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Visualizza Versione Completa : Il dualismo antropologico nello gnosticismo



Ichthys
17-05-02, 23:26
All’irriducibilità fra Essere Supremo e natura corrisponde quella fra spirito e materia, e, a livello antropologico, fra anima e corpo. Lo spirito corrisponde a una particella divina, con la vocazione a riunirsi all’Essere Supremo e quindi eterna, mentre il corpo costituisce solo il carcere in cui l’anima è prigioniera o esiliata, ed è destinato a dissolversi nel nulla.

Certi sistemi gnostici inseriscono questa teoria in una visione astrologica basata sulla concezione metafisicamente geocentrica. Per unirsi al corpo lo spirito deve arrivare sulla terra e attraversare una dopo l’altra le sfere dei pianeti. In questa "caduta" nel mondo sublunare, prima di penetrare nel corpo materiale, lo spirito riceve una specie d’involucro, il "corpo astrale", che cresce al passaggio da ogni sfera planetaria. Alla fine lo spirito risulta rivestito, occultato da queste stratificazioni, che sono il presupposto delle corrispondenze cosmiche e delle influenze astrali condizionanti l’esistenza umana.

Nella condizione terrena l’uomo avrebbe dimenticato la sua origine e si troverebbe come in uno stato di ebbrezza, di sonno o di oblio, che lo porterebbe ad assoggettarsi alle leggi demiurgiche della natura e alle influenze cosmiche. Per alcuni sistemi gnostici non tutti gli uomini sarebbero in grado di pervenire alla conoscenza, alla gnosi, e quindi di superare la condizione di alienazione. Secondo il sistema valentiniano, per esempio, gli uomini per nascita sono di tre tipi diversi: gli "spirituali" hanno la possibilità di pervenire alla conoscenza e, una volta arrivati a tale livello, sono al di sopra delle leggi; gli "psichici" hanno bisogno per la loro realizzazione delle leggi e delle dottrine di una religione, mentre gli "ilici" sono incapaci di superare i condizionamenti materiali. Solo con un atto di ricordo o di risveglio l’uomo, o almeno chi ha la necessaria vocazione, può riconoscere la propria natura spirituale e affrontare la via della liberazione progressiva dai condizionamenti subiti al passaggio di ogni sfera. Questo è possibile per mezzo di un processo descritto come ascesa dell’anima, in cui l’adepto, percorrendo a ritroso l’itinerario della caduta, deve affrontare a ogni sfera gli esseri spirituali a essa preposti, gli arconti, e riuscire a passare grazie alle formule e alle parole di passo apprese nell’iniziazione gnostica.

In questo processo l’uomo deve staccarsi anche dagli elementi materiali della propria individualità, riconoscendo che il proprio spirito è solamente una scintilla dell’Essere Supremo e a esso identico, in altri termini di essere egli stesso Dio.

La concezione negativa dell’esistenza terrena e della vita condiziona profondamente anche i rapporti fra i sessi. Ammesso che il piacere sessuale è una specie di esca con cui il demiurgo induce l’uomo a riprodursi, lo gnostico ha due possibilità: astenersi da ogni attività sessuale, oppure svincolare la sessualità dalla riproduzione, per poter godere del piacere sessuale evitando però di procreare... ma questo rischierebbe di renderlo schiavo del desiderio con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.

Ichthys
14-11-03, 00:56
Ripropongo questo argomento.

millenomi
18-03-04, 09:00
Pax Pleroma,

Interessante annotare come lo gnosticismo di matrice alessandrina, che trova nel V.M. Valentino la massima espressione, "riduca" la questione conoscenza/ignoranza ad un dramma precosmico inserito all'interno stesso del Pleroma, tagliando così le radici ad ogni dualismo, che da ontologico, diviene fenomenologico ( attinente quindi alla sfera percettiva/cognitiva/intellettuale ).


MilleNomi

Perseo
03-04-04, 13:58
Wè mille, anche tu qua? ci facciamo un aperol?

