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Visualizza Versione Completa : E' crisi finanziaria per la Tate Modern



Nebbia
22-05-02, 21:43
Tempi duri per il museo Tate Modern: il tempio britannico dell'arte moderna ha sfiorato il rosso nell'esercizio 2001-2002 e non riesce a tamponare l'emorragia di manager che negli ultimi mesi ha sollevato seri dubbi sulla leadership del direttore Sir Nicholas Serota.
Mentre gli organizzatori del maestoso museo ricavato da una centrale elettrica in disuso sulla sponda Sud del Tamigi si preparano a festeggiare il secondo anniversario dell'istituto, il ministero dei Beni Culturali britannico esamina i conti dello scorso esercizio.
E secondo il quotidiano ''The Independent'', nonostante il flusso continuo di pubblico non c'é molto da celebrare: l'ingresso al museo č libero e se non fosse stato per la mostra (a pagamento) dedicata di recente ad Andy Warhol il museo avrebbe chiuso l'esercizio in rosso.
L'impero Tate include oltre ai 2 musei londinesi anche uno a Liverpool e uno a St. Ives in Cornovaglia. Le previsioni di bilancio fornite al ministero prevedono un incremento dell'utile legato ai ristoranti, ai negozi e alle attivitā editoriali del gruppo da 1,5 milioni di sterline nel 1999-2000 (circa 2,4 milioni di euro) a 5 milioni di sterline nel 2003-2004.
Allo stesso tempo, le entrate legate alle sponsorizzazioni e alla vendita dei biglietti per le mostre itineranti dovrebbero passare da 6,4 milioni di sterline a 13 milioni di sterline. Non si tratta di obiettivi irraggiungibili, ma i sussidi statali -ha spiegato un portavoce del museo- dovrebbero rimanere invariati e la gestione del solo Tate Modern di Londra costa 17 milioni di sterline l'anno.
Intanto, Serota deve fare i conti con l'emorragia di manager.
Il direttore delle collezioni, Jeremy Lewison, ha lasciato di recente. Prima di lui avevano abbandonato il gruppo anche la responsabile delle mostre londinesi Iwona Blazwick, il capo del Tate di Liverpool Lewis Biggs e Lars Nittve, il primo direttore del Tate Modern.