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Red River
16-05-02, 22:21
Sempre da www.ilnuovo.it


Verona: Forza Italia si spacca


"Terremoto Sironi" e due liste contrapposte: il partito del premier corre diviso a Verona. Gongola il centrosinistra. Tra i due litiganti, potrebbe spuntarla il candidato dell'Ulivo.
di Gianluca Roselli

VERONA - Nei giorni prima del ballottaggio, il sindaco di Verona Michela Sironi, novella Giulietta, deciderà a quale Romeo concedere la sua dote di voti, che secondo gli attuali sondaggi si aggirano intorno al 15%. Già, perché lo strappo tra il sindaco di Forza Italia e il suo stesso partito è stato sorprendente quanto doloroso. La Sironi, infatti, dopo otto anni di governo della città, aveva chiesto di scegliere come candidato Aventino Frau (nome di battesimo che riassume perfettamente l’ ‘arroccamento sironiano’), parlamentare azzurro ex dc della corrente fanfaniana, eletto lo scorso anno proprio in un collegio veronese.

Ma a questo punto si è messo di traverso Giancarlo Galan, il ‘serenissimo governatore’ che in pratica ha imposto il suo uomo, Pierluigi Bolla, imprenditore vinicolo suo amico ed ex commissario dell’Ente Fiera. Nello scontro elettorale è dunque tracimata la ruggine di vecchia data tra sindaco e Presidente di Regione, un’antipatia nata molti anni fa, quando l’una teneva corsi di politica ai candidati azzurri e l’altro era uomo di punta della Fininvest. Entrambi berlusconiani doc e molto ambiziosi.

Così oggi nella città scaligera Michela Sironi e il suo candidato, entrambi espulsi da Forza Italia, corrono una corsa in solitaria con la Lista ‘Difendi Verona’ contro la Cdl che, Lega compresa, si è trovata unita sul nome di Bolla. "Noi abbiamo fatto di tutto per ricucire, ma non c’è stato verso - afferma il segretario provinciale di Forza Italia, Albino Pezzini - Sironi ha voluto fare di queste elezioni una battaglia personale contro Galan, come del resto sta facendo da quattro anni a questa parte. Un comportamento irresponsabile che ha isolato la città rispetto al resto della regione rallentando anche la vita amministrativa: Verona aspetta ancora la nomina del presidente dell’Ente Fiera".

Ma la Sironi non si è limitata solo a mettere in piedi una sua lista, ma ha sparato a zero contro Forza Italia accusando il partito di essere un comitato d’affari, poco trasparente e che agisce solo dettato dagli interessi personali di chi ne fa parte. "Ha fatto propri i temi giustizialisti della sinistra - continua Pezzini - vedremo quanto questa tattica la premierà alle urne. Ma gli elettori non sono stupidi. La realtà è ben diversa: lei ha fatto questa mossa solo per essere candidata in Parlamento nel seggio che avrebbe lasciato libero Frau. Se non sono interessi personali questi…".

Ma nel Polo al momento della scelta del candidato si è consumato anche un altro braccio di ferro, tra An e Forza Italia. Il partito di Fini, infatti, senza nemmeno un sindaco nelle grandi città del Nord, voleva a tutti i costi un proprio candidato. Ma gli azzurri, forti anche di un 30% di voti contro il 10% di An, non hanno ceduto di un millimetro e, alla fine, l’ha spuntata l’uomo di Galan con il benestare di Silvio Berlusconi. Meno problemi, invece, con la Lega che, dopo quattro anni di opposizione, ha accettato l’ingresso nell’alleanza sotto il nome di Bolla. "Abbiamo contrastato duramente la giunta Sironi, quindi ci saremmo trovati in imbarazzo ad appoggiare un suo candidato - confida il segretario provinciale del Carroccio, Flavio Tosi - con Forza Italia abbiamo fatto un accordo di programma preciso, appunto per evitare qualsiasi tipo di sorpresa. E ora stiamo facendo la nostra campagna tutta basata sulla sicurezza e sulla lotta all’immigrazione: puntiamo a confermare un 8-10% in città". Ma qualche problemino per la Lega potrà arrivare da un paio di liste autonomiste: la Liga Fronte Veneto, che candida l’ex Fabrizio Comencini, e la Lega Veneta, che propone Ilario Pellegrini.

Chi però sarà davvero avvantaggiato dalla candidatura Frau è il centrosinistra: senza lo strappo della Sironi, infatti, la Cdl, che il 13 maggio scorso arrivò al 57%, poteva puntare su un’affermazione al primo turno, che ora sembra impossibile. Così, il candidato dell’Ulivo Paolo Zanotto, avvocato figlio d’arte (suo padre fu sindaco e presidente della provincia tra gli anni 50 e 60) gongola: il traguardo del ballottaggio sembra in cassaforte. Poi si vedrà, tutto dipenderà dalla Sironi e di quanto vorrà vender cara la pelle.

Le trattative tra Ds e sindaco, infatti, fremono, e nemmeno troppo nell’ombra tanto che a Giulietta-Michela è scappato un: "Zanotto? Mi sembra una brava persona e ha un’immagine moderata".

"Se la Sironi davvero appoggerà la sinistra al ballottaggio, allora vuol dire che non le resta neppure una goccia di pudore" commenta duro il segretario provinciale della Lega.

Ma sul voto veronese potrebbe calare un altro protagonista, del tutto inaspettato. Forza Nuova infatti, che da queste parti, anche grazie all’assenza della Fiamma Tricolore, viaggia sul 2% dei consensi, ha invitato per il suo comizio conclusivo in piazza Brà Jean Marie Le Pen, leader del Fronte Nazionale appena battuto alle elezioni francesi da Jacques Chirach. "Sarebbe davvero un bel colpo - dice il segretario regionale di Forza Nuova, Paolo Caratossidis - i nostri rapporti sono ottimi e lui ha accettato con entusiasmo il nostro invito. Però dipenderà dai suoi impegni: ci darà una risposta nei prossimi giorni…". Il ciclone Le Pen potrebbe portare in piazza anche 10.000 persone, militanti dell’estrema destra provenienti da tutto il Veneto trasformando la tranquilla Verona in un’arena politica caldissima. "Le Pen darebbe una sferzata di energia a una campagna elettorale soporifera" continua Caratossidis. Ma che farà Forza Nuova al ballottaggio? "Nessun dubbio, andremo al mare…".

(15 MAGGIO 2002, ORE 18:45)


Che ne pensate?

Red River
23-05-02, 17:38
Nessun forumista ha qualcosa da dire su questa situazione?

Oasis
23-05-02, 18:48
Io dico che si andrà al ballottaggio e lì ce la giocheremo contro Bolla, non è la prima volta che succedono queste cose in FI: come sempre l' escluso di turno ammette che FI è un partito sotto padrone , ma mi domando ...tali signori se ne accorgono adesso che non hanno piu' poltrone?

Red River
24-05-02, 12:08
Già, come prima Mancuso e prima ancora Musotto...

Una valutazione che si fa dalle mie parti, riguardo alla lotta interna a Forza Italia è che questa sia sostanzialmente un partito di eletti, non proprio un partito di quadri, perché ha un suo radicamento nel territorio (ma forse una politica di radicamento diversa da quella nostra).

All'interno di Forza Italia c'è una faida... Mi domando proprio cosa succederà quando Berlusconi lascerà la guida del partito...