Comunque si, il dualismo, ammesso che esista, non puo essere ontologico.. Se Essere Supremo e Natura creata fossero irriducibili, allora l'Essere Supremo sarebbe limitato, quindi nè infinito nè assoluto, e allora che ES è.
Se esiste un dualismo va cercato all'interno della natura\creazione stessa, che è contenuta nel suo creatore, come sottinsieme di un insieme più grande.

millenomi
06-04-04, 14:05
Wè mille, anche tu qua? ci facciamo un aperol?

Comunque si, il dualismo, ammesso che esista, non puo essere ontologico.. Se Essere Supremo e Natura creata fossero irriducibili, allora l'Essere Supremo sarebbe limitato, quindi nè infinito nè assoluto, e allora che ES è.
Se esiste un dualismo va cercato all'interno della natura\creazione stessa, che è contenuta nel suo creatore, come sottinsieme di un insieme più grande.

Pax Pleroma Perseo,

Erano mesi che non incrociavo il tuo nick in rete, felice di ritrovarti. Il problema del dualismo è strettamente riconducibile al binomio io/mio, e alla limitata capacità percettiva/cognitiva dell'uomo stesso.

Simbolicamente ho risolto, a mio uso e consumo, il problema attraverso la visualizzazione della vite infinita....

Cosa ne pensi ?

Perseo
06-04-04, 15:37
Tu sai bene chi sono e cosa sono, ho risolto semplicemente rottamando l'hegelismo e tutto quel che ne consegue, cancellata la dialettica sparisce anche la preoccupazione per il dualismo.
Cantava Battiato che "la nostra mente è temporale" e ha ragione, siamo chiusi in questa cella di spaziotempo a tre dimensioni, vediamo tutto da un angolo remoto, ed è per questo che vediamo le cose diverse da come ci è stato rivelato che sono.

Proprio perchè conosco il mio limite ho smesso di cercare soluzioni, c'è uno molto più grande di me che mi risolverà tutto alla fine di questa vita.
A Lui sono completamente sottomesso, come tutto il resto della Sua creazione.

millenomi
10-04-04, 19:49
La creazione non mi sembra di questi tempi così sottomessa....

Ma tornando a noi, la Creazione è frutto di Dio ? E se si, visto che da un albero di fico ci possiamo attendere solamente il frutto del fico, che seme è quello che ha partorito questa creazione ?

MilleNomi

Perseo
10-04-04, 22:19
Da un albero di fico nascono fichi, da un albero di tutto nasce tutto. Il seme è Cristo stesso, Adam Kadmon, modello della creazione di cui noi siamo immagini in scala ridotta.

millenomi
11-04-04, 19:37
Pax Pleroma Perseo,

Trovo periglioso alquanto cimentarsi in cabala e misticismo cristiano, in quanto senza gli appropriati intendimenti si rischia solamente una Torre di Babele......

Il seme del dispiegamento polare della manifestazione è Kether ( il Grande Anziano ) ed esso è il rizoma che prende forma dai tre veli dell'Inconoscibile, che è tale e per tale può essere solamente accennato per negazioni.

L'albero di fico genera il frutto di Fico, contiene in se i semi del frutto di Fico, che genereranno un'albero di Fico. Se così è, ne discendono due corollari.

Il primo lo si deve ricercare che il tempo dell'uomo non avrà mai fine, in quanto perpetua se stesso. Il secondo che la dualità della manifestazione è intrinseca anche all'Ente Creante.

Se ciò fosse vero allora il regno di Dio è in lotta con Dio ?

Matteo 12:25 Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: «Ogni regno discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi.
Matteo 12:26 Ora, se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno?
Matteo 12:27 E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici.
Matteo 12:28 Ma se io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio.


Il tempo dell'uomo, e di questa manifestazione, avrà fine quando giungerà il Tempo di Dio.
Cosa significa ? Che il Cosmo sarà penetrato da un Evento per sua natura acosmico.

L'occhio della fede, è ben poca cosa innanzi all'occhio della Conoscenza...
E amico mio, lasciati dire che il tuo presunto esser integrale alla Chiesa Struttura non è credibile........

