanto riduttiva.
Inoltre si può fare come abbiamo fatto noi, cioè una cerimonia essenziale, con pochissimi invitati, con un minimo di pompa & annessi. Insomma il minimo minimo per compiere un rito antichissimo, che vale senz'altro la pena conservare.
Ovvio che è 'solo' un rito, e pertanto non garantisce per nulla la stablità futura del rapporto. Non è questo il punto. La 'garanzia' sta nel cuore.

saluti ;)

02-06-02, 09:49
Originally posted by Felix
ti capisco (e condoglianze). Io stesso ho sempre dato pochissimo peso alle apparenze/convenzioni sociali, rispetto al vero nucleo del rapporto familiare: l'amore e l'impegno reciproco della coppia. Eppure non riesco a vedere perchè si debba scartare una bella tradizione come il matrimonio, liquidandola come 'esibizione di fronte a terzi'. OK, si può anche vedere da questo lato, ma è una visione alquanto riduttiva.
Inoltre si può fare come abbiamo fatto noi, cioè una cerimonia essenziale, con pochissimi invitati, con un minimo di pompa & annessi. Insomma il minimo minimo per compiere un rito antichissimo, che vale senz'altro la pena conservare.
Ovvio che è 'solo' un rito, e pertanto non garantisce per nulla la stablità futura del rapporto. Non è questo il punto. La 'garanzia' sta nel cuore.

saluti ;)

Grazie. Ormai sono passati cinque anni: è stata dura tirare avanti da sola un ragazzo in età difficile, ma anche questa è andata. :)
Se è solo un "rito" che non garantisce niente, perchè, allora, dargli addirittura un 'importanza discriminatoria nei confronti di altri bambini?

Sir Demos
12-06-02, 18:09
aggiungo alla risposta data a gdr che effettivamente non si devono far distinzioni tra matrimoni cattolici e non cattolici. Lo stato è laico anche per questo. Il punto però è se si debbano far distinzioni, nelle politiche pubbliche, tra MATRIMONIO (civile, cattolico, ecc...) e forme di CONVIVENZA stabilizzate.

1) Si discuteva dell'opportunità di una legge come quella presentata da Maroni: allora non c'è discriminazione tra Matrimoni e Convivenza, ma tra Matrimonio Cattolico e tutto il resto.

2) Se sia giusto discriminare tra Matrimoni e Convivenza, credo ancora di no perchè con l'istituto del diovrzio ( perfortuna ) nessuno dei due vincoli ai propri sentimenti, sono immutabili...

Ciao.

Claude74
12-06-02, 20:11
Originally posted by Sir Demos


1) Si discuteva dell'opportunità di una legge come quella presentata da Maroni: allora non c'è discriminazione tra Matrimoni e Convivenza, ma tra Matrimonio Cattolico e tutto il resto.

2) Se sia giusto discriminare tra Matrimoni e Convivenza, credo ancora di no perchè con l'istituto del diovrzio ( perfortuna ) nessuno dei due vincoli ai propri sentimenti, sono immutabili...

Ciao.
I provvedimenti di Maroni servono, mi pare, ad incentivare i matrimoni e non le nuove nascite.
Sono intenzionalmente discriminatori, poichè intesi allo scopo preciso di "rimediare" ad uno stato ritenuto moralmente deficitario (convivenza, vita da single), per crearne uno moralmente migliore (matrimonio).

Felix (POL)
12-06-02, 23:19
il fatto che i provvedimenti siano discriminatori è in se positivo, visto che si ribadisce solamente una distinzione tra matrimonio e forme di convivenza, che non sono sullo stesso piano.

Ora, se vogliano o no spingere verso un rafforzamento dell'istituzione matrimoniale non è nemmeno un male, purché non divengano norme asfissianti e compulsive. Deve restare aperta la porta per convivenze e/o condizioni solitarie di vita.
Nel passato il matrimonio non è stato mai la condizione vissuta dal 100% delle coppie. In certi periodi storici era decisamente minoritario. Penso per esempio alla Spagna del 1500, in cui prevaleva la convivenza di fatto ed i rapporti poliginici di concubinato, nonostante la forte pressione della chiesa in favore delle unioni maritali.

Infine, qualsiasi provvedimento da adottare oggi sul tema deve essere necessariamente indirizzato a favorire la natalità, per uscire dalla debacle demografica che stiamo sperimentando. Siano sposate o no non importa, l'importante è che le coppie facciano figli, di cui la società ha urgentemente bisogno.

saluti

Sir Demos
26-06-02, 02:30
Si vogliono favorire le nascite? Allora diamo gli incentivi in base ai nuovi neonati, senza distinzione tra matrimonio o coppie di fatto...

Se lo scopo è un altro, lo si dica, a me non piace essere preso in giro. Tutto qua.

Ciao.

Felix (POL)
26-06-02, 03:41
Originally posted by Sir Demos
Si vogliono favorire le nascite? Allora diamo gli incentivi in base ai nuovi neonati, senza distinzione tra matrimonio o coppie di fatto...

Se lo scopo è un altro, lo si dica, a me non piace essere preso in giro. Tutto qua.

Ciao.

è proprio ciò che suggerivo. Visto che il problema numero uno è la denatalità, l'azione dello stato deve rivolgersi a stimolarla con incentivi vari. Non importa, in principio, che le coppie siano o no sposate (per ovvie ragioni però devono essere eterosessuali).

Se le coppie non sposate si dimostrano volenterose e capaci di generare ed allevare nuovi cittadini, siano le benvenute. L'importante è far crescere l'indice demografico e garantire la riproduzione biologica della società.

saluti

Sir Demos
29-07-02, 19:44
Il problema è che dietro l'obiettivo nobile dell'incentivazione della natalità, credo ci sia anche un progetto distorsivo per quanto riguarda le inclinazioni religiose di noi cittadini... Non si può essere così miopi da non accorgersi... Cordialità.

Sir Demos
30-07-02, 19:46
Ottimo manifesto propagandistico; eccezionale la tua iniziale saccenza ( nessuno ti ha chiesto di intervenire... ). Tralasciando, non hai risposto alla mia domanda... Se l'unico obiettivo è quello di stimolare le nascite, perchè non legare il finanziamento esclusivamente a tale evento? Perchè introdurre elementi distorsivi nella scelta, che deve essere presa in assoluta libertà dai cittadini, tra convivenza e matrimonio? Puoi dire quello che vuoi, ma con la nuova legge se fai un figlio e sei sposato ti becchi il finanziamento altrimenti no... Parlare poi di provvedimento liberale, è quanto meno comico...


E' un progetto cristiano, punta a creare una più accogliente, solidale, con valori forti in cui tutti si sentano pienamente realizzati, per sconfiggere lo sbando totale, per riempire il vuoto interiore in cui vive tanta gente, il relativismo etico, ma è anche un progetto molto laico, perché si rispetta un principio giustissimo: PARI DIRITTI PARI DOVERI.

Con tutto il rispetto, io non ho bisogno di uno stato che mi imponga i suoi valori. Thanks.

olivia
31-07-02, 00:18
non capisco proprio se si vuole risollevare la natalità dovremmo dare agevolazioni a chi mette al mondo un figlio...che c'entra il matrimonio?mah...:rolleyes: io penso che la gente farà più figli se ha prospettive concrete di lavoro ,possibilmente stabile e non flessibile....
se può trovare unacasa a prezzi ragionevoli...
io penso subito dopo a servizi,servizi diffusi sul territorio, di qualità e accessibili a tutti ,per l'infanzia,e assistenza sanitaria...
c'è un clima di fondo (anche ma non solo economico) che non fa progettare figli ...c'è un edonismo che fa deformare la prospettiva di vita...i figli sono vissuti spesso come un impiccio un intralcio per la realizzazione dei desideri e delle mete carrieristiche degli adulti e purtroppo anche di molte donne....e per questo aspetto non c'è sgravio fiscale che tenga secondo me:rolleyes:

Felix (POL)
31-07-02, 02:57
i sinistri devono avere l'onestà di ammettere almeno una co-responsabilità nell'edonismo egoista imperante, causa primaria della denatalità attuale. Non hanno fatto granchè per controbattere l'edonismo, che pure è un tipo di cultura chiaramente "borghese", asociale e niente affatto "progressista".