Cordialmente

MilleNomi

Perseo
11-04-04, 21:01
Veramente questa è già una torre di babele per conto suo, non posso far danni visto che sono già stati fatti. Ma stai dicendo che un giorno ci sarà la fine del mondo? Lo sapevo già, grazie.
Quanto alla conoscenza non serve a granchè, visto che si sta parlando di un inconoscibile, " Beati quelli che crederanno senza avere visto " fu detto a Tommaso, che era un apostolo, mica il primo che passava .

L'ente creante è Dio Padre stesso, che è assoluto e quindi immune alla limitazione della dualità, però sembra che abbia scelto di dare un carattere duale alla Sua creazione. Ha anche deciso che il suo atto creativo doveva avvenire per mezzo del Figlio, che è consustanziale al Padre, generato, NON creato come sarebbe invece il Demiurgo se veramente esistesse. E' consustanziale ( Deo de Deo etc. ), ma comprende in sè il modello del creato, quindi anche la dualità. Dualità però i cui componenti hanno tra loro un rapporto di complementarità, NON dialettico come vorrebbe invece la caricatura distorta della realtà che è l' anticristo.
Insomma Cristo come uomo partecipa si alla dualità della creazione, ma come Dio, come persona della Trinità che è Dio, partecipa all'assoluto, e quindi la dualità non gli è così tanto intrinseca.

Però è intrinseca a noi umani, perchè noi siamo creati, non generati, non siamo frutti del fico, ma piuttosto fotocopie di quel frutto. Una fotocopia puo essere identica all'originale nell'aspetto, ma non è l'originale, noi non siamo dei ( possiamo essere fatti tali dall'onnipotenza di chi lo è veramente, ma è un altro discorso ).
La mia foto è un'immagine a due dimensioni, mentre io ne ho tre, non è indifferente.

Thelema
26-11-07, 23:49
Se di dualismo si deve parlare(in rapporto con lo gnosticismo) non bisogna dimenticare Abraxas, il Dio e Diavolo insieme, colui che contiene in se la luce e le tenebre(dove per tenebre non si intende il lato negativo della creazione!).
E in Abraxas la dualità non è fonte di divisione, egli è un tutt'uno che contiene entrambi gli aspetti, luce e ombra.
Così come dice Pincherle, se togliamo il polo negativo ad una batteria, questa funzionerà comunque? (questo per evitare malintesi parlando di oscurità, onde evitare che venga appunto intesa come "male".)
IL Dio in se non vive il conflitto di tale dualismo poichè egli è completo e cosciente della sua condizione, è l'essere umano a vivere tale conflitto, solo e soltanto lui nel suo stato di "incoscenza"!


Perseo dice:L'ente creante è Dio Padre stesso, che è assoluto e quindi immune alla limitazione della dualità

Ma secondo me stai parlando dal punto di vista dell'umanoide( e giustamente noi possiamo solo parlare da questo punto di vista),ma credo che in Dio non esista la limitazione, proprio perchè(non voglio ripetermi) egli la sua dualità la vive come un tutt'uno, poichè Egli è il tutt'uno.

Bettina
08-05-08, 19:39
Da un albero di fico nascono fichi, da un albero di tutto nasce tutto. Il seme è Cristo stesso, Adam Kadmon, modello della creazione di cui noi siamo immagini in scala ridotta.

:-01#44

Bettina
08-05-08, 19:40
Da un albero di fico nascono fichi, da un albero di tutto nasce tutto. Il seme è Cristo stesso, Adam Kadmon, modello della creazione di cui noi siamo immagini in scala ridotta.
Io la vedo così, questo mondo è una simulazione e funziona esattamente come second Life (chiaramente sul piano della similitudine). Quindi succede che ci sono degli avatar,ossia delle incarnazioni di esseri che vengon da "fuori" e allo stesso tempo, delle figure totalmente simulate, ossia prive di coscienza (e non è difficile capire a quale sesso appartengano....a parte me stessa)
Ora, secondo una mia ulteriore intuizione, tra qualche anno (probabile 2012)
dovrebbe cadere il campo magnetico che funziona come schermo di proiezione della "realtà". Questo è come potrebbe intendersi la fine del mondo, ossia come la fine della simulazione e automaticamente come il risveglio dell'uomo, che è ritorno al regno di Dio