È vero, non bastano gli incentivi materiali. Serve un'offensiva culturale in grande stile cui devono contribuire tutte le forze politiche, con un minimo di senso di responsabilità civile e sociale. È triste che ci sia gente che vede nei figli "un impiccio", ma purtroppo è la dura realtà di tutti i giorni. I modelli proposti dal consumismo sfrenato in cui si vive sono incompatibili con una sana procreazione: mostrano sempre singles o coppie senza figli o con un solo figlio, indaffarate a comprare, viaggiare, far carriera in un ritmo vorticoso di successi, divertimenti e consumi. Manca una valorizzazione della vita familiare (lascio stare per ora la questione del matrimonio), che richiede invece certi impegni, e perche no? certe rinuncie positive. Avere un figlio vale bene rinunciare per un anno alla vacanza esotica, non uscire alla sera per qualche mese, posticipare l'acquisto dell'auto nuova, ecc... La vita umana, valore trascendente, non è rapportabile a beni e servizi materiali di nessun genere.

saluti

Sir Demos
31-07-02, 03:20
Lo stato non impone nulla ma riconosce e promuove ufficialmente ciò che esiste da sempre in NATURA: la famiglia, cioè una società naturale che ha una funzione sociale fondamentale per la crescita di ogni persona.

Questo è il tuo punto di vista, non capisco perchè debba essere anche il mio... Per me può essere più giusto instaurare un rapporto di convivenza e in esso dare la vita ad un figlio ed educarlo senza dover sottostare al vincolo del matrimonio... See si vuole favorire uno schema sociale lo si dica apertamente e più che altro non venga finanziato con i miei soldi. Thanks.

Sir Demos
31-07-02, 13:12
Senti, puoi avere anche le tue ragioni, i discorsi sull'importanza della famiglia possono essere anche condivisibili, ma non vedo perchè debba essere usato denaro pubblico per incentivare un istituto che non tutti riconoscono come fondamentale... Ti ripeto, trovo inaccetabile che il denaro che io pago sotto-forma di tasse, debba essere impiegato in finanziamenti per imporre un modello sociale ( la famiglia consacrata dal matrimonio ) che può essere condivisa dai più, ma non è condivisa da tutti. Si vogliono incentivare le nascite? Si metta un incentivo per ogni nato... Se invece quello che si vuole favorire è uno schema sociale, lo si dica chiaramete e più che altro si lascino in pace i miei soldi. Thanks. P.S. Schema sociale, non ha nulla a che vedere con il cattolicesimo e spero che tu abbia capito che non si tratta soplamente di un problema religioso... Mai sentito parlare di controllo sociale? :rolleyes:

olivia
01-08-02, 00:17
[QUOTE]Originally posted by Felix
[B]i sinistri devono avere l'onestà di ammettere almeno una co-responsabilità nell'edonismo egoista imperante, causa primaria della denatalità attuale. Non hanno fatto granchè per controbattere l'edonismo, che pure è un tipo di cultura chiaramente "borghese", asociale e niente affatto "progressista".
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mah...caro felix...caso mai le responsabilità vanno equamente ripartite...mi sembra che la cultura dell'avere e dell'edonismo abbia travolto un po' tutti,destri e sinistri,laici e laicisti e ahime'...io speravo in un baluardo...anche tanti credenti...
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È vero, non bastano gli incentivi materiali. Serve un'offensiva culturale in grande stile cui devono contribuire tutte le forze politiche, con un minimo di senso di responsabilità civile e sociale. È triste che ci sia gente che vede nei figli "un impiccio", ma purtroppo è la dura realtà di tutti i giorni. I modelli proposti dal consumismo sfrenato in cui si vive sono incompatibili con una sana procreazione: mostrano sempre singles o coppie senza figli o con un solo figlio, indaffarate a comprare, viaggiare, far carriera in un ritmo vorticoso di successi, divertimenti e consumi. Manca una valorizzazione della vita familiare (lascio stare per ora la questione del matrimonio), che richiede invece certi impegni, e perche no? certe rinuncie positive. Avere un figlio vale bene rinunciare per un anno alla vacanza esotica, non uscire alla sera per qualche mese, posticipare l'acquisto dell'auto nuova, ecc... La vita umana, valore trascendente, non è rapportabile a beni e servizi materiali di nessun genere.
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concordo con tutto cio' che hai scritto...solo non ho capito bene chi dovrebbe fare quetsa offensiva culturale...
io credo che dobbiamo semplicemente tornare a pensare con la nostra modesta zucca...la rivoluzione va fatta partendo da dentro di noi...mah:rolleyes: io dalle forze politiche non mi aspetto gran che
ciao:)

Sir Demos
01-08-02, 01:35
Vista la presenza nel nostro ordinamento, perfortuna, dell'istituto del divorzio tutto il tuo ragionamento non regge, visto che grossomodo rompere un rapporto di convivenza è difficile quanto rompere un matrimonio...

A prescoindere, tu ritieni che un governo abbia anche il dovere di educare e di cercare, attraverso gli incentivi monetari, di favorire istituti come quello matrimoniale... Io credo di no e dalla mia parte ci sono tante altre persone... Però in tanto lo stato usa il mio denaro per raggiunegere fini che non sono miei... Non so se sia un concetto troppo Liberale per te...



E' vero, la rivoluzione parte da dentro, ma se nessuno ti fa uscire fuori come fa a partire? La politica serve anche a questo: risvegliare le persone.

Per te, ma non per me. Ho già i miei valori, i miei ideali e la mia educazione e non tollero che lo stato si serva del mio denaro per andare contro quello che penso. Non mi ripeterò. Cordialità

olivia
01-08-02, 14:08
[QUOTE]Originally posted by AngelodiCentro
O forse pretendi quei soldi solo perché non riconosci l'importanza di questi soggetti e quindi pensi che tutti abbiano gli stessi diritti?!
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certo che sì...hanno gli stessi diritti...e perchè no?perchè la loro unione non ha avuto alcun sacro imprimatur?
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La stessa cosa pretendi nei confronti del matrimonio...sei forse sposato, e quindi hai formato un soggetto giuridico?! No, siete rimaste due persone separate e distinte, con due progetti di vita diversi
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qui ti sbagli di grosso...le coppie di fatto che conosco io hanno progetti di vita comuni come quelle sposate nè più ne' meno sai...collaborazione affettività tesponsabilità verso i figli ecc ecc
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come due persone separate, come dei single, capaci di andarsene anche all'improvviso.
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quando all'andarsene all'improvviso ne conosco ..ma di quelli sposatissimi che l'hanno fatto senza tanto pensarci...bastasse il matrimonioa responsabilizzare le persone...soprattutto verso i figli...così come conosco coppie di fatto molto affiatate e ottimi e attenti genitori...il tempo passa angelino mio...:rolleyes: le persone cominciano a liberarsi da certe antiche schiavitù... :rolleyes: ciao:)

olivia
01-08-02, 22:58
rilanciare il matrimonio?ma sì..per decreto...e far maturare i mubendi?con i corsi prematrimoniali?sì hai ragione probabilmente...semplifichiamo un po' le cose ...tutta colpa dei sinistri se tanti matrimoni esitano in un divorzio...ma quando capirai che dietro gli aspetti giuridici e le ISTITUZIONI che tu ami si nasconde una dimensione complessa...di relazioni fra persone?...mah:rolleyes: